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Le precauzioni per contrastare eventuali rischi sanitari connessi al ristagno negli ambienti delle acque alluvionali -

Modena, 7 febbraio 2014 -

Continua l'attività di monitoraggio e controllo dell'Azienda USL di Modena, in stretto coordinamento con la Protezione Civile e gli enti locali, nelle zone colpite dall'alluvione. Pur in un contesto estremamente complesso, spesso caratterizzato da notevoli disagi, non si registrano emergenze sanitarie a partire dalla qualità dell'acqua erogata dagli acquedotti dei comuni colpiti dall'alluvione che dopo una serie di controlli mirati eseguiti dall'Azienda USL e dall'ente gestore Aimag, è sempre risultata potabile.

E' utile rammentare alcune indicazioni e aspetti inerenti la sanità pubblica. In particolare, gli edifici allagati vanno riutilizzati dopo gli opportuni interventi di pulizia e sanificazione dei locali, comprese le superfici dei contenitori alimentari venute a contatto con le acque di inondazione. Per le operazioni di disinfezione di pareti, pavimenti e sanitari si consiglia l'utilizzo di acqua e candeggina.

Tali precauzioni sono sufficienti per contrastare eventuali rischi sanitari connessi al ristagno negli ambienti delle acque alluvionali. Durante tali operazioni è bene avere l'accortezza di aprire porte e finestre per assicurare il ricambio dell'aria. Nel caso di interventi manutentivi di risanamento strutturale, in particolare sulle pareti degli edifici, bisogna attenersi alle specifiche valutazioni dei tecnici.

In tutte le attività connesse all'evento alluvionale (ad esempio, raccolta di rifiuti, recupero di suppellettili, operazioni di pulizia), al fine di evitare eventi accidentali (tagli e punture), si rammenta che è necessario utilizzare, come previsto dalla prassi per tutti i lavori manuali, guanti e idonee calzature, eventualmente mascherine in caso di operazioni particolari (ad esempio, uso di idropulitrici). Gli alimenti venuti a contatto con le acque di inondazione vanno eliminati.

Gli esercizi alimentari interessati dall'alluvione, dopo le opportune bonifiche, possono riprendere l'attività senza obblighi di comunicazioni all'Azienda USL. Solo in caso di delocalizzazione dell'attività, ovvero il trasferimento in altra sede, la comunicazione va trasmessa, mediante apposito modulo, al SUAP (Sportello Unico Attività produttive) del Comune. L'attività può iniziare il giorno stesso della comunicazione, senza la necessità di richieste di pareri all'Azienda AUSL.

Per eventuali informazioni è possibile contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda Usl di Modena, telefono 329 5481904 (dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00, il sabato dalle 8.00 alle 13.00).

(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

 

Aggiornamento sull'interrogazione del consigliere Grillini circa l'assistenza religiosa

Bologna, 6 febbraio 2014
La Regione Emilia-Romagna dovrebbe "predisporre e presentare per l'approvazione all'Assemblea legislativa una proposta d'intesa" che permetta sia di "razionalizzare gli oneri a carico del bilancio del Sistema sanitario regionale derivanti dal gravoso servizio di assistenza religiosa" sia di "omogeneizzare le discipline che regolano l'assistenza religiosa di tutti i culti senza distinzioni".

A chiederlo è una risoluzione presentata da Franco Grillini (Misto) e sottoscritta anche da Andrea Defranceschi (M5s), Liana Barbati (Idv), Gian Guido Naldi e Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Roberto Sconciaforni (Fds), che rimarca inoltre l'importanza di "rappresentare la necessità di rivedere la normativa nazionale che disciplina il servizio di assistenza religiosa nel senso del contenimento della spesa" e "monitorare le modalità con le Aziende e gli enti del Ssr procedono alla stipula e al rinnovo delle convenzioni con le autorità religiose".


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

La soluzione provvisoria consente di garantire la convivenza con i cantieri, mantenendo inalterata l'efficienza del punto. Nel 2013, sono stati 181 gli utenti.
Fondamentale l'aiuto agli operatori nella gestione dei problemi legati al sisma -

Modena, 5 febbraio 2014 -

Inaugurata la nuova sede per il Punto Unico del Volontariato del Policlinico ospitata all'ingresso, piano terra, in una struttura prefabbricata messo a disposizione dalla Protezione Civile, nei pressi dell'ingresso 2. La sede originaria, infatti, si trova nell'atrio centrale che è interessato dai noti lavori di ristrutturazione. I volontari del Punto saranno a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e nei pomeriggi dal lunedì al giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30. Questa mattina si è tenuta con una piccola cerimonia, alla presenza dell'Assessore Politiche sociali, sanitarie e abitative, Francesca Maletti, del Direttore Generale del Policlinico, Licia Petropulacos, del Direttore Sanitario, Anselmo Campagna.
Nato ormai sei anni fa, nel giugno 2008, il Punto Unico del Volontariato è concepito per armonizzare l'attività delle associazioni che operano al servizio dei pazienti. Le attività del Punto Unico del Volontariato sono coordinate da Giulio Vaccari, Presidente del Comitato Consultivo Misto dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria, coadiuvato da Mirella Cantaroni, Responsabile dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Policlinico, attraverso i volontari delle associazioni che hanno aderito al progetto. "Compito del Punto Unico del Volontariato – spiega Giulio Vaccari - è fornire ai degenti e ai loro familiari informazioni sui servizi e gli interventi offerti dalle associazioni di volontariato in ambito sanitario, supportare i malati ed i loro accompagnatori nel momento dell'ingresso o delle dimissioni, aiutare gli utenti per il pagamento del ticket".
Tra i servizi offerti c'è anche "Libri in corsia e non solo", che mette a disposizione dei pazienti ricoverati al Policlinico i libri in dotazione alla biblioteca. Si tratta di circa 350 volumi e di una decina di audio-libri (coi supporti necessari per l'ascolto) la cui gestione è affidata ai volontari delle associazioni. L'iscrizione al servizio è gratuita, il prestito dura 30 giorni per i libri e una settimana per gli audiolibri.
"I volontari svolgono un importante ruolo di supporto all'attività del Policlinico – aggiunge il dottor Anselmo Campagna, Direttore Sanitario del Policlinico – che è divenuta determinante in questi ultimi mesi. I lavori di ristrutturazione in corso dopo il sisma, infatti, hanno modificato i percorsi e le collocazione dei reparti ed è stato necessario accompagnare gli utenti. Per questo motivo intendo rinnovare anche pubblicamente il ringraziamento che avevo già portato al Comitato Consultivo Misto nell'incontro dello scorso mese di giugno".

I dati e i progetti

Nel quinquennio 2008-2013 il Punto Unico ha ricevuto 1493 accessi, una media di circa 298 all'anno. Nel 2013 sono stati 181 gli accessi al Punto del Volontariato. Di queste, 25 sono state informazioni date ad altre associazioni aderenti, 11 richieste di trasporto malati, 9 richieste di alloggi, 24 assistenza ai pazienti ricoverati, 3 informazioni al Tribunale dei diritti del Malato, 22 orientamenti al volontariato, 80 informazioni varie, 7 donazioni. Un dato in calo rispetto al 2012, quando gli accessi complessivi erano stati 258 (di cui 31 informazioni alle associazioni, 11 richieste di trasporto malati, 11 richieste di alloggi, 35 assistenza ai pazienti ricoverati, 10 informazioni alle associazioni di tutela dei diritti, 41 orientamenti al volontariato, 113 informazioni varie, 6 donazioni) spiegabile con le difficoltà logistiche dovute al sisma.

(Fonte: uffici stampa Ausl Modena)

 

Gianguido Naldi (Sel-Verdi) in un'interpellanza presentata alla Giunta regionale: "Rischio abbassamento qualità di cura e più costi" -

Bologna, 5 febbraio 2014 -

L'ipostesi di uno "sdoppiamento" dell'Unità operativa complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Azienda ospedaliero universitaria di Parma, se confermata, potrebbe apparire "non funzionale per la continuità assistenziale" e comportare il rischio di ulteriori costi "non necessari" in tempi di spending review .

È quanto segnala Gianguido Naldi (Sel-Verdi) in un'interpellanza presentata alla Giunta regionale per sapere se non ritenga necessario verificare che l'eventuale decisione dell'azienda parmense di riattivare una seconda struttura di gastroenterologia ed endoscopia (congelata alcuni anni orsono), assegnando a quest'ultima personale e attrezzatura dell'unità attualmente operante, "non comporti il rischio di pregiudicare la qualità e la continuità di cura dei pazienti e implicare un maggiore costo a carico del servizio sanitario regionale".

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Un importante appuntamento per fare il punto sull'evoluzione delle tecniche per il trattamento e la cura di una delle neoplasie più diffuse: il prossimo 8 febbraio alla Sala Peruzzi -

Modena, 5 febbraio 2014 -

"Sarà un'occasione importante per fare il punto sulle tecniche più efficaci per il trattamento del tumore al retto, ambito nel quale l'Ospedale di Carpi ha maturato un'esperienza ormai ventennale. Il prossimo 8 febbraio arriveranno in città esperti di fama internazionale e molti specialisti coi quali in questi anni abbiamo collaborato, steso protocolli e linee guida. Tra loro spicca il professor Vincenzo Valentini, dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma, con cui, unici in provincia, lavoriamo per l'applicazione di un protocollo, grazie al quale abbiamo potuto offrire ai pazienti un trattamento meno invasivo, che, in tutta una serie di casi, consente di ottenere ottimi risultati terapeutici." Sono le parole con cui Margherita Gavioli, direttore incaricato della Divisione di Chirurgia dell'Ospedale di Carpi, presenta il convegno in programma sabato 8 febbraio. Un appuntamento per fare un bilancio sull'evoluzione delle cura del tumore del colon retto negli ultimi vent'anni.

I dati più recenti, contenuti nel Registro tumori della provincia di Modena, evidenziano che il tumore del colon retto costituisce una delle neoplasie più frequenti. Dalle statistiche nazionali emerge che nell'uomo rappresenta la seconda causa di morte per tumore (10% del totale) e la terza nella donna (11,1%), va, però aggiunto che negli ultimi anni, pur in presenza di un aumento dei casi, la sopravvivenza a cinque è significativamente aumentata.

Il convegno, che si terrà presso la Sala Congressi di Via Peruzzi, si svilupperà nell'arco di un'intera mattinata, dalle 8.30 alle 13.00. Dopo i saluti del direttore generale dell'Azienda Usl di Modena, Mariella Martini, del sindaco di Carpi, Enrico Campedelli e l'introduzione di Giorgio Lenzotti, direttore del presidio ospedaliero dell'Ausl di Modena, interverranno diversi specialisti. Tra i temi affrontati, l'importanza della diagnosi precoce, le nuove frontiere terapeutiche aperte dalla terapia pre-operatoria e il miglioramento della sopravvivenza e della qualità della vita dei pazienti.

L'incontro, pur rivolgendosi prima di tutto agli specialisti e agli addetti ai lavori - chirurghi, oncologi, radioterapisti, gastroenterologi - è aperto al pubblico ed ha la finalità anche di sensibilizzare l'opinione pubblica a partire dai pazienti, dai loro familiari e dai medici di medicina generale famiglia il cui ruolo è davvero centrale. Per questa ragione la mattinata terminerà con una tavola rotonda che avrà tra i protagonisti oltre a rappresentanti di tutte le figure professionali che sono coinvolte nell'assistenza e nella cura anche alcuni pazienti. "Sarà così possibile affrontare il tema della cura e più in generale della presa in carico in tutti i suoi aspetti, ponendo particolare attenzione non solo ai pur importantissimi aspetti clinici, ma anche alla relazione, alla chiarezza dei percorsi alla capacità di dare risposte adeguate alla persona e non soltanto al paziente" conclude Margherita Gavioli.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

 

Martedì, 04 Febbraio 2014 16:55

Modena, Esami di prima istanza in farmacia

A Modena quasi un centinaio le farmacie adeguatamente attrezzate: un'opportunità per aumentare le azioni di prevenzione. "Attraverso collaborazioni virtuose si possono migliorare i risultati legati agli screening e anticipare l'individuazione del rischio che insorgano malattie croniche" -

Modena, 4 febbraio 2014 -

"Non una sovrapposizione e tantomeno uno stimolo al consumo di prestazioni sanitarie, quanto la volontà di favorire l'integrazione tra professionalità, esperienza e competenza di tutti i soggetti che operano a tutela della salute dei cittadini; valorizzando così i singoli punti di forza e aumentando l'efficacia delle azioni di prevenzione per ottenere anche importanti risultati sul piano del risparmio delle risorse destinate alla cura." È questa la premessa dalla quale muove Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena, l'Associazione dei titolari di Farmacia, per proporre una riflessione anche a livello locale sulla possibilità di eseguire prestazioni analitiche di prima istanza in farmacia così come indicato dallo stesso legislatore nell'omonimo decreto del 16 dicembre 2010.

La normativa stabilisce che in farmacia si possono effettuare una serie di test di prima istanza, ad esempio per misurare glicemia – colesterolo - trigliceridi. Il legislatore aggiunge poi che, nell'ambito dei servizi di secondo livello, il farmacista può, tra l'altro, utilizzare dispositivi strumentali per la misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa. Sulla carta le possibilità sono davvero molte, eppure, a oggi, sia a livello nazionale, sia in provincia, le opportunità offerte dal legislatore non paiono essere utilizzate al meglio, nonostante che a Modena siano quasi un centinaio le farmacie che si sono attrezzate per fornire ai cittadini questa possibilità.

È evidente che servono regole chiare anche sul fronte dell'applicazione e che gli strumenti utilizzati devono garantire l'accuratezza del risultato; a tutto ciò si deve aggiungere un grande senso di responsabilità da parte di chi è chiamato ad applicarle perché si deve evitare, esattamente come per i farmaci, un uso improprio di qualunque esame. "Ognuno, farmacista compreso, deve continuare a fare il proprio lavoro senza invasioni di campo, ma questo non significa che si debba operare all'interno di compartimenti stagni che tra loro non comunicano. Mantenere tutto cristallizzato significa non comprendere che è mutato lo scenario all'interno del quale ci muoviamo" aggiunge Giuseppe Masini, titolare della farmacia di Piumazzo e consigliere di Federfarma che proprio su questi temi è intervenuto qualche settimana fa nell'ambito di un importante convegno dal titolo "Medicina di laboratorio e nuovi modelli sanitari" tenutosi a Bologna.

"Oggi, giustamente, l'attenzione di chi si occupa della tutela della salute, a partire dalle Aziende Sanitarie pubbliche, punta al potenziamento dei servizi territoriali, quelli cioè erogati al fuori degli ospedali, più vicini ai cittadini, e all'incremento delle azioni per la prevenzione delle malattie, soprattutto delle patologie croniche, come ad esempio il diabete, il cui costo sociale ed economico è elevatissimo. Sono fermamente convinta che proprio le farmacie, grazie alla loro presenza capillare sul territorio e alle competenze professionali che offrono, possano essere un partner ideale su questo terreno e l'utilizzo virtuoso degli esami di prima istanza può davvero essere un ottimo ulteriore banco di prova" conclude Silvana Casale.

Con questo intervento l'Associazione dei titolari dei farmacisti intende sottolineare la disponibilità ad intensificare ulteriormente la collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale anche su questo fronte. Un esempio recente di come si possa agire insieme in modo efficace - ricorda Federfarma Modena - è costituito dall'alleanza sottoscritta tra Ausl e farmacie per aumentare l'adesione allo screening per la prevenzione del tumore al colon retto. Un'alleanza che si basa su un protocollo che coinvolge le farmacie sia attraverso un'attività d'informazione del cittadino, sia attraverso la distribuzione del materiale necessario per il prelievo dei campioni di quanti aderiscono alla campagna.

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

Grillini (Misto): "Serve taglio drastico, spreco non più tollerabile"

Bologna, 30 gennaio 2014 - A quanto ammonta la spesa complessiva sostenuta dalle Aziende del Servizio sanitario regionale per finanziare il servizio di assistenza religiosa: è quanto ha chiesto alla Giunta Franco Grillini – gruppo Misto – in un'interrogazione a risposta immediata, a cui ha risposto il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Bertelli.

Da Grillini è venuta una valutazione molto negativa sulla spesa sostenuta finora per assicurare un'assistenza che a suo parere andrebbe garantita gratuitamente, e l'invito alla Giunta a eliminare o razionalizzare gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale, in una fase di drastici tagli alla spesa sanitaria e di complessiva riduzione delle risorse pubbliche. Nell'interrogazione, il consigliere segnala, in particolare, le convenzioni stipulate nel 2010 dall'Azienda Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, con una spesa di circa 127mila euro annui per cinque assistenti religiosi, e dalle Aziende sanitarie di Ferrara e Piacenza, nonché la tendenza a rinnovi automatici, a prescindere dal numero dei posti-letto. Grillini sottolinea come si tratti della conseguenza dei cosiddetti "schemi regionali d'intesa", allegati alla L.r. 12/1989, che prevedono i criteri di parametrazione del numero degli assistenti religiosi in relazione ai posti-letto, nonché gli altri servizi e benefit di cui i religiosi possono fruire.

Dopo aver ricapitolato la lunga serie di norme che presiedono alle scelte della Regione, il sottosegretari Bertelli ha detto che la Regione stessa "non ha sottoscritto con la presidenza Episcopale uno schema d'intesa per l'assistenza religiosa nelle Aziende sanitarie; ogni Azienda sanitaria stipula una convenzione con la Diocesi competente per territorio, di solito di durata annuale, ed è la stessa Diocesi che invia il personale da dedicare all'assistenza".

Bertelli ha poi indicato l'entità della spesa complessiva regionale per l'assistenza religiosa: nel 2010, 2011 e 2012, ogni anno circa 2,208 milioni di euro.

Inoltre, Bertelli ha sostenuto che a fronte delle riduzioni della spesa imposte dalle ultime manovre finanziarie, non vi è stata una riduzione dei posti-letto, se non marginale; in vista dell'approvazione del regolamento sul riordino ospedaliero previsto dalla cosiddetta spending review, si è avviata la discussione sulla riconduzione dei posti-letto ospedalieri alle dimensioni previste a livello nazionale. La riorganizzazione alla quale sta lavorando a regione, ha concluso, non modifica la necessità di conforto religioso, ma lo distribuisce su diverse tipologie di assistenza sanitaria. E il riordino ospedaliero costituirà un'occasione di riflessione complessiva su come meglio adeguare questo servizio alle mutate condizioni di assistenza e di bisogno religioso.

Grillini si è detto parzialmente soddisfatto della risposta. È molto positivo aver ottenuto un dato preciso sulla spesa sostenuta dalla Regione per l'assistenza sanitaria. "Queste cifre confermano la sensazione che si tratti di uno spreco non più tollerabile, una massa di denaro – quasi 9 milioni di euro in 4 anni – di cui l'opinione pubblica non è a conoscenza". Meno soddisfatto, Grillini si è detto perché si rinvia a data da destinarsi la decisione su come e quanto ridurre questa spesa: perciò, ha preannunciato la presentazione di una risoluzione sull'argomento, per chiedere precisi impegni alla Giunta e arrivare prima possibile a una drastica riduzione di questa spesa. Infine, il consigliere ha rimarcato quello che ha definito "il privilegio riservato alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni". 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna)

Grazie alla collaborazione tra Federfarma e Alliance Healthcare: "Abbiamo lavorato il più in fretta possibile – sottolinea il dottor Federico Morini – per ripristinare un servizio fondamentale per la salute dei cittadini" -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Bastiglia dopo l'alluvione ritrova la sua farmacia, anche se in una struttura provvisoria. E' stata infatti attiva già dalle 15 della giornata di oggi, mercoledì 29 gennaio, all'interno del container posizionato in piazza Gramsci.

Il ripristino di un servizio fondamentale per la comunità e il territorio così gravemente ferito dall'esondazione del fiume Secchia è stato possibile grazie all'impegno congiunto di Federfarma - l'Associazione che raccoglie le farmacie private di Modena e provincia e di cui fa parte anche quella del dottor Federico Morini – e Alliance Healthcare Italia, che ha fornito il container gratuitamente, senza alcun costo, né al momento dell'installazione né in futuro e reagendo molto tempestivamente. Nell'operazione di installazione sono stati coinvolti anche il personale Alliance Healthcare della rete commerciale e dell'unità operativa di Mantova, oltre alla ditta E.Rossi Srl per l'impianto elettrico ed EPOS Srl per la fornitura del container stesso.

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"Ci siamo impegnati al massimo – sottolinea il dottor Federico Morini della Farmacia di Bastiglia – per ripristinare il più velocemente possibile il servizio e offrire il nostro supporto ad una comunità così duramente colpita. Fare un bilancio dei danni, che comunque sono ingenti, è ancora difficile, ma la cosa più importante è che siamo ripartiti."

Federfarma ricorda che le altre farmacie associate, presenti nella zone alluvionate, in particolare nella frazione del Comune di Modena, Albareto e nei Comuni di Bomporto comprese quelle di Solara e Sorbara e San Prospero sono tutte operative.

L'Associazione desidera inoltre ringraziare tutti coloro che sin dal primo momento si sono attivati per soccorrere le persone colpite dall'alluvione. Analogo ringraziamento l'Associazione rivolge a tutti i farmacisti di quell'area che stanno garantendo la continuità di un servizio essenziale per la salute

Per la situazione aggiornata, i contatti delle farmacie e gli orari di apertura è possibile consultare il sito www.federfarmamo.it, o telefonare direttamente a Federfarma Modena al numero 059 340998.

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

Mercoledì, 29 Gennaio 2014 17:33

Piacenza, Nefrologia e Dialisi in festa a Rivergaro

Domenica 2 febbraio va in scena un incontro volto a sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche relative alle malattie renali -

Piacenza, 29 gennaio 2014 -

Rivergaro in festa per la Nefrologia e Dialisi dell'ospedale di Piacenza. Domenica 2 febbraio va in scena un incontro volto a sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche relative alle malattie renali. L'iniziativa è stata promossa in collaborazione con il Comune di Rivergaro e l'Appennino Festival nell'ambito del progetto Musica dei Viandanti.
L'appuntamento è per le ore 15.00, nell'auditorium Casa del popolo, a Rivergaro, in via Veneziani 64.
Roberto Scarpioni, direttore di Nefrologia e Dialisi all'ospedale di Piacenza, apre l'incontro – dopo i saluti dell'amministrazione comunale – con una presentazione dell'attività del reparto. "Il nostro obiettivo – spiega il primario – è quello di informare la cittadinanza sull'epidemiologia delle malattie renali, che sono in drammatico aumento". Scarpioni illustrerà poi le possibilità di prevenzione e terapie, dalla dialisi al trapianto.
Segue l'esibizione di due gruppi folk, che proporranno musiche della tradizione delle Quattroprovince e tzigana balcanica.

 

In allegato la locandina

(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

L'associazione ha donato 5.500 euro al Policlinico di Modena per supportare l'Attività di Sostegno Psicologico -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Il Club Soroptimist - Associazione formata da donne con posizioni di elevata responsabilità nelle professioni e nell'imprenditoria - vicino alle donne colpite dal tumore al seno. L'associazione ha donato, infatti 5.500 euro al Policlinico di Modena per supportare l'Attività di Sostegno Psicologico svolta dal Centro per i tumori eredo-familiari della mammella e dell'ovaio nonché dal percorso assistenziale aziendale "Punto Amico – Percorso Senologico", permettendo così l'estensione del servizio a 30 ore settimanali per tutto il 2014. Il supporto psicologico è gestito dal Settore di psicologia ospedaliera ed è finalizzato ad "accompagnare" la donna durante il percorso terapeutico (intervento chirurgico, trattamenti oncologici, ecc.) fino alla sua completa riabilitazione, favorendo un'elaborazione del vissuto emotivo che accresca la fiducia nelle capacità di affrontare la malattia.

Nel 2012 le donne operate al seno e seguite presso il Policlinico sono state 400. "La diagnosi di tumore della mammella è un evento che incide profondamente nella psiche della donna – spiega la dottoressa Paola Vandelli, Direttore del Servizio Formazione e aggiornamento a cui afferisce il Settore Psicologia ospedaliera – e quindi è fondamentale la presenza di uno psicologo nell'equipe multidisciplinare che possa prendere in carico la donna e sostenerla in tutto il suo percorso di cura. Questo sostegno diviene ancora più significativo nell'ambito del percorso onco-genetico dove le pazienti si troveranno ad affrontare scelte importanti in piena autonomia decisionale. Per poter decidere è fondamentale che si realizzi un'autentica integrazione tra l'informazione acquisita sulla propria condizione di rischio e la sfera psichica, etica, relazionale e sociale del soggetto e della sua famiglia."

"Il nostro obiettivo primario – spiega l'avvocato Cecilia Ghittoni, Presidente del Club Soroptimist – è l'avanzamento della condizione femminile che passa per la tutela della salute femminile intesa in senso ampio e quindi anche psicologico. Per questo abbiamo deciso di appoggiare il supporto psicologico delle donne colpite dal tumore al seno, svolto al Policlinico dalla dottoressa Elisabetta Razzaboni. Si tratta di uno sforzo importante per la nostra associazione, perché i fondi sono stati raccolti direttamente da donazioni delle nostre iscritte." Soroptimist pone così in essere una nuova azione coerente con le finalità che persegue, vale a dire aiutare altre donne in difficoltà proseguendo nel continuo e fattivo intervento a favore in particolare di donne e minori, persone disabili e svantaggiate. Tra i progetti del Club modenese, una sottolineatura la merita la realizzazione dell'aula di ascolto protetto per il minore in Tribunale.

"Desidero ringraziare Soroptimist – ha precisato il dottor Anselmo Campagna, Direttore sanitario del Policlinico – per la sensibilità dimostrata verso un tema delicato come la cura del tumore al seno. Da tempo abbiamo istituto alcuni Percorsi Unitari di Trattamento Oncologico, i cosiddetti PUNTO, tra i quali spicca proprio quello senologico, organizzato come percorso che racchiude al suo interno tutte le competenze diagnostiche e terapeutiche necessarie per fornire un servizio di elevata qualità ed efficienza. Ancora una volta dobbiamo ringraziare il mondo dell'associazionismo che ha deciso di aiutare, tramite noi, la cittadinanza, attraverso il sostegno al Policlinico."

Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne della popolazione italiana in tutte le fasce d'età. In Italia, infatti, vengono diagnosticati circa 35.000 nuovi casi all'anno e si calcola che 1 donna su 10, nel corso della vita, si possa ammalare di tumore della mammella.
Il Percorso Unitario di Trattamento Oncologico (PUNTO) Senologico
Il PUNTO Amico Senologico è costituito da un gruppo di professionisti del Policlinico: chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi, che attraverso un approccio multidisciplinare garantiranno la qualità delle prestazioni sanitarie, l'ottimizzazione dei tempi di trattamento e la semplificazione delle cure. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno.

Il Centro per i tumori eredo-familiari della mammella e dell'ovaio
Il Centro dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena è stato riconosciuto come Centro Hub regionale per la genetica molecolare oncologica nel 2011. Nel 2012 ha svolto 400 consulenze onco-genetiche per la definizione del rischio eredo familiare per il tumore della mammella. Oltre ad offrire un programma di sorveglianza clinico strumentale intensificato, gestisce da un lato diversi studi di farmaco prevenzione nel quale si rende necessaria la collaborazione dello psicologo per elaborare materiale informativo chiaro e comprensibile e facilitare la decisione della donna; dall'altro lato ha creato un'equipe multidisciplinare per il percorso di chirurgia preventiva.

PER SAPERNE DI PIU'

Cosa si intende per percorso onco-genetico? Negli ultimi 10-15 anni, l'identificazione di geni responsabili di una maggior suscettibilità ereditaria di sviluppare alcune forme di cancro, tra cui il tumore della mammella o dell'ovaio, e la conseguente disponibilità di test genetici predittivi (ad es. il test genetico BRCA1/BRCA2) di questo tipo di rischio, hanno posto le basi per lo sviluppo della Consulenza Genetica in campo oncologico, conosciuta meglio come consulenza onco-genetica che deve aiutare gli interessati a conoscere la malattia, il suo probabile decorso e gli eventuali trattamenti. "Comprendere le basi genetiche della malattia – rileva la dottoressa Laura Cortesi oncologa e Referente del percorso per i tumori erdo-familiari della mammella e dell'ovaio del Policlinico – serve da un lato a valutare il rischio di ricorrenza nei parenti e quindi ad impostare la strategia preventiva più appropriata in considerazione del rischio, delle aspirazioni familiari, dei principi etici e religiosi, e ad agire di conseguenza e in questa valutazione il supporto psicologico risulta determinante". Negli ultimi anni, inoltre, l'attività onco-genetica è andata integrandosi con il percorso assistenziale senologico permettendo l'identificazione dei soggetti geneticamente predisposti nel momento della fase di diagnosi di neoplasia mammaria. L'informazione genetica risulta in questo caso di fondamentale importanza per la gestione della paziente, sia dal punto di vista terapeutico sia di follow-up, sia per iniziare un percorso di prevenzione a livello familiare.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

 

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