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Giovedì, 19 Settembre 2019 15:39

Alla scoperta dell'Alta Val d'Arda

Viaggio nella storia e cultura del territorio dall'epoca romana al Novecento attraverso monumenti e siti archeologici. Dalla Regione oltre 456 mila euro per completare il circuito storico-archeologico per l'Appennino piacentino. Corsini: "Un viaggio nel tempo per promuovere e rendere sempre più forte e competitiva la nostra montagna". 

Bologna -

Dal borgo medievale di Castell’Arquato alle Antiche fornaci di Ponte dell’Olio alla scoperta di storia, cultura e natura dell’Alta Val d’Arda nella provincia di Piacenza. 
La Regione Emilia Romagna investe oltre 456mila euro per completare il circuito storico e archeologico che si sviluppa lungo diverse località e siti dell’Appennino piacentino. Con le risorse appena concesse salgono a circa un milione e 350mila euro i contributi destinati al progetto, attraverso la programmazione dei fondi europei Por-Fesr.

I lavori, che saranno conclusi entro l’anno, puntano a promuovere i territori delle Valli dell’Arda e del Nure creando un percorso turistico di qualità, che nel raggio di pochi chilometri, lega i borghi medievali di Castell’Arquato e Vigoleno,all’Abbazia di San Salvatore di Tolla e al sito archeologico di Veleia Romana, fino allo storico complesso industriale delle Antiche Fornaci di Ponte dell’Olio, per raccontare la storia e le tradizioni del territorio dall’epoca romana a quella contemporanea.

“Grazie a queste risorse aggiuntive verrà portato a termine un progetto di promozione turistica di grande rilievo- afferma l’assessore al Turismo, Andrea Corsini-, un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta delle eccellenze storiche, culturali e monumentali, dei territori montani del piacentino. Come Regione abbiamo sostenuto questo progetto con più di 1 milione e 350 mila euro, fondi europei che hanno permesso di coprire l’80% dei costi dell’intero intervento, perché crediamo nell’Appennino come importante risorsa turistica.  Valorizzare questi territori con percorsi ad hoc, facendo rete e aumentando la qualità dell’offerta turistica e dei servizi, è il modo migliore per rendere sempre più forte, attrattiva e competitiva la nostra montagna. Un territorio da scoprire e promuovere, sempre più apprezzato dai turisti che nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto al 2018, ha fatto registrare aumenti del 4,8% degli arrivi e del 9,7% delle presenze e lo scorso anno ha contribuito a far sfiorare all’Emilia-Romagna la cifra record di 60 milioni di presenze”. 


Viaggio nella storia: in rete le eccellenze storico-culturali del territorio    


“Viaggio nella storia: circuito storico-archeologico dell’Appennino piacentino”, guidato e realizzato dall’Unione Alta Val D’Arda insieme al Comune di Ponte dell’Olio, è un progetto che mette in relazione in modo innovativo monumenti e siti storici qualificandoli e potenziando i servizi configurandosi come un itinerario culturale, senza dimenticare tradizioni eno-gastronomiche e ambiente, dall’antichità al XX secolo
Tra gli interventi cardine il restauro e il consolidamento dei borghi medievali di Vigoleno - con interventi all’Oratorio rinascimentale della Beata Vergine delle Grazie, la sistemazione dell’ostello comunale e dei percorsi turistici pedonali - e di Castell’Arquato con il restauro del Torrione Farnese, delle Fontane del Duca oltre al recupero di un’area destinata ad ospitare manifestazioni culturali e ricreative.

Gli interventi nei siti archeologici hanno previsto a Veleia Romagna la dotazione di nuovi servizi per la visita, a cominciare da uno spazio per ospitare scolaresche e gruppi, attrezzature multimediali e un museo digitale, mentre all’Abbazia di San Salvatore di Tolla, le opere puntano alla tutela del sito e all’introduzione di servizi informativi per facilitare i visitatori. 
Infine, i lavori a Ponte dell’Olio sono finalizzati al recupero e messa in sicurezza delle fornaci costruite a fine ‘800 per trasformarle in un centro museale e documentale del territorio per i turisti oltre ad ospitare un laboratorio di produzione multimediale autogestito da giovani creativi del territorio. /Eli.Co. 

Giovedì, 12 Settembre 2019 16:31

Una manovra che può salvare la vita dei bambini

Una manovra che può salvare la vita dei bambini: al via il progetto regionale per la disostruzione delle vie respiratorie, finanziato con 100mila euro. L'assessore Venturi: "Impegnati con tutti i mezzi possibili a tutelare la sicurezza e la salute dei più piccoli". Rivolto a tutti i servizi educativi e alle scuole dell'infanzia dell'Emilia-Romagna, prevede corsi di formazione e aggiornamento specifici per addetti al primo soccorso e la realizzazione di materiale informativo.

Bologna -

Un boccone di cibo, un pezzo di gioco o un piccolo oggetto infilato erroneamente in bocca, che vanno ad ostruire le vie aeree. Secondo i dati ufficiali della Società italiana di pediatria (Sip), ogni anno circa 50 bambini in Italiamuoiono per soffocamento da corpo estraneo: il 27% dei decessi accidentali nei minori, soprattutto i più piccoli. Può accadere in qualunque momento - a casa, al parco, all’asilo, alla scuola materna - ed è quindi fondamentale che tutte le persone coinvolte nella cura del bimbo siano adeguatamente informate e preparate a gestire l’emergenza, a partire dall’esecuzione delle manovre antisoffocamento.

Perché ciò avvenga, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di realizzare, finanziandolo con 100mila euro, un progetto specifico per tutti i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, nell’ambito di un più ampio contesto di azioni finalizzate a promuovere la salute e la sicurezza dei più piccoli. Saranno dunque organizzati, già durante questo anno scolastico,  corsi di formazione e aggiornamento e specifici materiali informativi.

“Conoscere i ‘cardini’ del primo soccorso è importante, per tutti gli ambiti della vita quotidiana- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. E poiché vogliamo garantire la salute e la sicurezza di chi è più fragile e indifeso, e dunque dei bambini, dobbiamo partire dai luoghi dove trascorrono diverse ore nell’arco della giornata, i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, e rafforzare le competenze di chi vi opera. Il progetto che siamo ben contenti di avere realizzato e finanziato va proprio in questa direzione”.

Locandine prevenzione soffocamento bimbi_rid.jpg

Il progetto, nel dettaglio
Rivolti agli addetti al primo soccorso dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia, i corsi di formazione e aggiornamento puntano a far acquisire – o rafforzare ulteriormente – le capacità d’intervento pratico per la disostruzione delle vie respiratorie: è fondamentale, infatti, conoscere le manovre da eseguire in caso di rischio di soffocamento in seguito all’introduzione di un corpo estraneo nelle vie aeree dei bambini. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato valido anche nel contesto della formazione obbligatoria di queste figure.

I corsi saranno organizzati da tutta una serie di associazioni che, dopo aver partecipato a una selezione pubblica condotta dall’Azienda Usl - Irccs di Reggio Emilia (referente per l’attuazione del progetto a livello regionale), si sono aggiudicate la realizzazione. Si tratta dell’Anpas Emilia-Romagna di Bologna per i corsi nelle province di Piacenza - Parma - Ferrara - Rimini; Croce Verde di Reggio Emilia per la provincia di Reggio Emilia; Croce Rossa Italiana di Modena per la provincia di Modena; Croce Rossa Italiana di Bologna per la provincia di Bologna; Pubblica Assistenza Città di Faenza per la provincia di Ravenna; Croce Rossa Italiana di Forlì per la provincia di Forlì-Cesena. Saranno le associazioni stesse a inviare nei rispettivi territori ogni comunicazione utile agli aspetti organizzativi dei corsi (sedi, date, programma).

Non solo corsi, però. Sono stati realizzati anche materiali informativi sulla prevenzione del soffocamento da corpo estraneo e sulle principali manovre di disostruzione delle vie respiratorie, che saranno distribuiti in occasione dei corsi di formazione e aggiornamento, nelle sedi dei nidi e delle scuole dell’infanzia, e pubblicati sul sito della Regione Emilia-Romagna, a disposizione di tutti gli interessati. Si tratta di tre locandine: una sulla prevenzione del soffocamento da cibo, due sulle manovre di disostruzione realizzate in collaborazione con il 118 (di cui una per i bimbi piccoli fino a 1 anno e l’altra, quella cosiddetta di Heimlich, per i più grandi). È inoltre in corso di realizzazione un video breve, sempre sulla modalità di effettuazione delle manovre antisoffocamento.

Con una lettera inviata ai dirigenti scolastici di scuole dell’infanzia statali, ai coordinatori delle scuole paritarie d’infanzia e ai gestori delle “Sezioni Primavera” sperimentali, Regione e Ufficio scolastico regionale hanno chiesto di promuovere la partecipazione del maggior numero di addetti al primo soccorso ai corsi e la diffusione dei materiali informativi nelle scuole dell’infanzia presenti sul territorio regionale. Per favorire la partecipazione anche degli addetti al primo soccorso dei servizi educativi dell’infanzia, sono stati informati anche i Comuni e le Associazioni dei gestori privati.

La manovra di Heimlich
In caso di ostruzione totale delle vie aeree, se il bambino è ancora cosciente chi lo soccorre deve eseguire la manovra di Heimlich, che si pratica oltre i 12 mesi di età.  Dopo essersi collocati alle spalle del bimbo, bisogna cingerlo con le braccia e praticare una pressione addominale intensa sotto il diaframma, così da spingere verso l’alto l’aria residua e determinare un brusco aumento di pressione intratoracica, come un “colpo di tosse artificiale”. In genere questa manovra riesce a liberare le vie aeree dal corpo estraneo; se ciò non dovesse accadere e il bambino perde coscienza, occorre chiamare immediatamente il 118 e iniziare le manovre di rianimazione fino all’arrivo dei soccorsi. /CV

Disostruzione delle vie aeree nel bambino sopra l'anno.jpg

Formazione: alte competenze per le professioni dello spettacolo, con 3 milioni di euro la Regione finanzia su tutto il territorio 38 percorsi rivolti a 680 destinatari. Presentata oggi in conferenza stampa l'offerta formativa 2019 per il settore dello spettacolo dal vivo. L'assessore Patrizio Bianchi: "Continuiamo ad investire nella formazione, fattore chiave per rafforzare e innovare le realtà di produzione artistica e offrire maggiori possibilità di occupazione sul territorio". Oltre 20 milioni investiti da inizio legislatura.

Bologna - 

Percorsi formativi per fornire alte competenze a chi opera o vuole operare nel mondo dello spettacolo, dalla musica alla danza, dal teatro all’opera.
Finanziati dalla Regione con quasi 3 milioni di euro del Fondo sociale europeo, sono pronti a partire in Emilia-Romagna 38 progetti rivolti a 680 destinatari: si tratta di percorsi di alta formazione (300/1.000 ore) a sostegno dell’innovazione del sistema regionale dello spettacolo; percorsi di formazione professionalizzanti (240/600 ore) per conseguire un certificato di competenze o una qualifica professionale, e percorsi di formazione permanente (50/150 ore) per acquisire competenze tecniche, professionali e trasversali.


Contenuti e finalità dell’offerta formativa sono stati illustrati oggi alla stampa in viale Aldo Moro dall’assessore alla Formazione e Lavoro, Patrizio Bianchi. Messi a punto dagli organismi di formazione assieme alle istituzioni e alle realtà di produzione artistica che costituiscono il sistema dello spettacolo regionale, i progetti rispondono alle esigenze tipiche del settore soprattutto sul versante artistico, dell’esibizione teatrale, canora e musicale, oltre che alle tipologie di lavoro più tecniche funzionali alla produzione di uno spettacolo (come luci e suono).
“Continuiamo a promuovere una grande azione formativa in un settore chiave per lo sviluppo ma anche per l’identità dell’intero Paese- sottolinea l’assessore Patrizio Bianchi-. Investiamo in maniera massiccia su chi produce cultura, musica dal vivo, teatro, danza e sulle professionalità tecniche che servono per rappresentare, tutelare e ampliare il patrimonio culturale italiano ed europeo. Anche quest’anno destiniamo 3 milioni di euro del Fondo sociale europeo per creare lavoro e intelligenza collettiva”.   

Oltre 20 milioni investiti da inizio legislatura nella filiera formativa della musica e dello spettacolo
Sono circa 5 milioni di euro le risorse utilizzate da inizio legislatura per finanziare corsi di canto corale, di musica strumentale d’insieme e laboratori di propedeutica musicale realizzati dalle scuole di musica accreditate, in collaborazione con le istituzioni scolastiche del territorio. Un’azione che ha come obiettivo quello di educare alla musica, promuovere la socializzazione e contrastare le discriminazioni, oltre che integrare gli alunni con disabilità.
Attraverso 14 avvisi pubblici sono stati investi oltre 15 milioni di euro per sostenerne la crescita e l’internazionalizzazione dell’industria culturale e creativa e fornire ai giovani competenze altamente specializzate per inserirsi in questo settore dell’economia regionale sempre più ad alto potenziale di sviluppo. In particolare, nell’ambito dell’industria cinematografica e dell’audiovisivo, con risorse pari a 6,5 milioni di euro sono stati finanziati 160 percorsi formativi rivolti a 2.300 partecipanti. Nell’ambito dello spettacolo dal vivosonostati finanziati 119 progetti, rivolti a 1.900 persone, per un investimento complessivo di oltre 9 milioni di euro.

Scuola d’alta formazione musicale per strumentisti solisti SOLO 
Il possesso di una sicura e forte professionalità è oggi un requisito fondamentale per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, in qualunque ambito di riferimento. In quello musicale, e specificamente strumentale, è sempre più importante mettere i giovani musicisti nelle condizioni di confrontarsi con sicura professionalità e adeguata specializzazione con la pratica reale del mondo del lavoro musicale, in particolare in ambito solistico.
Per questi motivi con la direzione artistica di Andrea Griminelli nasce SOLO, il corso di alta formazione musicale per strumentisti solisti che sostiene nella carriera musicale giovani dotati d’eccellente talento, forti di una formazione ad hoc assicurata dai migliori solisti del panorama nazionale e internazionale e capace di condurre percorsi paralleli e integrati sia degli aspetti storici, esegetici, analitici, sia strumentali dei diversi repertori affrontati.
Il corso di alta formazione per strumentisti solisti, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, è rivolto ai seguenti strumenti: violino, violoncello, flauto traverso, oboe, clarinetto. artenariato: Università di Bologna - Dipartimento delle Arti; Regia Accademia Filarmonica di Bologna; Fondazione scuola di musica Carlo Guglielmo Andreoli.

Il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo 
Nel panorama nazionale il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo è tra i più articolati e dinamici: la regione occupa infatti una posizione di primo piano nei diversi comparti della domanda, offerta, occupazione e attrazione di finanziamenti statali. In Emilia-Romagna sono 377 le sedi attive di spettacolo dal vivo, di cui 251 con programmazione continuativa. Il sistema conta 95 teatri storici.
Il sistema regionale dello spettacolo dal vivo sviluppa esperienze di eccellenza in tutti i settori. La presenza di numerosi enti, istituzioni e manifestazioni di rilievo internazionale, di corsi universitari e formativi, oltre a determinare l'alto livello qualitativo di artisti, tecnici e personale organizzativo di imprese e istituzioni, contribuisce a creare un terreno fertile per l’innovazione e la sperimentazione sia dal punto di vista artistico, sia organizzativo e finanziario. /BM

In allegato il pdf con i corsi

Innovazione. L'Europa sceglie di nuovo la Data Valley emiliano-romagnola, che cresce ancora: al via progetto da 20 milioni di euro su Big Data, Intelligenza artificiale e Internet of things applicati a manifattura e infrastrutture. Gemelli digitali per testare prima i processi produttivi. Finanziato nell'ambito di Horizon 2020, 'IoTwins' nasce dall'azione congiunta di Università di Bologna, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Cineca, Regione Emilia-Romagna con Art-ER, Bonfiglioli Riduttori e Marposs per sperimentare tecnologie Big Data e supercalcolo per le imprese, creando modelli in grado di simulare in laboratorio i processi produttivi, rilevando errori e criticità prima che entrino in produzione. Bonaccini: "Ricerca e competenze per creare posti di lavoro di qualità".

Bologna –

Si chiama IoTwins, ed è un nuovo progetto europeo che sta per prendere casa nella Data Valley dell’Emilia-Romagna. 
Sperimenterà nuove tecnologie per la digitalizzazione dei processi e dei prodotti industriali, con 12 piattaforme di test che realizzeranno “gemelli digitali”, cioè copie virtuali di processi industriali stessi che serviranno a testare in anticipo impianti e strumenti di gestione di infrastrutture.
Servirà a valutare prima, in una realtà virtuale, pregi e difetti dei processi industriali che saranno poi applicati alle produzioni. Prevista anche la possibilità di un utilizzo dello strumento per le piccole e medie imprese. 

Il progetto è stato presentato questa mattina in Regione, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale alla Ricerca, Patrizio Bianchi, e dalla presidente del Gruppo Bonfiglioli, Sonia Bonfiglioli. Presenti il prorettore dell’Università di Bologna, Antonino Rotolo, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Zoccoli, il presidente di Art-Er, Giovanni Ancheschi, il Financial e Project Manager di Marposs, Stefano Minguzzi ed alcuni partner stranieri. 

IoTwins
E’ uno dei progetti europei più importanti di Horizon 2020, che è il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione.
Uno dei maggiori, quindi, per valore economico, competenze scientifiche e rilevanza dei soggetti coinvolti. Un progetto i cui contenuti scientifici e di ricerca applicata agli impianti di produzione in ambito manifatturiero saranno gestiti in partenariato da istituzioni di ricerca e imprese dell’Emilia-Romagna. Prevede un investimento totale di 20 milioni di euro, ed è coordinato da  Bonfiglioli Riduttori, azienda leader mondiale nella produzione di riduttori di potenza fra le più significative  in ambito europeo per innovazione e digitalizzazione applicata alla produzione, e può contare sul coordinamento scientifico dell’Università di Bologna, sulle infrastrutture di calcolo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Cineca e sul supporto della Regione Emilia-Romagna, attraverso Art-ER, la società regionale a sostegno dell’innovazione, dell’attrattività e dell’internazionalizzazione del sistema territoriale, per la valorizzazione e diffusione dei risultati del progetto a livello regionale, nazionale ed europeo. 
Oltre ai partner locali, fra i quali figura anche Marposs, faranno parte del progetto imprese e istituzioni scientifiche di peso internazionale come Siemens, il Centro di supercalcolo di Barcellona e il Fraunhofer Institute di Monaco di Baviera.

“L’avvio di progetti di questa portata dimostra la dinamicità e la competitività delle nostre imprese e della rete regionale dell’alta tecnologia e formazione, con un forte legame fra mondo produttivo e università, e conferma il peso delle politiche industriali che abbiamo portato avanti in questi anni grazie agli investimenti su Big Data, digitale e infrastrutture di calcolo- ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna-. Asset fondamentali per rendere attrattivo il nostro territorio e per guidare uno sviluppo basato sulle nuove tecnologie, la ricerca e le competenze, per generare posti di lavoro di qualità”.

“La Data Valley dell’Emilia-Romagna si arricchisce di un nuovo progetto europeo diventando sempre più un centro di ricerca europeo a favore delle imprese, delle città e della qualità della vita delle persone- ha spiegato con soddisfazione l’assessore regionale all’Università e alla Ricerca, Patrizio Bianchi-. Il progetto guidato da Bonfiglioli Riduttori riunisce competenze da tutta Europa per la gestione di processi di innovazione fondamentali per le imprese e per le città, come anticipare le problematiche di funzionamento dei sistemi di produzione dell’energia, gestire grandi strutture come lo stadio di Barcellona o risolvere i grandi ingorghi del traffico. A questo servono i Big Data, a migliorare la qualità della vita delle persone, di chi lavora, di chi va allo stadio, di chi vuole vivere e invecchiare serenamente in città intelligenti e sostenibili”.

“Essere capofila di questo progetto- ha sottolineato Sonia Bonfiglioli, presidente del Gruppo Bonfiglioli- rappresenta un motivo di orgoglio, ma anche un’assunzione di responsabilità. Abbiamo la possibilità di dimostrare, sul campo, quanto valore abbiano la capacità di operare in un team di aziende internazionali in cui la visione della digitalizzazione non dimentica di essere al servizio dell’uomo e del suo ambiente. Per noi, l’applicazione che migliorerà il rendimento dei nostri prodotti per lo sfruttamento dell’energia eolica, sottolinea l’attenzione di Bonfiglioli ad operare, fare ricerca e, più in generale, perseguire una crescita non fine a sé stessa o a qualunque condizione. Per Bonfiglioli la responsabilità sociale è sempre stato un valore e un riferimento indiscutibile in ogni attività. La scelta di questo settore di applicazione ha quindi un valore di innovazione digitale tanto quanto il contributo per un ambiente più sostenibile”.

“Un grande risultato per l’Alma Mater e per l’ecosistema della ricerca e innovazione in Emilia Romagna: la forte sinergia espressa tra mondo dell’università e della ricerca, le imprese, e le infrastrutture di supercalcolo è il vero pilastro per lo sviluppo di nuove tecnologie per la digitalizzazione dei processi produttivi in Europa”, ha dichiarato infine il prorettore alla ricerca dell’Università di Bologna, Antonino Rotolo.

Fonte: Regione ER

Vaccini, la Regione fa il punto. Decadenza dall'iscrizione per la fascia 0-6 anni per chi non ha adempiuto agli obblighi. Ma decidono i Dirigenti scolastici o i Responsabili servizi educativi. Ribaditi i principi della Legge 31 luglio 2017, n. 119. In Emilia-Romagna, da zero ai due anni d'età, la percentuale dei vaccinati ha superato la soglia del 95% per la maggior parte delle vaccinazioni obbligatorie.

Bologna -

Conto alla rovescia per la riapertura del nuovo anno scolastico e la Regione fa il punto sugli obblighi di vaccinazione, sulla base di ciò che prevede la Legge n. 119/2017.

La legge nazionale, ricorda la Regione, ha imposto l’obbligo di 10 vaccinazioni - poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae tipo b, morbillo, rosolia, parotite e varicella - per i bambini e i ragazzi da zero a 16 anni.

La norma prevede sanzioni amministrative a carico delle famiglie dei minori nella fascia compresa tra 0 e 16 anni non in regola con il percorso vaccinale.  Inoltre, per quanto riguarda i bambini da 0 a 6 anni, non in regola con le vaccinazioni, scatta l’impossibilità di frequenza ai nidi e alle scuole per l’infanzia.

La Regione, quindi, chiarisce che per accedere agli asili nido e alle scuole per l’infanzia è necessario ed indispensabile il regolare certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione. Per chi non ha ancora completato il percorso, è possibile accedere direttamente agli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl presso i quali potranno essere effettuate le vaccinazioni, senza necessità di prenotazione.

Resta chiaro, infine, che l’eventuale procedura di decadenza dall’iscrizione è di competenza dei Dirigenti scolastici o dei Responsabili servizi educativi.

In Emilia-Romagna, prima regione in Italia ad aver introdotto l’obbligo vaccinale che garantisce la cosiddetta “immunità di gregge”, a tutela della salute pubblica e dei piccoli più esposti, per i bimbi da zero ai due anni d’età, la percentuale dei vaccinati ha superato la soglia del 95% per la maggior parte delle vaccinazioni obbligatorie. / Ti.Ga.

Giovedì, 29 Agosto 2019 16:24

Emergenza cimice asiatica in Emilia-Romagna

Danni ingenti ai frutteti del nord d'Italia causati dalla cimice asiatica: subito dalla Regione Emilia-Romagna 250 mila euro a sostegno urgente delle imprese agricole. Caselli: "Pronti a fare la nostra parte. Fare squadra con il mondo agricolo attraverso una strategia condivisa di medio termine: fondamentale investire ancora nella ricerca e approvare un piano nazionale con fondi dedicati agli agricoltori per compensare i mancati redditi". Tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli oggi in Regione. Accolte le richieste verso una strategia multi-istituzionale contro l'insetto.

Bologna –

È emergenza cimice asiatica in Emilia-Romagna e la Regione risponde mettendo subito a disposizione 250 mila euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati e le delimitazioni delle aree colpite necessario per usufruire di sgravi fiscali e contributivi. Ma è necessario anche agire sul piano nazionale ed europeo, perché la sfida è complessa.

Complice l’estate più calda degli ultimi 150 anni, sono sotto attacco i frutteti della regione e in particolare le produzioni di punta come pero, melo e pesco, a cui si affiancano ciliegio, albicocco, kiwi e susino, per danni che, in alcuni casi, arrivano al 100%.

Va detto subito che l’emergenza, in Europa, riguarda le regioni del nord d’Italia e l’Austria e che, al momento, non esistono soluzioni chimiche e immediate, come sanno bene gli americani che sono stati colpiti prima di noi. Anzi, proprio il Canada ha stretto di recente un accordo con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che rappresenta la punta più avanzata della ricerca nel settore.

E per fare il punto sulle misure più efficaci e condivise per sostenere imprese e coltivatori duramente provati da questa calamità e sgombrare il campo da numerose fake news su 'interventi risolutivi', l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli, ha convocato oggi un apposito tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.

“Come sempre la Regione è pronta a fare la sua parte- ha detto l’assessore Caselli- al fianco dei lavoratori e degli imprenditori agricoli colpiti, per sostenerli e dare loro una prospettiva per il futuro, scongiurando decisioni drastiche come l’abbandono dei campi. Accogliamo le richieste delle associazioni di categoria e d’intesa con loro, ci proponiamo di agire su tre fronti possibili -regionale, nazionale ed europeo-, visto che purtroppo, non esistono soluzioni ‘miracolose’. Per quel che ci riguarda- prosegue Caselli- mettiamo subito a disposizione 250 mila euro per un nuovo bando per consentire alle imprese di accedere a mutui e prestiti ed evitare crisi di liquidità, sul 2020 chiederemo un rafforzamento di ulteriori 250 mila euro che si aggiungono al milione di euro già previsto. E poi interveniamo con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi e avviamo un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza. Sul fronte pratico ci impegnamo a fare pressione a Roma per ridurre al massimo i tempi per l’autorizzazione al lancio straordinario di parassitoidi. Per quanto riguarda gli strumenti di protezione  ricordiamo che negli ultimi due anni abbiamo messo a disposizione due bandi del Psr che fino ad ora non hanno avuto una sufficiente utilizzazione”.

 “I danni provocati dalla cimice asiatica- continua Caselli- non riguardano solo la perdita di reddito delle singole aziende, ma mettono a rischio anche la competitività del sistema produttivo, che non riesce a garantire al mercato le quantità e la qualità necessarie, con conseguenze che per le singole filiere si possono stimare in un centinaio di milioni di euro e con forti rischi sociali perché l’indotto occupa decine di migliaia di persone.  Chiediamo perciò, al governo che verrà, uno sforzo nazionale con l’istituzione di un fondo destinato agli agricoltori delle Regioni colpite dalla cimice che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno orribile e di ripartire il prossimo anno. Un altro punto importante riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore. Al ministero dell’Ambiente chiediamo, come abbiamo fatto negli ultimi quattro anni, l’autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai, insieme a un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista con protocolli semplificati e non da quarantena. Infine, all’Europa sollecitiamo l’attivazione di un piano di ricerca straordinario per contrastare il diffondersi dell’insetto ed interventi straordinarie sui fondi Ocm”.

“Questo impone una risposta forte e di sistema, che coinvolga istituzioni del territorio, mondo agricolo e mondo della ricerca che insieme devono proporre un piano di azione condiviso e collaborare per la sua realizzazione”                                                                                                           

La road map regionale

Tre i livelli territoriali e istituzionali della strategia regionale condivisa nella riunione di oggi. In Europa, in primo luogo, la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm (Organizzazione comune di mercato, ovvero le politiche europee per la gestione dei mercati)  per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza.

Al governo viene chiesto un piano straordinario dotato di risorse adeguate per l’erogazione di indennizzi alle imprese colpite da questa grave emergenza fitosanitaria che diversamente metterà in seria crisi intere filiere produttive dell’ambito ortofrutticolo con ricadute socio-economiche gravi per la perdita di posti di lavoro. E, in particolare, al ministero dell’Ambiente in stretto concerto con il ministero dell’Agricoltura, l’Emilia-Romagna chiede di dare la massima accelerazione all’autorizzazione al lancio e alla diffusione nell’ambiente del parassitoide esotico detto vespa Samurai, non appena saranno definitivamente pubblicate le modifiche alla norma di recepimento della Direttiva Habitat, modifiche peraltro sollecitate a ripetizione negli ultimi 4 anni dalla Regione. Inoltre, si chiede una forte azione di coordinamento del ministero dell’Agricoltura per la ricerca e risorse dedicate al Crea che dall’autunno scorso sta studiando in laboratorio la vespa Samurai.

Infine, la Regione interviene subito con l’emanazione di un bando e con le garanzie degli Agrifidi per dare volano finanziario alle aziende che a causa delle gravi perdite di prodotto dovranno affrontare un bilancio 2019 in forte sofferenza, con 250 mila euro per abbattere i tassi di interesse dell’1,5%. Verrà inoltre adottata - appena terminata la ricognizione dei danni - la delimitazione territoriale degli stessi, necessaria per attivare sgravi contributivi e fiscali. Inoltre, si vuole intervenire per ridurre al massimo i tempi ed arrivare il prima possibile ad un impatto significativo dei lanci della vespa samurai, non appena autorizzati, con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi, con l’attivazione di un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza per le aziende danneggiate. Infine la Regione valuterà come finalizzare al meglio le risorse del Psr finora destinate alle reti di protezione.

Fonte: Regione ER

Domani un incontro internazionale con esperti e consorzi dedicato alle eccellenze europee a qualità garantita. L'assessore Caselli: "I 44 prodotti Dop e Igp dell'Emilia-Romagna fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua a crescere". Appuntamento a Fico per la rassegna-mercato dedicata ai prodotti certificati. Dal 30 agosto al 1° settembre in mostra le specialità Dop e Igp dell'Emilia-Romagna e del mondo.

Bologna -

Il meglio dell’agroalimentare di qualità è in mostra dal 30 agosto al 1^ settembre a Fico Eataly World di Bologna, il parco tematico dedicato al cibo più grande del mondo.  Si comincia domani, venerdì 30 agosto ore 10, con il convegno internazionale su “Dop e Igp tra catena del valore, innovazione e sviluppo locale” per fare il punto su strategie commerciali, innovazione, sviluppo sostenibile dei territori di produzione e conoscere cosa c’è dietro i prodotti certificati in termini di qualità e sicurezza. L’evento che vedrà la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, oltre a   esponenti dei consorzi di produzione, delle filiere e delle istituzioni, darà il via a “Identità d’origine: Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa” la tre giorni aperta a tutti dedicata alle eccellenze agroalimentari,  che si tiene proprio nella regione con il record mondiale delle certificazioni grazie a prodotti conosciuti in tutto il mondo: dal Parmigiano reggiano al Grana padano, dal Prosciutto di Parma all’Aceto balsamico.

La rassegna-mercato - organizzata in collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Fondazioni Fico, Origin Italia e Fondazione Qualivita - prevede numerose iniziative di promozione con degustazioni e assaggi delle eccellenze alimentari dall’Italia e dal mondo, vendita diretta dei prodotti e incontri pubblici con produttori e Consorzi per raccontare il legame e le tradizioni che legano produzione e territori.  Inoltre, grazie alla presenza di numerose importanti realtà europee ed italiane, si potrà allargare il confronto su questi argomenti anche in vista della prossima programmazione della Politica agricola comune. 

“Abbiamo collaborato attivamente a questa manifestazione che ci permette di mettere ancora una volta l’accento sui prodotti agroalimentari a indicazione geografica e di qualità che rappresentano il carattere distintivo della nostra agricoltura e sono alla base delle politiche di sviluppo del territorio e del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna- afferma l’assessore Caselli-. I 44 prodotti Dop e Igp, un record in Europa e nel mondo, si stanno dimostrando fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale. Un primato che si riflette nei numeri per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere.
Quando si parla di Dop e Igp- prosegue l’assessore- si parla di prodotti di grande qualità che permettono di affermarsi sui mercati attraverso un principio di identità con il proprio territorio che va a vantaggio e tutela dei consumatori e che al tempo stesso permette di mantenere vivo il tessuto produttivo locale  contrastando quei fenomeni di delocalizzazione produttiva e standardizzazione che troppo spesso hanno caratterizzato le eccellenze dell’agroalimentare italiano”.

 

Dop e Igp dell’Emilia-Romagna  

È Parma la provincia al primo posto per la produzione con 1.415 milioni (28%), davanti a Modena (583 milioni), mentre Reggio Emilia è al quarto posto (circa 410 milioni).
Per quanto riguarda i prodotti Dop sempre al primo posto il Parmigiano Reggiano, con un valore all’origine di 1,34 miliardi (+19,5%), seguito da Grana Padano (1,29 miliardi) e Prosciutto di Parma (850 milioni, +4,1%). Primo prodotto per valore dell’export: l’Aceto Balsamico di Modena Igp con 897 milioni (+2,5%).

La Regione per sostenere lpromozione sul mercato europeo dei prodotti certificati e bio ha messo a disposizione 3,8 milioni di euro grazie al Psr per sostenere 24 progetti presentati da Consorzi di tutela e associazioni nel biennio 2017-2018, altri 3 milioni hanno finanziato 20 progetti per il biennio 2019-2020. A questo si aggiunge in media un milione all’anno per iniziative di promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari e vitivinicoli.
Il sistema agroalimentare regionale vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere in tutto il mondo: + 3,5% le esportazioni a fine 2018 pari a circa 6,5 miliardi. Un trend confermato nel primo trimestre del 2019: le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Emilia-Romagna hanno superato quelle di Lombardia e Veneto, collocando la regione al vertice della graduatoria nazionale./Eli.Co.


In allegato il programma

Anche in vista della riapertura delle scuole, il consigliere leghista impegna la giunta "ad attivarsi con Seta"

Più corse degli autobus dirette da Montecchio fino a Reggio Emilia, anche in vista della riapertura delle scuole. A chiedere alla giunta di impegnarsi in questo senso è il consigliere regionale della Lega nord Gabriele Delmonte, anche per il fatto che "il comune di Montecchio Emilia presenta un elevato numero di studenti che quotidianamente devono recarsi a Reggio Emilia - sottolinea l'esponente del Carroccio - per frequentare istituti superiori ma anche corsi universitari. In parallelo, nel comune della Val d’Enza c'è un importante polo scolastico che attrae studenti sia dalla provincia che dal capoluogo reggiano".

Ad oggi però "Non esiste - spiega Delmonte - una linea diretta che parta da Montecchio e arrivi a Reggio Emilia città e i cittadini che partono dal paese della Val d’Enza devono transitare da Cavriago durante alcune tratte, mentre nelle restanti sono costretti a fermarsi a Barco per prendere il treno regionale". Anche la presenza dell’ospedale Franchini e l’interazione continua con i servizi ospedalieri del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia "comportano un’ulteriore traffico pendolare tra le due tratte".

Dunque Delmonte chiede alla giunta di impegnarsi e "attivarsi con Seta per istituire una o più corse dirette da Montecchio Emilia fino a Reggio Emilia-Autostazione".

(Margherita Giacchi)

Fonte: Regione ER

Cinema: tre produzioni, i restauri della Cineteca e gli eventi legati all'anniversario felliniano. La Regione Emilia Romagna alla 76° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Bologna -

Dalla gara di enigmistica, di Gianni Amelio, alla “fratellanza speciale” al centro dell’opera prima di Stefano Cipani, dal potere della memoria degli archivi, documentario di Federico Ferrone e Michele Manzolini, alla innovativa fusione tra teatro e realtà virtuale di Elio Germano e Omar Rashid, fino ai restauri della Cineteca di Bologna.

Sono queste le proposte made in Emilia-Romagna che approderanno alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. 

“Anche quest’anno- afferma l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti- grande soddisfazione per i progetti cinematografici sostenuti dalla Regione che arrivano sul red carpet, proponendo non solo la creatività di autori e registi ma anche la visione di nostri territori in tutta la loro bellezza. Supportiamo da diversi anni e con risorse crescenti il settore cinematografico e audiovisivo, nella convinzione che oltre alla valenza culturale, sia un volano anche per lo sviluppo turistico dell’Emilia-Romagna, oltre che per la crescita di maestranze e operatori, con un riflesso crescente anche nell’ambito dell’economia della creatività, che rappresenta oggi il 5% del Pil regionale. Nell’occasione lanceremo (il 2 settembre, alle ore 17 Hotel Excelsior, Lido di Venezia) l’anniversario del Centenario nella nascita di Federico Fellini, promosso da differenti istituzioni ed enti, guidati dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Rimini e dalla Direzione generale Cinema del Mibac, a testimonianza di una terra di cinema costellata da grandi registi tra cui l’indimenticabile Federico Fellini, un mito anche per le nuove generazioni”.

A fianco delle tre produzioni sostenute dal Fondo per l’Audiovisivo ci sarà l’Emilia-Romagna Film Commission, al Lido nelle giornate del Festival, a disposizione di operatori italiani e stranieri per illustrare il proprio Fondo e i servizi offerti alle produzioni che intendono lavorare in Emilia-Romagna.

 

 La cineteca di Bologna

Presente come ogni anno al Lido anche la Cineteca di Bologna, sostenuta dalla Regione, in competizione nella sezione “Classici” con due capolavori ritrovati. Il 29 agosto, si svolgerà nella Sala Giardino la proiezione de Lo sceicco bianco di Federico Fellini, restaurato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nell’ambito del progetto Fellini 100, in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity. Il film sarà uno degli eventi di accompagnamento al 2020, anno in cui si celebrerà il centenario della nascita del grande regista. Strategia del ragno è il secondo restauro della Cineteca di Bologna (in programma l’1 settembre al Lido), quarto lungometraggio di Bernardo Bertolucci, riportato all’originale splendore dall’Immagine Ritrovata e da Massimo Sordella, in collaborazione con Compass Film.

La Cineteca sarà presente nella sezione Classici anche con due cortometraggi iraniani: The Hills of Marlik diretto nel 1964 da Ebrahim Golestan e The House is Black diretto nel 1962 da Forough Farrokhzad, Con il supporto di Mahrokh Eshaghian e la bolognese Genoma Films.

 

Le produzioni sostenute dalla Regione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Realizzato, tra Piacenza e Bobbio, “Passatempo” è il primo cortometraggio di fiction del Maestro Gianni Amelio, interpretato da Roberto Carpentieri e Daoda Sissoko, al suo debutto cinematografico. In programma il 29 agosto, come film di apertura della Settimana Internazionale della Critica, prodotto da Bartlebyfilm, The Film Club con Rai Cinema in collaborazione con Fondazione Fare Cinema e Vision Distribution. Il film racconta di una gara di enigmistica tra un professore e un ragazzo del Mali, dove si vince compilando per intero un cruciverba. Ma c’è una variante che rende la prova impossibile: indovinare le soluzioni prima ancora che venga posto il quesito. E tuttavia il ragazzo arriva alla fine. O quasi…

“Mio fratello rincorre i dinosauri”, sarà l’Evento speciale delle Giornate degli Autori il 2 settembre, opera prima di Stefano Cipani, con Alessandro GassmannIsabella Ragonese, e la partecipazione straordinaria di Rossy De Palma, attrice, modella e musicista spagnola musa di Pedro Almodóvar. Firmata dal bolognese Fabio Bonifacci, la sceneggiatura è stata realizzata in collaborazione con Giacomo Mazzariol, autore dell’omonimo bestseller Einaudi, e racconta la storia del rapporto tra Jack, che prende coscienza della sindrome di Down del fratello Gio, in un percorso difficile di crescita e di accettazione. Il film, girato interamente a Pieve di Cento, con incursioni a Bologna, Cento e Anzola dell’Emilia (attraverso la Carpigiani con il suo Gelato Museum) è frutto di una sinergia produttiva italo-spagnola che ha coinvolto Paco Cinematografica, Neo Art Producciones e Rai Cinema.

Nella sezione Sconfini, verrà presentato in concorso il 3 settembre“Il Varco”, documentario sul potere della Memoria, costruito su repertori reali, pubblici e privati, provenienti dagli archivi dell’Istituto Luce e di Home Movies – Archivio nazionale del film di famiglia, co-produttori dell’opera insieme a Kiné e Rai Cinema. Federico Ferrone e Michele Manzolini, che continuano così la loro ricerca sulla storia italiana del ‘900, nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.

I finanziamenti della Regione per l’audiovisivo

Dall’inizio della legislatura sono stati messi a disposizione del settore, da parte della Regione, oltre 21 milioni di euro per la produzione, promozione, formazione, innovazione ed esercizio, di cui solo per il 2019, oltre 5 milioni di Euro. 

Questi contributisostengono progetti di sviluppo e produzione per oltre 2 milioni di euro, festival e rassegne annuali (oltre 1,6 milioni di Euro), mentre oltre 1,2 milioni di euro sono stati assegnati per la promozione e la valorizzazione della cultura cinematografica, a partire dal rapporto con la Cineteca di Bologna.

 

Fonte: Regione ER

Mobilità sostenibile. In Emilia-Romagna bus gratis per gli abbonati ai treni regionali: nel primo anno opportunità colta da 60mila pendolari, lavoratori, studenti. Integrazione confermata: da oggi in vendita i nuovi abbonamenti ferroviari. Il presidente Bonaccini e il vice Donini: "Pieno successo per un provvedimento straordinario. Aiuto concreto a cittadini e famiglie e misura a favore dell'ambiente". Risparmio fino a 180 euro ciascuno. Un'opportunità possibile grazie all'investimento della Regione di oltre 6 milioni di euro l'anno e valida nelle 13 città con più di 50mila abitanti: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza e Imola.

Bologna – 

Colta a pieno da 60mila pendolari in un anno, con un risparmio fino a 180 euro ciascuno, riparte l’integrazione tariffaria bus-treno voluta dalla Regione, che in Emilia-Romagna permette di viaggiare gratis sugli autobus agli abbonati al Servizio ferroviario regionale.

Da oggi sono infatti in vendita i nuovi abbonamenti ferroviari, mensili o annuali, e si apre così il secondo anno consecutivo per la misura voluta dalla Giunta regionale che dà un contributo concreto ai tanti viaggiatori che ogni giorno si muovono per studio o lavoro nelle città dell’Emilia-Romagna e per promuovere sempre di più una mobilità sostenibile.

In pratica, un risparmio fino a 180 euro l’anno per i cittadini, più libertà negli spostamenti all’interno dei centri abitati, con la possibilità di lasciare a casa l’auto a favore dei mezzi pubblici e un guadagno in qualità dell’aria nelle aree urbane.

Nel primo anno, circa 60 mila persone hanno viaggiato gratis sui bus dell’Emilia-Romagna. Una iniziativa possibile grazie allo stanziamento di oltre 6 milioni di euro l’anno da parte della Regione.

“E’ un provvedimento straordinario che abbiamo voluto fortemente e di cui siamo orgogliosi- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il vicepresidente e assessore ai Trasporti, Raffaele Donini-. Grazie all’impegno della Regione, con l’integrazione tariffaria ‘Mi muovo anche in città’, i cittadini potranno per il secondo anno consecutivo viaggiare gratis sui bus urbani delle città di partenza e di destinazione. Offriamo una alternativa possibile al mezzo privato, premiando chi sceglie il trasporto pubblico locale per i propri spostamenti con un concreto aiuto economico che va a vantaggio dei cittadini e delle famiglie dell’Emilia-Romagna, e una misura che fa bene all’ambiente: meno traffico e smog nelle nostre città, a favore della mobilità sostenibile. È infatti questa la via che abbiamo scelto di percorrere- chiudono Bonaccini e Donini- orientando le azioni regionali a dare una risposta vera all’emergenza ambientale”.

Come funziona “Mi muovo in città”

Chi possiede un abbonamento ferroviario annuale e mensile sopra i 10 chilometri, con partenza e/o destinazione da una delle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di 50mila abitanti, potrà viaggiare gratuitamente sui bus urbani delle stesse città. Si tratta di: BolognaModenaReggio EmiliaParmaPiacenzaFerraraRavennaCesenaForlìRiminiCarpiFaenzaImola.

Gli abbonamenti annuali e mensili dovranno essere caricati sulla tessera “Mi muovo” emessa dalle aziende del traporto pubblico locale oppure sulla tessera “Unica” emessa da Trenitalia.

L’integrazione tariffaria è valida anche per gli abbonamenti con destinazione o partenza da una delle 13 città indicate e arrivo o partenza da fuori regione (ad esempio Piacenza-Milano) a condizione di avere la residenza in Emilia-Romagna. /BB

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