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Bonifica Parmense, dalla cassa di espansione dell’Enza la risorsa per l’agricoltura e l’ecosistema del comprensorio dello Spelta.

Grazie all’eccezionale attività del Consorzio, mai effettuata prima d’ora, un areale di 1500 ettari riuscirà a portare a maturazione le colture tipiche. Importanti benefici anche per l’intero habitat naturale della Val d'Enza

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La presidente Mantelli: “Appalti per 40 milioni di euro, progetti per ulteriori 25” 

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Intanto all’impianto consortile di Foce Ongina necessarie manovre straordinarie per continuare a prelevare l’acqua dal Po e garantire così il servizio irriguo

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Dalmonte (CER):“L’acqua sia al centro del dibattito, ma in modo strategico. I laboratori del CER in campo con 20 progetti all’insegna dell’innovazione tecnologica per offrire competenza e strumenti al territorio ”

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Presto al via interventi per 175 mila euro co-finanziati al 50% tra i due enti per la lotta al dissesto idrogeologico e la riqualificazione delle strade comunali

Parametri rispettati e indagini approfondite su oltre 50 campionamenti consegnano un quadro positivo della risorsa irrigua nel comprensorio consortile. Rispetto allo scorso anno migliorate anche le acque dei canali Galasso e Naviglio Navigabile.

Parma –

La qualità delle acque irrigue del Parmense che scorrono all’interno della rete artificiale dei canali di bonifica è migliorata ulteriormente rispetto allo scorso anno: è quanto emerge dal Report annuale redatto dai ricercatori tecnico-scientifici del Consorzio della Bonifica Parmense.

L’ente consortile – che nella sostanza si preoccupa, per competenza specifica, del trasporto della risorsa idrica e non strettamente della sua qualità – monitora periodicamente lo stato dei flussi irrigui (indispensabili per la produzione della gran parte delle tipicità agroalimentari della nostra provincia) grazie al laboratorio tecnico itinerante Bonifica Lab, struttura itinerante che consente di asserire che le acque irrigue dei canali consortili superano l’esame qualità, dimostrandosi idonee agli usi per l’agricoltura.

Rilevanti e significativi alcuni dei dati emersi dalle relazioni conclusive – redatte dall’ingegnere ambientale consortile Elisa Trombi e dall’esperto consulente in materie ambientali Riccardo Franchini sulla qualità irrigua della risorsa esaminata: le sostanze prioritarie fosfati e fitofarmaci e la sommatoria complessiva delle sostanze rilevate si mantengono inferiori ai valori limite della cosiddetta classe 1, utile per l’impiego irriguo, ovvero la migliore delle classi della tabella A Giardini, universalmente riconosciuta come modello di riferimento per il settore agricolo. Il dato rappresenta l’ultimo anello di una catena di risultati di idoneità confermata già negli ultimi anni in cui l’uso irriguo dell’acqua nel comprensorio è sempre stato ben al di sotto della soglia standard considerata

Importante miglioramento quello nelle aree che presentano alcune criticità, come quelle relative ai canali che attraversano la zona urbana di Parma, in particolare quelle provenienti dal Naviglio Navigabile e dal Canale Galasso: in questi due casi all’azoto e al fosforo si sommano cloruri e salinità elevata, ma pur sempre rientrando nei limiti di utilizzo. Da evidenziare anche l’assenza di sostanze tossiche, compresi pesticidi e fitofarmaci, in concentrazioni significative e per questo motivo le acque dei canali possono essere utilizzate senza particolari problemi perché non sussiste particolare rischio igienico-sanitario che possa incidere sulla salubrità delle numerose produzioni.

Nell’ottica di un perpetuo e continuo miglioramento è da segnalare l’inizio di un percorso di collaborazione condivisa con le aziende conserviere della Provincia di Parma volto a sensibilizzare verso l’importanza del recupero delle acque reflue e la salvaguardia dell’ecosistema: un protocollo di intesa firmato dai Consorzi di bonifica di Parma e Piacenza, OI Pomodoro e da Industria del Nord Italia nel settembre 2018. E la sinergia con Arpae Parma per il trasferimento dei dati ambientali dei loro controlli sulla qualità delle acque dei depuratori comunali.

Proprio in questi giorni è in corso la campagna di rilevazione 2019 con il mezzo mobile di Bonifica Lab che, come nell’anno precedente, prevede di monitorare più di 50 punti stazione distribuiti sul territorio irriguo gestito dal Consorzio, in particolare di pianura commentano Franchini e Trombi – . I primi risultati sono confrontabili con il 2018 e restituiscono un già un primo quadro positivo, stante la forte siccità di inizio anno che aveva favorito la concentrazione di sostanze nell’acqua”.

 

Il giorno 18 Ottobre al Consorzio di Bonifica un incontro tra i massimi esperti del territorio e presentazione dei progetti in corso di ultimazione sui bacini per contrastare la siccità e gli effetti dei cambiamenti climatici

Parma – Le attività tecnico-scientifiche di approfondimento sul calcolo dei nuovi e mutati fabbisogni del territorio in materia di approvvigionamento idrico proseguono in questi giorni al Consorzio di Bonifica Parmense unitamente a tutte le possibili e praticabili soluzioni per contrastare la siccità che sta caratterizzando gli ultimi anni penalizzando gravemente il comparto agricolo. Già dal Marzo 2017 infatti il Protocollo d'Intesa sugli stati di crisi dei flussi (uno dei primi siglati nell'intero panorama nazionale), aveva unito per la prima volta enti, amministrazioni, accademici e portatori di interesse con l'obiettivo di individuare antidoti e provvedimenti adeguati al livello delle criticità diffuse e reiterate nel tempo sulle nostre zone. Anche se il 2018 sotto questo profilo è andato un po' meglio l'azione concertata da parte dei sottoscrittori prosegue con azioni mirate. Il giorno 18 Ottobre (a partire dalle ore 15,30 presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense in via Emilio Lepido 70/a) si terrà un incontro tecnico-operativo su questi temi ed in particolare proprio sui dati raccolti nel corso del monitoraggio sul comprensorio governato idraulicamente dai diversi partner presenti e in forza delle collaborazioni e sinergie si converranno ulteriori e rinnovate azioni comuni.

I NUOVI BACINI CONSENTIRANNO DI RACCOGLIERE 3 MILIONI DI MC DI RISORSA

Al Tavolo – coordinato dall'ingegner Fabrizio Useri direttore generale della Bonifica insieme al presidente Luigi Spinazzi – il Consorzio presenterà, tra gli altri, progetti innovativi, alcuni già in corso di realizzazione e altri da avviare con auspicabili finanziamenti regionali PSR 2014-2020: quattro bacini nell'area di Medesano due in fase avanzata di realizzazione e due di progettazione ed uno nella zona di Noceto.
A Medesano tra i 4 bacini, quello situato più a valle è in fase di ultimazione, altri due sono in corso di realizzazione e l'ultimo è in progettazione esecutiva. L'intervento di realizzazione della condotta per l'invaso di uno dei bacini e per lo scarico nel Rio Canalazzo è stato recentemente finanziato dalla Regione Emilia Romagna per 1,4milioni di euro. Anche l'intervento riguardante la condotta di distribuzione in pressione dell'acqua dagli stessi bacini irrigui di Medesano dell'importo di circa 1,8 milioni di euro partecipa al bando di finanziamento PSR 2014-2020.
Alla luce delle stime fatte dai progettisti la quantità di acqua raccolta negli invasi si aggirerebbe sui 3 milioni di metri cubi complessivi: una quantità davvero molto utile in periodi di grave stress idrico.
Per quanto concerne invece l'area del Comune di Noceto è previsto l'utilizzo di 2 dei 3 bacini previsti: di questi 2 da utilizzare uno è quasi ultimato, l'altro dovrà iniziare. L'insieme dei bacini in questo comprensorio consentirà di invasare oltre 560 mila metri cubi e costerà 610 mila euro.

DATI SIGNIFICATIVI SULLA CRISI DEL TORRENE ENZA

Altro tema assai rilevante sarà rappresentato dall'approfondimento sui contenuti tecnici emersi dai monitoraggi effettuati sul Torrente Enza che durante questa estate è più volte stato al centro di accese polemiche e pubbliche rivendicazioni di diversa natura su volumi di utilizzo e deflusso minimo vitale DMV imposto in periodi di magra. Su questo argomento, ad esempio, la Bonifica Parmense rimarca un dato statistico particolarmente significativo ovvero che il Consorzio stesso ha una concessione di utilizzo sulle acque del Torrente Enza pari a 17 milioni metri cubi annui e per la scarsa presenza di risorsa idrica e concomitante applicazione della ferrea legge sul DMV non è consentito derivare volumi annui sufficienti superiori a 6/7 milioni di mc; considerati i nuovi bisogni individuati dal Tavolo tecnico pari a 21 milioni mc per la parte di territorio di competenza Parmense si rileva un importante deficit solo in parte sopperito dai prelievi da falda o da pozzi privati o aziendali.

I PRESENTI AL TAVOLO SULLA CRISI IDRICA

Bonifica Parmense Fabrizio Useri, Luigi Spinazzi Anna Ramorino di Atersir, Andrea Ruffini della Provincia di Parma, il Lorenzo Negri di Confagricoltura, il Sindaco di Palanzano Lino Franzini, il Prof. Paolo Mignosa e la Prof. Maria Giovanna Tanda dell'Università di Parma, Claudio Battilana dell'Unione Parmense Industriali, Davide Graziani Ordine Geologi Parma, Claudia Vezzani dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, il Dr. Manara della Società Canale Naviglio Taro, Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Parma, Valentino Piramide per IRETI, Giovanni De Leo per il Comune di Parma, Nicola Bassi di Emiliambiente, Mirella Vergnani di AIPO.

I PROGETTI DI ECCELLENZA DEI PARTNER

L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po attraverso il contributo dei due tecnici Cristian Farioli e dall' ingegner Claudia Vezzani ha illustrato alcuni progetti stretegici sull'impiego della risorsa. Il progetto LIFE ACQUOR e il progetto REWAT. Inoltre è stato presentato un utilissimo strumento per la valutazione dell'impatto della siccità nell'intero ed esteso bacino del Fiume Po in grado di misurare e analizzare cause e danni, il cosiddetto SICC-IDROMETRO. In questo modo si riescono a comparare i livelli di portata dell'acqua con il fabbisogno irriguo reale dei territori serviti : un fabbisogno raddoppiato in soli dieci anni. Il Prof. Paolo Mignosa dell'Università di Parma ha parlato delle problematiche connesse con la trasformazione delle casse di espansione dei torrenti Enza, Parma e Baganza (in progetto) in serbatoi ad uso plurimo, mentre i Proff. Marco D'Oria e Maria Giovanna Tanda hanno relazionato sulla formulazione del bilancio idrologico volto alla valutazione delle variazioni indotte dal cambiamento climatico
Giovedì 18 ottobre si terrà il prossimo incontro tecnico-operativo con la presentazione di ulteriori e approfondite analisi di monitoraggio idrico frutto della ricerca interna del Consorzio e in forza delle collaborazioni con le altre istituzioni coinvolte, tra queste per esempio: il progetto Faldanet e dell'esperienza/progettualità delle Servitù di Allagamento.

 

 

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Presenti tutti i rappresentanti tecnici delle istituzioni firmatarie del Protocollo d'Intesa del marzo scorso. Monitoraggio e soluzioni al centro dell'incontro operativo.

Parma, 12 Giugno 2018 –

Nuovo incontro presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense dei rappresentanti tecnici di istituzioni ed enti, ideatori e firmatari nel marzo scorso del Protocollo d'Intesa sulle Crisi Idriche volto a individuare i nuovi e mutati fabbisogni del territorio in materia di approvvigionamento di acqua e le possibili e praticabili soluzioni strategiche per contrastare la siccità.

Anche se il 2018 è iniziato meglio, sotto questo profilo, viste le precipitazioni anche nevose dell'inverno scorso, non bisogna abbassare la guardia soprattutto alla luce delle gravi crisi che si sono manifestate negli ultimi anni in particolare quella storica del 2017 che ha dimostrato quanto sia necessaria un'azione concertata da parte di chi svolge gestione e governo dei flussi. Occorre promuovere un utilizzo consapevole e virtuoso a 360° della risorsa disponibile.

Il fabbisogno idrico, anche nella nostra provincia infatti è mutato.  Le criticità dovute al fenomeno della siccità si fanno pressanti a tal punto che nell'estate 2017 anche la Provincia di Parma è stata tra le prime in Italia a dichiarare lo stato straordinario di emergenza. Le precipitazioni cadute in modo violento e in tempi molto ristretti, a testimonianza di una variabilità idrologica quasi endemica, rischiano di non essere più sufficienti per soddisfare a pieno il fabbisogno idrico complessivo. Partendo da questi dati di fatto, si sono valutate le carenze manifestatesi soprattutto circa l'approvvigionamento idrico dal punto di vista agricolo, civile e industriale. Nell'occasione sono state presentate dal Consorzio della Bonifica Parmense le progettualità ideate: quattro bacini in zona Medesano, due in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, candidati a finanziamenti regionali le condotte di alimentazione e scarico di uno dei bacini di valle, la condotta di distribuzione dei restanti bacini partecipa al bando di finanziamento PSR 2014-2020. Tre bacini zona Noceto, di cui uno in fase di progettazione e due in fase di realizzazione, le condotte di adduzione e distribuzione partecipano al bando di finanziamento PSR.

Per quanto concerne l'utilizzo irriguo dell'acqua a sostegno indispensabile delle produzioni tipiche del nostro territorio, si è fatta l'analisi delle disponibilità idriche attuali e si sono individuati i criteri per una valutazione più approfondita dei fabbisogni idrici futuri. Uno degli strumenti valutati nell'incontro è il SICC-Idrometro che è la base conoscitiva necessaria alla scelta delle misure di mitigazione. In un unico ambiente sono visualizzati gli impatti sul territorio della riduzione della disponibilità idrica, le possibili misure di mitigazione e i relativi effetti.

Ai primi di luglio si terrà il prossimo incontro tecnico-operativo con la presentazione di ulteriori e approfondite analisi di monitoraggio idrico frutto della ricerca interna del Consorzio e in forza delle collaborazioni con le istituzioni coinvolte, tra queste per esempio verrà illustrata una innovativa soluzione progettuale sulla Ricarica Artificiale in Falda.

Il Direttore Generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri ha coordinato il tavolo rappresentato insieme ad esperti e tecnici consortili: Davide Malvisi e Daniele Scaffi, Paolo Mignosa dell'Università degli Studi di Parma, Claudia Vezzani dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, Giovanni De Leo del Comune di Parma, Marco Tamani di Coldiretti Parma, Nicola Bassi di Emiliambiente, Valentino Piramide di Ireti, Maria Chiara Albertini dell'Unione Parmense degli Industriali e da Davide Graziani dell'Ordine degli Ingegneri di Parma.

 

Fonte: Consorzio della Bonifica Parmense

Mercoledì, 02 Maggio 2018 15:33

"Maggio con la Bonifica Parmense 2018"

L'ormai collaudato appuntamento annuale con la Settimana della Bonifica (ideato da ANBI, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e declinato in molteplici iniziative su tutti i territori italiani dai Consorzi di bonifica che contribuiscono in maniera decisiva al governo idraulico delle acque) a Parma si amplia e diventa nel 2018 "Maggio con la Bonifica Parmense": un mese di appuntamenti in diversi comuni del comprensorio dal target differente, ma dal comune obiettivo volto ad incrementare nella collettività e nei consorziati la consapevolezza del valore essenziale della risorsa idrica per la vita delle comunità, per la loro economia e per la biodiversità ambientale.

Una straordinaria anteprima è rappresentata dalle lezioni itineranti che per la prima volta coinvolgerà in via sperimentale ben 120 alunni della scuola dell'infanzia dell'istituto Arcobaleno di Soragna (PR); il progetto educativo "Acqua a Scuola" – ideato dalle animatrici Antonella Capezzera e Ilaria Zarri in collaborazione con lo staff della Comunicazione del Consorzio – si presenta del tutto innovativo soprattutto per la fascia prescolare a cui è destinato e si propone di lanciare ai piccolissimi messaggi chiari e comprensibili sull'importanza dell'acqua nella loro vita e per il loro futuro. Oltre all'animazione propedeutica in classe si terranno anche alcuni laboratori itineranti all'interno dell'impianto idrovoro consortile di Rigosa a Roccabianca (PR) insieme ai tecnici della Bonifica Parmense.

Il 16 maggio – alle ore 10 nella Casa dell'Acqua, sede del Consorzio di Bonifica Parmense in via Emilio Lepido 70/1 – si terrà il workshop "Soluzioni tecnologiche e approccio al dissesto idrogeologico", ovvero un vero e proprio seminario sulle pratiche tecniche e operative più aggiornate sulle attività di difesa idraulica, gestione e mitigazione del fenomeno del dissesto idrogeologico attraverso una pianificazione di interventi a ridotto impatto ambientale.

Infine il 24 Maggio alle ore 10 presso l'istituto Magnaghi-Solari di Fidenza (PR) il Consorzio di Bonifica in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, l'Università Cattolica di Piacenza e l'Università di Trento, ISPRA, Arpae-Regione Emilia Romagna, Legambiente e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e Associazioni agricole del territorio organizzerà un incontro dal titolo "Valore e tutela dell'acqua: il Caso DMV": un approfondimento con relatori di alto valore accademico e portatori di interesse sul Minimo Deflusso Vitale, cioè la quantità di risorsa idrica che per legge deve essere presente nei corsi d'acqua naturali a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e qualità degli ecosistemi presenti.

Alla luce di fenomeni siccitosi, ormai quasi endemici nei periodi estivi nei nostri territori e in considerazione dei mutamenti climatici repentini, il DMV ha fatto tanto parlare negli ultimi anni ed è stato oggetto di acceso dibattito. I riconosciuti stati di emergenza idrica-irrigua della scorsa estate a Parma e Piacenza in primis e poi nel resto del paese hanno obbligato le istituzioni ad attivare numerosi provvedimenti di deroga che hanno riportato al centro della discussione la possibile aggiornata revisione dei criteri di valutazione dei parametri geomorfologici e idrologici che determinano il DMV.

"Anche quest'anno – hanno commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri – la proposta che il Consorzio offre al comprensorio vuole essere innovativa e utile. Innovativa perché interesserà i giovanissimi in un percorso di apprendimento tutto nuovo e utile perché i due incontri che proporremo entreranno nel vivo delle tematiche che più riguardano da vicino il nostro quotidiano operare a servizio del territorio e dei consorziati".

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Viale Porro, Strada della Busa e Boffalora-Tabiano: ecco alcune priorità di intervento per il 2018

Salsomaggiore Terme (PR), 12 Febbraio 2018 – Incontro nella Sala Giunta del Municipio di Salsomaggiore Terme tra i vertici del Consorzio della Bonifica Parmense (presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Fabrizio Useri) e il sindaco Filippo Fritelli che si è fatto interprete di alcune delle necessità più rilevanti ed immediate del suo territorio.

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Il summit, alla presenza dei rispettivi Uffici Tecnici, ha avuto il compito di individuare alcune delle priorità tra gli interventi più urgenti da inserire nell'agenda del Consorzio di Bonifica per l'avvio delle attività del 2018 e l'occasione è stata propizia per apprezzare quanto già realizzato, nei tempi previsti, nell'anno appena trascorso. Fritelli ha subito segnalato l'esigenza di intervenire su Viale Porro, arteria salsese d'intenso traffico veicolare e di grande utilità viaria che, a causa del progressivo fenomeno di dissesto idrogeologico degli ultimi mesi, mostra oggi chiari segni di cedimento di alcuni tratti della carreggiata e del versante che attraversa; la strada che conduce al cimitero del paese è infatti quotidianamente molto frequentata e l'opera di sistemazione da parte del Consorzio sarebbe provvidenziale in questo momento.

Il tecnico consortile geometra Carlo Leccabue, coordinato dal responsabile area tecnica ingegner Mario Cocchi, eseguirà i rilievi del caso insieme ai tecnici comunali e poi si procederà alla stesura di una immediata tabella cronologica per le diverse fasi di lavorazione che si svolgerebbero comunque a partire da questa primavera per concludersi entro l'estate.

Altra sistemazione di sicura evidenza è quella che completerà la possibilità di utilizzo della strada della Busa via di collegamento con frazioni densamente abitate come Salsominore e San Nicomede che giunge fino al Podere Millepioppi. Su questa via, storicamente sottoposta a fenomeni franosi, il Consorzio ha già effettuato interventi particolarmente importanti nel 2017 e le ulteriori attenzioni mirate con opere di inghiaiature, drenaggi e consolidamento degli attraversamenti ne consentiranno il pieno uso per la cittadinanza.

Un'altra attività di completamento dei lavori avviati sarà quella relativa alla sistemazione del collegamento viario antistante il cimitero di Tabiano in strada Boffalora-Tabiano, anche in quest'area nella parte iniziale un movimento franoso ne minaccia ed ostacola la funzione. Opere minori in via di definizione anche nella frazione di Cangelasio.

"La collaborazione con le amministrazioni comunali - ha commentato Spinazzi – rappresenta una delle nostre principali linee guida gestionali. A Salsomaggiore il lavoro fatto fino ad ora è stato proficuo e proseguire con altri investimenti è per noi motivo di soddisfazione". Dello stesso avviso anche il primo cittadino Fritelli: "Il Consorzio di Bonifica darà risposte concrete ad alcune esigenze che si sono manifestate nell'ultimo periodo e per noi la partnership collaborativa è fondamentale. Il nostro territorio collinare soffre periodicamente di dissesto idrogeologico diffuso e le risposte alla cittadinanza sono proprio i lavori e le opere sulle strade".

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