Nella serata del 06 maggio i Carabinieri della Compagnia di Parma sono intervenuti in un condominio di Sorbolo Mezzani, a seguito di una aggressione contro una donna, allertati da un passante. Il tempestivo intervento dei militari, la pronta reazione di alcuni testimoni e l’immediato soccorso da parte dei sanitari hanno evitato il peggio.
Una donna, 54enne, del posto è stata vittima di una cruenta aggressione da parte del compagno e padre dei due figli maggiorenni. Un compagno detenuto da alcuni anni al carcere di Parma, in forza di un cumulo di pene che l’hanno condannato all’ergastolo per gravissimi reati contro la persona commessi alcuni decenni fa. Lo stesso recentemente era stato ammesso al regime della semi libertà con possibilità di assentarsi per porzioni più o meno ampie di tempo, per recarsi a lavorare ed incontrare i propri affetti, con l’obbligo di rientrare e pernottare in carcere. Anche la giornata del 6 maggio si era svolta alla stessa maniera. Mattinata al lavoro presso un’azienda del territorio, la sera a cena con compagna e figlia e poi sarebbe dovuto rientrare a dormire in via Burla presso la Casa Circondariale, e invece non è andata così.
L’uomo 61enne, avrebbe iniziato a litigare con la compagna per motivi futilissimi, e poi avrebbe preso una bottiglia di acido e svuotata sul capo della compagna, che poi sarebbe stata colpita con un fendente al fianco.
Il disperato urlo dei presenti di chiamare i carabinieri e le vicine sirene in avvicinamento portano l’uomo ad allontanarsi dalla zona.
La ricostruzione dei fatti avviene in maniera molto rapida, consentendo agli investigatori dell’Arma di guadagnare tempo prezioso sia per poter curare la povera donna, che per mettersi sul sentiero giusto per catturare il presunto responsabile, allontanatosi a bordo di una vettura.
L’analisi info-investigativa del soggetto, partendo dai suoi collegamenti familiari, unitamente al monitoraggio dei vari dispositivi ottici di lettura targa, ha permesso di individuare la sua presunta direzione di fuga. Immediatamente un dispositivo di militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Parma si è posto all’inseguimento del presunto autore dei fatti, attivando nelle ricerche i comandi Arma territorialmente competenti sull’itinerario individuato. Questa coesa sinergia fra vari Reparti dell’Arma dei Carabinieri presenti fra le provincie di Parma, Firenze e Arezzo, ha consentito di intercettare il mezzo del fuggitivo e bloccarlo in sicurezza nei pressi di una stazione di servizio in prossimità del casello di Arezzo, in collaborazione con i militari di Figline Valdarno (FI) ed Arezzo.
All’esito delle verifiche, il soggetto è stato tratto in arresto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, oltre che per l’evasione anche con l’accusa di tentato omicidio aggravato e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Si precisa, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, che seppure formalmente indagato, l’uomo avrà modo di esporre, se vorrà, le proprie posizioni a fronte delle accuse che gli sono state mosse.