Giovedì, 14 Dicembre 2023 17:29

Violenza contro le donne: ne ha parlato questa mattina la Polizia di Stato agli studenti dell'Istituto Guarini di Modena In evidenza

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Comunicato Stampa Polizia di Stato di Modena

Questa mattina il V.Q. Paola Convertino, Dirigente del Commissariato di P.S. di Carpi, ha incontrato gli studenti della scuola secondaria di 2° grado per Geometri "Guarino Guarini" di Modena nel corso dell'assemblea organizzata, presso il cinema "Raffaello", dai rappresentanti d'istituto sul tema della violenza contro le donne

Dopo la proiezione del film "Mia" si sono succeduti vari interventi di esperti in materia, tra i quali appunto quello della dottoressa Convertino.

Oltre ad un'analisi approfondita del fenomeno e all'individuazione dei primi segnali di violenza, che a volte si nascondono dietro apparenti attenzioni, la dott.ssa Convertino ha fatto un excursus sugli strumenti di tutela, in particolare sull'Ammonimento del Questore, che i dati testimoniano essere estremamente efficace in quanto nella maggior parte dei casi evita che i comportamenti violenti si ripetano, bloccando il c.d. "ciclo della violenza".

Si è parlato anche di YouPol, l'app realizzata dalla Polizia di Stato e scaricabile gratuitamente da dispositivi IOS e ANDROID, nata inizialmente per denunciare anche in anonimato episodi di spaccio, bullismo, di cui si è vittima o testimoni, ed estesa - con l'inizio della pandemia - anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.

L'app - ha spiegato il V.Q. Paola Convertino – dà la possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi, immagini, video e file audio agli operatori della Polizia di Stato o di chiamare direttamente dall'applicazione il NUE. Le segnalazioni, che vengono ricevute e prese in carico dalla sala operativa della Questura competente per territorio, sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l'utente indicare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Ultimamente è stata inserita anche la possibilità di nascondere l'app sul telefono per tutelare le vittime di violenza di genere in modo che se qualcuno si impossessa del loro dispositivo non rischiano di essere scoperte.

L'intervento ha riscosso l'interesse e la partecipazione delle studentesse e degli studenti, coinvolti nell'attività.

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