Mercoledì, 02 Novembre 2022 12:44

Sequestrate 7 tonnellate di carne mal conservata In evidenza

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Il maxi sequestro in un’industria di salumi della provincia di Modena per carenze igienico sanitario. L’operazione si è svolta nell’ambito di controlli su tutto il territorio nazionale in seguito a casi di intossicazione da Listeria. Il 30% delle1035 aziende alimentari controllate ha presentato irregolarità.


MODENA – I NAS di Parma, nell’ambito di una generale attività ispettiva su tutto il territorio nazionale avviata dal Ministero per la Salute dopo i recenti episodi di intossicazione da Listeria, ha sequestrato 7 tonnellate di carne suina e bovina a un’azienda di salumi della provincia di Modena.


In particolare i semilavorati e i tranci di carne al controllo risultavano ricoperti da ghiaccio e brina gelificata, stato derivato da un malfunzionamento del sistema di refrigerazione. Al contempo, sono state rilevate carenze igienico sanitarie, con la presenza di muffe sulle pareti destinate allo scarico merci con rischio di contaminazione degli elementi.

Tuttavia, l’azienda modenese non è la sola a essere finita nel mirino dei NAS. A livello nazionale sono state infatti ispezionate 1095 aziende di lavorazione e trasformazione degli alimenti, con particolare attenzione alle categorie maggiormente interessate alla contaminazione da Listeria, come wurstel, insaccati con stagionatura breve, prodotti caseari e gastronomia con farcitura fresca, come tramezzini e panini, destinati alla Grande Distribuzione o alla fornitura di distributori automatici.

I Carabinieri del NAS hanno riscontrato irregolarità in 335 strutture, pari al 30% del totale. Sono state contestate 541 violazioni penali e amministrative per un valore di più di 365 mila euro. Inoltre, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 310 operatori del settore.

Sono state poi sequestrate 14 tonnellate di alimenti irregolari, per un valore commerciale di 327 mila euro ed emessi provvedimenti di chiusura o sospensione nei confronti di 23 imprese produttive e commerciali, il cui valore economico ammonta a più di 7 milioni di euro.

Tra le criticità maggiormente riscontrate ci sono stati l’utilizzo di materie prime scadute e il cattivo stato di conservazione, oltre alla mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti. Tutti elementi fondamentali per individuare e contenere possibili contaminazioni da batteri nocivi ed evitare così i possibili casi di intossicazione alimentare.