Modena, 12 marzo 2022 - L’attività avviata nei mesi scorsi ha permesso di contestare le diverse condotte delittuose. Il principale indagato, destinatario della misura custodiale in carcere, con il concorso dell’altro indagato, (cui è stata applicata la misura degli arresti domiciliari), s’impossessava con violenza e minaccia di un anello e di un braccialetto in oro sottraendoli ad un ragazzo dopo averlo colpito al volto con schiaffi.
Il ragazzo, veniva quindi minacciato e costretto a consegnare loro a più riprese ulteriori somme di denaro prospettandogli che in caso contrario non avrebbe più riottenuto la restituzione dell’anello e del braccialetto rapinatogli. La minaccia veniva attuata anche puntando al ragazzo una pistola all’altezza del viso risultata essere una scacciacani priva di tappo rosso. In questa circostanza la compagna del principale indagato, nei confronti della quale si procede a piede libero, contattava telefonicamente la vittima chiedendogli l’ulteriore somma di euro 1200 in cambio della restituzione dell’anello e del braccialetto fissando un appuntamento al quale però si presentavano i due giovani ragazzi destinatari della misura cautelare che estraendo due pistole scacciacani esplodevano in aria un colpo per intimorire la vittima.
Complessivamente il minorenne veniva costretto a consegnare a più riprese la somma complessiva di 13 mila euro anche con bonifici bancari. S
empre nel mese di dicembre il medesimo giovane “destinatario della misura in carcere”, all’interno di una pizzeria sita nel centro di Modena, s’impossessava costringendo con minaccia di una giacca del valore di euro 1300 di proprietà di un altro minorenne. Ancora nel gennaio scorso il medesimo indagato strappava dal collo di un altro minore una collana in oro puntandogli la medesima pistola e a distanza di pochi giorni poneva in essere la medesima condotta in danno di un altro minore ovvero con violenza s’impossessava di una collana in oro e poi costringeva il ragazzo, in diverse occasioni, puntando contro una scacciacani, a versare una somma di 150 euro per l’eventuale restituzione, somma che tuttavia non veniva consegnata dalla vittima. Da ultimo, agli inizi di febbraio lo stesso giovane maggiorenne s’impossessava con violenza e minaccia di una collana in oro sottraendola ad un altro ragazzo minorenne, precisamente dopo averlo colpito al volto con degli schiaffi.
A distanza di poco tempo al fine di dissuadere la vittima da eventuali propositi di denuncia, lo contattava attraverso il social network “instagram” mostrandogli 3 proiettili e minacciandolo di morte. Tutte le condotte di rapina ed estorsioni sono state commesse in Modena nei pressi della piazza Mazzini nel centro della città. La Squadra Mobile è riuscita a recuperare quasi tutti i monili in oro oggetto di rapina che saranno restituiti alle persone offese. Detti monili erano stati infatti venduti ad un compro oro di Modena Dalle indagini è emerso che gli indagati individuavano le vittime delle rapine e delle estorsioni scegliendoli tra i ragazzi ritenuti più vulnerabili. Attraverso la coraggiosa denuncia dei giovani ragazzi, vittime dei reati, è stato posto un freno a tali condotte criminose.