Martedì, 24 Novembre 2020 15:58

Banda di hacker faceva razzia ai bancomat. Una base anche a Maranello In evidenza

Scritto da

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza, ha consentito di sgominare una banda di cittadini moldavi che operava in tutta Italia e all’estero. Con un sofisticato stratagemma informatico riuscivano a sbloccare l’erogazione dei bancomat e rubare le banconote. Dodici gli arresti.

Maranello (MO) 24 novembre 2020 – Sembrerebbe la trama di quei film sulle rapine del secolo che vanno tanto di moda. Invece, quello che era riuscito a escogitare una banda di hacker di origine Moldava per prelevare denaro dai bancomat è pura realtà. Un’organizzazione complessa e “navigata”, con basi operative in tutta Italia, tra cui Maranello, Bologna, Parma, Milano, Monza, Mantova, Vicenza, Roma e Viterbo.

Il modus operandi della banda era sempre lo stesso. Nei Postamat veniva estratto il pannello della “luce di cortesia”, mentre negli ATM degli istituti di credito veniva creato un foro nella parte laterale della tastiera. Da questi due accessi si arrivava al cavo seriale, che veniva collegato a un notebook e a un router esterno consentendo ai criminali informatici residenti nell’est Europa di inoculare da remoto un malware capace di acquisire rapidamente il ruolo di amministratore del sistema operativo dell’ATM e di lanciare il comando di erogazione delle banconote, prontamente prelevate dai complici dislocati sul territorio.

I “colpi” andati a segno in circa sette mesi di attività sarebbero almeno 35, mentre si sta cercando di verificare la responsabilità della stessa banda per altri 20. I profitti illeciti ammontano a circa 800 mila euro, tra l’Italia ed estero.

Le indagini sulla banda sono state condotte dallo scorso mese di settembre da Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza, che sono riusciti a documentare l’attività criminale e appurare l’esistenza di un’organizzazione criminale attraverso appostamenti e attività tecniche. Operazione non facile, dal momento che la banda non solo aveva numerose basi logistiche, ma anche perché, per ogni “colpo” adottavano accortezze quasi maniacali per eludere le indagini, come l’utilizzo di auto intestate a prestanome, generalità diverse, continuo ricambio di utenze telefoniche.

A ogni componente, poi, veniva affidato un ruolo diverso a seconda del colpo pianificato. Le ricerche hanno inoltre appurato che la banda, divisa in tre squadre, dopo aver colpito alcuni obiettivi in Italia, a causa dell’emergenza Covid avessero lasciato il paese per trasferirsi in Polonia, Repubblica Ceca e Lituania. A seguito dell’arresto di un’intera squadra in Polonia dopo un tentativo di furto a un bancomat, la banda era poi rientrata in Italia, per poi “disperdersi” ancora successivamente.

A conclusione delle indagini, sono scattati i fermi per 12 cittadini moldavi di età compresa tra i 23 e i 39 anni. Sei di essi sono stati arrestati, tre sono attualmente in stato di fermo in Polonia, uno risulta essere rientrato in Moldavia, mentre due potrebbero non essere più sul territorio italiano.