I fatti risalgono all’ultimo trimestre dell’anno 2019 quando, nei comuni di Busseto in particolare, ma anche in Soragna e Roccabianca, si è registrata un’insolita ondata di furti perpetrati con medesime modalità presso abitazioni o esercizi commerciali in ore notturne e nei fine settimana. I ladri hanno preso di mira supermercati e tabaccherie, ma anche alcune abitazioni ove si sono procurati le attrezzature per le “spaccate” notturne.
Il copione era quasi sempre lo stesso: un gruppo di giovani fra i 16 ed i 20 anni, prevalentemente nei fine settimana, si organizzava per le “scorribande” notturne e, dopo essersi procurato attrezzi rudimentali, spaccava le porte di tabaccherie, supermercati e ristoranti, noncurante dei sistemi d’allarme, ed effettuava “raid” di pochissimi minuti per razziare generi alimentari, bevande, strumenti elettronici (cellulari, tablet, memorie usb ecc.), tabacchi, articoli di monopolio (marche da bollo, gratta e vinci, giocate al superenalotto) e denaro contante, per un valore complessivo di circa 12.000 euro.
Al termine dei furti, in genere a notte fonda, il copione era sempre identico: una donna con la propria auto recuperava i giovani e li riportava presso le rispettive abitazioni con tutta la refurtiva. Fra i mesi di ottobre e dicembre 2019 sono stati perpetrati complessivamente 11 furti aggravati, la maggior parte dei quali avvenuti nel Comune di Busseto.
Tutti gli episodi delittuosi sono stati ricostruiti con scrupolo e pazienza grazie a minuziose indagini effettuate dai carabinieri delle Stazioni di Busseto, Soragna e Roccabianca.
Le indagini hanno permesso di acquisire tutti i tasselli delle vicende in questione ed hanno permesso alle Procure presso il Tribunale di Parma e presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, titolari delle indagini, di richiedere ed ottenere dai rispettivi GIP misure cautelari personali a carico dei quattro responsabili.
I quattro provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Fidenza alle prime luci del mattino. I minori sono stati arrestati e tradotti presso due diversi centri di permanenza in ambito regionale, uno dei maggiorenni è stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre la donna è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di residenza.