Era l'8 dicembre quando a Corinaldo, nell'affollatissima discoteca "Lanterna Azzurra" durante il concerto di Sfera Ebbasta, il panico si scatena e alla fine saranno 6 le vittime decedute per il crollo di una passerella durante la fuga dal locale. Tra di loro anche una mamma di 39 anni che aveva accompagnato la sua adolescente al concerto del suo beniamino.
di LGC Parma 3 agosto 2019 - Lo spray urticante è stata la causa scatenante. Ma quella che poteva apparire una ragazzata, alla luce delle indagini diffuse alla stampa in queste ore, si è invece concretizzata come una vera e propria strategia di furto nei locali, messa in campo da una banda di giovanissimi (tra i 19 e 22 anni) modenesi che pare abbiano scorrazzato il centro-nord Italia, raggranellando anche 15.000€/mese.
Delinquenti seriali che hanno avuto anche l'ardire di derubare un soccorritore.
Questo è quanto è emerso dalle indagini, i cui contenuti diffusi dall'ANSA, lasciano basiti.
Gli investigatori stanno ora indagando su una serie di episodi analoghi avvenuti in ben 60 locali, dove la presenza dei giovani sarebbe stata confermata, del Centro Nord e all’estero (uno di questi sarebbe stato realizzato nel parco divertimenti Disneyland a Parigi.)
Sei i giovani arrestati mentre un settimo è deceduto in un recente incidente stradale.
“Piena giustizia per le vittime di Corinaldo”.
"Un doveroso ringraziamento agli inquirenti che, con il loro meticoloso lavoro, hanno consentito la svolta nelle indagini per l’individuazione dei responsabili della strage di Corinaldo, scoperchiando un terribile calderone, fatto di malaffare e delinquenza. I fermati sono giovanissimi, indicati come professionisti dello scippo, italiani e stranieri insieme, un campanello d’allarme fortissimo sui tempi terribili che la nostra società sta vivendo. Altro che integrazione, qui è il caso di parlare, tristemente, di “disintegrazione”. Auspico che si vada in fondo alla vicenda e che sia fatta piena giustizia per le vittime e i loro familiari. E che i colpevoli scontino la pena che meritano."
Lo dichiara Enrico Aimi, senatore per Forza Italia