«Troppo spesso il personale front line delle aziende di trasporti passeggeri è lasciato solo e costretto ad affrontare situazioni rischiose, che non di rado sfociano in vere e proprie aggressioni». Lo afferma Aldo Cosenza, segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna, dopo l'aggressione subita domenica sera da una capotreno neoassunta, in servizio sul treno regionale Trenitalia Bologna-Parma.
«L'episodio si è verificato nei pressi della stazione di Modena – rivela Cosenza - Solo in questi ultimi giorni abbiamo notizia di almeno altri tre lavoratori aggrediti a bordo dei convogli in regione, a cui vanno sommati i diversi episodi ai danni del personale Tper sui bus. C'è bisogno di immediati provvedimenti di istituzioni e aziende: serve un maggior supporto al personale, tornelli nelle principali stazioni (così come in aeroporto), un potenziamento delle squadre di scorta e protezione aziendale».
Il sindacalista Cisl aggiunge che da tempo è stato richiesto un intervento delle istituzioni, sia a livello nazionale che regionale. Tuttavia, nonostante le continue sollecitazioni e il confronto aperto con istituzioni e aziende, finora non è ancora stato predisposto un piano di prevenzione e sicurezza né per gli addetti ai lavori, né per gli utenti.
«La situazione generale è resa ancora più complicata dalla chiusura di numerosi postazioni della polizia ferroviaria, tanto da rendere sempre meno frequenti gli interventi di prevenzione delle stesse forze dell'ordine – sottolinea Cosenza - Non si può salire su un treno o un autobus ed essere aggrediti semplicemente perché si sta svolgendo il proprio lavoro. I lavoratori dei trasporti, i viaggiatori e i cittadini hanno bisogno di risposte concrete e rapide, rispettose della libertà e dei diritti della persona. Per questo – conclude il segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna - chiediamo immediati provvedimenti a tutti i soggetti coinvolti (aziendali, istituzionali e sociali)».