Dalla Regione arriva la conferma ufficiale sulla questione rifiuti liguri: toccherà a Piacenza smaltire le 10mila tonnellate in 50 giorni. -
Piacenza, 28 Luglio 2015 -
Era già stato annunciato nei giorni scorsi, ma ora la Regione conferma ufficialmente l'arrivo in Emilia-Romagna dei rifiuti provenienti dalla Liguria. Toccherà alla provincia di Piacenza smaltire 200 tonnellate di rifiuti al giorno, per un totale di 50 giorni.
Le rassicurazioni arrivano dall'Assessore all'Ambiente Paola Gazzolo: «Piacenza è stata scelta per il principio di prossimità e lo smaltimento rientrerà comunque nei limiti provinciali autorizzati – e precisa - la Liguria pagherà la stessa tariffa dei cittadini piacentini, più un rimborso ambientale di 14 euro a tonnellata al Comune di Piacenza. Dobbiamo ricordare che quella della Liguria è un'emergenza vera. Come abbiamo sempre ribadito non prenderemo rifiuti da fuori regione a meno che non si tratti di emergenze conclamate e limitate nel tempo. Le scelte dell'Emilia-Romagna in materia di rifiuti sono chiare e coerenti con il progetto di legge da poco approvato dalla Giunta e che sarà in aula a settembre. Con quel testo puntiamo a superare il 70% di raccolta differenziata nel 2020 e a chiudere in prospettiva discariche e inceneritori».
In conclusione, sempre la Gazzolo aggiunge: «La decisione di oggi è stata presa con il coinvolgimento dei territori e dei capigruppo dell'Assemblea legislativa, tutti hanno condiviso il nostro approccio, ad eccezione del Movimento 5 stelle che ha perso l'occasione di dimostrare di condividere il valore della solidarietà. Complessivamente dalla Liguria arriveranno massimo 10.000 tonnellate di rifiuti. Una quantità facilmente gestibile se pensiamo che la sola provincia di Rimini produce nel mese di agosto quasi il doppio di rifiuti».
Sulla questione ha preso pozione anche l'Iren, i cui vertici che hanno in gestione il termovalorizzatore, hanno parlato durante una conferenza stampa a Borgoforte proprio per puntualizzare alcuni aspetti molto importanti, nonché per tranquillizzare la comunità. Ad intervenire è stato l'ingegner Claudio Mazzari, responsabile della struttura: «Partiamo col dire che è ingiusto chiamarlo inceneritore perché qui con i rifiuti produciamo energia elettrica». Da Iren precisano - «I nostri dipendenti questa preoccupazione non ce l'hanno, anzi, sono più preoccupati per l'ipotetica chiusura dell'impianto nel 2020, rispetto all'arrivo dei rifiuti dalla Liguria. Però è vero che l'impianto è saturo: stiamo smaltendo oltre 300 tonnellate al giorno di rifiuti urbani, quando il massimo possibile è poco sopra i 400».
«Noi facciamo quello che gli enti ci dicono – spiega invece l'amministratore delegato di Tecnoborgo Giovanni Chinosi -, a fronte di un ingresso dei rifiuti liguri, dovremo dirottare rifiuti speciali verso altre parti perché siamo pieni. Risolvere la situazione della Liguria per noi significa trovare impianti che possano recepire i nostri rifiuti speciali, visto che il nostro impianto è saturo. Dovremmo prendere i rifiuti speciali di Piacenza e portarli altrove. Va detto che gli impianti, per questi ultimi, idonei e pronti, sono più facili da trovare».