Domenica, 24 Novembre 2024 09:31

La “Signora del Crostolo” In evidenza

Scritto da Guglielmo Mauti

La custode della “gentilezza”

Di Guglielmo Mauti Reggio Emilia, 24 novembre 2024 - Lungo la ciclopedonale del Torrente Crostolo, all’altezza del ponte di Puianello, in provincia di Reggio Emilia, una misteriosa Signora ha creato tra la vegetazione, un ambiente dove si pratica la gentilezza: lei non ama la notorietà e come una fata buona vigila in anonimato sui visitatori, grandi e piccoli, che si fermano durante la loro passeggiata lungo il Crostolo.


Da qui il nome: La Signora del Crostolo che ha pensato che la gentilezza e la bellezza potessero allietare le persone in questo piccolo spazio naturale che racconta una vera e propria favola.

La filosofia di questo magico posto è racchiusa nel cartello che accoglie le persone: “Qui si pratica la gentilezza. Si dà e si riceve.”. E in effetti funziona proprio così: nascono gesti spontanei da parte di tutti. Vengono lasciati doni per i bambini dai bambini stessi su richiesta della Signora del Crostolo. Ci si scambiano biglietti, disegni, messaggi d’amore. Sulla grande panca spesso la Signora lascia mele per i ciclisti, bulbi di tulipani e altri piccoli doni per strappare sorrisi e regalare leggerezza.

Ho avuto l’onore di poter dialogare con La Signora del Crostolo che mi ha raccontato cosa significhi per lei questo progetto.

Condivido con i lettori le mie emozioni nel leggere le sue risposte.

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L’angolo della Gentilezza ricorda le passeggiate e le scoperte che facevi da bambina.

Perché hai voluto regalare ai “nuovi” bambini la possibilità di rivivere queste emozioni?

Perché oggi i tempi non sono più lenti come quelli di allora.
Attività extrascolastiche, sport, impegni vari hanno modificato le abitudini anche dei più piccoli e darsi la possibilità di passare un po’ di tempo semplicemente a passeggiare nel proprio territorio con la propria famiglia è diventato un lusso.
I regalini sono serviti da richiamo e ora anche loro avranno dei ricordi legati al territorio. Se si cresce amando i posti dove si è stati bene, un giorno questi posti verranno anche difesi.

Quando avevi in mente di crearlo, cosa hai pensato di trasmettere agli altri?

In realtà mi sono comportata da pazza impulsiva perché ho cominciato ad attaccare alla staccionata regalini per i bambini senza che ci fosse dietro un progetto definito, oltre appunto al lato romantico di creare in loro ricordi.
Solo quando la cosa ha raggiunto proporzioni allargate ho dovuto costruirci intorno una finalità, per dare un senso più concreto a questa iniziativa.
Così ho pensato di chiedere in cambio, un disegno o una frase gentile che i bambini potevano lasciare in un vecchio diario che ho lasciato insieme a matite colorate dentro ad una scatola per proteggerli dalla pioggia.

Ti aspettavi questo riscontro così positivo?
Un poco sì, perché ho puntato molto sulla qualità e sulla bellezza.
Non volevo regalare oggettini a caso, magari economici e di materiale scadente.
Sono stati tutti regalini “pensati”, cercando attinenza con la natura ma anche con l’infanzia, sensibilizzando al rispetto per gli animali che vivono tra la vegetazione del Crostolo e giocando alcune volte sulla magia del personaggio misterioso che avevo deciso di rappresentare.
Non sono riuscita a frenare la fantasia e mi è venuto naturale, giorno dopo giorno, abbellire questo angolo a fianco del piccolo torrente. E’ diventato in breve un luogo dove grandi e piccini venivano a trascorrere tempo di qualità apprezzando il fatto che quasi ogni giorno trovavano cose nuove da ammirare.

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Nell’Angolo della Gentilezza si insegna a ricevere e a donare.

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Il dono agli altri è un modo per crescere, uno stile di vita che potranno trasmettere anche agli altri?  Il bene è contagioso?

Sì, credo che sia contagioso. Lo dimostra il fatto che quando ci sono state le prime giornate di brutto tempo ed io avevo ritirato i regalini perché non si bagnassero, bambini con ombrello e stivaletti andavano a portare i regalini alla Signora del Crostolo. Ho cominciato a trovare caramelle attaccate a disegni plastificati, mazzi di fiori di campo, frasi composte da sassolini, collane, libri e altri regali di ogni tipo.
Sono stati slanci spontanei, pensati e preparati con amore, proprio come ho fatto io con loro.

Cosa pensi quando leggi i desideri dei bambini scrivono e lasciano nell’Angolo della Gentilezza? Pensi che abbiano trovato uno spazio fisico dove potersi esprimere liberamente? Qualcuno ti ha colpito più di altri?

I desideri dei bambini sono sempre disarmanti nella loro semplicità.
La maggior parte di loro chiedeva un animale da compagnia da amare. Tantissimi chiedevano che non me ne andassi mai e che curassi quel luogo per sempre.
Ma anche gli adulti esprimevano i loro desideri scrivendoli sui legnetti da appendere alla staccionata.
La maggior parte chiedeva la pace nel mondo e la salute per i propri cari.
Ho capito che tutti, sentono la necessità di lasciare un segno del loro passaggio.
Sospettandolo, ho appunto invitato chi passava di lì a scrivere la loro età oltre che il loro nome. 

Con grande sorpresa ho appreso che le età andavano da 0 a 80 anni.
Anche diversi cagnolini hanno avuto il loro legnetto attaccato alla staccionata.
Ora alcuni di quei legnetti sono raccolti all’interno di 3 anfore di vetro e troveranno collocazione presso una Scuola media di  Quattro Castella perché alcuni oggetti simbolo di questa iniziativa vorrei che non andassero persi ma che venissero conservati dando magari la spinta per nuove future iniziative sulla Gentilezza.


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Ha iniziato il progetto dieci mesi fa durante una malattia che stai vivendo con grande coraggio e con grande forza. Perché hai deciso di legare queste due cose insieme?

La resilienza è sicuramente una qualità che mi appartiene.
Tante volte nella mia vita ho messo in atto situazioni che mi hanno salvata da altre.
La Signora del Crostolo è nata quando avevo grande necessità di distrarmi, di riempire le giornate e di non farmi stringere da quell’ angoscia che spesso le malattie portano con sé.
In un certo senso mi ha alleggerita regalandomi mesi intensi di spensieratezza e creatività.
E’ stata terapeutica tanto per me quanto per gli altri.
Una signora mi ha confidato che in quel posto ci andava la mattina presto a rigenerarsi, piangeva un poco, lasciava lì le sue lacrime e ripartiva più leggera.
La natura, il sentire l’acqua scorrere, la quiete, aiutano tantissimo a ritrovarsi e a riordinare i pensieri.

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So che sei molto schiva e che non vuoi apparire, ma mi piace pensare che anche tu voglia lasciare un segno, un ricordo dell’impronta su questo pianeta.

E’ importante per te donare, visto che lo hai fatto per tutta la vita, non solo nell’Angolo della Gentilezza ?

Vengo da una famiglia di scrittori e artisti. Sicuramente per me, soprattutto in questo particolare momento della mia vita è importantissimo lasciare un’impronta, soprattutto per i bambini che ho cresciuto da mamma affidataria e per la mia famiglia.
Scritture e disegni sono la mia eredità per chi resta.
Penso, in questo modo, di restare viva nel cuore e nella memoria di chi mi ha amata e questo per me ora, è ciò che conta.
Non mi importa di apparire, non importa il mio volto o il mio nome in questo progetto.
Nella vita credo che ci si debba concentrare su ciò che facciamo e come utilizziamo il tempo a nostra disposizione.
Sono contenta di averlo sempre goduto in modo ricco e appassionato.

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Più penso alle poche parole che ho sentito da te e più mi convinco che la gentilezza sia una parola chiave. Per te sicuramente, visto che la usi spesso, ma penso valga per tutti.

La gentilezza ci aiuta a salvare questo Mondo?

Sicuramente lo migliora. Perché parte dal quotidiano e chiunque può praticarla consapevolmente e in autonomia.
Mi è capitato in questi mesi di aver avuto bisogno di aiuto.
C’era per esempio da riposizionare un grande tronco che aveva la funzione di panca, che si era inclinato.
Ho chiesto aiuto lasciando un biglietto sul posto e in cinque minuti la panca era raddrizzata.
Io sono certa che quel signore, ogni volta che transiterà di lì, controllerà che la panca sia dritta.
Così come la sera, gli ultimi che passano, provvedono a riordinare tutto e a disporre gli oggetti in modo che l’umidità notturna non rovini le cose più delicate.
Come dice il cartello che ho messo attaccato ad un albero “Qui si pratica la gentilezza. Si dà e si riceve”.
Direi che viene preso alla lettera.

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Ti sei mai scoraggiata di fronte all’egoismo delle persone? Hai mai pensato di smettere?

Più di ogni altra cosa, temevo che questo posto venisse vandalizzato dal primo annoiato che passava di lì.
Per fortuna non è accaduto, credo che sarebbe stato un grande dolore vederlo violato e non solo per me, perché ormai quell’angolo di mondo era diventato un po’ di tutti.
Dopo il primo periodo in cui ogni mattina all’alba mi avvicinavo per il mio solito giro di perlustrazione con l’ansia di trovare brutte sorprese, devo dire che piano piano questo timore è scomparso e ora raggiungo quel posto con la tranquillità di quando si entra in casa propria.
C’è stato qualche furto di piantine di fragole che avevo appeso alla staccionata immaginando i bambini mangiarle una volta maturate, ma nessun altro furto su materiale di valore.
In ogni caso avevo messo in conto che sarebbe potuto accadere e in tal caso, assolutamente, non sarebbe mai stato quello il motivo per far cadere il progetto. 
La Gentilezza, la Bellezza e la Speranza dovevano restare vive, qualsiasi cosa fosse accaduta.


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“Ho avuto una vita piena” Ci hai raccontato, piena di traguardi raggiunti e di persone che hai incrociato sulla tua strada. Ci dai un consiglio su come va vissuta, sulla passione da mettere?

Il carattere mi ha dato una grande mano. Se c’è quello, sei già mezzo salvato.
Difficile trovare una formula per tutti.
Sicuramente ascoltare e assecondare le proprie predisposizioni è già un buon punto di partenza.
Non scoraggiarsi, perseverare, conoscersi a fondo e utilizzare i mezzi che abbiamo a disposizione.
Soprattutto cercare il nostro star bene nelle piccole cose, in quelle più semplici.
Perché alla fine cosa è stata questa avventura, se non un ritorno alle cose belle della nostra infanzia?
Ho visto nonni  usare la canna da pesca con legata la barchetta di legno che avevo lasciato per i bambini. La guardavano ondeggiare sulla corrente e sorridevano.

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Questa è una favola, una bella favola anche se reale, ma ci racconti se ha un finale?

 

Tutto ha un finale. Finché la salute me lo consentirà, la Signora del Crostolo continuerà a stupire chi passerà dall’Angolo della Gentilezza.
Il progetto, nel frattempo, anche grazie all’aiuto e al sostegno del comune di Quattro Castella, è diventato ancora più inclusivo con l’installazione di due casette di legno. Una l’abbiamo chiamata la Biblioteca della Gentilezza, dove all’interno si possono trovare libri naturalistici e del territorio per grandi e piccini, scelti accuratamente dalla Signora del Crostolo che in fiducia, chiede ai lettori di riportare i libri dopo un prestito di 30 giorni.
Poi è stata installata un’altra casetta che contiene i doni,  la Casetta dello scambio Doni appunto, che i bambini si fanno tra loro, in questo modo ogni regalo lasciato resta protetto dalle intemperie.
Chiedo che siano doni “pensati” non di scarto.
Devono essere doni che regalano il piacere di una scoperta, di un oggetto speciale. Come quelli che la Signora del Crostolo regala a chi passa a trovarla.

Da qualche mese sono tante le scuole materne e primarie che vengono in visita dalla Signora del Crostolo. Per loro ho preparato una valigia da visionare che contiene oggetti particolari, alcuni appartenuti a mia nonna quando era bambina, altri sono doni trovati in natura, tipo le corna dei cervi, gli aculei degli istrici, piccoli teschi di roditori. L’osservazione della natura dal vivo è per i bambini fonte di grande interesse e curiosità. Ho installato anche una fototrappola con i miei amici volontari di Tracce in Natura, per catturare filmati notturni degli animali che ci vivono accanto ma che raramente riusciamo a vedere di giorno.
Sul profilo Facebook della Signora del Crostolo ne mostro i video montati.

https://www.facebook.com/la.signora.del.crostolo/


Anche da queste situazioni vorrei che passasse la gentilezza, dal rispetto della nostra fauna selvatica.
I bambini sanno come rendere i loro pensieri gentili se gli mostriamo come fare.

 

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