L'incontro ha evidenziato una serie di criticità che affliggono il quartiere, con particolare attenzione al degrado urbano e al tessuto commerciale in crisi.
"Molti negozi sono chiusi, ben 18 solo nell'ultimo tratto di Via Garibaldi", hanno dichiarato Vignali, Pallini ed Osio. "La sporcizia e il degrado sono evidenti, con negozi aperti che risultano poco attrattivi: abbiamo contato 9 kebab e numerosi market etnici, che invece di vendere frutta offrono principalmente fiumi di birra, spesso in violazione delle ordinanze in vigore".
I residenti hanno denunciato la presenza di ben 5 negozi di questo tipo, e segnalato come strade come Via Borghesi, Via Albertelli e Via Magnani si siano ormai trasformate in veri e propri ghetti. "I proprietari immobiliari vedono le loro proprietà svalutarsi e sono esasperati", ha aggiunto poi Vignali.
Vignali e il suo gruppo hanno raccolto una serie di testimonianze e proposte dai cittadini, con l'intento di presentarle ufficialmente alla cittadinanza a metà dicembre e di portarle in discussione in consiglio comunale. "Conosciamo bene questi problemi, io e Pallini viviamo in questa zona", ha sottolineato. "Spaccio, maxi risse e aggressioni con bottiglie sono ormai all'ordine del giorno e accadono alla luce del sole. I negozi continuano a chiudere, il regolamento sul commercio nel centro storico non è mai stato applicato e, anzi, è stato ulteriormente indebolito da questa amministrazione, diventando del tutto inefficace".
Vignali ha inoltre puntato il dito contro l'ordinanza che dovrebbe limitare la vendita di alcolici, definendola "sbagliata e mal applicata", e ha lamentato l'assenza degli agenti di comunità e degli street tutor: "Qui nessuno li ha mai visti. Quella che dovrebbe essere la porta della città per chi arriva in stazione sembra un far west.
Il nostro gruppo continuerà a lavorare al fianco dei cittadini per riportare decoro e sicurezza in questa zona strategica della città”.