(Gmajo) – Prosegue la nostra celebrazione dei 50 anni della prima emittente libera italiana, Radio Parma, compiuti il 1° gennaio 2025, conversando con un altro dei pionieri di allora: Vincenzo Bocchi, già titolare di Audioparma, elegante ed esclusivo salone di hi-fi e stereofonia, con sede in Via Cavallotti.
1 Video https://youtu.be/OQ78b7RHp5M
I più interessati alla materia tra i nostri lettori, che con piacere noto si stiano appassionando alla materia, possono subito creare un’associazione di idee tra l’indirizzo dell’attività commerciale di allora di Vincenzo Bocchi e la prima sede di Radio Parma, appunto allocata nella stessa traversa della centralissima Via Garibaldi. Fu infatti il lungimirante imprenditore (Audioparma nacque nel 1963, poi Bocchi, trasferitosi a Milano, fu tra i primi, nel nostro paese, a gettarsi nel business dei computer, persino con contatti diretti con Bill Gates…) a mettere a disposizione (pro bono…) dell’editore Virginio Menozzi, non solo gli impianti di bassa frequenza (vedi scheda sotto, tratta da Millecanali dell’aprile ’75), ma appunto anche i locali (era la sala d’ascolto, al civico 6) da cui partirono i primi vagiti quello storico 1° gennaio 1975 (“quel giorno sui tetti ad installare l’antenna con Toni c’ero anch’io”, rivendica Bocchi). e persino il numero di telefono (0521.68462).
Vincenzo Bocchi, però nella storia di Radio Parma, non appare praticamente mai ufficialmente, dal momento che di Virginio Menozzi, al di là del concreto sostegno offerto generosamente, non era socio, giacché l’impresa era intestata al solo commerciante di attrezzature ospedaliere. Nel corso degli anni diventarono molto amici (e a Radio Modena, natali a settembre 1975, ad un certo punto pure soci), ma all’inizio non si conoscevano neppure, pur avendo avuto, simultaneamente, la grande idea di fare radio, quando ancora non ne esistevano.
Se ormai conosciamo bene la vulgata veicolata negli anni con le ripetute testimonianze di Marco Toni, ora, a cinquant’anni dai fatti, apprendiamo da Bocchi degli aspetti inediti, mai rivelati prima. Secondo il suo racconto esclusivo a StadioTardini.it, infatti, lui era “prossimo a registrare la testata Radioparma, quando, nella stessa settimana del mese di dicembre 1974, dopo aver letto sulla Gazzetta che un industriale di Sala Baganza un certo Cav. Virginio Menozzi aveva già registrato qualche settimana prima la medesima testata, decisi di incontrarlo. Dalla foto pubblicata capii che il signor Menozzi veniva spesso a pranzo al ristorante-pizzeria “da Marino” in via Affò distante 30 metri dalla mia Audioparma“.
La pizzeria Marino (l’odierno Trovatore), come avevamo già ricordato nella precedente conversazione con Luigi Furlotti, era il quartier generale del triumvirato (Menozzi-Drapkind-Toni), ossia là dove la gerenza di Radio Parmastudiava le strategie ed effettuava, con i piedi sotto la tavola, gli incontri di pubbliche relazioni. Doveva il nome a Marino Duranti, papà di Verena, la moglie di Giorgio Campanini, il quale, dopo il mitico locale cult degli anni 70, sarebbe diventato l’anima della Filoma e avrebbe aperto La Forchetta, come ha ricordato quale “mago del pesce” lo scorso anno sulla Gazzetta di Parma Lorenzo Sartorio nell’articolo in ricordo dopo la sua scomparsa a 92 anni.
“Ero amico dei gestori – riprende Bocchi – e chiesi al signor Giorgio Campanini di presentarmi il sig. Menozzi che ogni giorno pranzava lì con Sergio Passera e proprio li avvenne il nostro incontro, durante il quale, seduta stante, decidemmo che io avrei rinunciato a registrare l’altra emittente (“Audioparma”) ed avrei messo a disposizione la mia sala di ascolto di via Cavallotti 6, con tutti gli apparati audio necessari, compresa una mia separata linea telefonica. E così avvenne ed il primo gennaio ’75 partimmo. Questa tempistica ci consentì di essere la prima in Italia!”.
Vincenzo Bocchi ha menzionato una figura decisiva per la nascita e il primo sviluppo di Radio Parma: Sergio Passera, ex partigiano deportato ed arrestato, democristiano (anche se non divenne mai parlamentare, perché nei vari giochi di potere tra correnti della balena bianca, non aveva mai trovato il treno giusto per Roma), divenne Presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza, e perse la famiglia (moglie e figlia) in un drammatico incidente stradale a Salsomaggiore Terme. Potremmo definire Sergio Passera come una vera e propria eminenza grigia: con le sue intelligenti intuizioni, tatto e diplomazia, ogni giorno si confrontava con il direttore Carlo Drapkind ed altrettanto, sempre secondo Bocchi, faceva con i responsabili di Radio Modena, una sorta di costola di Radio Parma, che Bocchi aprì a settembre ’75 quale personale consolazione per aver rinunciato alla sua stazione radio parmigiana. Emittente che in seguito avrebbe gestito direttamente Menozzi, che dopo esser entrato in società con lui, trovò a propria volta una radio da curare, dopo la cessione al Gruppo Bormioli della sua Radio Parma.
Su quello che fu il destino della preistorica Radio Parma, Vincenzo Bocchi ha una sua tesi: “La concessionaria di pubblicità era la Manzoni, cioè la stessa della Gazzetta: per cui sapevano perfettamente quante e quali entrate economiche ci fossero e quale potesse essere il momento giusto per intervenire per acquisirla dopo averlo lasciato fare. E lo stesso sarebbe poi avvenuto anche a Modena: fino a un certo punto ti facevano crescere, ma poi…”. Secondo Bocchi, Menozzi incassò sui 250 milioni di vecchie lire dalla vendita di Radio Parma: in sostanza più o meno recuperò quanto, a fatica, aveva investito, facendo i salti mortali per non rovinarsi con passi più lunghi della gamba che non si poteva permettere, anche perché la famiglia non lo appoggiava in questa iniziativa.
Sempre dal racconto di Bocchi emerge uno spaccato della prima repubblica (molto interessata, sia pure con qualche contraddizione, al fenomeno): sarà perché la guerra era finita da appena 30 anni, però l’impegno politico, la partecipazione, per dirla alla Gaber, era notevole e tutti professavano, senza nasconderla (e continuano pure a oggi), anzi vantandosi, la propria fede politica. Il socialista Carlo Drapkind dava a tutti i partiti dell’arco costituzionale (e non solo) pari dignità ed abbondante spazio nelle trasmissioni. Dopo qualche perplessità iniziale, magari, tutti partecipavano volentieri, contribuendo a rendere sempre più ufficiali quelle trasmissioni che continuavano ad essere dichiarate sperimentali per non incorrere nei fulmini di Escopost e pretori.
Abbiamo già accennato a quelli che erano i timori iniziali dei carbonari (la definizione d’annata era di Drapkind) sul fatto che la F.M. a quei tempi fosse piuttosto ignota ai potenziali radioascoltatori, più avvezzi a frequentare le Onde Medie. Il fatto che ci fosse questa sorta di gemellaggio tra Radio Parma ed Audioparma, che trattava sì hi-fi di alta qualità, ma pure era fornita di radioline anche a costo relativamente sostenibile per tutti, tolse le ultime resistenze a Menozzi che aveva in testa la tv e se proprio doveva essere radio, almeno fosse in Onde Medie. Ricordo che nei corridoi girava l’ipotesi della produzione di radioline pre-sintonizzate, fisse sui 102 MHz, idea che pensavo potesse essere attribuita a Bocchi, il quale, però, ci ha riferito di non saperne nulla…
Durante la nostra chiacchierata, Vincenzo Bocchi, come già in quella precedente Luigi Furlotti (che ne era stato vice-presidente nell’ANTI), ha speso parole di elogio per l’avvocato Eugenio Porta, esperto in diritto della radiodiffusione, che non si risparmiava nel difendere, spesso gratuitamente, le varie emittenti, girando tutt’Italia per risolvere le varie controversie con competenza e vigore, ponendo in essere, con le successive sentenze ottenute, precedenti importanti nella lotta per la liberalizzazione dell’emittenza radiotelevisiva italiana, con l’eliminazione del monopolio televisivo pubblico. Un altro indimenticabile pilastro. Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".