La sicurezza sul lavoro rappresenta il rispetto nei confronti dei lavoratori. Purtroppo gli infortuni mortali hanno avuto un incremento altissimo e nel 2024 si continua a morire sui luoghi di lavoro.
I dati forniti dall'Istat documentano gli infortuni avvenuti sul lavoro in Italia e denunciati dall'Inail nei primi due mesi del 2024 sono state 92.711 in aumento del 7,2% rispetto alle 86.483 del primo bimestre 2023.
Ormai la cronaca conta un numero di incidenti paragonabile ad un bollettino di guerra. Il fenomeno viene definito anche con il termine di "morti bianche" perché si riferisce al l'assenza di un responsabile direttamente coinvolto nell'incidente. Le principali cause di morte sono: malattie circolatorie, le neoplasia maligne e le malattie respiratorie.
Le regioni più colpite dal fenomeno infortunistica sono la Lombardia con il 18,6% dei casi, l'Emilia Romagna 13,4% e il Veneto 11,9%. I drammatici incidenti sul lavoro rappresentano l'indifferenza e il silenzio che si portano dietro.
In un'intervista il segretario della Cgil Landini afferma. che la situazione lavorativa in Italia è precaria. I lavoratori devono e soprattutto vogliono essere liberi di lavorare senza precarietà. Inoltre Landini afferma che la contrattazione non cambia le leggi, che sono contro le associazioni sindacali.
Nei cantieri si muore perché non esiste la sicurezza e i lavoratori soprattutto gli operai non sono tutelati. La precarietà è un disastro non solo per il nostro Paese, ma soprattutto per i giovani, che hanno bisogno di certezze.
È necessario rinnovare i contratti, investire sulla formazione, rilanciare il sistema industriale e soprattutto dare ai lavoratori salari dignitosi. "Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale come afferma Karl Barth.
L'importante è mettere la parola fine alla precarietà e garantire alle persone che hanno diritto di lavorare, la sicurezza sia per ciò che riguarda il posto di lavoro, sia per ciò che concerne lo stipendio, per dare dignità e certezza a tutti i lavoratori.
Come dice il primo articolo della Costituzione l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.