Giovedì, 10 Novembre 2022 12:19

Sanità Bologna. Il Pd: "Aosp Sant'Orsola, la giunta verifichi le condizioni di lavoro del personale" In evidenza

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I sindacati segnalano diversi problemi per gli addetti ai servizi alla persona: regolarità delle retribuzioni, mancanza di abbigliamento adatto, locali inadeguati, aumento dei carichi di lavoro

La giunta intervenga per garantire migliori condizioni di lavoro e la regolarità delle retribuzioni del personale addetto ai servizi alla persona dell'Aosp Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, "per creare un ambiente di lavoro positivo, che dia soddisfazione ai lavoratori per la prestazione svolta, condizione che si riversa sulla qualità del lavoro e sulla qualità dei servizi".

A chiedere un impegno alla Regione è il consigliere Antonio Mumolo (Partito democratico), in un'interrogazione firmata anche da Pasquale Gerace, Lia Montalti, Marilena Pillati e Roberta Mori.

Un comunicato sindacale, spiega Mumolo, ha segnalato criticità legate alle condizioni in cui operano ogni giorno 500 lavoratori della Rekeep L'Operosa-Copma, l'Ati che dal luglio di quest'anno fornisce i servizi alla persona. Lungo l'elenco dei problemi, scrive il consigliere pd, secondo il sindacato che ha denunciato "problematiche relative alla regolarità delle retribuzioni, con ore di lavoro, maggiorazioni e periodi di malattia non riconosciuti o riconosciuti erroneamente, nonché problematiche relative alla sicurezza e alla fornitura dei DPI, evidenziando problemi strutturali di fondamentali servizi quali il trasporto degenti, il trasporto biologico e il trasporto rifiuti".

Ci sarebbero, inoltre, prosegue il consigliere cedolini della retribuzione di settembre che "riportano gravi errori ed incongruenze". Riguardo alla sicurezza, i lavoratori corrono gravi rischi perché "sono costretti ad utilizzare carrelli guasti o usurati, anche nelle pulizie di importanti locali della Struttura Sanitaria".

Queste persone, definite eroi in tempo di Covid, ora vivono questi problemi ed "è necessaria una rinnovata consapevolezza - conclude Mumolo - in cui il sistema degli appalti pubblici deve contribuire a rafforzare la cultura del lavoro regolare e il rispetto della legislazione sociale e dei diritti dei lavoratori".

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