Di Lamberto Colla Parma, 26 novembre 2020 - La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel pomeriggio di ieri e, nonostante El Pibe de Oro, fosse da tempo malandato e avesse subito una operazione al cervello all'indomani del suo sessantesimo compleanno era difficile pensare a Diego Armando Maradona vivente separato dalla leggenda calcistica.
Tutti oggi lo piangono e si disperano per la dipartita de la "La mano de Dios", ma nulla gli venne risparmiato in vita. Criticato e inseguito da tutti i giornali perché lui faceva comunque notizia. Anche la sua vita sregolata faceva vendere i giornali e concedeva un minuti di celebrità a chi avesse avuto qualcosa di vero o anche falso, da raccontare su Diego Armando Maradona.
Il ragazzo che con il pallone si divertiva e con il quale faceva cose che gli "umani" non riuscivano nemmeno a immaginare, dopo la carriera calcistica è stato travolto da dalla sua popolarità, dai tanti condor che l'hanno accompagnato e spolpato e da sé stesso e dalla sua voglia di trovare una dimensione alternativa al mestiere di calciatore.
Commovente il ricordo di Giovanni Galli, il portierone della nazionale ma anche di una stagione al Napoli compagno del campione argentino che ha ricordato, commosso, quando Diego prese l'aereo dall'argentina e atterrò in Italia per commemorare il ricordo di Nicolò Galli, mettendosi disposizione di Giovanni e "di tutta la tua famiglia". "Aveva un cuore d'oro" ha detto Giovanni Galli ai microfoni di RTO 102.5, e non è difficile da credere. "A me ha fatto gol in tutti i modi: di pallonetto, di testa. Solo sotto le gambe non è mai riuscito a farmelo! Era veramente qualcosa di immenso.".
I suoi eccessi l'hanno travolto e ora aspetta di giocare a pallone in "paradiso" con Pelé, l'altro genio del pallone sudamericano, tutt'ora leggenda vivente.
Ciao Diego, ora finalmente si parlerà solo della leggenda del calcio che eri e di nient'altro. Ed il San Paolo, che tutti ricordiamo stipato con 80.000 persone quando nel Luglio 1984 arrivasti a indossare la maglia della squadra partenopea, forse prenderà il tuo nome.
Riposa in Pace… finalmente.
Immagine:
Descrizione |
Napoli, stadio San Paolo, 1º settembre 1990. Il calciatore argentino Diego Armando Maradona, capitano del Napoli, solleva il trofeo della Supercoppa italiana 1990 al termine della vittoriosa sfida contro la Juventus (5-1). |
Fonte |
Guerin Sportivo, Bologna, Conti Editore. |
Data |
1º settembre 1990 |
Autore |
Alfredo Capozzi |