Sabato, 23 Gennaio 2016 10:30

Guerra a colpi di tette fra studentesse: emancipazione o esibizionismo? In evidenza

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Il tam-tam mediatico della battaglia a colpi di tette (ma anche di qualche sedere e di qualche addominale) si è diffuso a macchia d'olio negli atenei italiani, anche fra Parma e Modena. Reazioni e critiche non mancano. La parola agli esperti. -

Di Alexa Kuhne

Parma, 23 gennaio 2016 - le foto in galleria in fondo alla pagina -

Il gioco della studentessa che ha il busto più accattivante piace anche alle ragazze delle Università di Parma e Modena, a quelle più procaci e sfrontate, che non hanno esitato a immortalare seni che esplodono da 'balconcini' striminziti e che sono marchiati dall'abbreviazione dell'università di appartenenza.
Tutte le pagine autogestite Spotted sono state invase da tette di ogni dimensione. Ultimamente anche da sederi e da addominali maschili.
La battaglia continua e porta con sé anche tanti post di colleghi che criticano questa competizione.

"L'emancipazione! – ha commentato una studentessa su Spotted dell'Università di Parma. - Anni a protestare che non vogliamo essere giudicate dalle nostre curve ma dai nostri cervelli...e poi basta un #escile per mandare alle ortiche anni di femminismo!".

Un po' di tenerezza queste ragazze la fanno. Così giovani e così esaltate, così allo sbaraglio sul web, all'idea che le loro tette possano avere un giorno di notorietà e rappresentare l'ateneo...

"Io credo che ognuna sia libera di fare quello che crede col proprio corposostiene un'altra studentessa -, però con la consapevolezza di quello che fa. Non ci si può svilire con foto poco edificanti in un contesto assurdo e poi lamentarsi di non essere prese sul serio. Se il massimo del rispetto che si ha per il percorso accademico è scriversi il nome dell'ateneo sul seno o sul sedere, allora abbiamo seriamente un problema".

La parola passa d'obbligo agli esperti, alla sessuologa Chiara Simonelli dell'Università La Sapienza di Roma e al sociologo Antonio Marziale.

Antonio marziale sociologo rid

Antonio Marziale, cosa sta succedendo alle ragazze e ai loro corpi? "Io penso che la cosa più grave di tutto ciò sia la violazione dell'intimità, del rispetto dovuto al proprio corpo come 'contenitore di dignità ed intelligenza'. Sminuire per gioco il proprio corpo è sinonimo di mancato rispetto verso se stessi, diverso dalla rappresentazione artistica di un nudo, in cui il corpo diventa sublimazione dell'esistenza".

Sicurezza e autostima alle stelle spingono i giovani a mettersi così in mostra?
"Ciò che penso – chiarisce il dott.Marziale - è che quando questi ragazzi cresceranno e capiranno il senso della propria dignità avranno problemi seri in termini emotivi. Sbertucciarsi, per profitto o per gioco, è sottovalutarsi o non avere autostima"...

Prof Chiara simonelli rid

Non diversa la posizione della professoressa Simonelli che spiega che questa non è una dimostrazione di emancipazione.
"Il femminismo delle tante conquiste sembra morto e sepolto. E' stato soppiantato da una ventata di ironica superficialità e leggerezza anche fra i ragazzi e le ragazze acculturati. Con poche prospettive e speranze, in un contesto sempre più povero anche dal punto di vista culturale, il corpo è tornato ad essere un oggetto che ha valore di scambio e non d'uso...Un po' Triste, no?".

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