Un avvincente "giallo" sulla vita del Maestro Giuseppe Verdi è stato risolto grazie alla ricerca illustrata dal prof. Dino Rizzo, pluripremiato studioso. La verità in merito alla sparizione della domanda che Giuseppe Verdi presentò nel 1834 per la nomina a Maestro di Cappella ed Organista della Collegiata di Busseto è stata svelata durante l'incontro di domenica presso la Casa del Giovane Giuseppe Verdi, a Busseto. -
Parma, 22 ottobre 2015 -
L'indagine "poliziesca" del maestro Dino Rizzo in merito alla sparizione della domanda che Giuseppe Verdi presentò nel 1834 per la nomina a Maestro di Cappella ed Organista della Collegiata di Busseto, si è conclusa con un colpevole: Antonio Barezzi. Tutto ciò è emerso dalla ricerca illustrata dal pluripremiato studioso durante la conferenza tenuta domenica 18 ottobre nella "Casa giovanile di Verdi" a Busseto, dove il Maestro visse dai 10 ai 18 anni.
Nel giugno 1834 Antonio Barezzi, con la domanda di Verdi fra le mani ed all'insaputa dell'interessato e di suo padre Carlo, comunicò al vice podestà dell'epoca, filarmonico e amico di lunga data, il desiderio della figlia Margherita che, terminati gli studi milanesi di Verdi, voleva sposarlo e stabilirsi a Milano per consentirgli lo sviluppo della carriera di operista. Restare a Busseto non piaceva né a Giuseppe né a Margherita. Per questi motivi Verdi, quindi, non doveva vincere il concorso. Papà Carlo invece desiderava fortemente quell'incarico per il figlio. Lo prelevò con la forza a Milano, infatti, per ricondurlo a Busseto e sostenere il Concorso, ma Antonio Barezzi non ebbe il coraggio di dirgli che aveva compiuto il "sabotaggio" arrogandosi così un ruolo paterno che non gli apparteneva e, per giustificare la mancata nomina, non esitò ad accusare il parroco di aver nascosto la domanda con la complicità del vice podestà al fine di assumere un raccomandato del vescovo di Parma.
Tesi smentita dai documenti storici e dagli studi del prof. Dino Rizzo. Alla relazione dello studioso erano presenti numerose autorità fra cui il Sindaco di Busseto Maria Giovanna Gambazza e l'Assessore alla Pubblica Istruzione Gianluca Catelli, in rappresentanza del Club dei 27 il Vice presidente Stefano Bianchi (Aida) e Giuseppe Amenta (Luisa Miller), il prof Marco Capra dell'Università di Parma e la ricercatrice Meri Rizzi, autrice de "Il Giovane Giuseppe Verdi".
Anna Sichel per l'occasione ha ringraziato il professor Dino Rizzo per la straordinaria organizzazione degli eventi collaterali al Festival Verdi svolti nella "Casa del giovane Verdi" con un esemplare omaggio: il "Va' Pensiero" cantato dal vivo da Nicoletta Damiani in un arrangiamento moderno del M° Leonardo Rosi, vincitore con Giuliano Taviani del David di Donatello 2015. Arrangiamento che è divenuto la colonna sonora di un video in cui emergono tutte le bellezze della Città di Busseto, sorvolate da un incantevole e festante volo di rondini.
Nella notte tra il 21 ed il 22 ottobre tutti con gli occhi al cielo per ammirare lo spettacolo delle Orionidi, le stelle cadenti autunnali che illumineranno la volta celeste. Vere e proprie stelle cadenti autunnali: uno spettacolo paragonabile a quello creato dalle Perseidi in estate. -
Parma, 21 Ottobre 2015 -
Questa notte avrete tempo per esprimere quei desideri mancati che la notte di San Lorenzo non è riuscita ad avverare. Quindi nasi all'insù ed occhi puntati al cielo in attesa di ammirare le Orionidi che illumineranno il cielo di ottobre. Si tratta di vere e proprie stelle cadenti autunnali, uno spettacolo paragonabile a quello creato dalle Perseidi in estate che calamiterà l'attenzione dei tanti che si soffermeranno ad ammirare la volta celeste.
Il picco dell'evento sarà raggiunto intorno all'alba del 22 ottobre, ovvero quando la Terra incontrerà la parte più consistente della scia di polveri lasciata dalle comete, ma anche perché Orione sarà particolarmente visibile nella seconda parte della notte.
A rendere ancora più unico ed emozionante il momento sarà l'assenza di Luna e, di conseguenza, anche l'assenza di altre interferenze di luce.
Inoltre, per tutti coloro che fossero interessati, la Nasa permetterà di seguire l'evento in streaming a partire dalle quattro di notte, ora italiana. Dopo le Orionidi le prossime stelle cadenti saranno le Leonidi, il cui è picco atteso il 18 novembre.
A trent'anni dall' uscita del primo film della trilogia di "Ritorno al Futuro" stiamo vivendo il famoso 21 ottobre 2015 tra futuristici flop e previsioni davvero realizzate. Esattamente alle 16,29 arriveranno a farci visita Marty McFly ed Emmett "Doc" Brown. Non ci resta quindi che attendere...-
Parma, 21 ottobre 2015 - di L.G. - Guarda il video Back to The Future vs The Reality of 2015 in fondo alla pagina -
"Grande Giove! Oggi è il 21 Ottobre 2015!".
Se sentissimo un botto improvviso e vedessimo una scia di fuoco sull' asfalto, non ci dovremmo preoccupare. Oggi pomeriggio, esattamente alle 16,29, arriveranno a farci visita nel futuro, Marty McFly ed Emmett "Doc" Brown.
A trent'anni dall' uscita del primo film della trilogia di "Ritorno al Futuro", diretto dal regista statunitense Robert Zemeckis ed interpretato da Michael J. Fox e Christopher Lloyd, i milioni di fans di ogni età non potranno fare a meno che ripensare alle fantastiche gesta di questi personaggi e sorridere al pensiero di come il regista si era immaginato il futuro, nel 2015.
I "futuristici flop" del 2015
Oggi noi siamo in quel futuro immaginato nel 1985 da Zemeckis. Possiamo vedere con i nostri occhi fino a dove l'uomo è potuto arrivare nella realtà rispetto alla finzione.
«Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade». Finisce così il primo capitolo della trilogia. "Doc" Brown rivela a Marty di voler andare nel futuro, dove le macchine voleranno. Ha osato troppo il regista. E' impensabile e ancora troppo avanguardistico immaginare auto che sfrecciano in cielo.
In Ritorno al Futuro – Parte II, i due protagonisti restano a bocca aperta quando vedono auto che volano, pompe di benzina completamente automatizzate, scarpe che si allacciano da sole e le maniche delle giacche che si regolano automaticamente in base alle lunghezza delle braccia di chi le porta. Dei piccoli droni che portano i cani a passeggio (sostituendosi ai padroni) e dei forni capaci di idratare il cibo in pochi secondi non sono ancora possibili oggi. "Lo Squalo" di Steven Spielberg è arrivato al 18esimo sequel e al posto delle locandine cinematografiche, c'è l'ologramma di un gigantesco squalo che attacca Marty.
O forse Zemeckis è stato davvero nel futuro?
Fin qui verrebbe da dire che il 2015 ricreato nel 1985 è frutto di un visionario che non ne ha azzeccata una di previsione. Ma non è così.
Nel corso del film si vedono persone che vanno in giro con occhiali digitali che ricordano molto i Google Glass in commercio da pochi anni, hanno in mano tablet su cui scrivono appunti esattamente come Steve Jobs - lui sì, uno dei più grandi visionari della nostra epoca - ha creato una decade fa, ed il Marty maturo ed invecchiato del 2015 ha in casa una tv piatta di grande dimensione.
Ci sono state poi invenzioni collaterali al film, create dalle aziende per farsi pubblicità: Nike ha per esempio messo in commercio alcune edizioni limitate delle scarpe indossate da Marty McFly nel 2015; Pepsi ha ricreato la bottiglietta vista nel film e oggi la metterà in commercio negli Stati Uniti; e Lexus ha fatto alcuni mesi fa un hoverboard vero e funzionante, seppur poco "pratico".
Non ci resta quindi che aspettare le 16,29 di oggi pomeriggio ed accogliere Marty e "Doc" nel futuro o meglio...nel presente!
Domani alla galleria Pro Loco di Guastalla le fotografie di Giorgio Andreoli nell'ambito della rassegna "Incontri d'autunno", ad ingresso gratuito, con alcuni tra i più famosi fotografi reggiani e non solo. Gli incontri si terranno il mercoledì alle ore 20.30 presso la sede della Pro Loco a Palazzo Ducale. -
Reggio Emilia, 20 ottobre 2015 -
Decimo anno per gli appuntamenti autunnali sulla fotografia organizzati dal Circolo Fotografico Maldotti con il patrocinio del Comune di Guastalla-Assessorato alla Cultura. Anche quest'anno sono in programma alcune serate ad ingresso gratuito con alcuni tra i più famosi fotografi reggiani e non solo. Gli incontri si terranno il mercoledì alle ore 20.30 presso la sede della Pro Loco a Palazzo Ducale. Durante questi incontri gli autori presenteranno parte della loro interessante produzione fotografica, nella maggior parte dei casi frutto di viaggi e ricerche sul territorio.
Dopo Ermes Lasagna, protagonista della serata inaugurale mercoledì scorso, domani 21 ottobre è la volta di Giorgio Andreoli, grafico e pubblicitario guastallese con la passione per la fotografia. Durante la serata di domani, Andreoli mostrerà una serie di progetti fotografici nella formula della presentazione audiovisiva.
"Tra la terra e il cielo" è un progetto iniziato un anno e mazzo fa che raggruppa una cinquantina di immagini di pievi, oratori, chiese, ambientate soprattutto in ambienti rurali delle province di Reggio Emilia, Mantova, Parma, Cremona e fotografate con la tecnica dell'infrarosso. Un effetto particolare che restituisce tutto il misticismo di questi luoghi sacri "Non solo rifugio dalle umane debolezze, pievi e oratori rappresentano, da secoli, il tramite tra le terrene necessità e la più alta spiritualità del cielo".
"Cacciatore di Nuvole" propone immagini all'infrarosso di paesaggi di pianura e del nostro Appennino Reggiano.
"Sui sentieri dell'Appennino" sono fotografie e brevi filmati insieme in un audiovisivo che vuole rendere omaggio alle bellezze del nostro Appennino.
"Al Bersagliere" è una antica locanda di Boretto che ha chiuso i battenti negli anni '80. Giorgio vi è entrato per un'esplorazione artistica degli ambienti chiusi ormai da anni che, in parte, conservano ancora arredi ormai in disuso.
"Il giardino segreto" è l'obiettivo puntato su fiori e insetti negli ambienti naturali delle golene e delle campagne intorno a Guastalla.
Infine, "Impavida" è una raccolta di fotografie della manifestazione ciclistica guastallese nella sua edizione 2014.
Perché la fotografia all'infrarosso?
"Il Mondo dell'invisibile recita: Se le porte della percezione venissero sgombrate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, l'infinito. Cito un maestro, William Blake, che aveva intuito che è possibile "vedere oltre il visibile". Pensiamo che esista solo ciò che siamo in grado di individuare, vedere o sentire. La realtà è molto più ampia di quanto i nostri occhi ci permettono di focalizzare. La fotografia all'infrarosso consente di guardare la realtà con occhi diversi. Entriamo quindi in un territorio di nicchia, in genere poco esplorato dalla fotografia tradizionale: la fotografia agli infrarossi (o fotografia IR). Attraverso la radiazione infrarossa fotografiamo qualcosa che "non vediamo", alla quale i nostri occhi non sono sensibili. Il risultato può essere sorprendente perché conferisce alle scene un'atmosfera surreale, in quanto cieli, nuvole, foglie, piante assumono colori, toni molto particolari, incisivi ed emozionanti".
Cosa è l'infrarosso?
L'occhio umano riesce a vedere sola la luce dalla lunghezza d'onda compresa tra 400 e 750 nanometri (nm). Oltre i 750nm si trova la radiazione infrarossa. Questa radiazione è in grado di impressionare particolari pellicole e il sensore delle fotocamere digitali, permettendo di creare immagini dai colori "falsati" rispetto alla realtà.
Biografia
Nato a Guastalla nel marzo del 1959. Diplomato all'Istituto d'Arte "Paolo Toschi" di Parma nel 1978, inizia un lungo sodalizio con le arti visive e la fotografia. Grafico pubblicitario per lavoro e, al tempo stesso, appassionato fotoamatore, da parecchi anni utilizza fotocamere digitali e software di fotoritocco, impiegando spesso le proprie immagini per copertine, libri, cataloghi, pubblicazioni, associando il lavoro con la passione per la fotografia. Dall'incredibile flessibilità che offre il digitale ritrova smania e fervore per il racconto fotografico, soprattutto dell'ambiente fluviale e dei luoghi appenninici. Collabora alla realizzazione di varie collane, delle quali cura l'impaginazione grafica e il coordinamento editoriale fino alla disponibilità di materiale iconografico. Sue immagini sono pubblicate su volumi e pubblicazioni. Dal 1978 partecipa a varie mostre collettive e personali. Collabora all'organizzazione di concorsi ed eventi fotografici. E' socio del Circolo fotografico "La Bottega Photographica" di Boretto.
Prossimi incontri
21 ottobre Giorgio Andreoli
11 novembre Enrico Franchi
18 novembre Alberto Ghizzi Panizza
Info: giorgioandreoli.wix.com/giorgioandreoli
Percorso di educazione civica, la visita dell'associazione culturale 'Cittadinanza attiva' di Castelfranco Emilia (Mo) seguirà parte dei lavori della seduta odierna. Prossima tappa del loro tour, la Camera dei Deputati. La presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera: "Rapporto diretto cittadini-istituzioni per rafforzare cultura diritti". -
Modena, 20 ottobre 2015 -
Dal Comune alla Regione in tour all'insegna dell'educazione civica. Oggi, una sessantina di aderenti a 'Cittadinanza Attiva', associazione culturale di Castelfranco Emilia (Mo), ha visitato l'Assemblea legislativa regionale, seguendo parte dei lavori della seduta mattutina. La delegazione è stata accolta dalla presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e dal consigliere Luca Sabattini.
"È per noi un grande onore avervi ospiti- ha detto Saliera- è importante un rapporto diretto tra cittadini e istituzioni per rafforzare la cultura dei diritti su cui si basa la nostra Repubblica. Cittadini e istituzioni- ha aggiunto- rappresentano un binomio imprescindibile".
Il percorso dedicato all'educazione civica della delegazione di Cittadinanza Attiva ha già fatto tappa al Comune di Castelfranco, alla Provincia di Modena e, dopo l'Assemblea legislativa oggi, prevede la visita alla Camera dei Deputati.
Vittoria formativa per Manifattura Urbana. Tra i docenti Marco Bazzani con la sua esperienza di ricostruzione 3d del monumento a Verdi. Olari, "Per i ragazzi è fondamentale esercitarsi". Fulvi, "Imminente l'arrivo del Modulo ECO in Piazzale della Pace". -
Parma, 19 Ottobre 2015 –
Lezioni teoriche in aula e momenti pratici, con numerosi professionisti del settore dell'archeologia: un percorso formativo unico che non poteva non concludersi con successo. Una vera vittoria formativa quella del collettivo di Manifattura Urbana a chiusura del Workshop sul Rilievo e la Diagnostica in un Borgo Medievale, che si è concluso sabato 16 Ottobre nel paese di Berceto in provincia di Parma.
All'evento, organizzato dall'associazione culturale Manifattura Urbana con il Patrocinio della Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Parma e Piacenza e del Dipartimento di Fisica e Scienze della terra "Macedonio Melloni" dell'Università degli Studi di Parma, hanno partecipato 40 studenti provenienti dalle facoltà universitarie di tutta Italia.
L'offerta didattica ha infatti letteralmente entusiasmato i ragazzi partecipanti per completezza e varietà degli argomenti trattati, grazie all'organizzazione dei tanti membri di Manifattura Urbana che si sono adoperati per l'accoglienza e la preparazione dei pasti, all'archeologo Filippo Olari e al geologo Giovanni Michiara e al prezioso apporto di Francescamaria Malaraggia (Acmé), che hanno strutturato il workshop in lezioni teoriche e successivi momenti pratici, coinvolgendo numerosi professionisti del settore dell'archeologia.
Daniele Ferdani (CNR Itabc) ha spiegato i concetti della fotogrammetria e le tecniche di rilievo attuabili anche con fotocamere non professionali e che consentiranno agli studenti, tramite elaborazione con software open-source, una resa elevata e di qualità. Matteo Delle Piane (CNR Pisa) ha lasciato agli studenti la possibilità di effettuare prove con il laser scanner all'interno del Duomo a scopo didattico e formativo, non prima di un'introduzione teorica che fornisse loro le corrette metodologie e le basi sull'uso di programmi di alta qualità.
Le presenze di Sandro Meli, professore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Parma, dell'architetto Sauro Rossi e di Silvia Simeti di Archè Restauri hanno ulteriormente arricchito il workshop di preziosi contributi, così come l'intervento di Marco Bazzani, parmigiano che è riuscito a ricreare, con l'ausilio della grafica 3D, il monumento scomparso a Giuseppe Verdi e che ha portato tutta la sua esperienza a disposizione dei partecipanti, illustrando le tecniche da applicare, i software da utilizzare e fornendo indicazioni preziose per la loro attività.
« Siamo soddisfatti per essere riusciti, nonostante le avverse condizioni climatiche, ad effettuare quasi tutte le operazioni preliminari di utilizzo della stazione totale e dell'elaborazione dati – commenta Filippo Olari – e i ragazzi, toccando con mano, hanno avuto la possibilità di verificare che è possibile esercitarsi con tecniche ed attrezzatture alternative non necessariamente costose ».
« Sta per partire la realizzazione del Modulo ECO, il padiglione dai criteri ecosostenibili e dalle numerose funzionalità targato Manifattura Urbana e in collaborazione con il Comune di Parma che sorgerà in Piazzale della Pace fino al mese di Febbraio – chiude il presidente Francesco Fulvi – . Oggi siamo all'ex-Manzini in via Palermo per effettuare la pulizia di quei locali gentilmente messi a disposizione dall'associazione Workout Pasubio per la fase della didattica e dell'assemblaggio delle varie componenti ».
Casa del Giovane Giuseppe Verdi, "Busseto 1834: chi ha nascosto la domanda di Verdi per la Collegiata?". Domenica il musicologo Dino Rizzo terrà una conferenza che avrà le caratteristiche di un'indagine poliziesca. -
Parma, 16 ottobre 2015 -
Domenica 18 ottobre 2015 alle 11 nella "Casa del Giovane Verdi" a Busseto, dimora in cui il Maestro visse dai 10 ai 18 anni, il musicologo Dino Rizzo terrà una conferenza che avrà le caratteristiche di un'indagine poliziesca dal titolo: "Busseto 1834: chi ha nascosto la domanda di Verdi per la Collegiata?".
Attraverso la rigorosa citazione di documenti, Rizzo ricostruirà le vicende legate alla mancata nomina di Verdi come Maestro di Cappella e organista della Collegiata di Busseto quale successore di Ferdinando Provesi e svelerà la soluzione di un 'giallo': la scomparsa della sua domanda di partecipazione al concorso, la nomina di Giovanni Ferrari di Guastalla e l'accusa al parroco della Collegiata di aver nascosto la domanda, infatti, sono le circostanze che diedero inizio alla 'guerra' fra i filarmonici bussetani capeggiati da Antonio Barezzi e i sostenitori del clero della principale chiesa di Busseto.
Scontri che termineranno con l'esclusione dei Filarmonici dalle esecuzioni in Collegiata (1835) e con la nomina di Verdi a Maestro di Musica del Comune di Busseto (1836). Lo studioso Dino Rizzo, oltre ad essere autore di edizioni critiche, ricerche ed articoli che hanno illuminato vari angoli bui della biografia e produzione del Cigno di Busseto, in particolar modo la sua giovinezza ed il suo rapporto con il Sacro, ha anche vinto il premio "Verdi" 1993 del Rotary Club e dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani.
L'appuntamento culturale è la terza conferenza collaterale al Festival Verdi che si svolge grazie alla proprietaria dello storico luogo messo gratuitamente a disposizione da Anna Sichel, grande amica della cultura, con il coordinamento della ricercatrice Meri Rizzi autrice del libro "Il giovane Giuseppe Verdi" e con il patrocinio del Comune di Busseto.
Piacenza – Il boss della Magliana Antonio Mancini, 'Ricotta' di Romanzo Criminale, si fa intervistare, rivelando fatti inquietanti in un format spettacolo del regista Beppe Arena. -
- di Alexa Kuhne -
Piacenza, 15 ottobre 2015 –
Insospettabile, a vederlo ora, mentre fa il volontario e accompagna ragazzi disabili.
Dietro questa veste di angelo custode si celava uno dei boss più temuti. La banda della Magliana era anche lui: Antonio Mancini, noto negli ambienti come Accattone (in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta).
Mancini è un ex capo pentito dell' organizzazione criminale più ramificata nel Lazio negli anni '70. Ora si racconta. Lo fa senza peli sulla lingua, provocatoriamente, dialogando con i giornalisti sui palchi di alcuni teatri italiani. Il ciclo di interviste shock si apre al Teatro Bellini di Casalbuttano (Cremona), sabato 17, con un faccia a faccia tra Oliviero Beha e il collaboratore di giustizia. Domenica 19 ottobre, alle 21, invece, sarà portato sul palco de La Fabbrica, a Larzano di Rivergaro, da Giorgio Lambri di Libertà.
L'ex boss ravveduto si fa intervistare, ma lo fa in un contesto del tutto nuovo, che potrebbe appassionare anche chi a teatro ci va poco. Il format-spettacolo che si chiama "Con il sangue agli occhi", si anima come una piéce a tratti drammatica, grazie alla voce di Beppe Arena, regista e attore poliedrico che non ha paura di sperimentare e che interpreta, stavolta, proprio lui, Nino, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, densa di inquietanti rivelazioni, come a spiegare visivamente, in tempo reale, un racconto non privo di colpi di scena. Immancabile la musica, a scandire il tempo, le pause, la concitazione del racconto.
Antonio Mancini (detto Accattone, in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta)
Sul palco si dispiegherà tutta la vita di un uomo che ha contribuito a fondare la sanguinaria banda della Magliana e che ha deciso di barattare la sua "fama" di criminale con quella d'infame, collaborando con la giustizia.
Il suo percorso di vita, a partire dai piccoli furti agli omicidi più efferati, fino al suo pentimento che lo ha portato ad abbracciare una nuova dimensione in positivo, sarà percorso tutto, senza filtri.
Mancini racconterà non solo della sua esperienza di boss, ma anche delle implicazioni che la Banda ha avuto, nel corso degli ultimi 30 anni, in alcuni fatti di cronaca. Indimenticabili e tragici pezzi di storia italiana come il rapimento di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la strage di Bologna, i depistaggi dei servizi segreti deviati fino ad arrivare ai giorni nostri, con il coinvolgimento di Carminati (ex componente della banda) nei fatti di Mafia Capitale.
I brani interpretati dalla voce narrante, sono tratti dall'edizione aggiornata del libro-intervista della giornalista Federica Sciarelli "Con il sangue agli occhi" (best BUR, giugno 2015).
Anche questo workshop targato Manifattura Urbana sarà diviso tra didattica e prove "sul campo" con il focus su tecniche di rilievo e diagnostica. Il sindaco Lucchi, "Da questi giovani potrebbero giungere le soluzioni per il rilancio della nostra Via Francigena". -
Parma, 14 Ottobre 2015 –
Quaranta partecipanti, tra studenti e giovani laureati, venuti da ogni parte d'Italia sono arrivati a Berceto per l'apertura ufficiale dell' Workshop sul Rilievo e la Diagnostica in un Borgo Medievale, che si tiene dal 13 al 16 Ottobre.
L'evento è organizzato dall'associazione culturale Manifattura Urbana con il Patrocinio della Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Parma e Piacenza e del Dipartimento di Fisica e Scienze della terra "Macedonio Melloni" dell'Università degli Studi di Parma.
«Tratteremo argomenti molto importanti sia dal punto di vista strutturale che grafico – ha sottolineato Filippo Olari, archeologo di Manifattura Urbana e tra gli organizzatori dell'offerta formativa – e avremo un programma ricco. L'obiettivo è quello di esercitarci con la stazione totale, il laser scanner 3D e il rilievo dei monumenti sia all'interno che all'esterno ».
Il Sindaco Luigi Lucchi ha dato il benvenuto ai quaranta ragazzi in Municipio a Berceto, auspicando che da questi possa nascere un'idea o un progetto per la Via Francigena, che il Sindaco tiene a chiamare "Strada Romea" e che «purtroppo non versa in buone condizioni, ma deve essere un veicolo per i nostri pellegrini e per questo desidero discutere insieme a voi del piano di recupero di Strada Romea che avevamo effettuato già negli anni '80 con attrezzature allora all'avanguardia e da cui emersero alcune proposte progettuali poi presentate anche alla Soprintendenza e al Ministero – ha raccontato Lucchi – . Quel primo progetto fece da propulsore per la gente del posto, che si prodigò per risistemare i selciati e parte del tracciato; ma il mio desiderio è che i piani terra, quali i garage o anche le cantine situate lungo la via, potessero essere utilizzati come botteghe di artigiani o gastronomia. Vi invito dunque ad aiutarci con idee o proposte per provare a creare quello che potrebbe essere il più grande ed importante centro commerciale naturale del nostro territorio».
Come ogni workshop targato Manifattura Urbana, anche questo sarà diviso tra didattica e prove "sul campo": «Ci sarà spazio per la teoria, con uno studio sulle malte e le pietre; e ci sarà poi una parte pratica di diagnostica con analisi visiva e strutturale, prove di sonica, vibrazione e ultrasuoni, per analizzare le possibili problematiche legate a consolidamenti fatti in passato sui monumenti», ha concluso il geologo Giovanni Michiara.
Piacenza – Il boss della Magliana Antonio Mancini, 'Ricotta' di Romanzo Criminale, si fa intervistare, rivelando fatti inquietanti in un format spettacolo del regista Beppe Arena. -
Piacenza, 17 ottobre 2015 – di Alexa Kuhne -
Insospettabile, a vederlo ora, mentre fa il volontario e accompagna ragazzi disabili.
Dietro questa veste di angelo custode si celava uno dei boss più temuti. La banda della Magliana era anche lui: Antonio Mancini, noto negli ambienti come Accattone (in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta).
Mancini è un ex capo pentito dell' organizzazione criminale più ramificata nel Lazio negli anni '70. Ora si racconta. Lo fa senza peli sulla lingua, provocatoriamente, dialogando con i giornalisti sui palchi di alcuni teatri italiani. Domenica 19 ottobre, alle 21, sarà portato sul palco de La Fabbrica, a Larzano di Rivergaro, da Giorgio Lambri di Libertà.
Antonio Mancini (detto Accattone, in Romanzo Criminale Ricotta)
L'ex boss ravveduto si fa intervistare, ma lo fa in un contesto del tutto nuovo, che potrebbe appassionare anche chi a teatro ci va poco. Il format-spettacolo che si chiama "Con il sangue agli occhi", si anima come una piéce a tratti drammatica, grazie alla voce di Beppe Arena, regista e attore poliedrico che non ha paura di sperimentare e che interpreta, stavolta, proprio lui, Nino, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, densa di inquietanti rivelazioni, come a spiegare visivamente, in tempo reale, un racconto non privo di colpi di scena. Immancabile la musica, a scandire il tempo, le pause, la concitazione del racconto.
Sul palco si dispiegherà tutta la vita di un uomo che ha contribuito a fondare la sanguinaria banda della Magliana e che ha deciso di barattare la sua "fama" di criminale con quella d'infame, collaborando con la giustizia.
Il suo percorso di vita, a partire dai piccoli furti agli omicidi più efferati, fino al suo pentimento che lo ha portato ad abbracciare una nuova dimensione in positivo, sarà percorso tutto, senza filtri.
Mancini racconterà non solo della sua esperienza di boss, ma anche delle implicazioni che la Banda ha avuto, nel corso degli ultimi 30 anni, in alcuni fatti di cronaca. Indimenticabili e tragici pezzi di storia italiana come il rapimento di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la strage di Bologna, i depistaggi dei servizi segreti deviati fino ad arrivare ai giorni nostri, con il coinvolgimento di Carminati (ex componente della banda) nei fatti di Mafia Capitale.
I brani interpretati dalla voce narrante, sono tratti dall'edizione aggiornata del libro-intervista della giornalista Federica Sciarelli "Con il sangue agli occhi" (best BUR, giugno 2015).
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