L'annunciata decisione da parte dell'amministrazione comunale cittadina di ripristinare l'imposta di soggiorno, sospesa solamente 9 mesi fa, non ha mancato di scatenare la reazione delle imprese turistiche. Già per altro alle prese con la crisi, il calo delle presenze, la riduzione delle tariffe e quindi con il pericoloso assottigliamento dei margini. "Si sbaglia – fanno sapere congiuntamente Daniele Cavazza di Confesercenti-Asshotel Modena e Federalberghi Modena – chi pensa che a rimetterci sarà il solo sistema turistico. Il conto si preannuncia salato e ad essere penalizzato sarà l'intero sistema economico cittadino".
Premesso che l'imposta di soggiorno nella nostra città, come si è potuto verificare nei pochi mesi in cui lo scorso anno è stata applicata, produrrà un gettito del tutto residuale per il bilancio comunale, non sarà certamente residuale invece l'impatto che avrà sulle strutture turistiche e non solo. "Forse - dichiara Cavazza - non tutti sono a conoscenza del fatto che il 90% di chi soggiorna nelle strutture alberghiere cittadine lo fa per motivi di lavoro e affari, e che, nella stragrande maggioranza di questi casi, i clienti delle strutture alberghiere sono ospiti di aziende modenesi. Le stesse sulle quali, dopo questa decisione, graverà l'imposta di soggiorno. Data quindi la previsione di un incremento dei costi, queste aziende potrebbero benissimo decidere di non far più soggiornare a Modena i loro ospiti. Con la conseguente ricaduta negativa anche per ristoranti, bar ed esercizi commerciali di vario tipo, attivi sul territorio comunale. Da ultimo, ma non per minor importanza, il danno che si andrà arrecare in termini occupazionali. Con la scelta di applicare la tassa di soggiorno si prevede una diminuzione delle presenze che necessariamente implica una riduzione del personale attivo nelle strutture".
Ma pure l'ambito del turismo tradizionale dovrà fare i conti con la decisione del Comune. La tensione concorrenziale sui costi delle camere in questi anni ha portato i Tour Operator a scegliere destinazioni sulla base di differenze di prezzo anche di pochissimi euro, per cui un aumento in corso d'anno con i listini già distribuiti presuppone che dovranno essere le strutture alberghiere modenesi a farsi carico dell'imposta che inciderà negativamente quindi su margini sempre più assottigliati. "L'auspicio è che tutto questo sia stato ponderato attentante dall'Amministrazione comunale – conclude Daniele Cavazza – dato che il rischio è quello che i danni apportati all'intero sistema economico cittadino superino di gran lunga le previsioni di entrata nelle casse del Comune di Modena derivanti dall'imposta di soggiorno".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Mo)