Cavaliere al merito della Repubblica italiana viveva a Cadè e aveva 93 anni. Il cordoglio del presidente Giammaria Manghi e della responsabile della Protezione civile, Federica Manenti -
Reggio Emilia, 19 marzo 2015 -
Nella notte, con la moglie Graziella Arletti e gli amici alpini che non lo hanno mai lasciato solo in questi ultimi giorni della sua vita terrena, e' "andato avanti" l'artigliere alpino Pasquale Corti. Classe 1922, nato a Montefiorino di Modena, viveva da diversi anni a Cadè ed era reduce di Russia del gruppo Valcamonica, divisione alpina Tridentina, e socio della sezione di Reggio Emilia.
Pasquale Corti aveva vissuto la tragedia che portò, nella disfatta del 1942-43, i nostri soldati a morire nelle steppe russe: 11.000 caduti sicuramente in combattimento, altri 64.000 dispersi di cui non si seppe mai più nulla e solo diecimila tornati alla fine della guerra.
Instancabilmente animato dal desiderio di ricordare i commilitoni caduti in terra di Russia, l'alpino reggiano aveva dedicato le sue memorie "a tutti quelli che non sono tornati": drammi, valore ed eroismo raccontati nel suo libro "La Disfatta", dove sono raccolti i ricordi di quella che definì "una guerra tragica e stupida come tante di quelle guerre che ancora oggi si fanno".
Pasquale Corti ha dedicato tutta la sua vita alla testimonianza verso i giovani, sostenuto dalla consapevolezza dell'importanza di tramandare alle nuove generazioni la memoria e le tradizioni delle truppe alpine. Ha organizzato e portato nelle scuole di tutta Italia una significativa mostra fotografica, esibendola con grande sforzo organizzativo e personale. Mai stanco, sempre presente alle adunate degli Alpini accompagnato dall'amico Corrado Bagnacani, vicino a lui con la dedizione di un figlio, Pasquale Corti aveva ricevuto lo scorso anno l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, consegnatagli dal prefetto vicario Adriana Cogode.
Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti con tutti i collaboratori, uniti a tutti gli alpini a partire dal presidente della sezione di Reggio Emilia Ettore Benassi, al presidente del Coordinamento provinciale delle associazioni Volmer Bonini ed a tutti i volontari, esprimono cordoglio con rispetto e ammirazione per un "vero simbolo generoso e onesto della "alpinità'".
"Il dovere della memoria, raccontato e riproposto in ogni sede dall'alpino Pasquale Corti, ha rappresentato un dono prezioso per tantissimi giovani reggiani - ricorda il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - Di questo saremo per sempre grati a questo grande uomo, impegnandoci a essere fedeli custodi della sua esperienza".
"Ho avuto l'onore di conoscere Pasquale Corti e di ascoltarlo negli ultimi momenti della sua vita, commossa per la amorosa presenza della moglie e di tutti gli amici alpini che lo hanno abbracciato nell'ultima parte del suo cammino - aggiunge la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti - Ma soprattutto ho visto le migliaia di ragazzi delle scuole arricchirsi dei suoi racconti e ascoltarlo oltre le parole. E quando il suo racconto si bloccava, per il ricordo doloroso e la commozione di un grande uomo novantenne, i giovani hanno compreso cosa ci fosse dietro quel silenzio".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)