Giovedì, 23 Ottobre 2014 17:53

Legge di Stabilità: il taglio fondi ai patronati mette a rischio la tutela dei cittadini

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Tania Scacchetti (Cgil), William Ballotta (Cisl) e Luigi Tollari (Uil). Tania Scacchetti (Cgil), William Ballotta (Cisl) e Luigi Tollari (Uil).

La nota stampa dei sindacati Cgil-Cisl-Uil di Modena e i rispettivi patronati Inca, Inas e Ital contro il taglio di 150 milioni di euro ai fondi per i patronati contenuto nella legge di Stabilità -

Modena, 23 ottobre 2014 -

Se il governo conferma il taglio ai fondi, i patronati dovranno chiudere oppure far pagare ai cittadini pratiche e servizi finora gratuiti. L'allarme è lanciato da Cgil-Cisl-Uil di Modena e dai rispettivi patronati Inca, Inas e Ital, preoccupati per il taglio di 150 milioni di euro ai fondi per i patronati contenuto nella legge di Stabilità.

«I patronati sono organismi, previsti dalla Costituzione, che assistono gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni – ricordano i sindacati – Se confermato, il taglio dei fondi per i patronati costituirebbe un inaccettabile e incomprensibile attentato alla tutela e ai diritti dei cittadini».

Cgil-Cisl-Uil sottolineano che i milioni di pratiche e servizi gestiti dai patronati (a Modena quest'anno sono state aperte finora oltre 120 mila pratiche) consente alla pubblica amministrazione di risparmiare quasi 600 milioni di euro all'anno. «La sola telematizzazione e riorganizzazione del personale Inps ha limitato molto la consulenza agli sportelli dell'istituto; per avere risposte i cittadini devono presentarsi ai patronati. Con la regolarizzazione dei permessi di soggiorno degli stranieri, gestita dai patronati, - aggiungono Cgil-Cisl-Uil - sono sparite le file davanti alle questure. I cittadini devono sapere che con questi tagli, che immaginiamo non saranno compensati da servizi aggiuntivi erogati direttamente dallo Stato, si mettono in ginocchio servizi e opportunità di tutela, specie per le persone più colpite dalla crisi e per le fasce più deboli della popolazione, cioè proprio quelle che, a parole, il governo dice di voler favorire. Senza il sostegno dei patronati i diritti dei cittadini rischiano di essere sulla carta, ma non esigibili, e di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro o, peggio, faccendieri».

Per questo i patronati Inca, Inas e Ital, insieme alle tre confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, saranno impegnati nelle prossime settimane in una campagna di comunicazione e mobilitazione per illustrare ai cittadini il valore sociale dei patronati sia a livello locale che nazionale.

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

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