Corecom, restituiti 2,3 milioni di euro a cittadini e imprese (10% degli indennizzi nazionali). Istanze per Provincia: prima Bologna, ultima Piacenza -
Parma, 15 maggio 2014 -
Ammonta a oltre 2,3 milioni di euro l'importo complessivo degli indennizzi a cittadini e imprese dell'Emilia-Romagna riconosciuti da compagnie telefoniche e di telecomunicazione grazie all'attività di conciliazione svolta nel 2013 dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom). Un dato rilevante, soprattutto se si pensa che rappresenta poco meno del 10% dell'importo totale restituito a livello nazionale in seguito alla conciliazione di controversie tra utenti e aziende fornitrici di servizi di Tlc portate a buon fine da tutti i Corecom delle Regioni italiane, attività che ha visto l'anno passato circa 24,7 milioni di euro riconosciuti dagli operatori telefonici a utenti che avevano lamentato disservizi.
È quanto emerge dai dati sull'attività di conciliazione svolta dal Corecom dell'Emilia-Romagna nel 2013. Un'attività delegata dall'Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) a partire dal 2005 e cresciuta progressivamente fino ad arrivare alle 4.757 domande pervenute nel 2013 (con un incremento del 2,85% rispetto al 2012) e risultate ammissibili in più del 96% dei casi. Sempre in merito all'anno scorso, l'operatore cui far risalire il maggior numero di richieste di conciliazione è stato Vodafone Omnitel Bv con 989 istanze di utenti (20,79%), a seguire Telecom con 915 richieste di conciliazione (19,23%) e Fastweb (599 richieste, 12,59%).
I 2,3 milioni di euro di indennizzi a cittadini e imprese del 2013 sono inferiori ai 2,9 milioni del 2012 e superiori agli 1,9 milioni del 2011, ma l'obiettivo è arrivare, anche attraverso l'attività di conciliazione, a stimolare comportamenti virtuosi nel comparto delle Tlc, capaci di ridurre il contenzioso. Quanto al Corecom, il bilancio di previsione 2013 dell'Assemblea legislativa ha assegnato al Comitato 459 mila euro per le attività previste, di cui poco più di 182 mila garantiti da Agcom. Con il personale e le spese fisse, il costo complessivo del Comitato arriva al milione di euro.
Il servizio per la conciliazione fornito dal Corecom è completamente gratuito e consente in tempi piuttosto rapidi di risolvere casi di disservizio comuni e in aumento, vista la continua crescita delle offerte tariffarie e la sempre maggiore diffusione dell'uso di cellulari, smartphone, tablet e pay tv. Basti pensare che nel 2008 le richieste di conciliazione erano 2.970.
Si accede al servizio dal sito del Comitato: www.assemblea.emr.it/corecom. E' disponibile anche un numero verde: 800967701.
I procedimenti di conciliazione conclusi nel 2013 dal Corecom Emilia-Romagna sono stati 4.805, oltre la metà dei quali chiusi con un accordo (il 55,46%, pari a 2.665 casi). Nei restanti, si sono invece registrati accordi parziali (2,64%; 127 pratiche), estinzione del contendere (13,94%; 670 casi), mancata adesione del gestore (11,55%; 555 casi), mancato accordo (11,05%; 531 casi), mancata comparizione di una entrambe o le parti (meno del 2%).
E se tra le 2.792 conciliazioni concluse con accordo totale o parziale - e che hanno dato seguito a indennizzi agli utenti per oltre 2 milioni e 366 mila euro - l'importo medio a favore dell'utente è stato di circa 400 euro, la cifra più alta ha raggiunto i 20 mila euro.
Non mancano poi i casi, sia pur in misura minore, di 'restituzione' agli operatori, per un totale di 308 mila e 344 euro, corrispondenti a una cifra media di circa 110 euro e un importo massimo raggiunto di 32 mila euro.
Guardando proprio agli operatori chiamati in causa nei procedimenti di conciliazione davanti al Corecom, vanno ricondotti a Telecom 681 accordi chiusi per un totale di 777.339 euro indennizzati agli utenti (tra rimborsi e storni), a Vodafone 496 accordi per 482.469 euro restituiti, a Fastweb 419 accordi per 211.870 euro,a Wind 209 accordi per 165.652 euro restituiti.
Tra i differenti motivi alla base delle controversie, in prima posizione si trovano le presunte errate fatturazioni con 1.781 richieste di conciliazione (37,44%), seguono i malfunzionamenti e i disservizi con 674 richieste (14,17%), la mancata portabilità della numerazione della linea fissa con 506 istanze (10,64%) e, al quarto posto, i problemi di recesso con 466 richieste (9,8%) e di poca trasparenza (ad esempio, mancata chiarezza delle clausole contrattuali) con 321 richieste (6,75%). Percentuali minori riguardano poi casi di disattivazione del servizio (5,76%), sospensioni e interruzioni amministrative (5,76%), attivazioni (3,13%), ritardi (2,38%) e, a seguire, portabilità della linea mobile (1,85%) e altre casistiche residuali.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle istanze pervenute, anche nel 2013 è Bologna il territorio provinciale con la percentuale più elevata con 1.716 istanze (36,06%), seguono la provincia di Forlì-Cesena con 657 richieste (13,81%), Modena con 520 richieste (10,93%), Ravenna con 462 richieste (9,71%), Rimini con 299 istanze (6,28%), Ferrara con 297 richieste (6,24%) e Reggio Emilia con 289 (6,07%). Piacenza, con l'1,89% (90 istanze), registra la percentuale più bassa e anche la maggiore diminuzione rispetto all'anno precedente (era del 3,63% nel 2012).
Sono due, al momento, gli accordi per il servizio di conciliazione a distanza, con il Comune di Rimini e con quello di Cesena.
Per quel che riguarda la classificazione delle istanze per tipologia di rete, quelle che riguardano linee fisse (61,23%) sono in calo rispetto all'anno precedente (circa 6 punti percentuali) mentre aumentano le controversie che riguardano la linea mobile, che dal 28,14% del 2012 salgono al 33,87%. In leggera flessione (meno dell'1%) anche le istanze che riguardano la pay tv che dal 4,15% del 2012 passano al 3,70%.
La relazione sull'attività 2013 del Corecom è disponibile al link:
http://www.assemblea.emr.it/corecom/attivita/programmi-risorse/relazioni-consuntive/relazione-consuntiva-2013/at_download/file/Relazione%20consuntiva%202013.pdf
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)