In occasione della ricorrenza il prossimo 18 marzo, la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha accolto questa mattina a Bologna, nella sede dell'Assemblea di viale Aldo Moro, i rappresentanti dell'Associazione Familiari Vittime della Strage e Fabio Braglia, sindaco del comune di Palagano -
Bologna, 13 marzo 2014 -
In occasione del 70^ anniversario della Strage di Monchio, Susano, Costrignano e Savoniero, sull'Appennino modenese, che ricorre il prossimo 18 marzo, la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha accolto questa mattina a Bologna, nella sede dell'Assemblea di viale Aldo Moro, i rappresentanti dell'Associazione Familiari Vittime della Strage e Fabio Braglia, sindaco del comune di Palagano, sul cui territorio si trovano le frazioni dove avvenne l'eccidio ad opera dei nazifascisti: 136 civili trucidati, fra cui donne e bambini.
"L'impegno per la memoria è da sempre una priorità dell'Assemblea legislativa, perché sono la conoscenza e il ricordo attualizzato di quanto accaduto che ci consentono di non dare per scontati i risultati conseguiti in tema di diritti e democrazia- ha affermato Palma Costi rivolgendosi agli ospiti –. Per questo motivo riteniamo doveroso da parte nostra riconoscere la straordinaria tenacia con la quale avete condotto la battaglia per stabilire la verità e la giustizia su quanto avvenuto sul territorio di Palagano nel marzo del 1944. Una battaglia che va a vantaggio di tutta la comunità regionale e di tutto il Paese. Ecco perché nel consegnarvi il riconoscimento dell'Assemblea legisaltiva vogliamo anche assicurare il nostro sostegno affinché alla vostra comunità venga conferita la Medaglia d'oro al valor civile".
La presidente ha quindi consegnato un attestato con il quale l'Assemblea legislativa "riconosce alla Associazione Familiari Vittime della Strage il grande impegno e la dedizione tesi alla memoria del sacrificio delle vittime innocenti, per affermare i valori della giustizia e della libertà". Un ulteriore attestato dell'Assemblea è stato consegnato anche al sindaco Braglia; in esso si "riconosce al Comune di Palagano il forte impegno profuso a favore della memoria e della giustizia, fondamenta della nostra società democratica e della nostra convivenza civile".
Per quella che per molto tempo è rimasta una strage disconosciuta, anche se furono appunto 136 le vittime innocenti uccise, il percorso di verità inizia solo nel 2005 con l'avvio delle indagini, fino al processo conclusosi nel 2011 con una sentenza di condanna di primo grado da parte del Tribunale militare di Verona per tre imputati. Alcuni dei bambini di allora, rimasti orfani e testimoni al processo, erano oggi presenti in Assemblea. Tra questi, Ermanno Tincani, membro dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage: "Chiediamo – ha detto – che la strage di Monchio, Susano, Costrignano e Savoniero sia riconosciuta a livello nazionale, come è stato fatto per quelle di Marzabotto e Stazzema, affinchè sia ricordato il sacrificio di quelle genti che hanno creduto nella libertà e nell'indipendenza".
Il sindaco di Palagano ha poi sottolineato come l'impegno profuso per far emergere la verità e preservare la memoria di quanto accaduto alle comunità di Palagano abbia "l'obiettivo di preservare la pace. Il nostro esempio – ha detto Braglia– deve consentire che simili avvenimenti non accadano mai più". Per questa finalità domenica prossima, 16 marzo, per la commemorazione della strage saranno presenti a Palagano anche diversi ambasciatori di Stati stranieri. Il sindaco ha poi consegnato alla presidente dell'Assemblea legislativa, che ha assicurato la sua presenza domenica, il volume della ristampa del libro "da Fossoli a Mauthausen", di Don Sante Bartolai. Al parroco di Palagano, sopravvissuto alla deportazione nel lager nazista e scomparso nel '79, domenica sarà intitolato il parco della frazione di Savoniero.
All'incontro in Assemblea legislativa erano presenti anche l'assessore comunale di Palagano, Pamela Barbieri, e i consiglieri regionali Luciana Serri, Mario Mazzotti, Sandro Mandini e Andrea Pollastri.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)