Un altro importante passo verso il ritorno alla normalità, si è compiuto nella giornata di ieri, lunedì 27 luglio, con la riapertura dei Centri diurni per anziani di Collecchio, Basilicanova e Traversetolo.
Le tre strutture gestite da Azienda Pedemontana Sociale, costrette a chiudere i battenti alla fine dello scorso febbraio a causa dell’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus, hanno ripreso la loro attività seguendo rigidamente i protocolli di sicurezza messi a punto dalla Regione Emilia-Romagna e che prevedono tutta una serie di misure per salvaguardare la salute degli ospiti e degli operatori.
In particolare l’attività viene svolta a piccoli gruppi, per un massimo di sette persone, che insieme agli operatori e alle operatrici vengono preventivamente sottoposte, a cura dell’Ufficio Igiene dell’Ausl, al tampone per verificare la negatività al Covid-19. Si utilizzano inoltre i dispositivi di protezione individuale necessari e si osservano le norme del distanziamento fisico tra gli ospiti, ai quali vengono somministrati pasti monoporzione sigillati. Particolare cura viene riservata anche ai locali ed alle strumentazioni dei Centri diurni, sottoposti periodicamente a interventi di igienizzazione.
La riapertura in sicurezza di questo prezioso servizio per il benessere della popolazione anziana, la più colpita dal Coronavirus, rappresenta il frutto di un grande lavoro di squadra portato avanti in queste settimane dagli operatori e dai funzionari di Pedemontana Sociale. Una riapertura che segue di due settimane la ripartenza a pieno regime del Taxi sociale, altro importante tassello dei servizi dedicati agli anziani e alle persone disabili, la cui attività dal 18 maggio e fino al 13 luglio scorso era ripresa limitatamente alle visite mediche urgenti o programmate.
«La riapertura dei Centri diurni rappresenta un momento importante per tutta la nostra comunità – sottolinea la presidente di Pedemontana Sociale e sindaco di Felino Elisa Leoni –. Abbiamo vissuto mesi difficili, in cui proprio la popolazione anziana è stata quella che ha maggiormente sofferto, sia perché colpita in modo più grave dal virus, sia perché a causa del lockdown non ha potuto usufruire appieno dell’assistenza necessaria. Pedemontana sociale e i Comuni dell’Unione hanno attivato tutte le misure straordinarie possibili, anche innovative, tant’è che dall’8 maggio il servizio dei Centri diurni era stato riattivato a domicilio.
Ora abbiamo potuto riaprire i locali dedicati a questa preziosa attività, grazie all’intenso lavoro degli operatori e dei funzionari di Pedemontana sociale, che ancora una volta sono stati capaci di gettare il cuore oltre l’ostacolo».