Alziamo la guardia nei confronti dei venditori abusivi di piante e fiori e si agisca per contrastare questo fenomeno. La richiesta forte arriva da Confesercenti Carpi che ricorda come in questi giorni il rischio che il fenomeno assuma proporzioni ancora più importanti è più che concreto come conseguenza dell'aumento della domanda da parte dei consumatori.
"A beneficiare dell'aumento di richieste di prodotti floreali dovrebbero essere i commercianti che regolarmente esercitano la loro attività nei negozi o nei posteggi assegnati dietro legittima concessione, che pagano un canone di locazione ovvero la tassa di concessione per l'occupazione di suolo pubblico - fa notare Confesercenti area di Carpi - Invece non mancano casi di operatori abusivi che stazionano abitualmente nelle aree ai margini delle arterie cittadine più trafficate, senza contare tutti quei soggetti che pur privi di regolare autorizzazione effettuano la vendita di prodotti floreali in forma itinerante lungo le strade e negli esercizi più frequentati della città".
"Queste attività abusive rappresentano una chiara forma di concorrenza sleale, in grado di penalizzare pesantemente ed ingiustamente tutti coloro che operano nel rispetto delle regole. Non solo, dobbiamo anche ricordare che l'abusivismo commerciale rappresenta ormai la prima forma di evasione fiscale e contributiva. I falsi commercianti sono soggetti che non pagando i servizi pubblici di cui si servono, non solo praticano concorrenza sleale nei confronti dei "veri" commercianti ma fanno pagare di più l'intera collettività".
"Gli anni scorsi, per la ricorrenza di Ognissanti, abbiamo assistito ad un notevole aumento del livello di controllo nei confronti dei commercianti regolari di piante e fiori. Premesso che il rispetto delle regole vale per tutti, l'auspicio è che per quest'anno l'attenzione degli organi di controllo si rivolga almeno con pari determinazione agli operatori irregolari che stazionano stabilmente fuori dagli spazi e ben oltre i tempi consentiti dal regolamento di Polizia Urbana".