Lunedì, 07 Dicembre 2015 10:38

Sanità, Sendoli (M5s): "Il Censis conferma i nostri timori, Governo e Regioni obbligano i pazienti a rivolgersi a privati"

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Dichiarazione di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità dopo la pubblicazione del 49esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese.

La fotografia scattata dal Censis sul nostro sistema sanitario è preoccupante e conferma tutti i nostri timori. Occorre invertire le politiche pubbliche sulla sanità, prendere coscienza della situazione e pensare agli investimenti. A causa dei tagli alla spesa pubblica le famiglie pagano di tasca propria per curarsi e chi è a basso reddito è costretto a rinunciare. Il Governo dice che per il 2016 ha messo un miliardo in più in Sanità, in verità lavorando sui fianchi ne ha tolti molti e fatto apparire uno in più. I giochi di prestigio a danno della salute dei cittadini non vanno fatti, quelli vanno bene in altri luoghi. Bisogna fare molto di più per la sanità pubblica. Oggi il chiaro intendo del PD è quello di sviare i pazienti sul privato. Il Movimento 5 Stelle difenderà con tutte le sue forze il Servizio Sanitario Nazionale e regionale, la sanità pubblica che è finanziata non dal governo, ma dai cittadini attraverso la fiscalità generale. Non avere i giusti trasferimenti equivale a non rispettare la costituzione ed i suoi principi. La spesa sanitaria, dice il Censis, nell'ultimo anno si è affermata a 110,3 miliardi contro i 112,8 del 2010. Il risultato è lo sviamento verso il privato per chi può permetterselo: la spesa sanitaria privata delle famiglie è passata dai 29,6 miliardi di euro del 2007 ai 32,7 del 2014, raggiungendo il 22,8% del totale. Andare verso il privato non è una scelta volontaria, ma una scelta indotta, tanto è vero che 7,7 milioni di cittadini si sono indebitati o hanno chiesto un aiuto economico per far fronte a spese sanitarie private. E chi proprio non riesce neanche a indebitarsi rinuncia: nel 66,7% delle famiglie a basso reddito almeno un componente l'anno scorso ha dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie, o ha dovuto rinviarle. Nella nostra regione abbiamo scoperto che ci sono delle prestazioni sanitarie che a causa del supertiket costano di più delle equivalenti prestazioni fornite dal privato. Lo scopo è far abituare le persone ad entrare nelle strutture sanitarie private con la speranza che si fidelizzino. Tutto questo è inconcepibile.

(comunicato stampa Gruppo Consiiare M5S - Regione Emilia Romagna - 6/12/2015)

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