Di Mario Vacca Parma, 21 giugno 2024 - La Regione Toscana ha ratificato l’ampliamento della superficie rivendicabile per la Denominazione “Rosso di Montalcino” già approvato dall’assemblea dei soci del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino nel dicembre 2023. A seguito della ratifica, il vigneto della Doc potrà crescere del 60% passando dagli attuali 519 ad un massimo di 883 ettari.
Reggio Emilia, 19 giugno 2024 – Iren SpA e Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno sottoscritto una nuova linea di credito in formato green, di 200 milioni di euro e della durata di 18 anni, che servirà a supportare gli investimenti sostenibili del Gruppo nell’arco 2023-2027 relativi ai progetti di resilienza delle reti elettriche.
Nel primo trimestre del 2024 le esportazioni di vino italiano restano positive e si assestano ad un + 3,8% benché in presenza di un rallentamento rilevato nell’ultimo mese.
Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano (PR), 17 giugno 2024 - “La guerra mondiale a pezzi” è il titolo dell’ultimo numero di Eurasia, rivista di geopolitica diretta da Claudio Mutti. L’espressione fa riferimento a una frase di Papa Francesco che così descrive la nostra epoca contraddistinta da conflittualità e instabilità.
La macchina del fango invece del programma elettorale. Il modo migliore per vincere senza sforzi e con il solo contributo degli “utili idioti” che sui social si moltiplicano scudati da una tastiera. Cum grano Salis. Trattamento diverso per la Salis le cui condanne non sono state determinanti per cogliere il seggio da Euro Parlamentare.
Un’innovazione importante per il Nuovo Codice della Crisi d’impresa che ha impegnato più Governi in anni di lavoro.
Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano (PR), 16 giugno 2024 - “Pazzia a Montebuono”. Protagonisti, responsabili e vittime della strage nazista dell’8 giugno 1944 è il titolo dell’ultimo lavoro di Stefano Fabei, pubblicato a Perugia da Futura Libri (ISBN 88-3378-265-4, € 16,00).
Di Emilio Graziuso, 15 giugno 2024 - Per la Corte di Cassazione è legittimo il licenziamento per giusta causa effettuato da una società nei confronti di un proprio lavoratore che aveva pubblicato un post su Facebook offensivo della stessa, anche, se successivamente rimosso.