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Maria Cecilia Hospital presenta un caso live all'EuroPCR di Parigi e si certifica come centro di riferimento italiano per il Forame Ovale Pervio.

Il bio-ingegnere statunitense Anthony Nobles, che sta rivoluzionato il mondo della cardiologia con la tecnica NobleStitch, innovativa metodica che permette a cuore battente la sutura percutanea del Forame Ovale Pervio (PFO), oggi, giovedì 13 aprile sarà a Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) per conoscere da vicino tutti gli specialisti che stanno affrontando il training dedicato al device che prende il suo nome.

L'impiego di questo innovativo sistema, già a disposizione dell'Unità di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital, è destinato a trasformare radicalmente la procedura di risoluzione del Forame Ovale Pervio. Vale a dire del "difetto" anatomico presente nella parete interatriale, il setto che divide l'atrio destro dall'atrio sinistro, situazione rilevabile in una discreta quota della popolazione generale: fino a circa il 30% tra uomini e donne di età differente. Nella maggioranza dei casi, l'anomalia è completamente asintomatica e "benigna", visto che non comporta conseguenze funzionali.

"Perché tuttavia, in casi selezionati, è importante e necessario chiudere il Forame Ovale Pervio? Perché – spiega il Dottor Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia Interventistica di Cotignola - in alcuni soggetti l'anomalia/imperfezione diventa la porta attraverso la quale piccoli coaguli di sangue (trombi) formatisi nel circolo venoso possono raggiungere la circolazione arteriosa cerebrale, causando problematiche di tipo neurologico: da semplici ischemie transitorie e disturbi oculari fino ad arrivare, nelle condizioni più gravi, a veri e propri ictus cerebrali: quindi danni estesi e permanenti".

"Tramite accesso venoso femorale, all'altezza dell'inguine - continua il Dottor Alberto Cremonesi - è possibile, inserendo il dispositivo sotto stretto monitoraggio ecografico e radiologico, arrivare al centro del cuore e chiudere (occludere) in modo perfetto con una sutura percutanea, potremmo dire in maniera quasi sartoriale con ago e filo, ma solo in pazienti ben selezionati e con adeguata indicazione clinica e anatomica, il buco rimasto aperto nella parete interatriale".

"Rispetto agli attuali sistemi percutanei di occlusione del Forame Ovale Pervio – precisa il Dottor Alberto Cremonesi - il NobleStitch cuce (sutura) il canale esistente tra i due atri senza rilasciare protesi permanenti, comunque corpi estranei a contatto del sangue, nel setto interatriale: i cosiddetti ombrellini (meglio definiti occlusori) in lega metallica".

Il training per certificare a tutti gli effetti Maria Cecilia Hospital, già annoverato come ospedale d'eccellenza e all'avanguardia in campo cardiologico/cardiochirurgico, quale Polo interventistico di riferimento non solo a livello nazionale della tecnica NobleStitch, è ormai in fase conclusiva e l'utilizzo del device inventato dal Professor Anthony Nobles potrebbe presto raggiungere il 25-30% del numero totale di quelli utilizzati ogni anno.

"Il Professor Nobles – conclude il Dottor Alberto Cremonesi - conosce bene l'attività di rilievo svolta qui a Maria Cecilia Hospital e giovedì 13 aprile sarà da noi per osservare più da vicino il lavoro svolto dai medici del team di Cardiologia Interventistica, seguirli in diretta e gettare le basi di un rapporto professionale che punta all'ulteriore miglioramento della metodica".

L'equipe di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital diretta dal Dottor Alberto Cremonesi, dal 16 al 19 maggio sarà protagonista all'EuroPCR di Parigi esponendo un "caso live" di NobleStitch davanti ad una platea che raccoglie più di 11.000 cardiologi provenienti da tutto il Mondo.

Maria Cecilia Hospital fa parte di GVM Care & Research, gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini, attivo nei settori della sanità, della ricerca, dell'industria biomedicale e delle cure termali, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Cuore di GVM Care & Research è la rete integrata di oltre 40 strutture sanitarie in 9 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia e all'estero in Francia, Russia, Albania e Polonia. La sede di GVM Care & Research è a Lugo (Ravenna). L'esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d'eccellenza nel panorama sanitario italiano soprattutto per Cardiologia, Cardiochirurgia, Elettrofisiologia, Ortopedia, Neurochirurgia, Aritmologia e trattamento del Piede Diabetico.

Per maggiori informazioni: www.gvmnet.it 

 

Dal 18 al 21 aprile incontri con gli specialisti in dermatologia, reumatologia, endocrinologia, diabetologia, senologia, ostetricia e ginecologi. Prenotazioni da martedì 11 a giovedì 13 aprile, dalle 9 alle 13, al numero 0521.703015.

Parma, 11 aprile 2017

Un Ospedale a misura di donna. Il Maggiore di Parma partecipa offrendo colloqui informativi gratuiti alla seconda Giornata nazionale della salute della donna, promossa dall'osservatorio nazionale Onda e riservata agli ospedali italiani premiati con i bollini rosa per l'attenzione alle patologie femminili.

Si parte martedì 18 aprile, dalle 14 alle 16, con 5 colloqui uro-ginecologici presso l'ambulatorio 2 al primo piano del Padiglione Maternità, a cura della dott.ssa Daniela Viviani, dell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia.

Mercoledì 19 aprile l'équipe di Dermatologia diretta da Claudio Feliciani offre venti consulti gratuiti, tenendo aperti dalle 15.30 alle 19 gli ambulatori al 3° piano del padiglione Cattani. Nella stessa giornata, dalle 15.30 alle 17, gli ambulatori di Reumatologia, con gli specialisti Flavio Mozzani e Daniele Santilli, offrono 10 colloqui gratuiti presso l'ambulatorio al 2° piano del Padiglione Farmacia. Sempre mercoledì 19 sono disponibili 5 appuntamenti, dalle 14 alle 16, presso il Centro di Procreazione medicalmente assistita con il responsabile del Centro Lorenzo Barrusi e 10 colloqui a cura della dottoressa Cecilia D'Aloia, responsabile del Centro senologico del Maggiore per illustrare, alle donne di età inferiore ai 40 anni che non abbiano ancora eseguito lo screening per la prevenzione, il percorso diagnostico terapeutico sulla patologia mammaria.

Gli appuntamenti proseguono giovedì 20 aprile, dalle 15.30 alle 17, con 5 colloqui presso la struttura semplice di Endocrinologia metabolica e geriatrica con gli specialisti Adriano Ceresini, responsabile del servizio, e Marina Michela al primo piano del Padiglione Barbieri. L'open week si concluderà venerdì 21 con 5 colloqui diabetologici a cura di Maria Grazia Magotti, presso l'ambulatorio A del piano rialzato del Cattani.

Le donne interessate potranno prenotare il colloquio telefonando da martedì 11 aprile a giovedì 13 aprile, dalle 9 alle 13, al numero 0521.703015 specificando all'operatore dell'Ufficio Relazioni con il pubblico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria la specialità di interesse.
Con questa iniziativa l'Ospedale di Parma attraverso i propri medici vuole avvicinare la popolazione femminile alle principali patologie che la riguardano, informandola sui percorsi di diagnosi e cura più appropriati, a testimonianza dell'impegno continuo nella promozione della medicina di genere e nella personalizzazione della cura al fine di garantire appropriatezza diagnostica e terapeutica.

Nel biennio 2016-2017, il Maggiore è stato premiato con tre "Bollini Rosa", il massimo premio a cui può aspirare un'azienda sanitaria, per i servizi offerti e per l'alto livello di attenzione verso le patologie femminili. Il numero di Bollini Rosa (da 0 a 3) viene assegnato sulla base di tre criteri valutativi: presenza di servizi nell'ambito delle specialità di maggior rilevo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile; appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico, in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della donna; presenza di servizi per l'accoglienza della paziente e per la tutela della sua dignità. Per l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma referenti del progetto "Bollini Rosa" sono Giovanna Campaniello, responsabile del Governo Clinico, Gestione del Rischio e Coordinamento Qualità e Accreditamento e Gabriella Raise, dirigente medico del Governo clinico.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Dal convegno dell'Amrer - associazione dei malati reumatici - informazioni corrette sull'uso della cannabis a scopo terapeutico, già utilizzata ampiamente in Emilia-Romagna.

di Alexa Kuhne

Bologna, 10 aprile 2017 

Chiarezza sull'uso della cannabis a scopo terapeutico. E' quello che si chiede per sfatare pregiudizi che non permettono di rendere agevole l'accesso a terapie alternative ai farmaci.
In Emilia-Romagna sono 200 i pazienti - per la maggior parte si tratta di donne sui 56 anni - che ricorrono alla cannabis terapeutica, con buoni risultati su dolori cronici derivanti da malattie come la sclerosi multipla ed i dolori neuropatici. I pazienti affetti da patologie reumatiche sono sempre più coscienti delle possibilità offerte da cure diverse da quelle classiche e vogliono che se ne parli per fare chiarezza e per avere accesso a terapie alternative.

Di pregiudizi e di informazioni errate ne circolano ancora tanti, è stato detto al convegno Amrer, l'associazione dei malati reumatici dell'Emilia-Romagna, all'ospedale Maggiore di Bologna.
Tra le testimonianze, quella di Elisabetta Biavati, fondatrice del "Gruppo dolore e cannabis terapeutica", una associazione nata proprio per dare consigli utili a chi vuole intraprendere la strada della terapia alternativa.
Facciamo un po' di luce su questa possibilità. La cannabis terapeutica è legale in Italia dal 2013 e quindi può essere prescritta.
In regione è stata regolamentata con una legge e una delibera che ne definisce gli usi: in particolare è utilizzata per la riduzione del dolore associato a spasticità nella sclerosi multipla e per la riduzione del dolore neuropatico cronico, solo nei casi resistenti alle terapie convenzionali. In questi casi, il costo è coperto dal servizio sanitario, in tutti gli altri usi clinici il paziente può avere la prescrizione, ma a suo carico.
A mancare, fino ad ora, è l'informazione istituzionale. La possibilità di accedere a questo tipo di terapia è data dal medico di famiglia.
Attualmente, in Emilia-Romagna, sono 195 i pazienti in cura, 140 fra i 19 e i 65 anni, 54 persone con più di 65 anni.
La somministrazione avviene per via orale (decotto da preparare a domicilio ed estratti oleosi in gocce) o per via inalatoria, tramite vaporizzazione. La cannabis per uso medico non può essere fumata.
I pazienti reumatici rientrano a pieno titolo nella categoria di malati cronici che vuole avvicinarsi alla cannabis terapeutica: persone affette da fibromialgia, artriti, neuropatie. La cannabis non è la panacea di tutti i mali, ma rappresenta una grande opportunità e speranza.
"I dati scientifici sull'efficacia nel trattamento di artriti e osteoartrosi sono ancora scarsi e le sperimentazioni cliniche sono pochissime", avverte Riccardo Meliconi, dell'Istituto Rizzoli.

Pubblicato in Cronaca Emilia

E' un incontro confidenziale quello avvenuto con Rossano Ferretti nel suo storico salone nel centro di Parma. Hairdresser di fama mondiale e amato dalle stars di tutto il mondo ha rivoluzionato il mondo dell'hairstyling con il suo celeberrimo "Metodo Ferretti". Ora attivo più che mai con il lancio della sua innovativa linea di prodotti ad alta bio-tecnologia. Enjoy your Hair.

Di Maria Carla Magni

In 30 anni di carriera di strada ne ha fatta davvero tantissima.
 Partendo da Campegine, piccolo paesino nel cuore dell'Emilia, luogo d'Italia generalmente rinomato per l'eccellente cucina, ha viaggiato in ogni angolo del globo e dopo aver mescolato tanto lavoro, conoscenza e competenza è riconosciuto come il punto di riferimento mondiale nel campo dell'hair-styling.
Basta il suo nome, che è divenuto nel frattempo un brand di assoluta eccellenza italiana, per capire di chi stiamo parlando.

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Lo possiamo considerare un "rivoluzionario" perché il suo "Metodo" è quello più copiato al mondo e perché ha davvero capovolto i cardini classici dell'Hairdresser, ma guai a chiedergli quali siano le nuove tendenze (non esistono le tendenze per i capelli!) e ancor più impossibile riuscire a scucirgli qualche nome di celebrities (e il riferimento è per le più grandi star internazionali!) tra le sue clienti!

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L'incontro con Rossano Ferretti è avvenuto nel suo affezionato salone di Parma, luogo da dove è nato il suo concept, ed è stata occasione per scoprire non solo la personalità e l'estro di un famoso parrucchiere, ma pretesto per scoprire un affascinante racconto della sua straordinaria avventura professionale e umana. Perché Rossano si incanta ogni volta che parla di "bellezza", di "femminilità", di "personalità" riferito alle donne tutte in generale clienti o meno, ma soprattutto verso quelle donne che sono tuttora fonte della sua ispirazione a partire dalla mamma Gigliola (che l'ha iniziato al mestiere), alla sorella Lorenza (che tramanda le competenze del "Metodo Rossetti" nella scuola esclusiva di Parma), alla compagna Stefania (suo fidatissima collaboratrice), ma anche molto rispetto per la sua ex-moglie (con cui ha condiviso la partenza del suo lavoro).

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Per Rossano ogni donna è unica ed è per questo che ad ognuna vuole esaltarne la singola personalità attraverso la bellezza dei capelli che ne incornicia il volto. Quindi non esistono tendenze o mode, ma semplicemente la valorizzazione di un ogni singolo volto attraverso un taglio o una linea che è già lì, insita nel capello stesso, e che deve solo essere assecondato per esaltarne al massimo la sua bellezza. Lo stesso approccio del Metodo Rossano Ferretti, che è applicato nei suoi saloni ed ispirato al motto "Enjoy your hair", può essere seguito tutti i giorni a casa propria.
Per questo Rossano ha sentito l'esigenza di proporre "30 anni di esperienza in una bottiglia", perché è così che Rossano Ferretti chiama la sua nuovissima linea di prodotti presentata da pochi giorni a Milano. Una linea che ha richiesto oltre 6 anni di studi per presentare un prodotto che fosse all'altezza della clientela più esigente.

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Il risultato è sorprendente, il prodotto è infatti un concentrato di alta bio-tecnologia grazie a ricerche d'avanguardia, realizzato completamente in Italia e sperimentato attraverso un sistema certificato di prove di efficacia eseguite nei saloni Rossano Ferretti di tutto il mondo da Miami a Beverly Hills, da Parigi a Londra, da Ginevra a Madrid, da Milano a Parma, da Pechino alle Maldive, difficile citarli tutti.
Senza dimenticare i saloni di prossima apertura anche a Dubai, Abu Dhabi, Monte Carlo e Singapore.

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La nuova linea si presenta come linea cosmetica e dietro al suo packaging bianco e nero si cela un cuore "green" con il meglio che la natura possa offrire per la bellezza dei capelli. L'elevata concentrazione delle migliori materie prime provenienti dalle piante e dagli olii vegetali permette di ottimizzare la durata e la stabilità del prodotto, servendosi al minimo di biopolimeri di ultima generazione. Shampoo e balsami non contengono tensioattivi aggressivi e gli agenti lavanti dei prodotti sono quelli comunemente utilizzati per la pulizia delle lenti a contatto, per garantire un trattamento delicato e rispettoso dei capelli.

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Tutti i balsami, le creme e gli altri tipi di trattamento sono privi di ingredienti inquinanti o non biodegradabili, ciò permette di ridurre l'inquinamento delle acque fino al 90%.
 Tutti i prodotti sono vegani e sono distribuiti in Italia da Stefano Saccani-Parma www.saccani.com
I nomi che caratterizzano l'intera linea dei prodotti sono davvero ricercati ed evocativi del loro significato tra questi: Splendido, Grandioso, Intenso, Brillante, Prodigio, Velluto, Favoloso, Intenso e Vita per sottolineare che l'esperienza di Rossano Ferretti nella cura dei capelli è sinonimo di insuperabile eccellenza.

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La ricercatezza della linea e la passione di Ferretti per ciò che crea si racchiude nella parte finale del prodotto che non poteva che essere "Made in Italy, For You, With Love".
Grazie Rossano a nome mio e di tutte quelle donne che per te sono indistintamente "celebrity"!

PHOTO CREDITS: Fabrizio Piscopo (servizio in Parma) - Enrico Zermani (servizio in Milano) - Riprese e Montaggio by LUDOVICO CASALONE
For Maria Carla Magni outfit Special Thanks to: LC DONNA- Parma; STEFANO SACCANI Parma

Salsomaggiore Terme, una tappa d'obbligo per chi pratica sport, ma anche per chi volesse solo rigenerarsi. Le capacità curative delle acque di Tabiano si sono arricchite con la recente scoperta del fattore modulante sul sistema immunitario.

Di LGC Noceto (PR) 19 marzo 2017 -
Da sempre le Terme di Salsomaggiore e Tabiano sono state considerate tra le migliori nel panorama nazionale, apprezzate per le qualità termali specifiche ma anche per l'atmosfera mondana che, a partire dal Palazzo Berzieri, hanno segnato l'immagine da fine '800 a oggi del complesso termale, un gioiello in stile Liberty, Decò incastonato nelle verdi e dolci colline parmensi.

20170219-scala-1-IMG 5339Se il lungo ciclo di Miss Italia, le cui finali sino a pochi anni fa venivano realizzate proprio a Salsomaggiore, hanno regalato una notorietà televisiva, Italo Svevo, all'anagrafe Ettore Smith, soffriva della capacità attrattiva di "Salso" che si manifestava con moti di gelosia allorquando la bellissima moglie iniziava i preparativi per la trasferta che da Trieste l'avrebbe portata nella rinomata città termale parmense. E' la stessa figlia, Letizia Fonda Savio, a raccontare di come il narratore e filosofo manifestasse il suo malessere, nell'intervista rilasciata nel 1978 a Luciano Simonelli in occasione della ricorrenza del cinquantesimo della morte.

Come si manifestava questa gelosia?
"Mai in maniera estremamente visibile. - sottolinea la figlia - Ma ricordo che il momento in cui era evidente era quando la mamma andava da sola a Salsomaggiore a fare le cure delle acque. Quando la vedeva preparare i bagagli, mettere nelle valigie tanti abiti, tanti gioielli, le chiedeva sempre a che cosa serviva tutta quella roba visto che andava a Salsomaggiore soltanto per curarsi". E la signora Livia "Ci rideva sopra. Le faceva anche piacere - conclude Letizia, che mio padre fosse un po' geloso perché questo significava che le voleva bene."

Curarsi, questo è il "plus" delle Terme di Salsomaggiore. A scoprire gli straordinari effetti terapeutici delle acque salsobromoiodiche fu il medico condotto della zona, Lorenzo Berzieri (1806-1888), che attraverso le cure con i bagni termali di acqua salsobromoiodica, portò a guarigione una bambina di appena nove anni: Franchina Ceriati, affetta da una grave forma di osteite e giudicata inguaribile con i comuni trattamenti farmacologici allora conosciuti.

Da allora di strada ne è stata percorsa e le tecniche affinate.
Oggi l'interro comprensorio di Salso - Tabiano propone un'ampia gamma di trattamenti che vanno dal defaticamento al benessere, ai problemi respiratori, osteoarticolari e ginecologici.

"Le Terme Berzieri rappresentano il "Tempio del Benessere" - illustra il direttore Sanitario, dottor Massimo Gualerzi - Oggi per benessere si intende tutto ciò che ci allontana dallo stress, dalla vita comune ma anche, se parliamo di sport, dai traumatismi o comunque dalle fatiche dopo un evento sportivo impegnativo. Ecco in questo caso i trattamenti vanno dai bagni ai massaggi, ovvero tutti quei trattamenti che tendono ad allontanare la fatica muscolare e lo stress psicofisico che si accumula prima e durante la gara."

Rimanendo sul tema sportivo, l'apparato cardiaco e respiratorio giocano un ruolo di primaria importanza nella performance atletica. "Non c'è dubbio che per avere un'ottima prestazione fisica ma dottor Massimo Gualerzi - direttore sanitarioanche per vivere bene la propria vita - spiega Gualerzi - sia fondamentale il corretto funzionamento dell'apparato cardio vascolare e di quello respiratorio. Ecco, le Terme di Tabiano si pongono da quasi centinaia di anni l'utilizzo delle proprie acque per purificare le vie respiratorie rendendole più efficaci migliorando gli scambi gassosi, di migliorare le secrezioni che molto spesso vanno a ostacolare il passaggio dell'ossigeno."

Alle acque di Tabiano, studi recenti, hanno assegnato anche un'altra importante qualità molto connessa con la "vita moderna".
"Queste acque, continua il Direttore Sanitario, hanno un fattore modulante sul sistema immunitario. Quindi sia gli sforzi sportivi, ma anche lo stress della vita moderna, determinano una azione molto aggressiva sul sistema immunitario andandoli a penalizzare e esponendo l'organismo a infezioni virali e batteriche delle vie respiratorie. Queste acque forniscono quindi una sorta di vaccino naturale che impedisce alle persone di avere più infezioni durante l'anno e quindi di godere di una salute più forte per affrontare la vita e le gare in maniera più efficace."

Ma la vita moderna, oltre allo stress regala anche smog e inquinamento ed ecco che anche in questo caso intervengono efficacemente le Acque di Tabiano.
"Queste acque hanno il potere chelante dei metalli pesanti e tutte le particelle infiammatorie sospese nell'aria. Anche sedute molto brevi, nel week end, sono sufficienti per purificare dalle infiammazioni dovute all'inquinamento".

 

20170319-trattamenti-1-IMG 5383Terme di Salsomaggiore Tabiano sono quindi adattissime agli sportivi, per l'intervento diretto sulle vie respiratorie e cardiovascolari, sul sistema immunitario e abbiamo visto anche l'efficace capacità rigenerante, ma non è tutto.

"Le Terme di Salsomaggiore hanno la specifica funzione di agire sul sistema osteoarticolare e su quello vascolare. Sia gli atleti che le persone con problematiche specifiche possono trovare beneficio da queste acque ".

Trattamenti fatti con i bagni e con le acque, magari con l'aggiunta di ozono, o semplicemente con i fanghi rigenerati, hanno una azione anti infiammatoria sia sul muscolo che sulle articolazioni.

"Ecco che le Terme di Salsomaggiore, sottolinea il direttore sanitario Massimo Gualerzi, attraverso la proprietà antinfiammatoria delle proprie acque si propongono come trattamenti per migliorare la circolazione per togliere le infiammazioni muscolari, per riassorbire gli ematomi molto velocemente e per rallentare il processo degenerativo osteoarticolare , soprattutto cartilagineo. "

E' fondamentale, ai nostri tempi, curare lo spirito perché molto spesso le nostre prestazioni fisiche e lavorative sono compromesse dalla eccessiva dose di stress.

"In questo preciso posto avviene - chiosa il direttore sanitario - quello che magicamente indichiamo in down shifting o abbassamento dei ritmi. E' il posto ideale per allenare la terza parte; non è l'allenamento, non è l'aspetto fisico ma è l'aspetto mentale che come sappiamo è quello che ci guida ai successi sportivi e personali ma anche la cura delle patologie che colpiscono l'uomo moderno."

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Link di riferimento:
http://www.farmrun.it  e video https://youtu.be/spoY9f8QiAI 

http://ocreuropeanchampionships.org 
http://www.mudrun.it 

 

 

 

 

 

 

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Venerdì, 17 Marzo 2017 10:40

Endometriosi: con A.P.E Onlus “non sei sola”

L'Endometriosi, una problematica estremamente complessa, dolorosa e ancora tropp poco conosciuta. Vi raccontiamo il lavoro dell'Associazione A.P.E Onlus.

Di Chiara Marando -

Venerdì 17 Marzo 2017 -

Quella dell'Endometriosi è una problematica estremamente complessa e dolorosa, una malattia ancora troppo poco conosciuta che, proprio per questo, comporta una sensazione di isolamento in tutte quelle donne che ne sono affette. Ci si sente sole, non capite, si desiderano risposte ma spesso non si ha la forza di cercarle.

La parola deriva da endometrio, ovvero il tessuto che riveste la cavità dell'utero e che ogni mese cambia seguendo il ciclo mestruale: cresce poco a poco e poi si sfalda, sanguinando con la mestruazione.

Si parla di endometriosi quando questo tessuto si sviluppa anche in sedi anomale, al di fuori della cavità uterina. Più di frequente l'endometriosi interessa le ovaie, i legamenti uterini, il tessuto che riveste l’interno dell’addome e del bacino.

Può colpire le donne dalla prima mestruazione e si sviluppa indipendentemente dal fatto di aver avuto o meno gravidanze.

Tante sono le domande, i dubbi, la voglia di condividere, quella stessa volontà che dal 2005 muove il gruppo di volontarie dell'Associazione A.P.E Onlus, donne forti che possono raccontare l'esperienza dell'endometriosi vissuta sulla propria pelle ed hanno voluto creare una realtà in grado di rappresentare e supportare loro e le milioni di donne nella stessa condizione.

Il progetto portato avanti da A.P.E Onlus è quello di sostenere, diffondere informazioni e conoscenza sulla malattia per le donne, per i loro famigliari, per il personale sanitario e le istituzioni.

Quest'anno, in occasione della Giornata Nazionale per l'Endometriosi, hanno scelto di raccontare la loro essenza con un video molto particolare, lanciando il loro messaggio tra Tv e Cinema.

Incontri in tutta Italia, convegni e momenti formativi con medici e specialisti come quello in programma a Parma, nello Spazio Wopa Stu Pasubio, sabato 18 Marzo a partire dalle 10,30: “Endometriosi: sai cos'è?”.

Evento APE Onlus

Giornata della prevenzione dedicata alle patologie della tiroide. Sabato 11 marzo consulti specialistici ed esame ecografici per le donne presso l'ospedale bolognese di Alta Specialità GVM Care & Research accreditato S.S.N.

Bologna, 10 marzo 2017

Sabato 11 marzo, Villa Torri Hospital - ospedale di Alta Specialità GVM Care & Research accreditato S.S.N., organizza la giornata della prevenzione dedicata alle patologie della tiroide. Dalle ore 8.00 alle 13.00 l'ospedale bolognese aprirà le porte alle donne che vorranno sottoporsi ad un consulto endocrinologico gratuito seguito dall'esame ecografico, solo nei casi selezionali dallo Specialista e in presenza di sintomatologia specifica. Accertamenti utili per prevenire e riconoscere sintomi e alterazioni che possono essere spie di malattie alla tiroide, la più importante tra le ghiandole endocrine.

Sono proprio le patologie della tiroide a riguardare da vicino migliaia di persone in particolare le donne. L'incidenza delle disfunzioni tiroidee, sia di origine benigna che tumorale, è tuttora in crescita; complice anche il miglioramento delle metodiche diagnostiche che le rilevano e l'intensificazione dei programmi di screening clinico e strumentale che permettono un'identificazione sempre più precoce e un trattamento altrettanto tempestivo.

"La tiroide – spiega il Dottor Domenico Meringolo Specialista in Endocrinologia dell'ospedale bolognese - produce ormoni che sono indispensabili per le principali funzioni vitali. Il genere femminile e la ghiandola tiroidea sono legate da una stretta relazione; la tiroide ad esempio riveste particolare importanza perché incide sul normale decorso della gravidanza e sullo sviluppo del feto. Gli ormoni tiroidei regolano inoltre la funzione cardiovascolare, il metabolismo glucidico e lipidico e sono fondamentali nel garantire lo sviluppo neuropsichico e l'accrescimento del feto e del bambino".

Tra le manifestazioni più evidenti di una patologia in corso, specie nella donna, possono esserci l'incremento di volume della tiroide (il cosiddetto gozzo) o la formazione di noduli la cui frequenza aumenta progressivamente con l'età. "La più efficace prevenzione del gozzo e dei noduli tiroidei – ci spiega sempre il Dottor Meringolo - è la iodoprofilassi, facilmente attuabile mediante l'uso di sale fortificato con iodio, ovunque ampiamente disponibile. Il gozzo nodulare è quasi sempre benigno e necessita solo di un regolare controllo nel tempo. I noduli alla tiroide si riscontrano con molta frequenza ma solo una assoluta minoranza di questi sono tumori e fortunatamente sono curabili nella quasi totalità dei casi. Oltre alla carenza di iodio, un fattore fondamentale nello sviluppo delle malattie della tiroide è l'autoimmunità, di gran lunga più frequente nelle donne. Questa può provocare scarso funzionamento della tiroide (ipotiroidismo), come avviene nella tiroidite cronica di Hashimoto, o eccessiva produzione di ormoni (ipertiroidismo), come nel morbo di Basedow. L'ipotiroidismo, spesso in forma lieve e asintomatica, si riscontra in una donna su 10, mentre l'ipertiroidismo è presente in due donne su 100."

"All'interno di Villa Torri Hospital - spiega il Dottor Gian Luigi Gardini Direttore Sanitario - oltre alla consulenza è possibile eseguire, una volta conclusa la fase di valutazione clinica e considerata la situazione emersa nel corso dell'indagine preliminare, tutti gli approfondimenti di laboratorio (quali il dosaggio ormonale, la ricerca degli anticorpi responsabili delle sindromi autoimmuni, l'analisi citologica per mezzo dell'agoaspirato tiroideo); quelli radiologici (ad esempio TC e scintigrafia) o multidisciplinari, indispensabili a delineare in modo chiaro e corretto l'endocrinopatia, sia tiroidea che non tiroidea. In che modo? Interagendo di volta in volta con gli altri specialisti coinvolti nel percorso di diagnosi e cura, tra cui: gli oculisti - qualora la patologia endocrina abbia conseguenze sulla salute dell'occhio; gli otorinolaringoiatri - quando il volume tiroideo aumentato rischia di compromettere le corde vocali e dar luogo a una compressione/deviazione della trachea; i cardiologi - nel caso di iperfunzione/ipofunzione tiroidea, di obesità, di adenomi (tumori benigni) surrenalici funzionanti, in quanto possono aversi gravi ripercussioni sull'intero apparato cardiovascolare -; i diabetologi. Un'integrazione diretta basata sulle rispettive professionalità allo scopo di dare risposte rapide, efficaci e personalizzate."

Con l'iniziativa dell'11 marzo Villa Torri Hospital conferma il proprio impegno per la prevenzione, punto cruciale per la correzione dei fattori di rischio modificabili, perseguendo un corretto stile di vita. Per l'occasione, Villa Torri Hospital metterà a disposizione delle pazienti tutte le competenze terapeutiche e le conoscenze scientifiche acquisite nello studio delle principali endocrinopatie e delle malattie del metabolismo.

Per effettuare lo screening è necessario prenotare telefonicamente: Villa Torri Hospital +39 051. 9950311. Le prenotazioni si accettano fino ad esaurimento disponibilità.

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Villa Torri Hospital fa parte GVM Care & Research - gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini - che opera nei settori della sanità, della ricerca, dell'industria biomedicale e delle cure termali, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Cuore di GVM Care & Research è la rete integrata di 24 Ospedali, molti dei quali di Alta Specialità, e 5 Poliambulatori, presenti in 9 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. La sede di GVM Care & Research è a Lugo (Ravenna). L'esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d'eccellenza nel panorama sanitario italiano soprattutto per Cardiologia, Cardiochirurgia, Elettrofisiologia, Ortopedia, Neurochirurgia, Aritmologia e trattamento del Piede Diabetico. Per maggiori informazioni: www.gvmnet.it 

"Psiche e Disturbi alimentari" Venerdì 10 marzo, al Ristorante Tre Ville, iniziativa di ARGA e Parma Da Vivere. Ospiti la dott.ssa Chiara De Panfilis e il dott. Francesco Pisani. Chef d'eccezione Mario Marini.

Parma, 9 marzo 2017

Quanto incidono stress, ansia, depressione sulle nostre abitudini alimentari? Cosa scatena problemi gravi come l'anoressia e la bulimia? A queste e ad altre domande risponderanno la dott.ssa Chiara De Panfilis, Responsabile Programma Disturbi del Comportamento Alimentare dell'ASL ed il dott. Francesco Pisani, Neuropsichiatra infantile dell'Azienda Universitario Ospedaliera di Parma durante la cena dal titolo "Psiche e Disturbi alimentari".
Venerdì 10 marzo alle ore 20.30, al Ristorante Tre Ville di strada Benedetta 99/A a Parma, si avrà infatti la terza serata del ciclo "Salute & Benessere", promossa da ARGA e Parma Da Vivere per affrontare un tema molto attuale e di ampio spettro: il rapporto tra la psiche e gli stati emotivi ed il rapporto con il cibo. L'evento farà da anteprima alla Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla che si terrà il 15 marzo, nata con lo scopo di sensibilizzare – attraverso le testimonianze di chi ha vissuto la malattia in prima persona – l'opinione pubblica su disagi che affliggono la mente e il corpo di moltissime persone.

Chef d'eccezione per la cena sarà Mario Marini, diplomato ALMA e presidente di Confagricoltura Parma che, insieme a Luca Maria Dall'Argine, proporrà e spiegherà le diverse portate in relazione alle proprietà nutrizionali dei singoli ingredienti. Un variegato menù formato da antipasti, primi, secondi, contorni e dolci andrà incontro ai diversi palati e alle esigenze caloriche di ognuno.
L'iniziativa vedrà protagoniste anche le Associazioni di riferimento "Sulle ALI delle MENTI" e LIDAP, la cui referente Alma Chiavarini sarà a disposizione per informazioni sulle attività svolte. Mentre la Presidente di "Sulle ALI delle MENTI" Giuseppina Poletti illustrerà tutte le iniziative del 15 marzo, Giornata Nazionale dei Disturbi Alimentari, contraddistinta dal fiocchetto lilla.

Il ciclo di "Salute & Benessere" ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Parma, di Confagricoltura Parma e in particolare per la serata "Psiche e Disturbi alimentari"delle Associazioni Sulle Ali delle Menti e Lidap Nazionale. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma. La libreria "Piccoli Labirinti" proporrà una selezione di titoli sui temi trattati.
Per partecipare – al costo di 35 euro a persona – occorre dare la propria adesione allo 0521.272524 indicando "Salute & Benessere" al momento della prenotazione.

Evnto-Salute-Benessere - psiche e disturbi alimentari

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha messo in discussione il concetto delle 'intolleranze alimentari', superando la visione del cibo 'cattivo'. Si parla ora di infiammazioni alimentari. Come conoscerle e combatterle.

di Alexa Kuhne

4 marzo 2017

Non esiste il cibo 'nemico'. E' la sua scorretta utilizzazione che fa male. L'organismo va 'svezzato' dalle infiammazioni - molto più subdole di quanto si pensi - proprio come si fa con un bambino di pochi mesi.
Lo dice la ricerca scientifica che, negli ultimi anni, ha messo in discussione il concetto ormai obsoleto delle cosiddette "intolleranze alimentari", superando la visione di cibo 'ostile': in realtà non esistono cibi cattivi di per sé, ma è solo la loro scorretta utilizzazione che ne può determinare la relazione con disturbi e malattie; pensiamo alla connessione spesso esistente tra glutine e sindrome del colon irritabile, tra lieviti e malattie autoimmuni, tra latte e lieviti e artrite reumatoide, tra infiammazione da cibo e obesità.
Di infiammazione da cibo, si parla oggi, superando la vecchia terminologia di "intolleranza alimentare", termine che è stato usato in modo assolutamente improprio per lungo tempo, tanto che oggi il termine stesso è da molti vissuto come indicazione chiara di mancanza di scientificità.

mario mariotti Unika Medical Spa nutraceutica 

Un chiarimento va fatto, prima di tutto: "La reazione infiammatoria dovuta al cibo - spiega il dott. Mario Mariotti, medico estetico fondatore di Unika medical spa ed esperto di nutrizione - ha caratteristiche molto diverse dalle allergie, soprattutto per il modo in cui si viene a creare e per i tempi necessari alla comparsa dei sintomi, anche se spesso i sintomi che si evidenziano sono molto simili".
Per i medici, da tenere sott'occhio sono le citochine infiammatorie, molecole proteiche che si possono misurare perché sono correlate al cibo: "Grazie alle citochine - dice il dott. Mariotti - si può definire quindi quanto una singola condizione clinica necessiti di scelte nutrizionali diverse. La maggiore o minore ristrettezza dietetica sarà commisurata al livello di infiammazione presente. La valutazione del BAFF e di altre citochine come il PAF (Platelet Activating Factor) sta entrando nella pratica comune".

L'infiammazione da cibo esprime una reazione lenta del nostro organismo: "Insorge - spiega il dott. Mario Mariotti - dopo l'assunzione ripetuta della sostanza alimentare, o dopo il contatto con un agente ambientale, non necessariamente alimentare. Si tratta di una reazione connessa all'immunità innata nei confronti degli alimenti. Con l'identificazione del BAFF (B Cell Activating Factor) e la sua azione infiammatoria e immunomodulante si è capito con chiarezza perché l'infiammazione da cibo possa causare a cascata una serie di sintomi talvolta diversi tra loro ma legati ad una causa infiammatoria immunologica comune".
Di fronte ad un possibile fenomeno infiammatorio cronico, è importante prima di tutto confermare una diagnosi e poi trovare il trattamento ad hoc.
"Una volta valutati i valori di BAFF e di PAF - chiarisce Mariotti - che caratterizzano il livello infiammatorio di ogni individuo, fatti attraverso RecallerProgram, si può cominciare un trattamento specifico che è una dieta che guidi il recupero della tolleranza alimentare, esattamente come avviene per lo svezzamento del bambino. Non c'è un cibo cattivo, ed oggi l'immunologia moderna riesce a guarire gravi problemi con una impostazione alimentare".

Come si procede, dunque, nell'impostare una dieta specifica per eliminare l'infiammazione da cibo? La risposta dell'esperto è di procedere come se si stesse svezzando un bambino: "Aiutando l'organismo a riavvicinarsi agli alimenti non 'accettati', in modo da facilitare il recupero della tolleranza. Lo schema di lavoro è quello della rotazione, cioè della individuazione degli alimenti possibile causa di infiammazione, e del loro controllo alimentare in particolari giorni della settimana. Usare il profilo alimentare individuale in questo modo guida ogni persona verso il benessere e verso il controllo di molte delle reazioni infiammatorie. Quando una persona si nutre nel modo più adatto ai propri personali bisogni, sulla base di dati forniti direttamente dall'interno e non in relazione a idee esterne preconcette o arbitrarie, diventa possibile controllare in modo semplice l'aspetto infiammatorio presente e aiutare ogni individuo a riconquistare e mantenere il proprio benessere".

Quello che colpisce è che la sintomatologia correlata con l'infiammazione da cibo è infinita e le ricerche scientifiche relative alla infiammazione a bassa intensità continuano a portare nuovi dati sull'effetto di questo tipo di infiammazione sulla salute.

Vediamo, con l'aiuto di un elenco stilato dall'Esperto, le principali malattie causate da infiammazione da cibo.

  • Malattie autoimmuni: l'aumento di BAFF determina uno stimolo sulle cellule B che può indurre e mantenere la maggior parte delle malattie autoimmuni, come avviene per la tiroidite di Hashimoto.
  • Apparato gastrointestinale: meteorismo, eruttazioni, diarrea, nausea, gastrite, reflusso gastroesofageo, colite, sindrome del colon irritabile, sensazione di pesantezza, dolori addominali, malassorbimento, malattie infiammatorie intestinali, appetito ridotto o aumentato, crampi.
  • Sistema respiratorio: riniti, sinusiti, bronchiti, asma, tosse, tendenza a ripetere forme infettive, poliposi nasale e sinusale, russamento, olfatto ridotto o aumentato.
  • Cute: eruzioni cutanee, eczema, orticaria, acne, dermatiti, prurito cutaneo, ritenzione idrica, eritema solare, psoriasi e dermatite atopica.
  • Sistema nervoso: cefalea ed emicrania, astenia, difficoltà di concentrazione, torpore mentale, sonnolenza, vertigini, affaticamento, sbalzi d'umore, sindrome da stanchezza cronica, alcune forme di insonnia, manifestazioni epilettiche con aura; in relazione a studi recenti che coinvolgono la neurochimica cerebrale, anche aspetti nevrotici, tendenza depressiva, ansia, iperattività e altri sintomi classica- mente neurologici oggi possono essere aiutati anche da un controllo alimentare.
  • Apparato gemito-urinario: cistiti, vaginiti, infezioni, sterilità, dismenorrea, candidosi, cistiti abatteriche (quelle in cui non sembra esserci alcun batterio responsabile), mestruazioni abbondanti o dolorose o irregolari, supporto alla fecondazione assistita, controllo di alcune delle condizioni patologiche della gravidanza.
  • Sistema muscolare e articolare: artrite reumatoide, mialgie, crampi, tendenza agli strappi, dolori articolari, artriti in genere, comprese quelle reattive e psoriasiche, spasmi, tremore, rigidità muscolare.
  • Metabolismo, diabete e obesità: è stato osservato che esiste una relazione tra infiammazione da cibo e sovrappeso. Controllando l'assunzione degli alimenti che generano infiammazione si può ottenere una riduzione della resistenza insulinica indotta dagli alimenti, una riduzione dei radicali liberi con effetti a cascata sul metabolismo.
  • Altro: edemi, gonfiore delle palpebre, del volto o delle gengive, congiuntiviti, infezioni ricorrenti, afte, difficoltà di deglutizione, ronzio auricolare, perdita di udito, aumentata sensibilità ai suoni, palpitazioni, tachicardia, infiammazioni venose o arteriose. È ormai sicuro che l'interferenza sul sistema immunitario possa contribuire alla nascita di molte malattie autoimmuni o reumatologiche quali l'artrite reumatoide.

In genere, comunque, qualsiasi disturbo con componente infiammatoria cronica di cui non si riesca a comprendere l'origine dovrebbe far pensare anche ad una sottostante infiammazione da cibo. Significa che è possibile guarire (o contribuire a migliorare) quel disturbo anche con una semplice dieta, una volta che sia stata compresa l'esistenza di una infiammazione da cibo e che siano sia stato identificato il Profilo Alimentare personale.

Lunedì, 06 Febbraio 2017 13:25

Benessere e attività fisica nei mesi più freddi

Salute e benessere attraverso un sano regime di vita tra alimentazione e attività fisica sono tutti i buoni propositi che ci prefiggiamo e che spesso trascuriamo. Senza diventare fanatici e ossessionati da diete fantomatiche, una efficace tabella che ci aiuti a trovare un giusto equilibrio per ottenere un sano stile di vita soprattutto durante i mesi invernali.

Di Paola Finardi

In inverno le basse temperature abbassano anche quella corporea. Poiché mangiare aiuta a generare calore interno, il nostro appetito automaticamente viene stimolato e in inverno si tende a mangiare di più.
La maggior parte delle persone, nonostante gli sforzi, lotta per perdere peso o evitare di aumentarlo in questa stagione. Quindi se hai notato la bilancia che sale, non preoccuparti, non sei solo.

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Eccoti quindi alcuni modi pratici per aiutarti a rimanere motivato nel tuo viaggio attraverso la stagione invernale.

Vinci la Mente

Seguire una linea alimentare e un programma d'esercizio fisico su base regolare è un compito arduo. La maggior parte delle persone inizia un regime di fitness con entusiasmo solo per interrompere con mancanza d'impegno dopo un breve periodo. Poiché l'inverno non è certo la stagione che invoglia all'esercizio fisico, motivare te stessa a mangiare sano e a esercitarti regolarmente è il primo fondamentale passo.

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Fai un progetto

Più costruirai in anticipo il tuo programma e obiettivo, più è probabile che riuscirai ad aderirvi per tutta la stagione invernale. Riorganizzalo e rinnovalo con assiduità e in base alle esigenze del momento. Scrivilo e non tenerlo solo in mente, appendilo in un luogo che hai spesso sott'occhio. È inoltre possibile rimanere attiva anche dentro casa con semplici esercizi da eseguire indoor e che troverai facilmente in rete.

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Esplora nuovi modi per esercitarti

Puoi creare un piccolo angolo palestra in casa, trovare una piscina coperta se ti piace nuotare, seguire video su youtube, iscriverti a un blog online, trovare un'amica con cui condividere le sedute in palestra, provare yoga, kickboxing, spinning o altre discipline sportive che ti invoglieranno a mantenere una buona forma fisica.

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Modifica le tue ricette quotidiane

L'inverno è il momento ideale per gustare deliziosi piatti e indulgere nei tuoi cibi preferiti, ma questi ricchi piatti possono contenere molte più calorie di quante tu ne abbia effettivamente bisogno.
Abituati a ottimizzare le tue ricette base per intraprendere una dieta sana. Limita ad esempio l'assunzione di zuccheri raffinati abituandoti a utilizzare sostituti come datteri, uva sultanina, scaglie di cocco, miele integrale. Utilizza sostanze alternative, fai ricerca nei blog di nutrizione, segui qualche video ricetta, ti stupirai di quanto buone possano essere le pietanze cucinate con criteri di leggerezza e digeribilità.

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Focalizzati su moderazione e sano equilibrio

Impara a ragionare in modo fitness, a desiderare che il tuo corpo sia tonico e in forma e fai del tuo meglio per mantenerti in questo modo. Persegui questo stile di vita in modo positivo e rilassato: concediti tranquillamente degli strappi che fanno bene alla psiche e non limitarti con troppo rigore.

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Utilizza strategie specifiche nei weekend o durante le vacanze

Ecco alcune tattiche che puoi adottare:

  • Non andare mai a una festa a stomaco vuoto. Mangia sempre una piccola porzione di cibi sani prima di partire.
  • Serviti sempre controllando ciò che metti nei piattini del buffet, è molto importante per mantenere un equilibrio. Invece di partire subito con un eccesso di cibo come se fosse imminente una carestia di proporzioni epocali, goditi quello che hai messo nel piatto con lentezza.
  • Inizia il pasto al ristorante con un piatto d'insalata o verdura cruda, vedrai quanta fame in meno avrai.
  • Limita l'alcol e altre bevande ad alto contenuto calorico.

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La strategia vincente è non prendere in considerazione il mantenimento del peso e della forma fisica ideali come un evento sporadico. Fanne invece una parte della vita di tutti i giorni. Prova a rendere l'intero processo qualcosa di piacevole e mantieni sempre un atteggiamento positivo, equilibrio e amore per te stessa, curati, coccolati, controllati e ricordati che "non si può essere una persona davvero sana fino a quando la mente resiste alle sane abitudini".

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Pubblicato in Cultura Emilia
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