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A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare. Un incontro tra imprese e start up selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab, percorso di accelerazione della Banca dedicato a iniziative imprenditoriali innovative

BOLOGNA, 19 aprile 2018 - Si è svolto questa mattina, presso la Johns Hopkins University SAIS Europe, l'Agritech Open Innovation Day, iniziativa dedicata alle imprese del settore agroalimentare organizzata da UniCredit, in collaborazione con Bonifiche Ferraresi.

Otto le startup partecipanti, selezionate nell'ambito di UniCredit Start Lab - percorso di accelerazione dedicato a iniziative imprenditoriali innovative pensato e realizzato dalla banca - che nell'occasione hanno potuto presentare a potenziali aziende partner e investitori del settore agroalimentare le proprie soluzioni innovative, al fine di avviare partnership industriali, commerciali e strategiche.

Tra le start up selezionate, provenienti da diverse regioni italiane, anche la Wenda Srl, azienda di Castel Maggiore (Bologna), impegnata nella creazione di soluzioni tecnologiche per la logistica e il marketing dell'agroalimentare.

L'incontro è stato aperto dai saluti di Francesco Iannella, Responsabile Corporate Business UniCredit Centro Nord; e di Michael G. Plummer, Direttore di JHU SAIS Europe ed Eni Professor of International Economics; e seguito dagli interventi di Federico Vecchioni, AD Bonifiche Ferraresi; e di Matteo Vignoli, Director Food Innovation Program.

Fa tappa a Parma il magazine di Rai Uno "Top – Tutto quanto fa tendenza". In onda sabato 21 aprile, dopo "Ballando con le stelle"

Suggestioni parmigiane nella prossima puntata di "Top –Tutto quanto fa tendenza", il magazine di Rai Uno, in onda sabato 21 aprile, al termine di "Ballando con le stelle".

Il format è dedicato alla moda, al costume, alle tendenze e all'eccellenza del Made in Italy e l'inviata Francesca Lancini ha raccontato tre peculiarità cittadine.

A Parma, City of Gastronomy Unesco, la trasmissione non poteva non soffermarsi sul food.

La troupe, diretta dal regista Dario Migliardi, ha seguito la preparazione di un celebre primo piatto al ristorante Parizzi. E poi l'occhio della telecamera si è spostato ad osservare il primo grande passo della città verso "Parma città della Cultura 2020", con le immagini della mostra "Il terzo giorno".

Infine l'artigianato di qualità, con l'intervista a Lita Pirazzoli, titolare di Vanleo (che fa parte della squadra Confartigianato Imprese Parma), che ha raccontato la storia che sta dietro a un prodotto realizzato con un particolare filato, l'abito in "Van", frutto di una lunga ricerca tecnologica.

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Giovedì, 19 Aprile 2018 14:57

Mostra personale dell'artista Dario Rossi

Dalla collezione Giuseppe Fiorini "PROFONDO ROSSI": mostra personale dell'artista DARIO ROSSI - Interviene il critico d'arte prof. Marco Cagnolati - Liriche della poetessa Elena Piccinini – Presso "Albatros Gallery" Via XXII Luglio 18/a - 43122 Parma, - Dal 21 aprile al 3 maggio - Vernice sabato 21 aprile 2018 ore 17,00.

Dario Rossi, nato nel 1958 a Canneto sull'Oglio (Mn) dove risiede e lavora.
Non potendo coltivare la relazione con il trapasso, lancinante attraverso studi classici e accademici, lo fa con un personalissimo e inconfondibile stile basato su eruzioni di colore macabro-moderno. Un espressionismo travolgente dallo stile contemporaneo, un trionfo di immagini in dialogo con la disperazione. La materia ribolle in lui e si fa espressione della sua psichica visione interiore. La cifra fondamentale è l'abissale, traumatica ebollizione di colore e materia depositati sul supporto. Le emozioni sono percepite da chi osserva i quadri, come dolorose perché trasmesse con istintiva gestualità cromatica che deformano le immagini naturali, ricreandole con uno straziante dispendio di materia e impegno fisico. Rossi non è questione di ideazione e di pensiero, ma di deformazione dell'anatomia del tempo che diventa trappola nella quale mortificare l'ambizione, la ricerca, l'armonia, Dario mostra così lo stato d'animo di chi vede gli scempi del secolo scorso e altre nefandezze più recenti. Delegittimata e schernita, l'etica appare fuori moda, destinata alla pattumiera della storia. Qui la cultura è il tentativo di rendere possibile il vivere con la consapevolezza della propria mortalità. La sua arte equivale a un cambio di prospettiva non comune nella percezione della spiritualità offesa. I quadri di Rossi conducono lo spettatore con ritmo significativo ad un'analisi sull'arte, e sulla diversità. Installazioni di grandi dimensioni si manifestano in particolari sgretolamenti della materia per ingrandirsi a volte a dismisura. Con questa ricerca sulla materia enfatizza i dettagli e li solleva attraverso la luce, guidandoli poi con contrasti marcati grazie al competente e geniale controllo del mezzo. L'artista Dario Rossi esegue opere di straordinario valore artistico attraverso le quali guardare nell'abisso disumano.

MARCO CAGNOLATI

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Piazza Roma ospiterà la terza edizione dell'evento "Tornano i mercanti a Modena" e il ritorno della Dama Vivente di Castelvetro.

Domenica 22 Aprile, a grande richiesta, si svolgerà in Piazza Roma per il terzo anno consecutivo l'evento "TORNANO I MERCANTI A MODENA", ideato ed organizzato da Modenamoremio.
Anche la terza edizione sarà caratterizzata da un mercato di alta qualità nel quale più di quaranta mercanti, provenienti prevalentemente dal Nord Italia, faranno rivivere al pubblico presente l'atmosfera dei mercati storici di una volta. Per tutta la giornata si potranno visitare stand con esposizione e vendita di capi d'abbigliamento per uomo, donna, ragazzo e bambino, calzature e accessori moda e tanto altro ancora.

Per non farci mancare nulla, il pomeriggio domenicale dei modenesi sarà accompagnato anche dalla suggestiva Dama Vivente di Castelvetro, organizzata dall'Associazione Dama Vivente "Il 500 a Castelvetro", e il gruppo storico Sbandieratori e Musici di Fornovo Taro di Parma, il quale vanta di oltre 650 spettacoli, in Italia e nel Mondo. In Europa sono state effettuate, ad oggi, oltre 50 uscite, con spettacoli in Austria, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera. A febbraio 2015 il Gruppo ha effettuato la propria prima uscita in Asia, esibendosi a Macao ed Hong Kong.

Dalle ore 17.00, quindi, il tradizionale corteo storico, con dame e cavalieri splendidamente abbigliati, saltimbanchi, giocolieri e sbandieratori partirà da Piazza Roma percorrendo via Farini, via Emilia Centro con arrivo in corso Duomo dove si terrà una breve esibizione degli sbandieratori. Il corteo tornerà nuovamente in piazza Roma per uno strabiliante spettacolo finale davanti al Palazzo Ducale.

Ricordiamo che l'evento è organizzato da Modenamoremio ed è patrocinato dal Comune di Modena.

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La scrittrice, traduttrice e filosofa sarà alla libreria Mondadori di Piazza Ghiaia giovedì 19 aprile, alle 18.30 per parlare della sua opera, in cui tratta del sentimento della nostalgia per il paese che considera "casa", ma in cui sceglie di non tornare.

Di Manuela Fiorini

PARMA – Lisa Ginzburg è nata a Firenze, ma da tanti anni vive e lavora a Parigi. Proprio questa lontananza dal suo paese natale, l'Italia, non capitata, ma scelta e l'altrettanto volontà di non tornare è alla base dei sentimenti di nostalgia, lontananza, struggimento, spaesamento che la scrittrice, traduttrice e filosofa porta tra le pagine del suo ultimo libro Buongiorno mezzanotte, torno a casa (Edizioni Italo Svevo), che presenterà giovedì 19 aprile, alle 18.30, presso la libreria Mondadori di piazza della Ghiaia, a Parma.  

L'abbiamo incontrata

Due luoghi, quello considerato "casa" e quello scelto per vivere. E, a fare da ponte tra i due, la scrittura. Qual è il suo ruolo e perché Lisa Ginzburg "preferisce" scrivere che "tornare"?
"Scrivere non è alternativo o opposto a tornare (scriverò ovunque sarò tornata o ovunque viaggerò e mi sposterò ancora). Il punto è un altro, è che scrivere è casa e fare casa, per me. La scrittura non direi che faccia da ponte, quanto piuttosto è la lente che mi permette di osservare e capire dove sono posizionata, io, la mia nostalgia, o il mio bisogno intimo di sentirmi ancora per un po' straniera"

Voler ritornare, ma senza riuscirci è il dilemma di "Buongiorno Mezzanotte, torno a casa", dove nell'ossimoro del titolo è già insita questa difficoltà. Ma che cos'è e dov'è "casa" per Lisa Ginzburg? L'Italia di oggi o un luogo del cuore e dell'anima, del ricordo, che si teme di non trovare più?
"Il titolo non è mio, bensì tratto da un verso di Emily Dickinson. Dice l'amore e la necessità interiore di tornare, ma anche tutta la conflittualità di quando ci si sente distante da ogni luogo, quello lasciato e quello dove si anelerebbe a stare di nuovo. Dice un transito lungo e per certi versi insolubile, ma anche la feconda ricchezza che può annidarsi in una condizione del genere. Casa per me ora è dove questa contraddizione si fa non tormentosa, ma feconda. Dove mi sento nel presente. e l'Italia quando la nostalgia mi lascia in pace, ancora mi ci fa sentire, nonostante mi renda conto di avere «saltato» dei passaggi del suo cambiare in questi anni ultimi".

Anna Maria Ortese, Nikolaj Gogol', James Joyce o Jean Rhys, lontani dalla propria terra, si sono confrontati con la scrittura. Quali sono i sentimenti comuni o affini ai propri che Lisa Ginzburg ha ritrovato nelle opere di questi autori?
"Un elemento di litigiosità interiore nel caso di Joyce e Ortese (il primo a Roma per un anno, visitando e ammirando le rovine archeologiche ma maledicendo quello stesso culto del passato e i suoi effetti paralizzanti, la seconda abitando in successione in molte diverse città italiane, da nessuna sentendosi accolta davvero). Di Gogol invece mi appassiona lo scrivere dei propri paesaggi «visualizzandoli» mentre vive lontano. La straordinaria capacità di sovvertire la nostalgia in creatività letteraria".

"Il mio paese mi piace di più; molto di più. La luce è calda, familiare – e galvanizzante, che regala maggiore intensità a tutto. La vita culturale mi sembra più movimentata, interessante, mentre in nessun modo riesco ad appassionarmi a quella del paese straniero in cui abito". Non è questa "idealizzazione" del paese considerato "casa" a renderlo tanto affascinante, al confronto del quale quello "straniero" in cui si vive attualmente esce perdente? Senza la lontananza e i sentimenti che essa suscita, nel confronto con la realtà quotidiana, non si rischia di perdere questa "poesia"? È per questo che non si riesce a tornare?
"Non direi, o almeno non per me. Trovavo il paesaggio italiano meraviglioso anche quando ci abitavo tutti i giorni, ma certo adesso che lo rivedo di tanto in tanto la sua bellezza, in contrasto con altri scenari della natura, colpisce i miei occhi di più".

Senza questa "dicotomia" tra "casa" e "paese straniero in cui abito" ci sarebbe stato questo libro?
"Certamente no. Non ci sarebbe stato. È un libro piccolo ma denso che affronta un dilemma interiore sottile che nella stanzialità non si sarebbe proposto. Ma una riflessione sullo sradicamento e le sue possibilità positive direi che mi sollecita da sempre, da quando ero ragazza e viaggiavo molto e fantasticavo di abitare in tutti i luoghi nei quali viaggiavo.

Come si colloca "Buongiorno mezzanotte, torno a casa" nel percorso letterario di Lisa Ginzburg?
"Tornerò a scrivere storie di immaginazione, racconti e romanzi, perché quello amo e sento di voler fare. Ma questo libro è Stato un intermezzo "teorico" importante per me, e anche, nel genere di prosa scelto, un omaggio ai miei passati anni di studi della filosofia. Sviscerare la letteratura e la propria scrittura attraverso la lente della logica (o non logica) dei pensieri. Si è trattato di un piccolo segmento, ma che ricorderò come illuminante per il mio lavoro".

Dialogherà con l'autrice la giornalista Chiara Cacciani, mentre la lettura di alcuni passi del libro è affidata alle voci di Paola Ferrari e Giuseppe Boles. Una curiosità: il volume è stampato su carta di Fabriano, con le pagine ancora intonse, da scoprire una ad una.

Lisa Ginzburg, scrittrice, traduttrice e filosofa è figlia dello storico, saggista e accademico Carlo Ginzburg e della storica e accademica Anna Rossi-Doria. Nipote di Natalia Ginzburg, respira fin da piccola l'humus ideale per trasporre su carta anche i sentimenti più reconditi e profondi, tormentati e mai semplici e univoci. Tra i suoi libri: Colpi d'ala (Feltrinelli, 2006), Malìa Bahia (Laterza, 2007), Per amore (Marsilio, 2016), Spietati i mansueti (Gaffi, 2016).

INFO
Lisa Ginzburg
Buongiorno mezzanotte, torno a casa
Italo Svevo Editore, Roma 2018
Collana Piccola Biblioteca di Letteratura Inutile
Pag 71- € 12

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Pubblicato in Cultura Emilia
Martedì, 17 Aprile 2018 06:42

FARM RUN 2018 - Tra tecnica e divertimento. Video

Noceto 16 aprile 2018 - Nata quasi per scherzo o meglio per sfida e divertimento, la Farm Run si è da subito conquistata la simpatia e la fama di gara dura, selettiva e al tempo stesso, un vero e proprio ossimoro, alla portata di tutti.

24210270_742727405916308_2358369743741934537_o_1.jpgOriginale e tecnicamente stimolante!
Di edizione in edizione della farm run si è sempre parlato per l'originalità è difficoltà tecnica degli ostacoli.
Dalla fantasia e competenza di Giuseppe Ronchini, ideatore e deus ex machina della manifestazione sportiva, nonché responsabile dei giudici Federali FIOCR, coadiuvato dall'altro agricolo "spregiudicato", Maurizio Minotti, sono usciti dapprima il FARM WALL (il Quarter Pipe più alto d'Italia) e l'affascinante Peg Board, il sogno di quasi tutti gli atleti del circuito, e lo scorso anno la "Trebbia", il "Rotovator" e, come ultimo ostacolo del percorso, i "Volanti Rotanti" come nella tradizione del circuito europeo.

Quest'anno non sarà da meno!
Le novità tecniche dell'edizione 2018 saranno svelate solo alla vigilia della gara, mentre ora si può anticipare che Il gruppo si è ampliato con l'ingresso dell'organizzazione sportiva che gestisce il Centro Sportivo Polifunzionale "Il NOCE" la cui struttura sarà adibita anche ad area di partenza e arrivo, incrementando notevolmente il tasso d'accoglienza e di sicurezza.
Una collaborazione importante che ha visto la sottoscrizione dell'accordo anche da parte della massima autorità cittadina, il Sindaco Fabio Fecci.

La Farm Run 2018, quarta edizione, vi aspetta sabato 23 giugno, con altre sorprese e tanto collettivo divertimento. La Farm Run sarà anche l'ultima occasione per qualificarsi agli Europei o per tentare la qualificazione ai mondiali OCR dove poter incontrare i grandi di specialità del pianeta.

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=LWkS9OJnH6E&feature=youtu.be 

SCHEDA

La FARM RUN 2018 prevede quattro modalità di partecipazione:

1. FARM RUN COMPETITIVA (12 KM)
Percorso di circa 12 km, con oltre 40 ostacoli naturali ed artificiali, su un terreno misto e sterrato.
Gara valevole per il Campionato Italiano OCR 2018
Gara valevole per Campionato Regionale ed Interregionale
Qualificante per la Coppa Italia – Federazione Italiana OCR
Qualificante per il Campionato Europeo – OCR European Championships
Qualificante per il Campionato Mondiale – OCR World Championships

2. FARM RUN NON COMPETITIVA (12 KM)
Stesso percorso e stessa distanza della Farm Run Competitiva, col vantaggio che potrai aiutare o farti aiutare a superare gli ostacoli dagli atleti che hai vicino in quel momento. Potrai aggirare gli ostacoli che giudichi inadatti per il tuo piacere senza nessuna penalità. Insomma, tanto divertimento senza l'ansia da prestazione!

3. FARM RUN "FOUR" COMPETITIVA (4 KM)
Al pomeriggio partirà la Farm Run "FOUR" competitiva: percorso ridotto a 4 km con 25 ostacoli naturali e artificiali. Un modo diverso per affrontare i nostri migliori ostacoli Fantagricoli tutti di un fiato!

4. FARM RUN "FOUR" NON COMPETITIVA
La scelta divertente per eccellenza da percorrere in tutta tranquillità, scegliendo quali ostacoli affrontare, con oltre due ore a disposizione per arrivare al traguardo!

Iscriviti subito su www.FarmRun.it 

Chi prima si iscrive più risparmia!!!

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____________________
Ufficio stampa
Lamberto Colla
Vice Presidente ACME ASD
Responsabile comunicazione
Telefono +39 344 2373963

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L'incontro, in Aula dei Filosofi, nell'ambito del ciclo di seminari "Strategie di contrasto alla criminalità organizzata: prevenzione, repressione, tutela dei diritti".

Parma, 16 aprile 2018

Giovedì 19 aprile, alle ore 11.30, nell'Aula dei Filosofi della Sede Centrale dell'Ateneo (via Università 12), Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione "Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare" e già Procuratore della Repubblica a Palermo e a Torino, interverrà sul tema Mafie e agromafia.

L'intervento di Gian Carlo Caselli sarà preceduto, a partire dalle ore 9, dall'introduzione di Giacomo Degli Antoni, Presidente dei corsi di studio in Scienze Politiche dell'Ateneo, e dagli interventi dei docenti dell'Ateneo Laura Pineschi, Cesare Pitea, Fabio Cassibba e Lucia Scaffardi.

L'incontro, organizzato dal corso di studi in Scienze politiche del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî politici e internazionali e dal CSEIA – Centro Studi in Affari Europei e Internazionali, è promosso nell'ambito del ciclo di seminari Strategie di contrasto alla criminalità organizzata: prevenzione, repressione, tutela dei diritti, il cui secondo appuntamento è in programma mercoledì 2 maggio.

 

Fonte: Ufficio Stampa U.O. Università di Parma

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Quanti ricordi gloriosi evoca il nome di Renzo Salvarani. Un innovatore nell'industria della cucina e un appassionato dello sport con la "S" maiuscola. Un uomo che dopo "trentacinque anni di esilio" è tornato sulla scena  pubblica per festeggiare i suoi 92 anni attorniato dai suoi familiari, dagli amici, dai suoi ex dipendenti e dalle "leggende" dello sport come Adorni, Gimondi, Castelli.

Il 15 aprile, nel teatro della Casa della Gioventù di Baganzola, erano in 250 a festeggiare Renzo Salvarani che, tra i vari riconoscimenti, ha ricevuto un quadro realizzato per l'occasione dal pittore Vittorio Ferrarini.

L'evento, patrocinato dal Comune di Parma e rappresentato da Nicoletta Paci, è stata condotta dal giornalista Francesco Silva e dal figlio Giovanni.

Buon compleanno Renzo!

(Foto di Francesca Bocchia)

Renzo Salvarani e "Salvarani"

5-LOCANDINA_2.jpgAlcuni interventi nel sociale sia a livello pubblico che aziendale.
1) Donazione a favore della comunità di terreni e boschi che oggi costituiscono una parte importante del "Parco pubblico dei Boschi di Carrega"
2) "Intervento importante" sotto varie forme per la realizzazione del progetto di Mario Tommasini "La Fattoria di Vigheffio".
3) Alcune sponsorizzazioni e donazioni in film con finalità di importanza sociale tra cui "Matti da
slegare" di Marco Bellocchio
4) Contributo rilevante nel rilanciare il Parma calcio che per problemi finanziari era precedentemente fallito.
5) Primo industriale in Italia ad assumere a tempo indeterminato ragazzi portatori di handicap
6) Servizio mensa aziendale.
7) Trasporti aziendali per i dipendenti.
8) Cral aziendale e attività ricreative aziendali.
9) Progetti di asilo e scuola nido per i figli dei dipendenti
10) Foresteria per dipendenti residenti in zone distanti dallo stabilimento

Principali innovazioni a livello industriale e nella comunicazione della Salvarani:
1) Nel 65 Sponsorizzazione al primo concerto in Italia al Vigorelli di Milano del gruppo musicale dei
Beatles.
2) Negli anni 70 la cucina componibile "Long Line" viene esposta al Museo di Arte Moderna di New
York (MOMA).
3) Negli anno 70 Gianni Agnelli costruisce all' interno di un padiglione della Fiera di Torino dell'
automobile un palazzo in scala ridotta costruito con il top che utilizzava il modello di cucina "long
line" che successivamente verrà denominato "firon" per le singolari caratteristiche tecniche, oltre
che estetiche.
4) La squadra ciclistica SALVARANI costituita nel 63, nell'arco di dieci anni vince tutto quanto fosse
immaginabile vincere e, soprattutto, apporta al ciclismo e al mondo dello sport in generale, un modo
nuovo di organizzare e gestire squadre di atleti.
5) Raggiunge importanti risultati anche in altri sport come pallavolo maschile (con il marchio
SALVARANI), pallacanestro maschile (con il marchio SALVARANI), pallacanestro femminile (con i
marchi SALAVRANI e SARE), baseball (con il marchio GERMAL)
6) A fine anni 50 innova il modo di concepire la cucina e lancia la cucina componibile in laminato
curvato.
7) Negli anni 60 e 70 è una delle poche aziende del campo del mobile a parlare e a credere nell'
"internazionalizzazione" e a puntare sull'export.
8) Tra i primi in Italia ad utilizzare calcolatori elettronici (IBM).
9) Macchinari di produzione costruiti direttamente in azienda.
10) Scuola interna per preparare i neo assunti alle tecniche di produzione.

Riconoscimenti da parte del Presidente della Repubblica Italiana:
1) 4 ottobre 1966: Titolo di Grande Ufficiale Titolo al Merito della Repubblica Italiana
2) 1970: Titolo di Cavaliere del Lavoro
Altre cariche, oltre quelle aziendali, ricoperte nel corso degli anni:
1) Presidente della Federlegno
2) Consigliere in Banca Emiliana
3) Consigliere all' Unione Industriali Parmense

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

I segreti della Vigna d'Italia, consuetudini che vengono smentite dai fatti e lo studio tecnico dei vini da parte degli assaggiatori. Una giornata per comprendere ed approfondire quanto degustare un vino possa farne emergere legami indissolubili con il territorio di produzione ed i sistemi di produzione.

di L'Equilibrista - Bologna Palazzo del Re -

Dosaggio zero, pas dosè, assenza di ricolmatura, no dosage, sono solo alcune delle diciture più famose e ricercate per indicare che si parla di vini dal palato molto secco, pulito e rigorosamente vinificate con la tecnica del metodo classico, fiore all'occhiello della grande tradizione spumantistica italiana.

La giornata si apre con la tradizione ed una preziosa descrizione di una terra, la Franciacorta, che ha dato prova di grande sviluppo e che ha insegnato a fare sistema in modo pratico. Produrre qualità, è alla base della nostra cultura in Italia perché è l'unico modo che abbiamo per poterci differenziare e tracciare un solco di unicità nello sconfinato mondo della produzione di massa e della uniformità per senso di appartenenza.

L'Italia e la Franciacorta si sono posizionati dunque nella fascia alternativa del mercato, andando a scalzare dal trono alcuni Dei dell'Olimpo finora indiscussi ricercando affermazione e grande finezza nei profumi. L'evento e soprattutto la degustazioni offerta dal Consorzio di tutela del Franciacorta in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier, hanno portato consapevolezza nella ridefinizione delle potenzialità del dosaggio zero, soprattutto in zone delicate come la Franciacorta che da sempre contraddistinte per dosaggi e creatori del SATEN, oggi possono vantare prodotti più secchi perché non dosati.

Questo miracolo viene garantito dalla gestione ottimale dell'altitudine, della scelta dei terreni, della vinificazione e del passaggio in legno oppure dalla permanenza dei lieviti, tanto da caratterizzare esempi calzanti che sono stati ben descritti qui di seguito. La fortunata posizione permette poi una completa maturazione delle uve tanto da esaltarne a pieno il frutto e la persistenza gusto olfattiva.

franciacorta_3.jpegLa serata, dedicata al concetto del dosaggio zero, inizia con la cantina Vezzoli Giuseppe, che applica il metodo solo uva, portando qui un quaranta mesi sui lieviti, producendo circa 200.000 bottiglie, facendo leva sul fatto che l'aggiunta della liquer della sola uva come frutto del lavoro delle persone, oltre ad essere garanzia di qualità è anche grande distinzione.

Il naso si distingue per sentori di poca panificazione, ma buon frutto croccante, usando infatti il solo 50% per l'assemblaggio e gestendo una spiccata freschezza che emerge nonostante la scelta tecnica usata, la nota citrina svetta su tutto, anche sulla mineralità che comunque rimane abbastanza evidente. Castelveder è la seconda interpretazione descritta e qui la parte incidente è lo stile di allevamento perché a 300 mt / slm, una cantina che produce circa 80.000 bottiglie l'anno, manifesta equilibrio nonostante permanga la bella freschezza che ora si fa meno pungente perché è il risultato della scelta di posticipare la raccolta, evitando il dosaggio, che lo premia. Questo prodotto è tutto Chardonnay 100% e vendemmiato il 25 agosto, quindi esaltando la fase fenolica e quella tecnologica ma garantendo alta la freschezza e la acidità su tutto.

Monte Rossa punta invece sui suoi 36 mesi di maturazione sui lieviti, che con una produzione di 500,000 bottiglie ne decreta forse quella più produttiva. Qui c'è da stupirsi perché la nota emergente mi riporta all'ossidazione e ad una venatura acetata evidente al naso, ben accentuata ma non coperta perché solo ingentilita grazie al 44% della fase di vinificazione effettuata in legno. Il palato si chiude molto bene mantenendo una parte di vegetalità garantita dall'azione del pinot nero che ne decreta longevità e stratificazione in bocca.

Ormai il palato è ben recettivo e ha appreso la lezione che il sommelier Nicola Bonera, già ambasciatore del Franciacorta e pluripremiato relatore AIS, ha voluto impartirci. Proseguiamo quindi con la cantina Santa Lucia che ci regala una prorompente interpretazione di un 38 mesi sui lieviti di un zona molto vocata e nota. Erbusco è famosa per caratterizzare vini più carichi e strutturati, con note tostate, ricche di nuance gialle zafferano che emergono grazie alla sua dorsale morenica, profonda ed esaltante che ne forgia un vino più masticabile e lungo.

Siamo quasi in chiusura di serata e le spiegazioni iniziano a legarsi fra loro creando un preciso filo conduttore perché adeguatamente approfondite e ben documentate, tanto da far emergere che qualsiasi metodo classico può ben figurare come dosaggio zero, perché soprattutto in Franciacorta a differenze delle altre zone, questo aspetto può meglio caratterizzarsi per ottimo irraggiamento, valorizzato dal terreno con ottime componenti minerali e differentemente stratificato, adeguata ventilazione e soprattutto una completa maturazione che permette di non dosare mai.

Parlavamo di terreno, proprio come capita nella zona di Adro, dove una cantina come Colle Battista regala note ossidative che si protraggono fino all'acqua ragia , grazie a terreni morenici e quindi di grande struttura, dal frutto molto caldo e carico. L'ultima cantina poi, sceglie di concentrare la sua attenzione sulla valorizzazione della maturazione e sulla peculiarità del terreno e quindi nonostante si parli sempre della stessa tipologia di vino, la cantina Borgo La Gallinaccia, si va a caratterizzare per uno spiccato frutto secco, con esaltanti note di croissant e bignè cremoso conferendo a questa ultima interpretazione una direzione di netta distinzione rispetto alla prima cantina approcciata, testimoniando un excursus interessantissimo che adesso esalta una spiccata mineralità che va a sostituire una freschezza riscontrata solo all'inizio della serata sulle prime cantine.

La nuova direzione che hanno scelto queste cantine è testimoniata anche dai grandi player italiani che non a caso portano prodotti che stanno andando verso questa direzione. Non a caso infatti Cadelbosco sta sfruttando il surriscaldamento termico e geologico per presentare una Annamaria Clementi 2008 che definisce il vero crocevia per la cantina perché la prima annata a fare il dosaggio zero.

Grandissimo prodotto, finemente assemblato con 20 vitigni diversi fra loro e risultato di 8 anni di affinamento, regalando note di pasticceria evolute, freschezza olfattiva e grande persistenza in bocca portando questo prodotto nel futuro di una modernità che apprezza sempre di più prodotti nudi, privi di artifizi e ottimamente bilanciati.

Esperienza quella fatta a Bologna che valorizza il lavoro fatto dai vignaioli e che testimonia sempre più come i tempi stiano cambiando, perché il rialzo termico è sempre più ago della bilancia nella scelta dei prodotti e sulle vinificazioni.

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(foto gentilmente concesse dal consorzio tutela franciacorta)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Domenica 15 aprile, quattro grandi voci modenesi, capeggiati dal musicista e attore, presenta uno spettacolo teatrale in forma di concerto live, che esplora il rapporto con il trascendente attraverso le diverse forme e correnti musicali.

 

MODENA – Dopo il grande successo al Forum Monzani del concerto benefico "30 voci per Chiara", Lalo Cibelli, insieme ad altre tre grandi voci modenesi, Betta Sacchetti, Giulia Barozzi e Francesco Guerra, porta al Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38 il suo progetto musicale Mistic Wave

Domenica 15 aprile, dalle 17.30, il cantante e attore propone una rappresentazione teatrale in forma di concerto live, pensata per un organico vocale di quattro voci miste (contralto, baritono, soprano e tenore) accompagnato da pianoforte, percussioni e chitarra acustica. 

L'"Onda Mistica" di Lalo Cibelli è un lavoro di ricerca musicale che accantona gli stili, le correnti e i periodi storici per proporre un repertorio accomunato dalla ricerca spirituale, dal pensiero mistico, dal mistero del trascendente, dalla riflessione, a volte sofferta, a volte serena, a volte in forma elegiaca, dal desiderio di comprendere e conoscere un disegno superiore, al di là di qualsiasi regola religiosa o di appartenenza.

Lo spettacolo è un susseguirsi incalzante e appassionato di emozioni che sovrastano ed esaltano, con un repertorio che è anche un "viaggio" spirituale e storico, dal Gospel allo Spiritual, dal canto sacro al motivo popolare, dai grandi compositori e poeti come Bob Dylan, Bob Marley, Leonard Cohen, Depeche Mode ai cantautori italiano come Fabio Concato, Lucio Dalla, Pierangelo Bertoli, e ai mistici come Giovanni della Croce e Teresa D'Avila

Il quartetto vocale sarà accompagnato da Thomas Romano (chitarra e coro) e Max Po (percussioni e voce basso/baritono). Al termine del concerto ci sarà il consueto aperitivo a buffet a cui partecipano pubblico e artisti. 

Quota di partecipazione € 10.

 

INFO e prenotazioni

Tel 392/0512219

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