L'assessore regionale Muzzarelli scrive ai Ministri Zanonato e Bonino: "Iniziativa discutibile nel metodo e nel merito, apriamo un tavolo di confronto in sede di Governo"
di LGC --
Emilia 28 agosto 2013 - -
Se non ci fosse di mezzo il futuro di un centinaio di famiglie si potrebbe pensare alla trama di una commedia all'italiana con protagonista una fascinosa svedese.
Invece le due aziende, l'una di proprietà italiana e l'altra, la Dometic, di proprietà svedese sono, purtroppo, accomunate da un incredibile quanto drammatico comportamento. Un vero e proprio tentativo di fuga all'estero con tutti gli armi e i bagagli. Destinazione Cina per Dometic e Polonia per Firem. Comportamenti padronali ingiustificabili e sui quali ci sarebbe non solo da commentare ma da analizzare. La punta di un icberg, molto probabilmente, che dovrebbe segnalare un pericoloso substrato di difficoltà reali ed estese ben oltre l'immaginabile per il tessuto delle piccole e media imprese nazionali. Ed i dati diffusi oggi dall'istat confermano un crollo dei consumi che intacca pesantemente anche gli acquisti presso i discount. Un -3% su base annua che la dice lunga sulla pesantezza della crisi.
Bene ha fatto l'assessore regionale Muzzarelli a richiede un tavolo di confronto governativo.
Il Comunicato stampa della Regione Emilia Romagna sul caso DOMETIC.
Delocalizzazione della ditta Dometic di Forlì: l'assessore regionale Muzzarelli scrive ai Ministri Zanonato e Bonino: "Iniziativa discutibile nel metodo e nel merito, apriamo un tavolo di confronto in sede di Governo".
Bologna - L'iniziativa della multinazionale svedese EQT di dislocare in Cina la produzione di generatori elettrici (in prevalenza per camper) svolta negli stabilimenti Dometic di Forlì "appare discutibile nel metodo e nel merito". Lo scrive l'assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli in una lettera inviata oggi ai ministri allo Sviluppo economico Flavio Zanonato e agli Affari esteri Emma Bonino. Muzzarelli precisa che le intenzioni della multinazionale svedese non sono state illustrate alle istituzioni e alla controparte sindacale, ma si sono tradotte in un tentativo (fallito per l'intervento dei lavoratori) di mettere tutti di fronte la fatto compiuto, smobilitando e trasferendo le attrezzature e i materiali durante il periodo di chiusura dell'azienda.
EQT ha giustificato le proprie decisioni adducendo l'alto costo del lavoro e l'insostenibilità della tassazione in Italia, ma secondo le informazioni pervenute all'Assessore risulta che l'azienda presenta un conto economico positivo, dispone di un mercato solido e non ha dato segnali di crisi.
"Siamo consapevoli- precisa l'Assessore - che la penetrazione nel mercato cinese possa richiedere processi di internazionalizzazione e investimenti in loco, ma riteniamo che, come dimostrano altri esempi di imprese regionali, tali processi siano compatibili con il mantenimento delle attività produttive nel nostro territorio, con la loro diversificazione e innovazione". "Peraltro – ha aggiunto - ci pare inaccettabile la prassi dei colpi di mano, che aggiunge ai già gravi pericoli per la produzione e l'occupazione il rischio di distruggere un sistema di relazioni industriali e di alimentare crescenti tensioni sociali".
L'assessore propone quindi di aprire, con la multinazionale EQT, un tavolo di confronto in sede di Governo, dove affrontare la situazione in tutti i suoi aspetti (comprese le prospettive degli stabilimenti di Bologna e Torino di proprietà della medesima) e di segnalare al massimo livello anche del Governo Svedese, l'intenzione del "sistema Italia" di non subire passivamente i processi di delocalizzazione e internazionalizzazione.
Il Comunicato di CGIL Emilia Romagna
Dopo la Firem di Formigine anche la Dometic Italy di Forlì cerca di "scappare" dall'Italia, smontando di nascosto i macchinari, lasciando per strada 80 lavoratori.
Non è possibile che nella nostra Regione e nel nostro paese i lavoratori e le lavoratrici finiscano la loro giornata di lavoro, o inizino il loro periodo di ferie, con il rischio che la mattina dopo, o alla ripresa, non ci sia più la fabbrica.
Questo è quanto è accaduto alla Firem e quanto stava accadendo alla Dometic di Forlì, azienda di 80 dipendenti dei quali la maggior parte operanti nella sede di Forlì (7 lavorano in Piemonte e 10 in provincia di Bologna).
La Dometic è un'azienda che produce condizionatori per camper, economicamente stabile, il cui Amministratore delegato ha pensato bene, insieme ad una decina di soggetti non dipendenti, di tentare di smontare gli impianti nella notte di Venerdì scorso per trasferirli in Cina.
Solo il presidio dei lavoratori ha impedito che il tentativo della Dometic andasse a buon fine.
E' indecente, inaccettabile, che il lavoro continui ad essere trattato in questo modo e che queste azioni possano restare impunite.
Per qualcuno forse questo rappresenta il nuovo modello di sviluppo (scappo,guadagno, metto in ginocchio centinaia di famiglie e faccio quello che voglio senza assumermi nessuna responsabilità etica e sociale), ma il resto del territorio, del paese, non può stare alla finestra a guardare: dalle associazioni d'impresa alle istituzioni.
La Dometic deve restare a produrre a Forlì, garantire i livelli occupazionali, spiegare al territorio le ragioni di questo atto irresponsabile
Quanto sta accadendo mette a rischio, soprattutto in questa situazione di crisi, la tenuta sociale, alimentando una tensione i cui effetti sono imprevedibili.
Per queste ragioni vanno isolati, da tutta la rappresentanza sociale e istituzionale, questi soggetti e vanno immediatamente prese iniziative atte ad impedire il saccheggio del nostro territorio.
Il lavoro merita rispetto e dignità!
Antonio Mattioli Responsabile Politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna
Bologna, 28 agosto 2013 -
Un evento di musica e solidarietà il 1 settembre alle ore 20.30 nella cornice del Museo Casa Enzo Ferrari a Modena, e un disco per tutti i cittadini di Finale Emilia: è “La musica costruisce”, per le città dell’Emilia e per L’Aquila un momento di incontro con tutti i protagonisti di un’operazione nata per creare un forte legame, una testimonianza di amicizia che va al di là della musica stessa tra chi ha vissuto direttamente il dramma del terremoto. L’Istituzione Sinfonica Abruzzese, attraverso la propria orchestra, ha elaborato il progetto “La musica costruisce” subito dopo il terremoto del maggio 2012.
Un progetto musicale che prevede la distribuzione a tutti gli abitanti di Finale di un cd realizzato in 8 mila pezzi, contenente un programma interamente mozartiano inciso all’Aquila lo scorso mese di Maggio nell’Auditorium del Parco del Castello disegnato da Renzo Piano. Attraverso la collaborazione con il presidente del Museo Casa Enzo Ferrari, Mauro Tedeschini, è stato possibile realizzare questo evento in una location d’eccezione come il Mef, in cui si esibirà l’Orchestra d’Archi dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Ettore Pellegrino konzertmeister, che eseguirà le “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi dopo la cerimonia di presentazione del progetto.
Il progetto è stato realizzato con la partecipazione attiva di persone e sponsor che hanno compreso l’alto senso etico di un prodotto che potesse portare una tangibile testimonianza nella comunità di Finale Emilia: primo fra tutti il sindaco della città, Fernando Ferioli. Fattivo poi l’intervento della società Vittadello Intercantieri che ha sede a Pordenone ma che già da diversi anni è attiva nella ricostruzione sul territorio dell’Aquila e della Gammarad Italia, azienda che opera a Minerbio (Bo) nel territorio colpito dal sisma del 2012 e che conserva origini aquilane. Attenzione ha dimostrato il brand Piacere Modena, società che riunisce i principali consorzi di tutela e di promozione di Modena, che offrirà ai presenti un buffet di prodotti tipici ai presenti dopo il concerto. E poi ancora La Fondazione Carispaq della Provincia dell’Aquila, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) e il Banco San Geminiano e San Prospero.
Alla realizzazione del disco hanno partecipato gratuitamente Ettore Pellegrino, violinista e direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Danilo Rossi, prima viola dell’Orchestra della Scala di Milano, il direttore d’orchestra Giancarlo De Lorenzo e tutti i professori dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 28 agosto 2013 -
Il paese natale di Giuseppe Verdi farà da cornice all' incontro tra i giovani musicisti e la musica immortale del Maestro -
Il 31 agosto nel Teatro Giuseppe Verdi Di Busseto, nella piazza antistante il Teatro e nelle strade della cittàsi esibiranno i giovani musicisti delle scuole italiane di musica, istituite e sostenute dalle amministrazioni pubbliche e dalle associazioni bandistiche, un vero e proprio punto di riferimento per l'educazione musicale. Grazie a questo meeting nazionale, ideato e organizzato da Comune di Busseto centinaia di giovani avranno l'opportunità di cimentarsi con le celebri pagine di Giuseppe Verdi e di conoscere meglio la sua vita e le sue opere, in un clima di festa e nella terra e nei luoghi che gli diedero i natali. Si tratta di un vero e proprio teatro en plein air in concomitanza con una cena sotto i portici della città e l'apertura straordinaria delle attività commerciali di Busseto per la sua "Notte bianca".
Dalle 21,00 alle 24,00 la città sarà animata dalle esibizioni di questi giovani talenti. Il clou del programma è alle 24,00 in piazza Verdi: sul palco la banda giovanile "John Lennon", diretta dal Maestro Mirco Besutti.
L'evento, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Parma, è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione tra Comune di Busseto, Assonanza - Associazione Scuole di Musica dell'Emilia Romagna, AIdSM - Associazione italiana delle scuole di musica) e Circolo Culturale Alberto Pasini. L'evento si svolge a un anno di distanza dalla straordinaria manifestazione Allegromosso, il festival europeo delle scuole di musica, che ha portato nella nostra regione migliaia di giovani musicisti provenienti da tutta Europa.
/CL
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 26 agosto 2013 –
Nei giorni scorsi, sulla stampa, sono usciti diversi pezzi che hanno riguardato lo svolgimento saltuario di attività mediche – in un ambulatorio privato non convenzionato con il Servizio sanitario pubblico – da parte del dottor Carlo Lusenti, assessore regionale alle politiche per la salute.
In merito a questo, l'Assessore Lusenti ha rilasciato la seguente dichiarazione.
"Ricoprendo un ruolo istituzionale rilevante in seno all'Amministrazione regionale dell'Emilia-Romagna, desidero chiarire pubblicamente alcuni aspetti della vicenda che è stata riportata nei giorni scorsi sulla stampa. Vicenda che riguarda il rapporto tra il ruolo di assessore e lo svolgimento della mia professione di medico. Lo faccio con molta serenità, perché non c'è nessun mistero da svelare né, tantomeno, vi sono "questioni morali" da affrontare.
Partiamo dai fatti. Primo, sono in aspettativa senza assegni dal Servizio sanitario nazionale dal giorno della mia nomina ad assessore. Questo vuol dire mettermi nelle condizioni di svolgere il mio incarico di assessore nella massima autonomia per quanto riguarda la sfera di competenza della Regione, che riguarda – è importante dirlo – il sistema della sanità pubblica e di quella accreditata. Sono escluse, quindi, quei presidi sanitari che, per semplificare, non hanno rapporti di tipo economico con il sistema sanitario pubblico.
Secondo fatto: è vero, non c'è alcun mistero: alcuni sabati al mese, al mattino, ho avuto modo di seguire, come urologo, alcuni miei vecchi pazienti, nella mia città. Pazienti che, per rapporti consolidati nel tempo, hanno desiderato essere da me seguiti. E' una attività prevista da specifiche ed esplicite norme di legge, e l'ho fatta in una struttura privata, una struttura che non ha alcun rapporto con il servizio sanitario regionale, cioè che nulla chiede e nulla riceve dalla Regione Emilia-Romagna.
Mettendo quindi da parte l'aspetto della incompatibilità, che non c'è e su questo mi pare vi siano pareri concordi, cosa resta?
Resta, dicono alcuni, il tema della opportunità. Ma cosa vuol dire opportunità? Va spiegato. C'è forse una "opportunità" universalmente riconosciuta? O, piuttosto, vi sono delle valutazioni che possono essere fatte, invece, tenendo conto della realtà delle cose, tenendo conto del fatto che si stia, o meno, operando – mi viene da dire, da medico – in scienza e coscienza?
C'è una diminutio nel mio ruolo di assessore se, nel mio tempo libero, continuo a mantenere vivo quel rapporto, che è importante, tra medico e paziente? Io credo di no, io credo che ciascuno di noi sappia cosa vuol dire mettere la propria fiducia nelle mani della persona che crediamo abbia la professionalità per occuparsi della propria salute. E questo è biunivoco, nel senso che si è medici, non si fa i medici. Anche se si è assessori, senza che questo interferisca nel ruolo pro tempore di amministratore, come hanno dimostrato anche nel recente passato medici che hanno ricoperto ruoli di governo nella sanità nazionale.
Si dirà: resta il dato economico, che non sottovaluto. Cioè il ricavato da questa attività, seppure saltuaria. In tutta onestà, ma davvero senza alcuna spocchia, non si può certo pensare che sia stata questa la molla che mi ha spinto a mantenere il rapporto con quei pochi pazienti cui accennavo sopra. Rinunciare all'aspetto economico non sarà certo un problema: quello che non mi si può chiedere è rinunciare ad essere medico. E continuerò, collaborando gratuitamente con chi, associazioni, enti o altro (occorre ribadirlo: fuori dalla rete regionale pubblica), mi consentirà di farlo.
Chiudo queste considerazioni con la ferma convinzione che il mio ruolo pro tempore di assessore regionale alla sanità non sia in alcun modo in conflitto con quella che è stata, è e sarà la professione che ho scelto.
Da oggi, da domani, per me non cambierà nulla: continuerò a svolgere il mio ruolo con lo stesso spirito di servizio e la stessa caparbietà che occorre per garantire, anche in questi momenti così difficili, la qualità del Servizio sanitario di questa regione, cui tutti abbiamo diritto".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
di Virgilio -
Parma, 24 Aprile 2013 - -
Aviaria, le risposte alle molte domande dei cittadini.
Dopo il terzo caso focolaio di aviaria viene spontaneo porsi delle domande e soprattutto ricevere delle risposte da organismi ufficiali. Nei giorni scorsi avevamo già redatto un “punto sulla situazione” e continueremo a divulgare tempestivamente ogni informazione sull'argomento.
Disponibile sui siti istituzionali di Regione, Usl e Enti locali e presso gli URP una batteria di domande/risposte sui principali quesiti sulla presenza del virus che ha colpito allevamenti nel ferrarese e nel bolognese.
Ci sono problemi a mangiare alimenti che contengono uova crude? Debbo usare qualche precauzione per le galline del pollaio domestico? Ma se non ci sono pericoli di contagio, perché vengono sequestrate le uova?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i cittadini, all'indomani della scoperta di focolai di influenza aviaria in allevamenti nel ferrarese e sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali.
Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto le domande più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte.
Sui siti internet della Regione (www. http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti), della Usl di Imola (http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6415), della Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2013/aviaria-le-risposte-alle-molte-domande-dei-cittadini) e del Comune di Mordano ( http://mordano.provincia.bologna.it/index.php/influenza-aviaria/) sono disponibili, sotto forma di Faq, le informazioni più richieste, che saranno implementate nei prossimi giorni. Le stesse informazioni, su depliant, sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico degli stessi Enti. Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni.
Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.
I sanitari ribadiscono, ancora una volta, che non c'è nessun pericolo che possa derivare dal consumo di carni avicole e di uova, e che il ritiro di quest'ultime è stato disposto esclusivamente come misure di estrema cautela in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus. L'eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore, bensì per il possibile contatto delle uova o dei relativi scarti (gusci) con altri avicoli.
Bologna, 23 agosto 2013 -
Eventi calamitosi novembre 2012: via libera della Corte dei Conti all' ordinanza del Commissario delegato Vasco Errani. Stanziata la prima tranche di 2 milioni e 200mila euro per 39 interventi sui territori colpiti -
E' diventata esecutiva l'ordinanza con la quale vengono stanziati i fondi per interventi urgenti sulle opere di regimazione e di difesa idraulica, di difesa del suolo e di mitigazione delle conseguenze degli eventi alluvionali, dissesti e mareggiate verificatesi nel novembre 2012. La Corte dei Conti, sezione Emilia-Romagna, ha rilasciato infatti nei giorni scorsi il parere positivo sull'ordinanza n° 1/2013 del Commissario Delegato Vasco Errani in merito agli "interventi urgenti di messa in sicurezza finalizzati a mitigare le conseguenze degli eventi meteorologici del novembre 2012 che hanno colpito il territorio della regione Emilia-Romagna".
Il provvedimento prevede quindi un primo stanziamento di 2.200.000 € sulle risorse del Fondo di Protezione Civile nazionale che finanzieranno 39 interventi nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza in collaborazione con i Servizi Tecnici di Bacino, quali enti attuatori. La stessa ordinanza ha approvato in linea tecnica ulteriori 51 interventi la cui attuazione sarà subordinata all'effettiva disponibilità di risorse.
In allegato la tabella degli interventi
/CL
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 23 agosto 2013 -
Riunita ieri a Bologna l'Unità di crisi sul tema influenza aviaria, all'indomani della scoperta, di un nuovo focolaio del virus a Mordano (Bo). L'evolversi della situazione è stato discusso alla presenza dei responsabili dei servizi veterinari del Ministero della salute, della Regione, delle aziende Usl, dell'Istituto zoo profilattico e del centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria, in preparazione anche dell'incontro previsto a Bruxelles lunedì prossimo, nel quale l'Italia fornirà ai partner europei il quadro della situazione. Tra le decisioni assunte, alcuni vincoli sulla movimentazione di volatili vivi: da oggi sono in vigore particolari restrizioni allo spostamenti di galline dal territorio regionale; inoltre, è stato stabilito che la macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente nell'ambito dell'Emilia-Romagna, così come la gestione di personale e mezzi dovrà avvenire nell'ambito dei confini regionali. Sono escluse da queste restrizioni le carni macellate e le uova già imballate. Per quanto riguarda le operazioni di prevenzione del diffondersi della malattia, il Ministero ha istituito due ampie zone di controllo temporaneo (oltre a quelle già istituite e più prossime ai focolai) che si estendono anche nel ravennate e nel forlivese, in modo tale da costituire una ampia "zona cuscinetto", a ridosso degli allevamenti colpiti. Tutto ciò serve, sottolineano i sanitari, a prevenire l'espandersi del fenomeno. Ribadita, inoltre, l'assenza di qualunque rischio per l'uomo per il consumo di carni o uova. Mentre sono in via di conclusione le operazioni di svuotamento e disinfezione dell'allevamento di Ostellato (Fe), il primo ad essere colpito, nella giornata di oggi sono iniziati gli abbattimenti delle galline nel sito di Mordano. Le operazioni, curate da una azienda specializzata, vengono effettuate da squadre composte da un numero di operatori tale da ridurre i tempi di abbattimento - per quanto possibile - dei quasi 600mila capi interessati dal contagio.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 22 agosto 2013 -
"I lavoratori non sono limoni da spremere o macchine da spostare a piacimento nel nome esclusivo del profitto ma esseri umani, cittadini e un capitale di intelligenza e professionalità per le imprese e l'economia nel suo insieme".
Così l'assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, ha commentato la vicenda riguardante la Firem, azienda di Formigine (Modena) che durante la chiusura estiva ha trasferito merci e macchinari in Polonia.
"Questa è la concezione del lavoro che guida o condiziona l'azione della maggioranza degli imprenditori dell'Emilia-Romagna e che ha sempre consentito di costruire relazioni industriali e sindacali avanzate tali da consentire agli imprenditori e ai lavoratori, alle loro associazioni e alle istituzioni, di affrontare in modo franco e trasparente, senza sotterfugi e colpi di mano, anche le crisi e le ristrutturazioni aziendali più difficili e dolorose".
"Nessuno in Emilia Romagna – dice Muzzarelli - ha mai messo in discussione quella libertà d'impresa per cui siamo al primo posto fra le regioni italiane. Ma qui la libertà d'impresa si coniuga con la responsabilità d'impresa, il cui capitale viene costruito con l'apporto degli imprenditori ma anche col contributo dei lavoratori e della ricchezza materiale e immateriale di un territorio, con la convinzione che la competitività del nostro sistema produttivo non si recupera dal lato del costo del lavoro e dei diritti di chi lavora, ma attraverso politiche di ricerca e innovazione, aziendali e di sistema".
"Non possiamo accettare, lo voglio dire con rispetto e altrettanta franchezza ai proprietari della Firem, il messaggio 'si salvi chi può'. La via maestra resta quella del confronto e dell'intesa fra le parti e da questo punto di vista il mio auspicio è che già dall'incontro di oggi a Formigine la vertenza Firem assuma contorni nuovi e utili per la tutela del reddito dei dipendenti e la permanenza in loco dell'attività produttiva e dell'occupazione".
"In generale la via maestra resta quella di trovare, insieme alle forze produttive, le soluzioni più innovative per la riforma e i pagamenti della pubblica amministrazione, la riduzione della pressione fiscale, il credito alle imprese, il rilancio della domanda interna, la promozione del made in Italy sui mercati mondiali. La Regione Emilia-Romagna – conclude l'assessore - a breve presenterà una proposta di legge per la promozione e l'attrazione degli investimenti, per sciogliere nodi burocratici e organizzativi a favore del dinamismo d'impresa e dell'occupazione e attrezzare al meglio il nostro sistema per una crescita fondata sul sapere, la green economy e il made in Italy. La strada non è semplice ma non c'è alternativa: dobbiamo investire sull'impresa e sul lavoro, ciascuno con la propria parte di responsabilità verso la comunità regionale e nazionale".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 22 agosto 2013 -
Una significativa crepa si è sviluppata in una vasta porzione di suolo nella zona adiacente al centro commerciale "Il Castello", a Ferrara. La crepa misura una ventina di metri di lunghezza per quindici centimetri di larghezza e cento di profondità; l'area interessata è stata transennata, sono in corso analisi e verifiche per capire le cause del fenomeno ed eventuali pericoli.
Giovanni Favia – gruppo Misto – interroga la Giunta per sapere se sia stato effettuato un monitoraggio di tutti gli eventi che hanno interessato il sottosuolo regionale, a partire almeno dal terremoto del maggio 2012; il consigliere sollecita la Giunta a istituire una rete, utilizzabile con il supporto del web e la collaborazione dei cittadini, e procedure codificate, che consentano una valutazione rapida ed efficace intorno agli eventi critici che riguardano il sottosuolo regionale. Ciò allo scopo di ottenere una pronta analisi dei fenomeni segnalati, evitando inutili allarmismi ma garantendo la popolazione dai rischi di possibili sottovalutazioni.
Favia scrive che "al contrario di quanto succede altrove, non esiste in Emilia-Romagna sul web nessun sistema a disposizione della popolazione" per segnalare a Comuni, Protezione Civile e Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia fenomeni come quello che si è appena manifestato a Ferrara.
(rg)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 22 agosto 2013 -
Bernardini (Lega Nord) : servono precauzioni -
L'"allarme poliomielite" in Somalia e l'epidemia di 'dengue', "una malattia che colpisce ogni anno dai 50 ai 100 milioni di persone nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo", in atto in Cina, nella provincia dello Yunnan, sono al centro di un'interrogazione che il consigliere Manes Bernardini (Lega nord) ha rivolto alla Giunta regionale per sapere se l'assessorato competente si sia raccordato con il Governo per adottare, a fronte dei "numerosi sbarchi di clandestini, inclusi bambini, provenienti dall'Africa (particolarmente dalla Somalia) e degli arrivi via terra di clandestini, provenienti da paesi dell'est e dalla Cina", misure e precauzioni a tutela della salute pubblica (oltre che degli stessi clandestini). Il consigliere vuole anche conoscere quali siano le possibili ripercussioni in ambito sanitario regionale, sia per quanto riguarda le strutture sanitarie che per la popolazione, e a carico di quali bilanci saranno posti i costi per le vaccinazioni antipolio da effettuare ai bambini africani immigrati. (AC)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)