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Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza" -

Parma, 21 gennaio 2014 -

L'eccessiva attenzione mediatica, sfociata purtroppo in casi di morboso interesse da parte degli organi di informazione per il Garante regionale ha visto la violazione dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti. Maurizio Rigamonti, dopo la fuga all'estero, è tornato a Parma con il piccolo venerdì scorso. Il Garante a tutela del bambino di 8 anni ha segnalato la violazione dovuta alla forte esposizione e pressione mediatica a cui è stata sottoposto il piccolo.

Il comunicato della Regione -

L'enfasi riservata dai media nazionali, locali e online alla vicenda del minore di Parma "coinvolto in un contenzioso familiare che si protrae da molti anni con recenti e ulteriori eventi", oggetto "di pubblicazioni, foto e video del minore e interviste televisive dove è stato annunciato che seguiranno altre puntate sul caso", è al centro di un documento del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Luigi Fadiga, che ha segnalato "la violazione in corso dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del fanciullo". Fadiga raccomanda quindi "agli organi professionali competenti e ai responsabili delle testate giornalistiche e televisive interessate di intervenire con prontezza per far cessare questa violazione".
Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza". "L'esposizione mediatica e la conseguente forte pressione" costituiscono - scrive - "un'aperta violazione" dell'articolo 16 citato, "in base al quale la persona di minore età ha diritto a non essere oggetto di interferenze nella sua vita privata".
In applicazione di questo principio, si legge ancora nel testo, "sono stati da tempo sottoscritti precisi impegni da parte degli organismi professionali degli operatori dei mass media, tra cui la carta di Treviso, il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale e la recentissima Carta di Milano per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione".
Il Garante ha infine disposto che il testo del documento sia inviato al sindaco e all'assessore ai Servizi sociali del Comune di Parma; al presidente e procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma; al giudice tutelare di Parma; all'Ordine degli avvocati di Parma; al presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna; al direttore dell'agenzia Ansa; alle testate giornalistiche e televisive tramite il servizio Informazione e comunicazione della Regione Emilia Romagna; alla presidenza della Regione Emilia-Romagna e, per conoscenza, al presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna; al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna; al presidente del Corecom dell'Emilia-Romagna e all'Autorità garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

 

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Regione chiederà al Governo lo stato d'emergenza per le zone del modenese colpite dall'alluvione. Lo ha reso noto il presidente Vasco Errani nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nel Centro di Marzaglia -

Bologna, 20 gennaio 2014 -

Già nella giornata di ieri Errani aveva informato il presidente Letta e il responsabile della Protezione civile Gabrielli sulla situazione; i danni riguardano il sistema infrastrutturale pubblico e di pubblico interesse, il patrimonio edilizio privato e le attività produttive agricole. "Nei prossimi giorni – ha spiegato Errani – invieremo al Governo una prima ricognizione dei danni e delle spese necessarie per far fronte a questa nuova calamità, che riguarda peraltro aree già colpite dal sisma del 2012". La Regione intanto coprirà con risorse proprie i costi degli interventi necessari, fino a quando non verrà riconosciuto lo stato d'emergenza. Al momento, la priorità principale – a cui si sta lavorando incessantemente – è chiudere la breccia dell'argine del Secchia. Oggi Errani ha parlato anche del cittadino disperso: "Siamo tutti toccati – ha detto – da questa vicenda".

La situazione sul territorio: squadre speciali al lavoro per chiudere la falla
Le precipitazioni particolarmente intense che hanno interessato l'Emilia-Romagna a partire dal 16 gennaio hanno causato altezze fino a 400 millimetri d'acqua nei bacini del Trebbia, Taro, Enza e Secchia, e fino a 300 millimetri nei bacini del Panaro e Reno. Sono seguite ondate di piena significative, costantemente monitorate dai servizi tecnici competenti.
In questo contesto, è stata segnalata nella prima mattinata di domenica una rottura dell'argine del Secchia in località San Matteo (Comune di Modena) che è progredita molto velocemente sino al crollo, raggiungendo i 50 metri di apertura e stabilizzandosi poi, con un'erosione continua, su un'apertura di 70-80 metri. I tecnici di Aipo, autorità idraulica competente, hanno spiegato come la falla del Secchia sia avvenuta in un tratto di alveo rettilineo, regolarmente sottoposto a manutenzione attraverso periodici sfalci (l'ultimo intervento è stato concluso lo scorso 3 dicembre), pulizie del corpo arginale e già interessato da verifiche post sisma senza che emergessero criticità di rilievo. L'ipotesi di Aipo è che il cedimento sia dipeso da perforazioni causate da animali come volpi e tassi (cavità create per le tane) insieme all'eccessivo carico delle precipitazioni.
Per superare l'emergenza, Aipo ha ritenuto necessario "aggredire" il varco nell'arginatura sia a valle che a monte, procedendo con il riempimento in via provvisoria dell'apertura con l'utilizzo di pietrame. L'operazione – tutt'ora in corso e resa difficoltosa dalla conformazione stessa della sommità arginale – è stata preceduta dalla sistemazione a pista adatta al passaggio dei mezzi d'opera sia a monte che a valle della frana (per un totale di circa 500 metri), al fine del raccordo con i possibili accessi.
La creazione delle piste è terminata nel pomeriggio di domenica; il lavoro è continuato con la sistemazione delle piazzole per la posa del primo pietrame. Le attività sono tutt'ora in corso. Complessivamente, il volume del materiale ritenuto necessario per concludere il lavoro è stimato in almeno 10mila metri cubi. L'obiettivo è chiudere nel più breve tempo possibile la breccia e garantire il progressivo tamponamento della falla entro le prossime 24 ore. A questo fine si sono potenziate le squadre sul campo, e si è proceduto al reperimento dei massi necessari; è al lavoro il Gruppo operativo speciale "Movimento Terra" dei Vigili del fuoco di Roma.

L'assistenza alla popolazione
Sono circa 600 le persone accolte nei centri predisposti sul territorio: 300 si trovano nelle strutture di Mirandola e Modena, 50 nei centri di Carpi e Medolla; 54 ospiti della casa protetta "Villa Anna" sono stati trasferiti dal 118 all'ospedale di Baggiovara e in altre strutture; un gruppo di disabili di Sorbara è stato accolto a Carpi. Ci sono poi 250 persone che hanno trovato ospitalità in albergo. A queste si aggiungono i cittadini che hanno trovato autonomamente una sistemazione. Il numero degli sfollati è destinato a crescere e nuove strutture di accoglienza saranno allestite in queste ore sul territorio. L'Agenzia regionale di Protezione civile invita chi non ha abbandonato la propria abitazione a restare all'interno, segnalando le necessità (viveri, farmaci e altri beni) al numero 059 200200: i Vigili del fuoco provvederanno alla consegna.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, è nei comuni alluvionati del modenese, area dalla quale proviene -

Bologna, 20 gennaio 2014 -

"Una legge, dotata dei fondi necessari, per curare e prevenire il dissesto ambientale e rendere sicuri i territori regionali e nazionali. Questa è la sfida per il Governo e le forze parlamentari e politiche. Sono consapevole dell'importanza della legge elettorale ma non vorrei che, nel frattempo, il Paese sprofondasse, fisicamente inghiottito da alluvioni, frane e terremoti". La presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, è nei comuni alluvionati del modenese, area dalla quale proviene. Nel pomeriggio di oggi, così come successo ieri, assieme ai sindaci e agli amministratori locali, coordinati dal presidente della Regione, Vasco Errani, sta lavorando all'assistenza della popolazione e al ripristino di condizioni di sicurezza.

"L'unico 'modello' su cui impostare le riforme è il Paese reale- prosegue Costi-, attanagliato dal dissesto idro-geologico e ambientale e dalla disoccupazione. Gli enti territoriali, i Comuni e le comunità sono pressate da continue emergenze e ormai i costi da pagare sono enormi in termini economici, sociali e ambientali. Un piano serio di sicurezza del territorio, di manutenzione ordinaria e straordinaria, crea a sua volta buoni posti di lavoro ed evita i danni alle famiglie e alle attività economiche che continuamente vengono arrecati da questi fenomeni. Sicurezza dell'ambiente e lavoro- chiude la presidente dell'Assemblea legislativa regionale- sono le due facce della stessa medaglia, su cui c'è urgenza di risposte immediate e strutturali".

(Fonte:ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Ad oggi, in seguito degli eventi sismici, sono state rimosse circa 600 mila tonnellate di macerie -

Bologna, 17 gennaio 2014 -

«Bene l'inchiesta della magistratura. È un fatto positivo che ci sia un sistema di controlli chiaro che garantisca trasparenza e legalità della ricostruzione». Lo ha detto il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, in merito all'inchiesta della magistratura modenese sul trasporto della macerie.
Sul sistema dei controlli, la Regione Emilia-Romagna ha definito una procedura che da un lato permette il monitoraggio amministrativo delle attività di rimozione e dei relativi flussi, e dall'altro raccoglie anche le informazioni utili per la tutela della legalità che in questi mesi sono state costantemente fornite al Girer (il Gruppo interforze Emilia-Romagna) ed alle varie forze di polizia che ne hanno fatto richiesta.
Ad oggi, in seguito degli eventi sismici, sono state rimosse circa 600 mila tonnellate.
Tutta l'operazione di smaltimento delle macerie è stata realizzata seguendo un sistema meticoloso di tracciabilità che ha consentito di monitorare puntualmente le fasi di localizzazione dei cantieri, del trasporto, dello smaltimento e del recupero nonché della qualità dei materiali stessi.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Regione, indennità per i dirigenti coordinatori, la Corte dei Conti condanna al risarcimento la Giunta regionale che approvò la delibera nel 2007. Errani: "Rispetto per la sentenza, ma convinti della legittimità della nostra scelta. Ricorreremo in appello" -

Bologna, 16 gennaio 2014 -

La Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna ha ritenuto non conforme alle norme una delibera di Giunta del 2007 con la quale si istituiva una "retribuzione di risultato di coordinamento", assegnata ad una decina di dirigenti apicali della Regione Emilia-Romagna. Come conseguenza, la Corte ha disposto il risarcimento economico alla Regione da parte dei componenti la Giunta che approvò tale delibera.
Si trattava di un provvedimento assunto dalla Giunta nell'ambito di un progetto di miglioramento organizzativo dell'Ente, che prevedeva la definizione di alcuni livelli di responsabilità dirigenziale a livello di coordinamento di area. Nel documento venivano evidenziati gli obiettivi di lavoro per i dirigenti incaricati, il cui raggiungimento era comunque oggetto di valutazione.
Per quanto riguarda la parte economica, i fondi necessari per il 2007/2008, biennio oggetto di indagine da parte della Corte dei Conti, furono attinti dal normale Fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti, senza comportare un aggravio di costi per le casse regionali.
"Siamo convinti della piena legittimità di quella scelta organizzativa – ha commentato il Presidente della Regione Errani – che ci ha consentito di conseguire concreti risultati sul piano del miglioramento dell'attività della Regione e risparmi nei costi".
"Come sempre – ha concluso – ribadisco che le sentenze si rispettano, anche se rimango convinto della correttezza delle nostre scelte, e per questo intendiamo chiedere un nuovo grado di giudizio".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La Garante regionale, che aveva fatto visita a fine dicembre all' Istituto penitenziario, ha segnalato la grave situazione del carcere di Parma al ministro della Giustizia e al capo dell'Amministrazione penitenziaria -

Bologna, 15 gennaio 2014 -

A seguito di ripetuti colloqui effettuati con i detenuti e delle lettere collettive a firma congiunta dei detenuti stessi indirizzate al suo ufficio, la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, ha provveduto a segnalare alle autorità competenti (in particolare al ministro della Giustizia e al capo dell'Amministrazione penitenziaria) alcune criticità che affliggono gli Istituti penitenziari di Parma: in particolare, la presenza di un numero eccessivo di persone portatrici di gravi malattie, provenienti da tutto il territorio nazionale.

Ciò avviene in ragione della presenza del Centro diagnostico e terapeutico (Cdt), gestito dall'Ausl di Parma, per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica in fase di scompenso, non sufficiente a far fronte al numero delle persone inviate.

È noto come l'invio presso gli Istituti penitenziari di Parma spesso derivi dalla presenza e di personale medico ritenuto idoneo e sufficiente per affrontare gravi problematiche sanitarie; pertanto, molte persone inviate a Parma, affette da patologie, anche psichiche, sono in attesa di fare ingresso al Cdt o di essere allocati nella sezione per tetraparaplegici e minorati fisici.

In senso analogo, si è recentemente espresso il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), con l'approvazione, il 27 settembre 2013, del parere "La salute dentro le mura", avente ad oggetto il tema del diritto alla salute per le detenute e i detenuti; il Comitato ha segnalato in particolare la mancanza di adeguatezza delle cure, anche rilevando la criticità relativa all'eccessivo numero dei ricoveri nei reparti sanitari esistenti all'interno dei penitenziari, a fronte di un numero carente e di una disomogenea dislocazione sul territorio nazionale degli stessi. Nell'articolare il parere in questione, il Cnb dà un'interpretazione del diritto alla salute che riafferma la centralità della persona, anche in condizioni di privazione della libertà personale. Si ritengono fondamentali, per la tutela della salute del detenuto, azioni, tra le altre, quali: l'adeguatezza degli spazi detentivi e dei servizi erogati; la necessità di dare attenzione alle richieste dei detenuti; la sopportabilità del regime carcerario.

Registrata l'inidonea allocazione di persone malate negli ambienti delle sezioni comuni, la Garante ha provveduto a segnalare alle autorità competenti della criticità, chiedendo una più razionale assegnazione delle persone detenute agli Istituti penitenziari di Parma, più rispettosa delle condizioni di salute della popolazione detenuta e delle singole esperienze detentive e di tutti coloro che operano in carcere.

Inoltre, la Garante ha segnalato la criticità relativa al rilevante numero di persone condannate all'ergastolo (80 alla data dell'11 ottobre 2013), molte delle quali in regime di ostatività, che impone di valutare l'opportunità di assicurare il pernottamento in camere singole; una soluzione che, pur se ritenuta anche dalla Corte di Cassazione oggetto di una mera aspettativa, in concreto pare necessaria nel percorso di "umanizzazione della pena intrapreso con grande vigore dal Provveditore alle carceri di questa regione".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Il reintegro di Villani nelle sue piene funzioni di consigliere regionale dopo che era stato sospeso per l' inchiesta Public Money di Parma -

Bologna, 14 gennaio 2014 -

Il consigliere regionale Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) è stato reintegrato questa mattina in Assemblea legislativa, riprendendo l'esercizio delle sue funzioni. All'inizio della seduta, espletate le interrogazioni del question time, la presidente dell'Assemblea, Palma Costi, ha infatti svolto la comunicazione in merito al reintegro del consigliere (sospeso dal 14 gennaio 2013), ai sensi dell'articolo 8 comma 5 del decreto legislativo 235/2012, dopo che venerdì scorso alla Presidenza dell'Assemblea era arrivata la nota del Prefetto di Bologna con allegata l'ordinanza del Presidente del Tribunale di Parma con cui "è stata revocata la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Bologna nei confronti del consigliere Villani".

L'Assemblea legislativa ha preso dunque atto della avvenuta cessazione della sospensione di diritto nei confronti del consigliere: il suo reintegro fa data dal deposito dell'ordinanza del Tribunale di Parma di revoca della misura cautelare, il 20 dicembre 2013.

A seguito del reintegro di Villani, cessa la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale precedentemente affidata a Cinzia Camorali, a sua volta subentrata a Giampaolo Lavagetto, sospeso dopo essere per primo entrato in Assemblea al posto di Villani. A partire dal 20 dicembre scorso, data del reintegro di Villani, è cessata anche la corresponsione a Lavagetto dell'assegno di cui all'articolo 14 della legge regionale 11/2013.

Al termine della comunicazione, la presidente Costi ha invitato il consigliere Villani a prendere posto in Assemblea, se presente, e ha ringraziato Cinzia Camorali "per l'impegno e il lavoro svolto".

Pochi istanti dopo, il consigliere Villani è entrato in Aula per partecipare ai lavori assembleari.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Altre due nuove fusioni di Comuni si affacciano nel panorama del riordino territoriale dell'Emilia-Romagna. Si tratta della fusione tra Granaglione e Porretta Terme, in provincia di Bologna, e Busana, e Collagna, Ligonchio e Ramiseto, in provincia di Reggio Emilia -

Bologna, 14 gennaio 2014 -

Dopo la richiesta avanzata in Regione dai rispettivi Consigli comunali, i progetti di legge, predisposti dalla Giunta per istituire due nuovi comuni unici, sono approdati ieri in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi, dove si è proceduto alla nomina dei relatori.

Antonio Mumolo (Pd) e Galeazzo Bignami (Fi-Pdl) sono stati designati rispettivamente relatore di maggioranza e di minoranza del provvedimento per la fusione nel bolognese, Liana Barbati (Idv) e Fabio Filippi (Fi-Pdl) per il progetto nel reggiano.

Come nei precedenti casi di fusione avvenuti in Emilia-Romagna, il percorso istituzionale prevede che i progetti di legge istitutivi di nuovi Comuni unici passi il vaglio della commissione Bilancio, per poi approdare in Assemblea legislativa dove l'iter dei due provvedimenti verrà sospeso, prima dell'approvazione definitiva, in attesa dell'esito dell'obbligatorio referendum consultivo dei residenti nei comuni coinvolti.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Andrea Pollastri interroga la Giunta su quali saranno gli effetti in Emilia Romagna della riorganizzazione della Croce Rossa -

Bologna, 10 gennaio 2014 -

Qual è lo scenario della Croce Rossa emiliano-romagnola a seguito della privatizzazione a livello di organizzazione, dimensione e allocazione del personale, e quale sarà la ricaduta sui servizi offerti: lo chiede alla Giunta Andrea Pollastri (gruppo Forza Italia- Pdl), facendo riferimento al Decreto legislativo 178/2012, che stabilisce la riforma che, dal 1^ gennaio 2014, muta la natura giuridica della Cri, da ente pubblico non economico ad associazione di diritto privato.

Fra gli effetti annunciati, Pollastri segnala che la Croce Rossa di Piacenza, dal prossimo 1^ aprile (con possibile slittamento a giugno), potrebbe perdere i nove dipendenti fissi di cui dispone attualmente, che verranno trasferiti a Parma o a Bologna.

Il consigliere chiede se siano a rischio servizi primari attualmente coperti anche grazie alla disponibilità della Croce Rossa, quali quelli emergenziali; chiede, infine, alla Giunta se intenda intervenire economicamente per evitare la drastica riduzione del personale della Croce Rossa di Piacenza, "con la conseguente possibile perdita di attività che trovano un importante riscontro da parte dell'utenza ed assicurano, in senso sussidiario, una valida integrazione rispetto a ciò che viene fatto dall'Asl".

(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Firmato l'accordo per la campagna cerealicola 2013-2014 per un quantitativo di circa 95.000 tonnellate, pari a una superficie di 16.000 ettari -

Bologna, 10 gennaio 2014 -

Una filiera interamente emiliano-romagnola, dalla terra alla tavola, per una prodotto di eccellenza del made in Italy quale è la pasta. E' stato firmato a Bologna l'accordo per la fornitura al Gruppo Barilla di grano duro di alta qualità coltivato in Emilia-Romagna. L'intesa, valida per la campagna cerealicola 2013-2014, prevede un quantitativo di circa 95 mila tonnellate, pari a una superficie di 16 mila ettari e, tra le novità, un decalogo di sostenibilità introdotto da Barilla.
"Con questa intesa diamo certezze preventive di prezzo, qualità e quantità sia ai produttori che alla Barilla - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – Ciò significa dare stabilità a un comparto importante del made in Italy. D'altra parte quello odierno è l'ottavo rinnovo consecutivo: la migliore dimostrazione della validità di questa iniziativa. Lavoriamo per estenderla anche ad altre filiere. Il futuro dell'agricoltura sta qui".
L'accordo quadro, è stato firmato oggi a Bologna - alla presenza dell'assessore Rabboni - da Luca Virginio, responsabile relazioni esterne per il Gruppo Barilla; Roberto Biribin della Società Produttori Sementi di Bologna in rappresentanza dell'industria sementiera e, in rappresentanza della parte agricola, da Alberto Stefanati (Grandi Colture italiane), Raimondo Ricci Bitti (OP Cereali), Ivan Cremonini (CerealCap), Paolino Fini (OP Capa Ferrara).
Partito nel 2005, per iniziativa dell'assessorato regionale all'Agricoltura, l'accordo ha permesso in questi anni di fare dell'Emilia-Romagna uno dei poli di eccellenza nazionali, sia per le rese ad ettaro che sotto il profilo qualitativo, della produzione di grano duro. Un risultato tanto più importante se si considera la forte dipendenza dall'estero dell'Italia in questo settore: a fronte di un fabbisogno da parte dell'industria molitoria nazionale di circa 5,5 milioni di tonnellate di frumento duro, la produzione interna media degli ultimi anni è stata intorno ai 3,5 milioni di tonnellate. In Emilia-Romagna grazie all'accordo di filiera con il Gruppo Barilla si è verificato un importante rilancio delle superfici. Il tutto in un mercato dei cereali soggetto ormai da diversi anni a forti tensioni internazionali sotto il profilo dei prezzi, con ripercussioni sull'intera filiera.
"Per Barilla questo è un giorno di festa perchè acquistiamo grano e per di più emiliano-romagnolo – ha sottolineato Luca Virginio di Barilla – si tratta di un'esperienza che è un po' la nostra punta di diamante e non solo a livello nazionale. Per noi infatti è fondamentale assicurare la qualità costante nel tempo del nostro prodotto e questo possiamo farlo solo attraverso contratti a medio-lungo termine".
Raimondo Ricci Bitti, dell'Op Cereali, ha ricordato l'importanza "del decalogo di sostenibilità di Barilla. Esso si affianca al disciplinare di produzione definito dalla Regione che fin dall'inizio di questa esperienza rappresenta la vera base di attività dei nostri agricoltori e centri di stoccaggio. Si tratta di novità che nel corso del tempo porteranno a cambiare lo stesso approccio delle aziende agricole".

Cosa prevede l'accordo
L'accordo quadro coinvolge l'intera filiera di produzione del grano duro per garantire la programmazione della produzione e delle consegne e fare del prodotto coltivato in regione un'alternativa competitiva ai grani di importazione. Molteplici i vantaggi: un'adeguata remunerazione per gli agricoltori, una materia prima di qualità per la pasta Barilla, maggior rispetto per l'ambiente.
Tra le novità dell'intesa 2013-2014: una semplificazione del meccanismo di fissazione dei prezzi di compravendita e l'inserimento di un decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla per migliorare l'impatto ambientale della coltura favorendo nel contempo la sua resa quanti-qualitativa. Le indicazioni del decalogo, si integrano e si completano con quelle già messe in pratica dal disciplinare di produzione della Regione Emilia-Romagna. Il contratto quadro prevede in particolare l'impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Odisseo, Levante e Saragolla) adatte all'utilizzo nell'industria pastaria poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana. Due le modalità per stabilire il prezzo di vendita: una quota legata al prezzo di mercato della Borsa merci di Bologna, con premialità in funzione della qualità, e un'altra legata al prezzo fisso. Sono inoltre stabiliti meccanismi premianti in funzione delle modalità di produzione e conservazione dei grani.
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara, CerealCap - stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
La Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un' attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce gran parte del seme necessario alle coltivazioni.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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