Non è una novità che sul mercato circoli caffè di qualità modesta, contaminato dall’introduzione di elementi che spesso poco hanno a che vedere col prodotto.
Durante l'incontro che si è svolto ieri a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stato raggiunto un accordo tra Froneri Italy e tutte le organizzazioni sindacali coinvolte nella vertenza riguardante il sito di Parma.
Un risultato positivo, che l'azienda vede con grande soddisfazione, arrivato a conclusione di un iter di confronto complesso durato tutto il tempo previsto dalla normativa in materia di licenziamento collettivo. L'accordo prevede l'erogazione di un sostegno di natura economica e un percorso a fini di outplacement a beneficio di tutti i 120 dipendenti interessati dalla chiusura del sito di Parma.
Grazie alla conclusione della vertenza, Froneri Italy può ora intensificare il programma finalizzato agli investimenti nel sito produttivo di Ferentino (Frosinone), coerentemente con la scelta di impegno sul mercato italiano più volte dichiarata negli ultimi mesi.
Al fine di perseguire una logica di sviluppo del territorio nell'area di Frosinone e qualificarsi sempre più come punto di riferimento per la crescita economica della zona, Froneri intende avviare partnership con alcuni Atenei del Lazio volte a sviluppare progetti per la valorizzazione delle risorse umane del territorio.
E' in corso in queste ore lo sciopero generale dell'industria alimentare di Parma indetto per la giornata di oggi, venerdì 15 dicembre, contro i licenziamenti Froneri.
Un corteo di solidarietà ai lavoratori dell'ex Nestlè è in atto da questa mattina fra le vie cittadine a sostegno delle centinaia di famiglie di Parma che vivono nello sconforto e che da più di un mese presidiano lo storico stabilimento di gelati di Via Bernini, giorno e notte, sette giorni su sette.
Anche Maurizio Landini, combattivo leader della Fiom e oggi alla segreteria nazionale del sindacato, aveva portato il proprio contributo di solidarietà e di appoggio alla lotta dei lavoratori Froneri.
La lettera del segretario generale Flai Cgil di Parma
"Cara lavoratrice, caro lavoratore,
mi permetto di scriverti personalmente per comunicare in poche righe l'importanza dello SCIOPERO GENERALE dell'industria alimentare di Parma di venerdì 15 dicembre pv. Da fine settembre centinaia di famiglie a Parma vivono dello sconforto a causa dei licenziamenti collettivi previsti dall'azienda FRONERI (società partecipata da Nestlé). Questa azienda infatti intende chiudere lo storico stabilimento di gelati di via Bernini (già Tanara e Italgel), senza un piano industriale, unicamente per accrescere i profitti finanziari degli azionisti. Vengono buttate storie, competenze e professionalità nate e cresciute nel nostro territorio. In più Froneri ha condotto la vertenza senza il minimo rispetto delle relazioni industriali, dichiarando il falso a luglio in un verbale in cui SMENTIVA LA CHIUSURA e negando ogni alternativa ai licenziamenti. Nemmeno ammortizzatori come la cassa integrazione vengono valutati, così come non c'è ricerca di altri imprenditori per iniziare nuove attività. Questo nonostante gli sforzi messi in campo dal Comune, dalla Regione e dal Ministero dello Sviluppo Economico che hanno tutti richiamato l'impresa alla responsabilità sociale. Un atteggiamento mai visto nel nostro settore e nella nostra provincia! I lavoratori hanno reagito e in poco tempo organizzato giornate di sciopero, presidi, manifestazioni a Milano, a Roma e in Svizzera presso la sede centrale di Nestlé. Da più di un mese presidiano l'azienda, in tenda, giorno e notte, sette giorni su sette. Il presidio è stato visitato da mezza città. Semplici cittadini, ex dipendenti, lavoratori di altre aziende, artisti, atleti, sindaci della provincia, personalità politiche (consiglieri e assessori comunali e regionali, deputati e senatori, europarlamentari). Anche il vescovo di Parma si è unito al presidio e ha scritto parole toccanti sul tema. E' arrivata la solidarietà da lavoratori tedeschi, francesi, spagnoli, svizzeri, bulgari... e perfino da Hong Kong, Thailandia, Corea e Myanmar. Questi lavoratori dimostrano a tutto un territorio l'IMPORTANZA DEL LAVORO e della sua DIGNITA'. Non possiamo lasciarli soli. Venerdì scioperiamo e scendiamo in corteo con loro perché a nessuno capitino più vertenze come questa. Nessuna impresa può permettersi di calpestare in questo modo i principi della Costituzione Italiana. TUTTI UNITI POSSIAMO FARCELA! INSIEME LOTTIAMO CONTRO QUESTI SOPRUSI!"
Luca Ferrari
In attesa dell'incontro al Minstero previsto per lunedi 27, si allarga il consenso ai lavoratori della Froneri e il 29 si svolgerà un presidio a Vevey (Svizzera), quartier generale di Nestlé.
di LGC 25 novembre 2017 - Si allarga il sostegno ai lavoratori della Froneri di Parma. Ieri era stata la Assessora alle pari opportunità del Comune di Parma. Nicoletta Paci, a fare visita alla tenda del presidio portando la sua solidarietà a tutti i lavoratori in lotta ed in particolare alle donne. Un gesto che vuole sottolineare l'importanza anche della stabilità lavorativa come deterrente nei confronti di ogni ricattabilità e possibile abuso. In precedenza anche il noto cantante Vinicio Capossela, attraverso una lettera ai lavoratori informa che il suo "Concerto di Natale" sarà dedicato a loro "Il concerto di Natale sarà motivo per esprimervi la mia più sentita solidarietà, con l'augurio che la vostra situazione possa risolversi prima delle festività".
Oggi è invece stata la volta di Maurizio Landini, combattivo leader della Fiom e oggi alla segreteria nazionale del sindacato, che ha voluto portare il proprio contributo di solidarietà e di appoggio alla lotta dei lavoratori Froneri.
"Il vostro è un problema che dovrà essere discusso anche in un quadro normativo più ampio del nostro Paese. Non è possibile che le multinazionali - tuona Maurizio Landini - possano muoversi in questo modo e non ci siano strumentazioni, come avviene ina altri paesi, che permettono ai governi di poter agire nei confronti delle imprese."
Nella sua esperienza, in questi anni complicati, sottolinea Landini, "Quando si chiude una azienda quel lavoro, quelle competenze saltano e non ci saranno più. Vuol dire che non è soltanto una perdita di posti di lavoro ma è una perdita anche di competenze legate a quel territorio, per uno sviluppo anche diverso di quel territorio. E' anche per queste ragioni che la vostra lotta è molto importante, è molto importante, per ognuno di noi per il ruolo che ha, darvi il nostro sostegno affinché non rimanga solo un vostro problema."
La rivendicazione, più volte ribadita, continua il dirigente CGIL, "ai telegiornali e alla stampa è molto precisa. Il ritiro blocco dei licenziamenti e che ci sia il tempo di fare una discussione che eviti che ci siano i licenziamenti."
"Il mio – conclude Maurizio Landini - non è solo un atto di solidarietà ma è per valutare insieme le modalità valute quali iniziative mettere in campo per bloccare i licenziamenti e di aprire una strada che possa garantire a ognuno di voi le competenze che avete realizzato in tutti questi anni".
Le iniziative a sostegno delle donne e degli uomini della Froneri proseguiranno anche nel pomeriggio di con Gianpaolo Cantoni che offrirà uno spettacolo di barzellette ai lavoratori in presidio. Domenica alle ore 16.00, musica con gli Electric Chickens Band.
Infine, per lunedì 27 novembre è poi in programma il secondo incontro congiunto al Ministero dello Sviluppo Economico - Ministero del Lavoro, mentre mercoledì 29 si svolgerà un presidio a Vevey (Svizzera), quartier generale di Nestlé.
Riceviamo e pubblichiamo Comunicato stampa "FRONERI" - Parma, 17 novembre 2017 - Con riferimento a dichiarazioni di rappresentanze sindacali con responsabilità sull'area di Parma riprese da alcuni organi di informazione locale ieri e oggi, Froneri precisa quanto segue.
Nell'incontro in data 15 novembre a Roma, davanti a Regione Emilia Romagna, Comune di Parma, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro, i rappresentanti di vertice di Froneri Italy hanno confermato di nuovo la decisione di chiusura del sito produttivo di Parma, in piena coerenza con quanto sempre affermato e comunicato in sede istituzionale e ai media. Di conseguenza, non vi è alcun fondamento per affermare che Froneri abbia rifiutato "un'ipotesi di gestione della ristrutturazione" – non essendovi mai stata ipotesi percorribile per una ristrutturazione aziendale.
Secondo quanto previsto dalla legge 223/91 in materia di "cassa integrazione e mobilità", l'ipotesi della cassa integrazione straordinaria non è legalmente percorribile nel caso della chiusura del sito produttivo di Parma. Di conseguenza non vi sono mai state le condizioni per una discussione tra le parti in materia di "ammortizzatori sociali"; chi ne ha parlato ha la responsabilità di aver creato aspettative infondate inasprendo il clima di tensione.
Per altro verso l'azienda ha ribadito e ribadisce la volontà di garantire ai dipendenti interessati dalla chiusura del sito produttivo di Parma soluzioni attive per ridurre il disagio sociale, quali: un sostegno di natura economica, un percorso a fini di outplacement, possibilità di trasferimento presso il sito produttivo a Ferentino (Frosinone).
E' auspicio di Froneri che il confronto con le rappresentanze sindacali previsto dalla normativa possa svolgersi in modo corretto, al fine di arrivare nel più breve tempo possibile alle soluzioni agibili sopra indicate secondo le modalità più efficaci per rispondere ai bisogni dei singoli lavoratori.
Oggi a Roma azienda, sindacati e istituzioni al tavolo di crisi convocato al Mise: nessuna novità sostanziale nella trattativa. Il viceministro Teresa Bellanova riconvoca le parti per il 6 novembre prossimo: "La proprietà si ripresenti con una diversa soluzione".
Bologna – Ancora situazione di stallo per la Froneri (ex Nestlé) di Parma, dopo un incontro svoltosi questa mattina nella sede del Ministero dello Sviluppo economico: vertenza aggiornata, sempre a Roma, al prossimo lunedì 6 novembre. È questo l'esito del tavolo di salvaguardia occupazionale che era stato richiesto da organizzazioni sindacali e istituzioni (Regione e Comune di Parma), al quale hanno preso parte i vertici della Froneri Italy Srl (società Nestlé Italia e R6R, multinazionale inglese proprietà di un fondo), i sindacati di categoria nazionali e territoriali, l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e la viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova insieme al dirigente ministeriale Gianpiero Castano.
Il tavolo ha affrontato i problemi legati alla procedura di licenziamento collettivo, aperta al Ministero del Lavoro lo scorso 29 settembre, per 112 lavoratori di Parma e 8 di Milano, e alla cessazione dell'attività di produzione del sito di Parma.
L'incontro si è concluso con la riconvocazione delle parti avanzata dalla viceministro Bellanova, che ha chiesto all'azienda di ripresentarsi per quella data con una diversa proposta: respinto l'esito di una vertenza con licenziamenti e un sito produttivo chiuso, a fronte della disponibilità da parte delle istituzioni a sostenere un piano di sviluppo. Ma l'azienda, è stato affermato, deve dimostrare la propria responsabilità sociale verso i lavoratori e il territorio in cui è insediata.
Le istituzioni hanno ribadito che la decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento produttivo di Parma, oltre a determinare la perdita di un numero rilevante di posti di lavoro priverebbe il territorio e il tessuto produttivo di una presenza importante per il settore dell'agroalimentare, con ripercussioni pesanti nell'indotto e nella filiera.
L'assessore regionale Palma Costi e il sindaco Federico Pizzarotti hanno espresso "netta contrarietà a un'ipotesi di riorganizzazione e di rilancio dell'azienda fondata sulla chiusura di un sito produttivo", invitando la proprietà a "fare una proposta di rilancio produttivo competitiva e in grado di recuperare spazi di mercato". "Non possiamo assistere- hanno aggiunto Costi Pizzarotti- alla dispersione di un patrimonio produttivo che contribuisce a fare del made in italy un segno di riconoscimento della qualità dei nostri prodotti nel mondo. Per queste ragioni siamo disponibili a sostenere un piano industriale di rilancio, purchè si basi sul mantenimento del sito produttivo di Parma, e invitiamo l'azienda ad avvalersi eventualmente anche degli ammortizzatori sociali per accompagnare questa transizione".
(Fonte: ufficio stampa Regione ER)
La Regione Emilia Romagna, con l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, ha convocato questa mattina in Municipio un tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale in merito alla chiusura a Parma dello stabilimento Froneri (ex Nestlè). Con l'assessore Costi erano presenti il vicesindaco Marco Bosi, l'assessore alle Attività produttive Cristiano Casa e l'assessore al Bilancio e al Personale Marco Ferretti, insieme ai rappresentanti del Gruppo Froneri, delle RSU del Gruppo Froneri e ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali.
Di fronte all'indisponibilità dell'azienda di rivedere la propria posizione, le Istituzioni hanno sottolineato l'inaccettabilità dell'ipotesi di chiusura dello stabilimento, oltre che per la salvaguardia dei lavoratori, anche per il depauperamento e per il processo di de-industrializzazione che essa comporterebbe per il sito di Parma.
Per questo motivo la Regione Emilia Romagna, concordemente con l'Amministrazione Comunale, richiederà l'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, con l'obiettivo di evitare questo epilogo anche attraverso gli ammortizzatori sociali che possono essere messi in campo e tutte le misure regionali e nazionali necessarie atte a salvaguardare il sito produttivo.
In merito al clima di tensione verificatosi a fine incontro gli assessori, comunali e regionale, hanno espresso "piena solidarietà alle forze dell' ordine e condannato le violenze, richiamando i lavoratori e tutte le parti in causa ad evitare, nonostante la difficoltà della situazione, azioni incivili e irresponsabili lesive inoltre del buon esito del procedimento".
(Fonte: Comune di Parma)
L'assessore Costi: "Non lasceremo nulla di intentato. abbiamo anticipato la problematica al Ministero dello Sviluppo economico che ha competenza diretta"
Bologna – "Come Regione saremo parte attiva per la salvaguardia dell'occupazione e della territorialità dell'impresa, tutelando le professionalità coinvolte e a difesa di un asset strategico del nostro sistema produttivo regionale e nazionale. Non lasceremo nulla di intentato nei confronti di un grande gruppo come la Nestlè, un marchio internazionale che decide di tagliare le radici con il territorio che ha creato e dato valore ai suoi prodotti".
Così l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, rispondendo in sede di Assemblea legislativa a un'interrogazione riguardante lo stabilimento della Froneri Italy Srl di Parma (società al 50% Nestlé Italia e 50% R6R, multinazionale inglese proprietà di un fondo), che ha aperto al Ministero del Lavoro lo scorso 29 settembre una procedura di licenziamento collettivo per un totale di 120 esuberi, di cui 112 solo nello stabilimento di Parma (su 185 lavoratori occupati).
"Abbiamo concordato, insieme alle Istituzioni locali- ha annunciato l'assessore Costi-, di convocare un tavolo di salvaguardia occupazionale che si terrà il prossimo 12 ottobre presso il Comune di Parma, per conoscere le ragioni di una decisione che fino a pochissimi mesi fa era categoricamente smentita dall'azienda stessa, e valutare quali azioni intraprendere per garantire il mantenimento di questa importante filiera produttiva che contribuisce a sostenere il Made in Italy nel mondo".
"Allo stesso tempo- ha aggiunto- abbiamo anticipato la problematica al Ministero dello Sviluppo economico, che ha competenza diretta vista la compagine societaria e l'organizzazione aziendale composta da più siti produttivi in diverse regioni italiane".
SOMMARIO Anno 16 - n° 39 01 ottobre 2017 - Editoriale: Italia - Francia, pace armata - Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte. - Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa - Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi - Salmone o non Salmone, questo è il problema! - Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.
SOMMARIO Anno 16 - n° 39 1 ottobre 2017
1.1 editoriale
Italia - Francia, pace armata.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa
4.1 turismo Turismo da record in Emilia Romagna
5.1 economia / Viabilità Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi
6.1 campagna cereali Consorzio Agrario di Parma: primo bilancio della stagione cereali
6.2 sisma 2012 fondi sicurezza Sisma 2012. Fondi aperti anche per il settore agricolo.
7.1 nutrizione, scienza e fake Salmone o non Salmone, questo è il problema!
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Niente di scontato. In attesa degli aggiornamenti di USDA.
9.1 crisi e occupazione Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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E' stato chiesta l'apertura di un tavolo di crisi regionale a seguito della decisione di licenziamento del personale della Froneri. Rimangiate dall'azienda le rassicurazioni di fine luglio.
di Virgilio Parma 28 settembre 2017 - Dapprima fu "Tanara", la pionieristica impresa di gelati che osò sfidare, con successo, colossi come Alemagna, Motta e Algida. Nel 1976 divenne Italgel, poi Nestlé e infine, dallo scorso anno, Froneri, il colosso dei surgelati nato dalla collaborazione paritetica tra Nestlé e la britannica R&R, specialista del gelato.
Un gruppo da circa 2,45 miliardi di euro presente in 20 Paesi con 15.000 dipendenti che obiettivamente lasciava ben sperare per un futuro glorioso come glorioso è stato il passato di questa azienda che seppe inventare il "Concertino" e il "Tartufo" e che diede vita al prestigioso marchio "Antica Gelateria del Corso".
Invece, a meno di un anno dal lancio del nuovo colosso dei gelati e surgelati, Froneri ha deciso di chiudere lo stabilimento di Parma lasciando a casa ben 180 dipendenti e 70 stagionali.
Un fulmine a ciel sereno, ha squarciato il cielo di Parma quando, 48 ore fa, è stato dato l'annuncio dei licenziamenti, in perfetto stile padronale d'altri tempi.
Una decisione che ha colto di sorpresa anche i sindacati, che solo a fine luglio scorso avevano ricevuto la rassicurazione (scritta) che smentiva categoricamente l'ipotesi di chiusura, e lo stesso Sindaco Federico Pizzarotti che nell'occasione aveva ricevuto medesime rassicurazioni.
"È la prima volta che nel nostro territorio un'impresa si comporta senza alcun rispetto per le relazioni industriali e attuando comportamenti palesemente disonesti e ingannevoli."
E' questo il commento di FAI, FLAI e UILA le tre sigle sindacali che hanno ricevuto mandato, dai dipendenti in stato di agitazione, "di intraprendere intraprendere ogni iniziativa utile ad ottenere l'annullamento della procedura di licenziamento collettivo e un vero confronto a 360 gradi che scongiuri la chiusura per evitare la perdita di così tanti posti di lavoro e l'impoverimento del tessuto industriale di Parma".
Nel frattempo è stato chiesta l'apertura di un tavolo di crisi in Regione mentre lo stato di agitazione proseguirà con il volantinaggio in centro Città previsto per sabato 30 settembre e il 6 ottobre un corteo di tutti i lavoratori di settore si concluderà davanti alla Prefettura.