Di Francesco Graziano Bologna, 22 agosto 2023 - Mentre tutta Italia si interroga se il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in questo momento parrebbe trovarsi ancora nel buen retiro di Puglia scelto come luogo dove “ staccare” dalle numerose grane politiche piovutegli addosso proprio in questi giorni, abbia avuto veramente un vertice di tre ore con Matteo Salvini il leader del Carroccio ne approfitta per dire la sua su argomenti inutili che non migliorano certo la vita degli italiani ma fanno sembrare il Parlamento un colosseo dove i problemi reali della gente comune vengono bellamente ignorati.
Di Autori (*) Parma, 19 aprile 2021 - Il segretario federale della Lega, sen. Matteo Salvini, è stato rinviato a giudizio dal G.U.P. del Tribunale ordinario di Palermo per i reati di sequestro di persona e di omissioni di atti d'ufficio in merito alla vicenda della nave Ong spagnola "Open Arms".
Coronavirus: La risposta del PSI Parma alla rivolta di Salvini
Di PSI Parma e provincia - In questo brutto periodo di emergenza Coronavirus, il leader della Lega Matteo Salvini non si è fatto mancare nulla in fatto di dichiarazioni, dimostrando ancora una volta di saper parlare dei problemi delle persone, ma tuttavia senza avere mai le soluzioni. Ci troviamo di fronte ad una emergenza non solo sanitaria, ma anche economica, che rischia sul serio di mettere in ginocchio un intero paese. In un momento così delicato, la cosa più importante è riuscire a mantenere la calma, cercando di trasmettere un messaggio positivo ai cittadini per evitare scontri di qualunque genere. In questa grave emergenza i partiti devono lavorare insieme, deve esserci collaborazione anche tra avversari politici. Ma a quanto pare questa non è una cosa che si addice al segretario della Lega, perennemente in campagna elettorale, sempre pronto ad istigare le persone contro gli avversari e l'Europa, generando il classico clima caotico che lo contraddistingue, pronto a parlare di rivolta nella sua ultima intervista. L'uomo del Papeete, colui che diceva di tenere tutto aperto e di continuare a vivere le nostre vite, ora favorevole alle sanzioni e al rispetto delle regole, ma che anni fa dichiarava pubblicamente di essere dalla parte di quelli che disobbediscono ad una legge se ritenuta stupida. Quello dei pieni poteri e delle dirette Facebook h24, che oggi critica i messaggi del Premier Conte via social. A conti fatti, una vera fortuna non avere lui al governo. Una cosa però Salvini ce l'ha insegnata, ovvero la differenza tra statista e politico. Lo statista si interessa dello stato e di tutti i cittadini che ne fanno parte, il politico pensa solo ai suoi interessi personali e del suo partito. Ebbene si, a quanto pare Matteo Salvini non è uno statista.
Il commento di Cristiano Manuele, segretario PSI Federazione di Parma e provincia sulla situazione attuale:
"Noi Socialisti siamo vicini ai lavoratori autonomi, al personale sanitario e ai volontari e naturalmente ai malati. In questo momento storico si dovrebbe parlare di meno ed agire di più. Noi Socialisti abbiamo preferito agire e non disperdere energie in polemiche inutili e sterili, donando quanto abbiamo potuto all’Assistenza Pubblica di Parma. Non chiediamo di sapere se altre formazioni politiche abbiano agito in egual modo, ma se lo avessero fatto, certamente non avrebbero mancato di sventolarlo su tutti i social come se avessero compiuto un sacrificio estremo. Noi Socialisti siamo al fianco di chi ha bisogno da 120 anni e ci saremo anche domani."
Carcere di Parma, altri tre agenti ricoverati. Salvini: “è ancora colpa dello stesso detenuto, incredibile l’immobilismo di Bonafede”
“Aveva mandato otto agenti in ospedale due giorni fa, e oggi ne ha fatti ricoverare altri tre (poi aumentati a 4 nel pomeriggio - ndr). Succede nel carcere di Parma per colpa di un detenuto marocchino che per due volte ha cercato di incendiare la propria cella. Solidarietà a donne e uomini della Polizia Penitenziaria: è incredibile il silenzio e l’immobilismo del Guardasigilli Alfonso Bonafede”.
Lo dice Matteo Salvini, commentando la denuncia del Sinappe.
Salvini sbeffeggia sui social candidata di Bonaccini, Caterina Pagani. l’interessata: “metodi bambineschi, non ci sono argomentazioni”
Tra gli innumerevoli post su Facebook di Matteo Salvini, questo pomeriggio uno ha colpito una candidata piacentina della lista civica “Bonaccini Presidente”, Caterina Pagani, in lizza per un posto in Consiglio Regionale dal 27 gennaio. Nel post in questione si vede Largo Battisti in un momento di scarso passaggio, il gazebo elettorale con l’immagine ben visibile della candidata e la didascalia: “Non spingete!”. Il tutto con l'aggiunta di una foto di un Bonaccini, quasi irriconoscibile, di qualche anno fa.
Inutile dire che il post è stato subito preso d’assalto con commenti compiaciuti dei fan del leader della Lega, ma ha anche attirato commenti di ben altra natura, soprattutto si fa notare Piazza Maggiore di Bologna stipata di “Sardine” in concomitanza. La risposta della diretta interessata, Caterina Pagani, arriva ironica: "Matteo, non essere timido, se volevi un selfie con me, bastava chiederlo. La prossima volta fai.... #unpassoavanti". In calce, in risposta alla foto di Bonaccini nel post del leader della Lega, Pagani aggiunge una altrettanto irriconoscibile foto di Salvini degli inizi.
“Inutile dire che la campagna elettorale infinita di Salvini si giochi anche sui social network, ma un uso corretto sarebbe gradito. Anzi, questa immagine è un chiaro segnale di timore in vista del 26 gennaio. Non sono sorpresa che Salvini nell'ultima settimana di campagna elettorale dedichi tante energie a sbeffeggiare i suoi avversari politici con metodi bambineschi, evidentemente non riesce ad elaborare argomentazioni migliori per convincere gli indecisi e gioca ancora una volta la carta del bullismo. Ne prendiamo atto e andiamo avanti. Starà agli elettori valutare nel merito in quale stile si riconoscono”.
Salvini: OH Ragass!, o il 26 gennaio o mai più! Quindi invita tutti a Maranello sabato prossimo alle 3 del pomeriggio, "che è l'unico rosso che ci piace".
Di LGC 13 gennaio 2020 - "L'aria è frizzantina, - dice Matteo Salvini dal palco di Parma, abbiamo fatto due passi in centro a Parma senza dire niente a nessuno e quando vieni fermato da ragazzi, commercianti che ci dicono, "forza non mollate che questa è la volta buona, vuol dire che c'è. Più di 1000 persone a Borgotaro, una domenica sera, siamo stati a Tornolo a Noceto …" Un passaggio è dedicato anche all'agricoltura e al rischio che in Europa vogliono mettere il semaforo rosso al Parmigiano Reggiano che fa male!. "il 26 non è solo un voto per la Regione, sottolinea Salvini, ma c'è qualche genio in Europa che vuole mettere il bollino rosso sul parmigiano reggiano che fa male, guai a chi vuole distruggere la nostra agricoltura i nostri sapori, vogliono mettere fuori norma il parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma e noi, a difendere gli interessi italiani che abbiamo a Bruxelles… Gentiloni. OH Ragass!, o il 26 gennaio o mai più e non la faccio lunga perché è il nono incontro di oggi, poi a Salsomaggiore!..." Infine invita tutti per sabato prossimo a Maranello alle 3 del pomeriggio, "che è l'unico rosso che ci piace" chiosa l'ex ministro dell'interno.
(Foto di Francesca Bocchia)
A seguire l'intervento completo:
https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/matteo-salvini-a-parma-130120/461186241501018/
Il leader della Lega si sottrae, Bonaccini risponde
di Francesca Caggiati Parma 24 dicembre 2019 - Di recente a Parma per la campagna elettore in vista delle prossime elezioni regionali, è venuto Matteo Salvini e mi ha ispirato un’intervista doppia con alcune domande, politiche e non, per lui e per il candidato del centrosinistra, attuale Governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Il leader della Lega, per il tramite del suo portavoce, dapprima sembrava disponibile ad essere intervistato, ma una volta venuto a conoscenza delle domande ha prima procrastinato e poi declinato l’invito, che invece è stato accolto da Stefano Bonaccini.
Non credo di aver posto domande tendenziose, né di aver messo in difficoltà nessuno; in ogni caso non era nelle intenzioni. La finalità era ed è semplicemente quella di conoscere, anche da un punto di vista umano e non solo politico, due avversari.
Sì, perché l’impressione che si ha è che, i due veri candidati alle elezioni regionali in programma per il prossimo gennaio, siano proprio Matteo Salvini e Stefano Bonaccini.
Le domande rivolte ai due politici vengono riportate qui sotto. Buona lettura!
Intervista a Stefano Bonaccini
- Cosa cambierà in Regione Emilia Romagna se viene riconfermato Governatore e cosa succederà invece se vince il centrodestra?
L'Emilia-Romagna è una regione che funziona piuttosto bene, meglio del resto del Paese. Siamo quella che cresce di più da cinque anni, con la disoccupazione pressoché dimezzata, dal 9% è oggi scesa poco sopra il 5%, il tasso di occupazione fra i più alti, soprattutto quello femminile, e il record di export pro-capite. Io propongo però di fare un passo avanti: non solo per risolvere le questioni aperte, ma perché dobbiamo continuare ad essere una regione che investe sul futuro e l'innovazione, dobbiamo creare nuove opportunità. I nostri avversari hanno descritto l'Emilia-Romagna come una terra di raccomandati, da liberare, come la pattumiera d'Italia. E soprattutto, non hanno un progetto per il suo futuro. Finora hanno indicato un solo obiettivo: vincere qui per mandare a casa Conte. Ma il 26 gennaio si vota per l’Emilia-Romagna, non per altro.
- Come è questa campagna elettore il cui avversario politico è una donna? Quali qualità - un paio almeno - pensa che abbia in più o di diverso un uomo rispetto ad una donna e quali difetti invece?
Al momento il mio avversario pare più Salvini della Borgonzoni... Credo che uomo o donna non faccia differenza in sé, io penso che le persone valgano in quanto tali: la differenza la fanno le idee, la capacità, la competenza. In particolare oggi, con l'elezione diretta: prima ancora del voto di appartenenza al singolo partito, ogni elettore è chiamato a scegliere la figura che amministrerà l'Emilia-Romagna per i prossimi 5 anni.
- Quali sono secondo Stefano Bonaccini le tre priorità dell'Emilia-Romagna?
Continuare a crescere, creando lavoro di qualità, stabile, sicuro e pulito. Accelerare nella svolta ecologica, perché dobbiamo garantire una regione sostenibile anche ai nostri figli. Rafforzare ulteriormente i servizi, per assicurare l'accesso a tutti, a prescindere dal loro reddito. Soprattutto in sanità: finché ci sono io, resta pubblica e lavoreremo perché possa garantire le migliori cure a tutti, al povero come al ricco. Come nella passata legislatura, a tutte le associazioni economiche e alle organizzazioni sindacali, alle professioni e al Terzo settore, alle università e alle Camere di commercio chiederò di sottoscrivere un Patto per il Lavoro e contro l'emergenza climatica.
- Come Parma potrà beneficiare della vincita del centrosinistra?
Già in questi anni abbiamo lavorato insieme al Comune su infrastrutture, sanità, agroalimentare, turismo e cultura. Penso all’impegno, anche finanziario, che come Regione siamo pronti a garantire per il rilancio dell’aeroporto Verdi, o al lavoro di squadra per Parma capitale italiana della cultura 2020, che già fra pochi giorni porterà a nuovi risultati concreti, aprendo su una città bellissima come Parma e su tutta la nostra regione una vetrina straordinaria, che porterà qui visitatori da tutta Italia e da ogni Paese.
- Stefano Bonaccini è più della coalizione che rappresenta e sostiene la sua candidatura: nei fatti è un leader. Cosa possono trovare gli elettori in lei?
Spero tutte le cose che ha elencato. Ma soprattutto l’impegno e la volontà di dedicare tutto il tempo possibile all’Emilia-Romagna, ai suoi territori, ai comuni grandi e a quelli piccoli, a chi lavora e a chi fa impresa, a chi qui studia e fa ricerca. In cinque anni sono stato in quasi tutti i 328 comuni emiliano-romagnoli, dal più grande, Bologna, al più piccolo, Zerba, nel piacentino, che ha meno di 100 abitanti. Qualsiasi amministratore, a prescindere dal colore politico, può chiamarmi e io o la mia Giunta risponderemo nel giro di breve. Disponibilità massima, per l’Emilia-Romagna. Perché esserne presidente in questo primo mandato è stato motivo di grande orgoglio, così come lo è il fatto di proporre adesso un progetto per la regione che vogliamo nei costruire prossimi anni, ancora più forte e più giusta.
- Cambiamo completamente argomento.... Stefano Bonaccini tra 20 anni? Come sarà e cosa farà nella vita?
Diciamo che sono concentrato sui prossimi 20, 30 giorni. Su una campagna elettorale faticosa, certo, ma bellissima e entusiasmante, per l’Emilia-Romagna, la nostra regione. Impegnarsi per la propria terra è fantastico, per me un grande onore. Per il resto, oggi come fra vent’anni la cosa più importante sono gli affetti, dei tuoi cari, dei famigliari, degli amici veri.
- Com'è la donna "ideale" di Stefano Bonaccini? Non tanto dal punto di vista fisico, ma caratteriale e di valori.
Faccio una premessa: dovremmo tutti provare a smettere di inseguire e alimentare stereotipi che non hanno alcuna ragion d’essere. Lo ripeto: per me esistono le persone, che valgono in quanto tali.
- Ha un sogno nel cassetto? Una piccola follia che le piacerebbe fare. Ad esempio lanciarsi con il paracadute, scalare una montagna, ecc...
Le follie le lascio ai folli, preferisco la normalità, che come cantava Lucio Dalla, l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
- Nella vita... meglio soli che male accompagnati? Oppure qualcos'altro?
Con la forza di guardare sempre negli occhi la persona che hai di fronte. Perché alla fine una stretta di mano conta più di ogni altra cosa. Sincerità e chiarezza verso gli altri, solo così puoi aspettarti altrettanto.
- Cosa augura per queste festività a lei e alle persone che le stanno più a cuore?
Serenità. Mia moglie e le mie due figlie sono abituate al mio modo di fare il presidente della Regione: poco in ufficio e sempre nel territorio, fuori dal ‘Palazzo’, fra la gente e nelle comunità locali. Il che vuol dire anche sentirsi e raggiungersi ogni volta che si riesce a farlo, ma certo sarà bello durante queste festività trascorrere più tempo insieme. Anche la campagna elettorale, per un po’, potrà attendere.
Intervista a Matteo Salvini
- Cosa cambierà in Regione Emilia Romagna se vince Lucia Borgonzoni e cosa succederà invece se vince il centrosinistra?
Risposta non pervenuta.
- Come mai ha scelto una donna come candidata? Che qualità pensa che abbia in più o di diverso rispetto ad un uomo?
Risposta non pervenuta.
- Quali sono secondo Matteo Salvini le tre priorità dell'Emilia Romagna?
Risposta non pervenuta.
- Come Parma potrà beneficiare della vincita del centrodestra?
Risposta non pervenuta.
- La Lega è cresciuta nei consensi e molto è per suo merito, tanto da piacere anche agli elettori del centrosinistra. Cosa trovano in lei?
Risposta non pervenuta.
- Cambiamo completamente argomento.... Matteo Salvini tra 20 anni? Come sarà e cosa farà nella vita?
Risposta non pervenuta.
- Piace molto alle donne.... ma com'è la donna "ideale" di Matteo Salvini? Non tanto dal punto di vista fisico, ma caratteriale e di valori.
Risposta non pervenuta.
- Ha un sogno nel cassetto? Una piccola follia che le piacerebbe fare. Ad esempio lanciarsi con il paracadute, scalare una montagna, ecc...
Risposta non pervenuta.
- Nella vita... meglio soli che male accompagnati? Oppure qualcos'altro?
Risposta non pervenuta.
- Cosa augura per queste festività a lei e alle persone che le stanno più a cuore?
Risposta non pervenuta.
Magari a Matteo Salvini ora verrà voglia o troverà il tempo per essere intervistato e noi pubblicheremo le sue risposte. Per par condicio non sarebbe giusto leggesse prima le risposte di Bonaccini… ma questa è un’altra storia.
Nei momenti di crisi e di emergenza la sopravvivenza di ciascuno passa quasi esclusivamente dalla abilità di ognuno del gruppo di svolgere i compiti acquisiti durante le esercitazioni e soprattutto dal sostegno reciproco . E’ quello che non accade nel nostro parlamento.
Di Lamberto Colla 01 dicembre 2019 -
“Si metta in fila. Prima viene Carola”, ironizza Matteo Salvini alla minaccia del Presidente Giuseppe Conte di querelarlo in merito alla affermazione di tradimento per la vicenda MES (Fondo Salva Stati) che sembrerebbe essere stata sottoscritta dal premier senza aver consultato il Parlamento e addirittura il provvedimento sarebbe “chiuso e inemendabile”, come dichiarato dal Ministro Gualtieri in audizione al Senato.
Uno “sfregio al Parlamento”, l’ha definito Borghi, per il quale Salvini chiede l’intervento del Capo dello Stato. “Il presidente Mattarella - sottolinea il leader leghista - è da sempre, giustamente, molto attento al rispetto della Costituzione e in questo caso siamo di fronte a un atto del Parlamento che il presidente del Consiglio ha ignorato.”
Ma in questi giorni di minacce di carte bollate ne sono volate anche tra altri rappresentanti dei poteri dello Stato che sembrano da tempo in conflitto: magistratura e parlamento.
Questa volta non è un esponente di Forza Italia o della Lega a essere messo sotto mira ma un ex PD e un ex Primo Ministro. Il Matteo, questa volta Renzi, dopo la sua fuoriuscita dal PD sembra aver perduto l’immunità e la magistratura sembrerebbe così aver affilato i coltelli e lanciato l’attacco finale alla sua ex Fondazione OPEN, mettendo anche a soqquadro tutte le imprese che avevano offerto sostegni.
Matteo Renzi non ci sta e parte al contrattacco parlando di "gioco al massacro" e, dal suo account Facebook, chiede: "Chi decide oggi cos'è un partito?", sottolineando che "E' in gioco la democrazia".
"Siamo o non siamo un Paese in cui vige la separazione dei poteri?" si chiede l’ex premier, chiarendo che "Non sto attaccando l'indipendenza della magistratura, ma sto difendendo l'indipendenza della politica"
Un attacco che non sembra voler far passare indenne e anzi anch’egli minaccia minaccia denunce. “Le prime tre denunce penali che ora firmo (Travaglio Verità Espresso) sono indirizzate al Dr Creazzo, capo della procura di Firenze - scriveva Renzi venerdi mattina su Twitter - Io credo nella giustizia. Sono certo che i magistrati fiorentini saranno solerti nel difendere i miei diritti di cittadino".
Verso il dottor Creazzo le carte bollate sarebbero indirizzate a seguito delle “rivelazione di segreto bancario o istruttorio alla luce degli articoli della Verità e dell’Espresso”, mentre verso Travaglio per la dichiarazione che Governo Renzi avrebbe “beneficato il gruppo Toto nel 2017”, mentre il Governo renziano era già decaduto nel 2016.
Domanda: Quanto impiegherà questo conflitto totale, tutti contro tutti, a uscire da Montecitorio e spargersi per le strade?
(Foto della Camera dei deputati di Francesca Bocchia)
Link:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=F6fruBczDGY&feature=emb_logo
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Bersani il giaguaro non era riuscito a smacchiarlo. Vediamo se i gattini riusciranno a abbuffarsi di sardine in Emilia Romagna. Ma ancor più buffo è pensare alla sinistra che non si ricorda di stare al governo e si comporta come se fosse all'opposizione (S.P.Q.R. come diceva Asterix: Sono Pazzi Questi Romani)
Di Lamberto Colla 24 novembre 2019 - La piazza, almeno in Italia, non fa più paura, superata dalla piazza virtuale dei social e per fortuna dall'intelligenza di quelli che, alla fine, esprimeranno il loro giudizio incondizionato nelle cabine elettorali.
Sotto certi punti di vista questi rivoluzionari della domenica non hanno né le idee e tantomeno le motivazioni per una svolta rivoluzionaria. Cresciuti nella bambagia e coccolati da tuti, la voglia di mettersi in luce è più forte di mostrare i contenuti della protesta.
Ben poca roba essere contro Salvini, il nemico etichettato come "fascista e razzista", ma anche populista e nazionalista e chi più ne ha più ne metta. La strategia della sinistra è sempre la stesa: costruire un nemico, colpirlo nella persona e non nella politica, quindi screditarlo e augurarsi che nella riservatezza della cabina elettorale la croce vada sul simbolo dei "buoni", quelli ai quali tutto si deve, quelli dal verbo sicuro, persino capaci, e non è roba di poco conto, di fare opposizione anche quando sono al Governo.
Dei "girondini" (1791), i rivoluzionari francesi nati dalla alta borghesia poi decimati sulle forche dagli uomini di Robespierre, non è rimasto nulla. In Italia, sin dagli albori, il nuovo millennio ha visto il sorgere di pseudo movimenti di piazza ben poco spontanei. Nel 2001 i No Global hanno trovato la motivazione di riunirsi sul nostro suolo, a 3-4 anni di distanza dalla sua origine, giustappunto per andare a attaccare Berlusconi che riuniva il G8 a Genova. Il "popolo di Seattle", dal quale tutto prese avvio verso la fine del secolo precedente, nacque come movimento di protesta contro la politica legata all’economia liberista.
Un'esperienza che ha probabilmente stimolato i tanti "dotti", gli intellettuali e gli artisti di sinistra, sotto la guida di Nanni Moretti, a legarsi per mano e fare i "girotondi" attorno ai palazzi delle istituzioni per proteggerli dal diavolo (non il Milan ma il suo Patron). Era il 2002 e i "girotondi” sembrava che potessero ergersi a difesa del giusto e delle istituzioni.
E infine, "Tutti giù per terra", come finiscono tutti i giro-girotondi.
Per 5 anni tutto tace, la gente si è dimenticata dell'elegante quanto inutile movimento da "parrocchia" o da "cortile" e ecco che la rabbia montante di buona parte degli italiani che non vedono cambiamenti ma avvertono una continua caduta della politica viene catalizzata dal "V Day" (2007). Il "Vaffa" scende in piazza con Grillo sostenuto dalla forza aggregante del digitale. In meno che non si dica, il "Vaffa" diventa il grido di battaglia al quale in molti si riconoscono. Celebre la gufata di Piero Fassino quando, nel 2009, invitò il comico a fondare un partito, mettere su una organizzazione, presentarsi alle elezioni e poi "vediamo quanti voti prende"; nacque così il M5S che andò persino a rubare la poltrona di Sindaco allo stesso Fassino nella sua Torino qualche anno dopo (2016).
E' proprio nel 2009 che un nuovo rigurgito popolare sinistro si organizza contro il solito "Berlusconi" chiamato a gran voce a dimettersi dal "Popolo Viola". Il neonato movimento ha trovato subito la sponda dei poteri finanziari mondiali capaci di far lievitare lo spread come una torta margherita in forno, sino a farla implodere solo dopo l'arrivo dell'uomo con il loden frusto, l’uomo al più alto gradino della gerarchia europea di quella nomenKlatura mondiale che governa il mondo con i flussi finanziari e il convincimento che le costituzioni e il diritto di sovranità sono roba sorpassata .
Finalmente, dopo tutti questi movimenti da pesci d'acqua dolce ecco finalmente mostrarsi alla luce del sole il movimento tosto, quello delle sardine, che invece vengono dall'acqua salata, raccolti a occupare le piazze dove Salvini andrà a fare campagna elettorale per le prossime regionali (Emilia Romagna il 26/1/2020).
Migliaia di giovani si chiamano e vanno a stiparsi nelle piazze per contarsi mentre Salvini è lì, poco distante, a raccontarsi e presentare i suoi candidati.
Ovviamente la genesi è di sinistra, quella che è al governo del Paese, ma si comporta come se fosse all'opposizione. Così si schiera contro Salvini, come se questo fosse il presidente del Consiglio, e butta lì un po' più di 1.500 emendamenti alla manovra finanziaria "salvo intese" su 4.550 totali e dei quali 921 presentati dai DEM mentre la lega si è fermata a 905.
Una sinistra che non sa cosa fare.
Si fa spingere da Renzi a fare il governo giallo-rosso, poi si fa rubare i parlamentari e i ministri dallo stesso Renzi che forma il suo partitino, per arrivare infine a rilanciare lo Ius Soli e lo Ius Scholae mentre l'Alitalia e l'Ex Ilva si stanno dissolvendo, e riuscendo persino a "sbiancare" lo stesso Stefano Bonaccini il quale probabilmente si è chiesto se stanno giocando con o contro di lui nella delicata partita elettorale che lo vede coinvolto contro la rappresentante leghista nella roccaforte emiliano romagnola. "Ius soli? Le due priorità in questo momento sono un grande piano di prevenzione contro il dissesto idrogeologico e cambiare la plastic tax. Secondo me servivano toni per mettere al centro altre questioni oltre allo ius soli - dice a Radio24 il governatore dell'Emilia Romagna".
A consolare Bonaccini & C, e in sostegno alla non politica della sinistra, ecco accorrere le sardine, il movimento universitario che come "moscerini" vanno a presidiare le piazze per dire che Salvini è brutto ed è il male assoluto.
Ma quale manifesto culturale o politico hanno sottoscritto? Niente. Sono antifascisti e antirazzisti come, forse non lo sanno o non vogliono capirlo, il 99% degli italiani lo sono.
Senza il "fascista" non ci sarebbero argomenti per radunare il popolo delle sardine nelle "lagune salate", almeno sino a quando non si ergerà per sempre il MOSE o si scateneranno i "Gattini di Salvini".
Video: Fassino https://www.youtube.com/watch?v=tupKzNFBW3g
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