Viene da chiedersi ignorati poi per cosa? Per un libro scritto e autoprodotto da un generale chiamato “ Il mondo al contrario” dove vengono vergate nero su bianco parole – per mantenerci nello “ Bello stilo” – quantomeno inopportune. Solito squallido balletto modalità Papeete, con cannonate da una parte e dall’altra, tra chi – come la Schlein sottolinea l’incostituzionalità di quei pensieri e chi- come i commentatori di destra- inneggiano al libero pensiero e alla libertà d’opinione non mancando di ricordare che queste sono state battaglie fatte proprie dal mondo di sinistra ai tempi di quello che è stato chiamato ventennio berlusconiano.
Proprio ieri sembrerebbe esserci stata una telefonata tra il vicepremier e il Generale diventato improvvisamente famoso (a proposito, avrà pure ricevuto degli attacchi ma tutto ciò gli ha giovato in termini di pubblicità e vendite oltre al fatto che il libro non è stato ritirato).
Succo del pensiero di Salvini è che Vannacci, il quale ha ricoperto numerosi incarichi nelle zone più “ calde” del pianeta da un punto di vista geopolitico “ deve essere giudicato per quello che fa in servizio”. Risulta privo di un qualsiasi fondamento l’esistenza di un ipotetico Grande Fratello tirato in ballo dal leader, da qualche anno improvvisamente riscopertosi interessato ai problemi del sud dopo avere cantato e ballato canzonette offensive nei confronti del Mezzogiorno, che ti dica cosa leggere e cosa no; Vannacci ha pubblicato continuerà a vendere e staremo ancora a parlare di temi lontani dai problemi concreti delle persone ma pazienza è la politica bellezza.
“ Non ho sentito il ministro Crosetto, ho letto le sue dichiarazioni sui quotidiani – avrebbe detto Vannacci- non ho ricevuto alcuna notifica di provvedimenti. Io sono stato avvicendato dalla mezzanotte di ieri , non sono stato rimosso dal mio incarico. Ha concluso affermando: “ Vedremo comunque alla fine di questo eventuale provvedimento disciplinare i fatti che mi sono stati addebitati e quali sono le accuse”.
Proprio Crosetto è stato attaccato dai suoi stessi compagni di partito per aver preso le distanze dall’opera, anche qui – con tutto quello che si può pensare dell’attuale ministro della difesa- non si può non ricordare che non si sia mosso di concerto con il Capo dello Stato, colui che è il capo delle forze armate. Il Presidente nel 2000 non si faceva tanti scrupoli, quando ricopriva lo stesso incarico di uno dei tre fondatori di FdI, a rimuovere dal proprio incarico chi criticava la politica italiana in Kosovo.
Concludiamo con una domanda: con tagli alla sanità oramai dati quasi per certi, con nosocomi che cadono in mille pezzi, con una donna su tre che viene uccisa ogni tre giorni ma veramente vogliamo continuare a pubblicizzare opere che per ora camminano ma poi come tutte le cose vedranno la fine del loro tragitto?