A Monaco domina Verstappen, che vince davanti ad un grandissimo Alonso. Terzi Ocon e Alpine. Male la Ferrari, sesta e ottava. Arriverà mai una svolta per la Rossa?
di Matteo Landi
Per Piquet correre a Monaco era come "andare in bici nel salotto di casa". Una pista difficile, claustrofobica. Sulla quale fare girare queste vetture, così lunghe e larghe, appare ancor più difficile, quasi un'impresa. Verstappen ha reso bene l'idea ieri, in qualifica, quando ha artigliato la pole position appoggiandosi più volte contro guard rail e muretti, con uno stile quasi da videogioco. Anche se l'Aston Martin guidata da Alonso è parsa a tratti superiore alla Red Bull pigliatutto, e lo spagnolo si è reso autore di un fine settimana perfetto, nulla ha potuto contro la superiorità del binomio Verstappen-Red Bull. D'un soffio non ha ottenuto il miglior tempo in prova, mentre in gara, oggi, è rimasto a contatto con l'olandese solo alla partenza. La pioggia, che ha bagnato la pista dal 52esimo giro, avrebbe potuto sparigliare le carte. Così non è avvenuto per i primi della classe. Fra i quali a Montecarlo vi è un grandissimo Esteban Ocon, eccezionale anche in qualifica. Il francese ha corso in modo impeccabile, resistendo prima a Sainz, poi ad Hamilton, e regalando quindi ad Alpine il primo podio stagionale. Adesso la casa francese è quinta in classifica costruttori, subito dietro a Ferrari.
Una Ferrari che profuma di Sauber
A Maranello la stagione non sta svoltando. Si è consumato ormai il sesto weekend stagionale, abbiamo assistito a sette gare, se consideriamo anche la sprint race di Baku, ma Leclerc e Sainz ancora non conoscono il potenziale della vettura che stanno guidando (nella migliore delle ipotesi). La SF-23 appare molto sensibile ad ogni minimo cambiamento di temperatura dell'asfalto, consuma in modo anomalo qualsiasi tipo di gomma. Oggi, quando sulle due Rosse hanno montato pneumatici intermedi, abbiamo assistito ad un crollo prestazionale difficile da spiegare. Leclerc avrebbe potuto sfruttare la penalità affibbiata a Russell (cinque secondi da aggiungere al tempo di gara), ma negli ultimi giri ha perso terreno nei confronti della Mercedes dell'inglese, non riuscendo quindi ad andare oltre alla sesta piazza finale. Risultato frutto anche di un terribile errore commesso in qualifica dal box del monegasco, lento nel suggerirgli di farsi da parte dato l'arrivo di Norris, nel pieno del suo giro veloce. Gli sforzi di Charles per ottenere un giro quasi da pole position sono stati quindi vanificati dall'ennesimo grave errore "strategico". Lo mettiamo fra virgolette perché avvisare un pilota in certe fasi di qualifica, fra l'altro a risultato ormai consolidato, dovrebbe essere un gioco da ragazzi per un team che continua a definirsi top (ancora per quanto?). Peggio ancora è andata a Sainz, solo ottavo al traguardo. Partito dalla quarta posizione in griglia lo spagnolo ha compiuto i classici errori del pilota che corre nella bagarre di centro classifica. Un tamponamento, con tanto di ala scheggiata, un lungo nella convulsa fase di gara bagnata, in una di quelle situazioni in cui si chiede ai migliori di fare la differenza. Il bottino di Monaco è quindi piuttosto magro per la squadra di Maranello. Nel giorno del suo compleanno, Fred Vasseur, avrebbe gioito, se ancora fosse nelle vesti Alfa Romeo-Sauber...
Perez: weekend disastroso
Non ha gioito pure Sergio Perez. Secondo in classifica mondiale, riuscirà a tenere il passo di Max Verstappen nell'arco di un intero campionato? Sono weekend come quello monegasco che tolgono ogni dubbio: la risposta è negativa. Verstappen se non vince va a podio, Perez, invece, nonostante guidi la miglior vettura del lotto, a volte incappa in giornate veramente storte, frutto di errori non da top driver. In qualifica ha distrutto la sua Red Bull contro le protezioni. Scattato dall'ultimo posto della griglia di partenza sapeva che a Monaco la rimonta sarebbe stata ostica. La sua frenesia, alternata a momenti veramente soporiferi, l'ha resa impossibile. Il messicano ha compiuto una serie interminabile di errori che lo hanno relegato fuori dalla zona punti, ed adesso in classifica di campionato è più vicino al terzo posto di Alonso piuttosto che al primo del compagno Verstappen.
McLaren a punti. Williams ancora nel baratro
A Montecarlo hanno battuto un colpo le due McLaren, condotte da Norris e Piastri. Nono l'inglese, decimo l'australiano, un bottino amaro se si pensa al blasone McLaren, buono se si considera il livello fin qui espresso dal team inglese nel campionato in corso. Una situazione complessivamente drammatica che relega una delle squadre più vincenti della storia della F1 alla sesta posizione in classifica costruttori. Comunque ben più avanti dell'altra nobile inglese decaduta, la Williams. A Monaco Albon ha brillato in qualifica, ed il tredicesimo tempo finale gli è andato stretto. In gara invece tutto è andato storto a lui ed al compagno Sargeant. L'americano deve crescere ma il suo team non gli sta certo rendendo la vita facile, con strategie piuttosto "fantasiose".
Prossima tappa: Spagna
Neanche il tempo di rifiatare che il Circus sarà in pista già il prossimo weekend, in Spagna. A Barcellona le squadre porteranno aggiornamenti tecnici importanti. Mercedes ne ha già antipato una buona parte a Monaco, Ferrari dovrà invece mostrarci le prossime carte che intende giocare. Red Bull domina già, con un altro step evolutivo potrebbe definitivamente prendere il largo. Aston Martin vuole rimanere in zona podio. Potrebbe essere quindi la gara della svolta, soprattutto per la squadra condotta da Vasseur: non dovessero funzionare gli upgrade resteranno pochissime "ultime spiagge", diversamente sperare in qualche lampo potrebbe avere un senso.
Verstappen parte nono, rimonta, regala spettacolo e trionfa. Perez si arrende ed è secondo. La Ferrari arranca e non va oltre il quinto posto di Sainz ed il settimo di Leclerc.
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Non un olandese, ma un messicano. Cambia il pilota vincitore, ma il team è sempre lo stesso. In Arabia Saudita trionfa Perez, davanti a Verstappen. Terzo Alonso. Ferrari solamente sesta e settima. A Maranello è tempo di rialzare la testa.
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