Caro Tito, la nostra Calabria ha un territorio baciato dalla Natura (o, se preferisci, dagli Dei), specialmente riguardo i molteplici tipi di prodotti agricoli che qui nascono e crescono in modo agevole e rigoglioso, in quantità e soprattutto in qualità. Gli agrumi, in particolare, trovano da noi un habitat privilegiato.
Dalla "Lettere a Tito n. 391 di Domenico Lanciano". https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-391-la-rinascita-della-calabria-eticaripassa-da-re-italo-e-dal-marketing-territoriale/
E’ giunto il tempo, secondo Domenico Lanciano (responsabile delle associazioni culturali “Calabria Prima Italia” e “Amici della Calabria”) di dedicare a Re Italo
di Domenico Lanciano 23 febbraio 2022 - Le associazioni culturali “Calabria Prima Italia”, “Università delle Generazioni” e “Amici della Calabria” stanno cercando un Comune nell’Istmo di Catanzaro, tra il golfo di Squillace e il golfo di Lamezia, ovvero là dove 3500 anni fa è nato il nome “Italia”, con lo scopo di realizzare la prima “Festa del nome Italia e delle Istituzioni”. Al momento stanno aspettando la disponibilità di un amenissimo paese situato proprio al centro della zona più stretta della penisola, uno tra quelli percorsi dal “Cammino della Prima Italia”.
Prosegue, grazie al collega Domenico Lanciano, il racconto della tessitura dell'Italia attraverso storie personali. Storie di sacrifici e di emigrazione. Storie di donne e uomini che hanno superato difficoltà enormi, eroi di un tempo non troppo lontano ai quali dobbiamo guardare per affrontare il nostro prossimo futuro che si prospetta ben poco roseo.
Lettere a Tito n. 385 - La grande storia d’amore di Maria Cefalì “sposa del sud” da Cortale di Calabria alle Langhe piemontesi per diventare “Calabrotta”.
Invito a regalare libri sulle bellezze e le virtù della Calabria la regione culla di civiltà dove è nato il nome Italia
Dopo il film La Sposa su rai uno (terza puntata 30 gennaio) - Lettera aperta ai sindaci delle langhe, a Carlo Petrini di Slow Food e alla Fondazione Nuto Revelli per un monumento alle << CALABROTTE >> - In allegato la "Lettera aperta"
Ospitiamo ben volentieri un articolo del collega Pino Aprile direttore de LaC24News che esamina il rapporto Nord Sud da un punto di osservazione diverso, almeno per noi che viviamo nella fertile "padania".
A metà ottobre 1951 una estesa perturbazione, a carattere ciclonico, proveniente dall’Africa sahariana ha investito, con il suo massimo epicentro in Calabria, tutta l’Italia fino in Sardegna e nel Veneto del Polesine. Fu un’alluvione epocale che stravolse e cambiò i connotati di interi territori. Ciò avvenne, in particolare, nella Calabria jonica dove, per i danni sofferti dai borghi collinari, l’allora governo di Alcide De Gasperi costruì ex novo (e a tempo di record) le cosiddette Marine, ovvero agglomerati di case popolari per gli alluvionati con l’eleganza urbanistica di piccole cittadine dal sicuro futuro turistico.
Si fa tanto parlare di nazionalismi e sovranismo che ci si dimentica quanto ognuno sia attaccato alla propria terra d'origine e come orgogliosamente intenda tramandarlo ai discendenti nel ricordo degli ascendenti. Pubblichiamo perciò questa originale lettera aperta a un neonato come tanti al quale si augura una vita felice e almeno dignitosa.
Lettera aperta a Diego, neonato di Bologna con radici calabresi a Badolato e a Soverato (CZ)
Caro Diego,
benvenuto tra noi! Per la tua nascita abbiamo esultato davvero in tanti. Oltre per tutta la tua famiglia, l’esultanza corre ancora sui “Social” (facebook, whatsapp, email, telefonini e quanto altro) da ogni parte d’Italia e anche dall’estero (perché, sì, tu hai parenti pure all’estero). A te auguriamo, di vero cuore, tutta la felicità di questo mondo!
Auguri e complimenti, in particolare, ai tuoi Genitori, ai Nonni, ai Bisnonni, alle Zie e proZie e a tutti gli altri tuoi familiari. Purtroppo ne manca uno. Manca tuo nonno Tonino che è volato in Cielo poco più di tre mesi fa, il 10 settembre 2019. Ti stava aspettando con tanto amore. E’ lui che, con un messaggio su whatsapp, mi aveva annunciato, la scorsa estate, che tu c’eri già, scalciando nel pancino di tua madre, e che saresti nato verso la metà di ottobre. Infatti sei venuto alla luce giovedì 17 mattina. Pure l’Università delle Generazioni ti saluta oggi. Con l’entusiasmo e le speranze che merita ogni nuova nascita. In particolare la tua!
Un giorno tutti ti parleranno di tuo nonno Tonino. Specialmente nonna Maria. Hanno avuto una grande e bella storia d’amore, fin da quando erano ragazzini della scuola media. Un amore sbocciato a Badolato e durato a lungo, quasi 55 anni, ma interrotto troppo prematuramente. A Bologna, dove sei nato tu.
Adesso ti voglio dire io qualcosa di questo tuo meraviglioso nonno. Come amico di lunga data. Più di 50 anni. Compagni di Liceo, dai Salesiani di Soverato. Poi, vicini di casa. I nostri balconi dialogavano, prospicienti, distanti appena una cinquantina di metri. Quasi quotidianamente ci scambiavamo, così, i saluti con i tuoi bisnonni Pietrino e Caterina, con la tua prozia Vittoria ed altri parenti del loro condominio.
A Tonino piaceva ricordare quando ripassavamo insieme le lezioni, di mattina presto, sotto casa, aspettando l’autobus che ci avrebbe condotti a Soverato, alla scuola dei Salesiani. Sì, ricordo anche io quei momenti, vissuti con la trepidazione tipica degli adolescenti che hanno insegnanti assai severi.
Pensa, avevamo un autobus tutto per noi studenti. Sei, in tutto. Tre da Badolato Marina e tre da Badolato Superiore. Infatti, l’anno scolastico 1967-68 era il primo per cui alle autolinee locali Bressi era stata concessa la tratta Badolato Superiore – Soverato e ritorno. Negli anni seguenti, l’autobus sarebbe stato stracolmo di persone (specialmente studenti). Anzi, di mattina erano necessari due autobus per tanta gente che viaggiava per Soverato.
Nonno Tonino aveva frequentato i tre anni di scuola media e i due di ginnasio come “interno” in quell’Istituto Salesiano. Cioè, studiava, mangiava e dormiva in quel collegio. Poi, per i restanti tre anni di liceo ha deciso di viaggiare, intanto che la famiglia s’era trasferita a Badolato Marina dal borgo antico dove aveva trascorso, in pratica, l’infanzia e la prima adolescenza. Avendo per amici quelli che poi sarebbero diventati tali per tutta la vita. Gli stessi che adesso lo stanno ricordando con un apposito gruppo su whatsapp “Amici di Cenzo e Toni”.
Mi dirai: chi è Cenzo? E’ Vincenzo Ermocida, uno dei compagni d’infanzia più cari di nonno Toni. Cenzo era pure uno dei miei amici più fraterni e di lungo corso (ben 56 anni). Se ne è andato in Cielo lunedì mattina 11 dicembre 2017, poco prima dell’alba, a Roma. Cenzo e Toni, come vogliono indicarli e ricordarli gli amici, stavano sempre insieme. E nonostante Cenzo avesse studiato e poi vissuto sempre a Roma, i due non mancavano occasione per incontrarsi e, spesso, per celebrare, con gli amici disponibili di volta in volta, i loro riti gastronomici in totale allegria e condivisione. Che bei tempi! Auguro a tutti un’amicizia così intensa, significativa e splendida!
Verrà il giorno in cui saprai pure di tale fortissima amicizia e conoscerai di persona i protagonisti di questa bella avventura, tutta paesana, che trovavano nella convivialità il momento più esaltante dei loro incontri, specialmente estivi. Infatti, quasi tutti questi amici abitano in luoghi diversi e lontani tra loro nella nostra Italia meravigliosa. Qualcuno pure all’estero. Ma era autentica e totale festosità quando avevano la possibilità di rivedersi. Ritrovarsi. A parecchi di questi quasi “sissizi” (pasti comuni) ho avuto il piacere di partecipare anche io. Con immensa gioia!
Ti assicuro che tali gustosi incontri erano l’esaltazione pure della nostra più antica cultura calabrese. Ereditata dal mitico re Italo, vissuto proprio nella nostra Calabria centrale circa tremila anni fa. Sicuramente gli amici rimasti si ritroveranno, ancora, attorno ad una squisita tavolata paesana. Certo, adesso che Cenzo e Toni non ci sono più, faranno un po’ fatica. Ma tu, caro Diego, l’hai già dimostrato. La vita continua. E continua soprattutto avendo nel cuore e nella mente coloro che fisicamente non sono più accanto a noi. Ma ci inondano ancora il pensiero. E straripano nel nostro cuore.
Infatti, l’amore è immortale. Almeno finché c’è qualcuno che ci vorrà ricordare. Ecco tu, ad esempio, continuerai a far rivivere nella memoria nonno Toni e tutto il suo mondo, specialmente quello dell’amicizia. Non a caso, Cenzo e Toni ci hanno lasciato in eredità il senso dell’amicizia perfetta. Quel tipo di amicizia che vorremmo che pure tu coltivassi, perché è un sentimento davvero eccezionale. Lieto. Privilegiato, direi. Ti auguro, con tutto il cuore, di percorrere le vie della bella amicizia e della sana aggregazione, almeno così come le abbiamo percorse noi. Ed anche le vie degli altri piccoli e grandi valori umani e sociali che ci hanno contraddistinti. Pure come generazione.
Quando avrai modo di frequentare luoghi come Badolato e Soverato, che sono nelle più profonde radici della tua nascita, scoprirai l’emozione e la bellezza di avere tanti amici, come li hanno avuti Cenzo e Toni. Scoprirai tante altre preziose emozioni, tante altre stupende bellezze e sicuramente resterai legato indissolubilmente anche tu a questa nostra antica terra calabrese che, proprio da re Italo, ha dato il nome all’Italia tutta, dalle Alpi a Lampedusa. Anzi, sono sicuro, ne diventerai convinto paladino.
Fra qualche giorno sarà Natale. E’ il tuo primo di una lunga serie. Sei tu, adesso, il Gesù Bambino per la tua famiglia e per chi ti vuole bene. Amo pensare che, nel Presepe Vivente di casa tua, sia proprio nonno Toni la Stella Cometa che Vi illumina la via e Vi scalda il cuore! Allora “Buon Natale”, Diego! Fra qualche anno, come tanti altri bambini, proverai tanto stupore e tanta gioia al pensiero di Babbo Natale e della Befana! E proverai incontenibili emozioni per ogni tuo viaggio in Calabria … Fra qualche anno … piano piano ti si aprirà l’infinito universo-mondo! Fra qualche anno…
Adesso, poppa! Poppa tranquillo e sereno. Ne riparleremo fra qualche tempo, magari di persona! Un bacione a te e a tutti i tuoi cari. Buona Vita, Diego! Anzi, ottima Wita!
Mimmo Lanciano (Agnone del Molise, lunedì 16 dicembre 2019 ore 09,06)