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Lunedì, 19 Settembre 2016 13:31

Rifiuti: 5 multe in via Venezia

Il 16 settembre scorso, nell'ambito dei controlli sistematici sull'abbandono di rifiuti, gli ispettori del servizio ambientale hanno controllato la situazione di via Venezia in ordine al conferimento dei rifiuti.

Nel corso dell'ispezione, dedicata al residuo, sono stati rilevati 16 sacchi non conformi e un contenitore esposto in giornata errata. Gli agenti hanno elevato 5 contravvenzioni.
Inoltre sono stata individuate ben 48 utenze sprovviste del kit per il conferimento dei rifiuti.

rifiuti via venezia multe

 

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Mercoledì, 14 Settembre 2016 09:39

Parma, rifiuti: pioggia di multe in via Trento

Diciotto multe fra via Trento e via Monte Altissimo: questo l'esito dei controlli ambientali degli agenti nelle due strade a ridosso della stazione, effettuati il 7 settembre scorso, lo stesso giorno in cui sono stati messi in atto anche in borgo Paglia, dove, invece, quasi tutto è risultato in regola.

In via Trento sono stati censiti ben 50 "sacchi non conformi" di rifiuti indifferenziati, con l'individuazione di 15 utenti responsabili dell'abbandono di rifiuti e sanzionati con la contravvenzione. In via Monte Altissimo i sacchi non conformi sono invece risultati 15, con 3 sanzioni.
Sono stati individuati anche 54 situazioni di kit non ritirati in via Trento, 7 in via monte Altissimo e 4 in borgo Paglia.

Parma, 14 settembre 2016

rifiuti 07-09-2016 via Trento 42

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Parma, 22 agosto 2016. Proseguono i controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti che, nei giorni scorsi, hanno riguardato il corretto conferimento della frazione del residuo nel quartiere Pablo, dove sono state elevate 3 sanzioni.

In particolare in via Zaniboni: su un potenziale di 139 utenti, sono state verificate 15 esposizioni e sono stati riscontrati 5 sacchi non conformi, nella stessa via è stata emessa una sanzione. Controlli anche in via De Sica, dove, su un potenziale di 154 utenti, sono state verificate 18 esposizioni. In via Jenner, su un totale di 413 potenziali utenti, sono state verificate 61 esposizioni e comminate 2 multe. In tutto sono state elevate, quindi, 3 sanzioni. Sono proseguiti i controlli sui kit non ritirati, in tutto 18.

Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere Parma Centro.

I controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti hanno come obiettivo quello di scongiurare gli abbandoni e intendono correggere i comportamenti sbagliati in tema di conferimento dei rifiuti stessi.

Da ormai un anno i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo sistematico nelle diverse zone della città per verificare tempi e modalità di esposizione dei rifiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione. Nello specifico, i casi di conferimenti scorretti vengono segnalati tramite adesivi affissi su contenitori o sacchi e, se possibile, cercando un contatto con il proprietario ai fini di una corretta informazione, prima di procedere eventualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un'infrazione.

(Galleria Immagini allegata)

Martedì, 23 Agosto 2016 11:20

Sacchi neri a pifferai magici

Se fosse così facile come nelle fiabe, non saremmo qui a parlarne un giorno sì e l'altro pure.

di Aldo Caffagnini - Non esiste il pifferaio suadente che ammaestri i sacchi dei rifiuti o, meglio ancora, i latori degli stessi, convincendoli al rispetto delle regole.

Nella raccolta differenziata, Parma brilla a livello nazionale per i risultati sorprendenti del suo sistema (oltre il 75% di RD), tali da richiamare commissioni internazionali interessate a simili percentuali e da rinvigorire tutto il Movimento sostenitore della strategia "Rifiuti Zero", che oggi l'Europa reclama a gran voce, promuovendo al tempo stesso l'economia circolare: ogni genere di rifiuto rappresenta un errore di progettazione e non un destino ineluttabile; ogni oggetto deve poter essere recuperato e reimmesso al consumo attraverso le operazioni ormai note della riparazione, riuso, riciclo.

E' la lezione partita molti anni fa da Capannori (Lucca) e che oggi coinvolge 224 comuni italiani (4,7 milioni di abitanti) di tutti gli schieramenti politici, riuniti in Zero Waste, il movimento guidato da protagonisti assoluti come Rossano Ercolini, Paul Connett, Enzo Favoino, Patrizia Lo Sciuto.

Ma, ovviamente, non esistono sistemi perfetti e occorre tempo per raggiungere l'eccellenza (un valore prossimo al 100% di riciclo effettivo), considerato che senza il contributo legislativo nazionale e regionale, il traguardo non sarà facilmente raggiungibile nel breve periodo.
Va anche sottolineato che da quando a Parma è stato attivato il Porta a Porta sono stati introdotti diversi aggiustamenti per far fronte alle criticità emerse ed adattare il sistema alle esigenze dei cittadini dei vari quartieri (vedi ad esempio le eco station o i ritiri più frequenti in centro).

Il Porta a Porta (con tariffazione puntuale) è l'unico strumento davvero vincente se lo scopo concreto delle amministrazioni locali è quello di azzerare i rifiuti.

Il Porta a Porta affida la prima differenziazione dei rifiuti ai cittadini, che diventano "esperti di rifiuti", o meglio di materiali da scartare, indirizzando ogni oggetto e materiale al suo flusso specifico.

Una ricetta semplice che porta con sé 3 risultati eclatanti: si incrementa il tasso di riciclo, cala in modo drastico il rifiuto residuo, si verificano importanti benefici ambientali, oltre ad una sensibile riduzione dell'importo della Tari.

L'incremento dei materiali riciclati ha come diretta conseguenza maggiori introiti nelle casse comunali: i materiali prodotti dal Porta a porta hanno molto valore, perché sono più puliti e di conseguenza più pagati dai Consorzi del riciclo (Co.Re.Pla., Co.Re.Ve., etc.).
Il calo del rifiuto residuo fa risparmiare tanti soldi, perché diminuiscono in modo importante i conferimenti in discariche ed inceneritori e l'ambiente tira letteralmente un sospiro di sollievo, poichè si riducono gli inquinanti prodotti sia dall'una che dagli altri.

Ma nel Porta a Porta i pifferai non sono certo previsti.
Se un cittadino non rispetta le regole il sistema ovviamente ne risente.
Il sacco abbandonato, come i mozziconi buttati a terra o i rifiuti gettati dai finestrini sono gesti di inciviltà dei singoli, non imputabili al sistema adottato.
Con pazienza certosina va intercettato chi per motivi vari (per es.,utenti evasori) ostinandosi a non rispettare le regole, fa pagare alla collettività la propria personale indifferenza.

In materia di rifiuti oltre che richiamare la responsabilità dei produttori di imballaggi e beni di consumo, sicuramente occorre rimarcare il senso di responsabilità civica di ognuno di noi.

E per gli irriducibili del degrado nessun magico pifferaio, ma solo salate sanzioni.

Aldo Caffagnini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Un ciclo che si chiude: dagli scarti di cucina si producono biogas e compost. Visita dell'assessore all'ambiente Gabriele Folli all'impianto di compostaggio Aimag di Fossoli.

Parma, 2 agosto 2016

Visita dell'assessore all'ambiente, Gabriele Folli, all'impianto di compostaggio di Fossoli di Carpi gestito da Aimag, insieme integrato di aziende il cui gruppo gestisce servizi nel settore energetico, idrico, ambientale e tecnologico. Lo stabilimento, situato a pochi chilometri da Carpi, si compone di diverse linee di trattamento tra cui quella di vagliatura del rifiuto indifferenziato, dedicato alla separazione della frazione putrescibile dal rifiuto secco residuo a quelle di compostaggio aerobico e digestione anaerobica, che ricevono i flussi di rifiuti organici da raccolta differenziata (scarti da cucina, sfalci e potature). L'azienda oltre a trattare i rifiuti di 11 comuni dell'area modenese, riceve anche importanti flussi dalla provincia di Parma dove, grazie alla raccolta porta a porta estesa in gran parte del territorio sono aumentati considerevolmente i flussi di rifiuti organici, con il Comune di Parma che ha raggiunto la quota di 98 kg/abitante/anno per gli scarti da cucina e 82 kg/ab/anno per sfalci e potature.

"Con le buone pratiche – spiega l'assessore all'ambiente Gabriele Folli – si attiva un processo virtuoso che porta al riutilizzo degli scarti che ogni cittadino separa quotidianamente nella raccolta differenziata con il risultato che si produce compost di qualità (che qui viene certificato anche per l'agricoltura biologica). Inoltre con la linea dedicata alla digestione anaerobica viene prodotto biogas che viene utilizzato per il funzionamento degli impianti".
L'assessore, accompagnato da Luigi Zoni di Iren Ambiente, è stato accolto nell'impianto Aimag dal direttore tecnico dei servizi ambientali, Paolo Ganassi; dalla responsabile dell'impianto, Marcella Bartoli e dal responsabile impianti ambiente, Paolo Manoscalco, che hanno illustrato le caratteristiche degli impianti e i processi produttivi. Ha partecipato alla visita anche Christian Garaffa di Novamont, l'azienda che produce il Mater-bi, materiale di origine vegetale che viene utilizzato per produrre i sacchetti compostabili della raccolta organico, con cui il Comune di Parma ha avviato una collaborazione.

Nel corso della visita sono stati anche illustrati e discussi elementi interessanti relativi al ciclo completo ed alle problematiche ivi connesse come ad esempio la percentuale di scarti risultanti dal trattamento dell'umido che nelle raccolte con cassonetti stradali arriva al 10% mentre con il porta a porta si riduce al 3-4%.
Le linee di trattamento delll'organico lavorano nel complesso oltre 70 mila tonnellate di rifiuto umido e ligno-cellulosico con una linea di recente inaugurazione isolata dall'ambiente esterno per quanto riguarda le emissioni odorigene grazie a bio-filtri dove, tramite un processo di digestione anaerobica che dura 21 giorni, viene prodotto biogas e digestato in un circolo virtuoso che fa nascere nuove risorse dai rifiuti.

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Quartiere Molinetto: riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni. Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.

Parma, 1 agosto 2016

Proseguono i controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti che, nei giorni scorsi, hanno riguardato il corretto conferimento della frazione del residuo nel Quartiere Molinetto, in particolare via Isola: su un potenziale di 246 utenti, sono stati riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni.
Sono proseguiti i controlli sui kit non ritirati, in tutto 9, si tratta di un dato in diminuzione rispetto al passato.
Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.
I controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti hanno come obiettivo quello di scongiurare gli abbandoni e intendono correggere i comportamenti sbagliati in tema di conferimento dei rifiuti stessi. Da quasi un anno i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo sistematico nelle diverse zone della città per verificare tempi e modalità di esposizione dei rifiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione. Nello specifico, i casi di conferimenti scorretti vengono segnalati tramite adesivi affissi su contenitori o sacchi e, se possibile, cercando un contatto con il proprietario ai fini di una corretta informazione, prima di procedere eventualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un'infrazione.

Pubblicato in Cronaca Parma

Al via i controlli con telecamera mobile contro l'abbandono dei rifiuti. La donna è stata ripresa mentre abbandona due sacchi neri tra la campana del vetro e il cassonetto del verde in via Isola.

Parma, 27 luglio 2016

Sono stati attivati, da alcune settimane, i controlli con telecamera mobile che, a rotazione, verrà posizionata nei punti dove avviene in modo più frequente l'abbandono dei rifiuti.
Nel video compare una donna colta mentre abbandona due sacchi neri tra la campana del vetro e il cassonetto del verde in via Isola. Si tratta di abbandono di rifiuti in piena regola, un comportamento certamente censurabile che può essere sanzionato con multe che vanno da 25 euro fino a 500 euro.

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Martedì, 26 Luglio 2016 09:43

Parma modello di raccolta differenziata

Parma come modello per la raccolta differenziata: con il 74% vanta il miglior risultato tra i comuni capoluogo della regione Emilia-Romagna. incontro fra l'assessorato all'ambiente e una delegazione dell'azienda AAMPS di Livorno.

Parma, 26 luglio 2016

Ancora una volta, Parma come modello per la raccolta differenziata: si è svolto ieri mattina, nella sala della Giunta Comunale, un incontro sul tema tra l'assessore all'ambiente Gabriele Folli, Luigi Zoni di Iren Ambiente e alcuni funzionari dell'azienda AAMPS, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella città di Livorno.

La delegazione livornese, guidata dalla dr.ssa Paola Petrone, membro del consiglio d'amministrazione dell'azienda, assieme ai tecnici Viola e Lamaglia, ha avuto la possibilità di conoscere i dettagli dell'esperienza parmigiana riguardo, in particolare, alla raccolta differenziata porta a porta e alla tariffazione puntuale.

Si è trattato di uno dei numerosi incontri a cui da tempo l'assessorato all'ambiente partecipa per mettere a disposizione di altre città le competenze maturate sull'argomento.
Proprio in questi giorni sono stati resi noti i dati sulla raccolta differenziata nel 2015 a Parma, che con il 74% vanta il miglior risultato tra i comuni capoluogo della regione Emilia-Romagna.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

In 5 anni, in Italia, cala del 10% la produzione dei rifiuti e cresce il costo di raccolta del 22,7%. La posizione di Confartigianato sulla situazione del Comune di Parma

Parma, 3 giugno 2016

Negli ultimi cinque anni la produzione dei rifiuti è diminuita del 10,1%, ma per la loro raccolta e smaltimento gli italiani hanno pagato il 22,7% in più. Confartigianato ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per le tasche di famiglie e imprenditori: in media, nel 2014, hanno pagato 167,80 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi. A livello regionale le tariffe più alte d'Italia si registrano nel Lazio con un costo di 220,3 euro per abitante e l'Emilia Romagna, con 168,5 euro di costi pro capite, si è piazzata al settimo posto sul totale di 20 regioni.

«Sarebbe interessante poter analizzare i dati e sapere se e quanto i cittadini hanno effettivamente risparmiato, cosa che l'amministrazione comunale di Parma insiste nel dire. In queste settimane, infatti, cittadini e imprese hanno ricevuto, con la richiesta della prima rata per 2016, anche il conguaglio del 2015. Noi temiamo che il nuovo metodo di determinazione nasconda solo una ripartizione nel tempo del costo – dice Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Parma».

A Parma oltre al costo, che comunque resta sempre elevato, esiste poi il problema dell'esposizione dei rifiuti e dei tempi di raccolta. «Per alcune ore i marciapiedi sono impraticabili per la presenza di sacchi o bidoni di rifiuti. Ora che inizia l'estate si ripresenterà il fastidio del fetore, che certamente non è un bel biglietto da visita per una città che punta sul turismo – prosegue Cassinelli -. C'è poi la necessità di lavaggio dei marciapiedi dove spesso colano liquidi maleodoranti dai contenitori. E sappiamo che nell'Oltretorrente alcuni esercizi hanno dovuto chiamare un servizio di derattizzazione».

Confartigianato Parma sostiene che sulla questione rifiuti ci siano oggi, più che in passato, delle incoerenze importanti. «Una dimostrazione evidente sono le tasse applicate anche alle imprese che producono rifiuti speciali per i quali pagano due volte perché al trasporto e smaltimento pensano loro stesse, attraverso operatori autorizzati, diversi dal servizio pubblico. Per non parlare della pulizia di strade e marciapiedi nei quartieri artigianali che, se siamo fortunati, avviene una volta l'anno. Le tasse per i rifiuti che paghiamo dunque a cosa servono»?

Dovrebbe valere, infatti, il principio "chi inquina paga", stabilito dall'Unione Europea ed espressamente inserito nelle direttive 2006/12/CE e 2008/98/CE. Principio che è stato recepito anche dalla legislazione italiana ma che nella realtà però non è applicato. Confartigianato ritiene quindi che la tassa dei rifiuti debba essere applicata con tariffe "puntuali". Per tali ragioni, ad esempio, il Comune dovrebbe maggiorare il tributo per gli esercizi coinvolti nella 'movida': non è giusto, infatti, che i disagi e i costi debbano essere sostenuti dalla comunità quando chi ha vantaggi tangibili sono solo alcuni locali. Ancora oggi la tariffa dei rifiuti è determinata quasi esclusivamente sull'estensione delle superfici dei locali e delle aree scoperte. «Questo è paradossale – conclude il presidente di Confartigianato Parma- sono le persone che producono i rifiuti non le superfici»!

(Fonte: ufficio stampa Confartigianato Parma)

Domenica, 08 Maggio 2016 10:05

Emilia-Romagna, l'eco-svolta

Rifiuti, eco-svolta per l'Emilia-Romagna: differenziata al 73% e tariffazione puntuale per i cittadini. Obiettivo chiusura discariche e spegnimento inceneritori
Con il primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti, la Regione punta entro il 2020 su riduzione della produzione pro-capite, riciclo al 70% ed economia circolare.

Bologna - Discariche praticamente azzerate, con il conferimento di rifiuti negli impianti ridotto al 5% (-80% rispetto al 2011), progressivo spegnimento degli inceneritori, il riciclo di carta, legno, vetro, plastica, metalli e organico portato al 70% entro il 2020, la raccolta differenziata innalzata al 73% e la produzione pro-capite di rifiuti ridotta del 20-25%. E ancora: i cittadini che, grazie all'introduzione della tariffa puntuale, pagheranno per ciò che buttano, non più per i metri quadrati dell'abitazione o per il numero di componenti del nucleo familiare; incentivi per i Comuni più virtuosi, quelli che invieranno meno rifiuti allo smaltimento, e per le imprese green, quelle, cioè, capaci di valorizzare le frazioni di rifiuti differenziati nell'ambito di cicli produttivi locali.
É quanto prevede il primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti, varato dalla Giunta a gennaio e approvato oggi dall'Assemblea legislativa, che delinea la svolta verde per l'Emilia-Romagna e i suoi territori.

Riduzione della produzione, riciclaggio, contenimento del numero di discariche
Fare dei rifiuti una risorsa, per puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico: dopo la legge sull'economia circolare, varata a fine settembre dello scorso anno, la Regione si dota di un altro strumento operativo per raggiungere obiettivi ancor più ambiziosi di quelli richiesti dall'Unione europea. L'Europa, infatti, fissa entro il 2030 il riciclaggio al 65% e lo smaltimento e conferimento in discarica al 10%; una percentuale, quest'ultima, che in Italia attualmente è prossima al 40%.

Il Piano prevede di continuare a garantire con sicurezza l'autosufficienza dello smaltimento nell'ambito regionale, con l'obiettivo di ottimizzare l'uso degli impianti esistenti e creare le condizioni per la chiusura progressiva di quelli non più necessari.

Il modello di gestione delineato è in linea con la cosiddetta "gerarchia dei rifiuti" europea, che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia e, infine, smaltimento. L'attenzione si sposta quindi sulla parte a monte della filiera e non più su quella terminale, attraverso la progressiva riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio e l'industrializzazione del riciclo; un aspetto, quest'ultimo, che sarà affrontato anche con la promozione di Accordi volontari.

Le azioni concrete che consentiranno di raggiungere gli obiettivi del Piano sono la tariffazione puntuale, gli Accordi di filiera in parte già sottoscritti, il fondo incentivante previsto dalla legge regionale sui rifiuti urbani. Al 2020, per i rifiuti urbani indifferenziati sono previsti in Emilia-Romagna solo tre impianti di discarica (Ravenna, Imola e Carpi) e la cessazione dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati in due degli otto impianti di incenerimento (Ravenna e Piacenza). Un obiettivo da raggiungere progressivamente, sulla base dei risultati ottenuti in termini di riduzione dei rifiuti prodotti, che saranno appositamente monitorati ogni anno.

I Comuni, singolarmente e in forma associata, attraverso la loro Agenzia (Atersir) avranno un ruolo centrale nell'attuazione del Piano. Ad essi infatti spetta il compito di attuare nel proprio territorio le azioni previste in materia di prevenzione, raccolta differenziata e recupero in base alle specifiche peculiarità territoriali.

Un ruolo determinante è poi attribuito ai cittadini, chiamati a collaborare con scelte quotidiane consapevoli, orientando l'acquisto dei prodotti alla riduzione dei rifiuti, all'attuazione di forme di riuso e a una raccolta differenziata di qualità.
(Fonte Regione Emilia Romagna - 4 maggio 2016)

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