Il nuovo volume di Gabriele Sorrentino "Quando a Modena c'erano i Romani" verrà presentato a Modena venerdì 11 luglio presso la nuova libreria Emily Bookshop (via Fonte d'Abisso) alle ore 18,30.
Modena, 10 luglio 2014 -
Appuntamento con la storia di Modena e del suo territorio, venerdì 11 luglio presso Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso a Modena dalle ore 18,30 con la presentazione del volume di Gabriele Sorrentino Quando a Modena c'erano i Romani (Edizioni TEI, pp 272 € 15,00). L'autore dialogherà con la scrittrice Daniela Ori, sulla storia della città. Il volume racconta la storia di Modena e del suo territorio dalle origini della dominazione romana sino all'invasione longobarda e vuole costituire un compendio, quasi un manuale, utile sia per coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all'argomento, sia per chi già lo conosce e desidera approfondirlo, anche grazie alla poderosa bibliografia che lo accompagna. L'opera è arricchita da un'appendice narrativa dove sono pubblicati due racconti Vetilia, un nome scolpito nella storia (di Daniela Ori) e Le Voci del Vento (dello stesso Gabriele Sorrentino) che tentano, attraverso la narrativa di fantasia, di restituirci l'atmosfera dell'antica Mutina.
Nell'anno del duemiladuecentesimo anniversario della costruzione della Via Emilia, Edizioni Terra e Identità presenta così il un nuovo volume dedicato alla storia di Modena. L'opera di Gabriele Sorrentino – giunta già alla seconda edizione – racconta sette secoli di storia dalla fondazione di Mutina (183 a.C.) all'arrivo dei Longobardi (VI secolo d.C.). Conosceremo gli enigmatici Etruschi, veri fondatori della città, i bellicosi Galli Boi e gli orgogliosi Liguri, tutti popoli che hanno preceduto l'insediamento romano e che hanno lasciato tracce profonde nella cultura della nostra terra. Inconteremo poi personaggi noti come Marco Emilio Lepido, patrono di Mutina, poi Antonio e Ottaviano, che si scontrarono nelle campagne modenesi nel 43 a.C. Ascolteremo la voce di Vetilia Egloge, liberta di un Decurione e madre di un Augustale, ma anche il ricordo della sposa di Glaucone, il gladiatore modenese caduto durante una combattimento all'Arena di Verona. Ancora parleremo di San Geminiano e di Gundeberga, barbara romanizzata, l'ultima femina Mutinensis di cui abbiamo notizia. Assieme ai protagonisti usciremo dalle vie di Mvtina per inoltrarci nel suo territorio e scopriremo le sue attività produttive, molte delle quali sono ancora oggi centrali nella nostra economia.
L'autore: Gabriele Sorrentino (Modena 1976).
Si è Laureato in Scienze Politiche con una tesi dal titolo La nascita dell'aristocrazia nell'Italia medievale. È pubblicista e si occupa di comunicazione. Collaboratore della rivista Il Ducato - Terre Estensi è autore di due fortunate monografie I tempi del duca Passerino (TEI 2007) e L'Affaire Giuseppe Ricci (TEI 2010). È anche narratore fecondo, coautore del romanzo storico Francigena: novellario 1107 (Fabrizio Filios 2007) e della saga fantasy Finisterra, scritta col Laboratorio XOmegaP ed edita da Domino, il cui secondo volume, Il Risveglio degli Obliati ha vinto il Premio Cittadella 2012. E' coautore del thriller L'Enigma del Toro (Damster 2013) assieme ad alcuni soci dell'Associazione I Semi Neri di Modena. Sabato scorso, 5 luglio, è intervenuto come relatore al Convegno Il medioevo tra noi. Un itinerario tra storia e immaginario organizzato dall'Università degli Studi di Urbino alla Rocca di Gradara. Ha un suo sito web www.gabrielesorrentino.it
(Fonte: Emily Book Shop)
Giunge alla sua tredicesima edizione il Festival Teatrale di Resistenza, rassegna di teatro civile contemporaneo che anche quest'anno porterà in scena, dal 7 al 27 luglio, al Museo Cervi di Gattatico, Reggio Emilia, sette compagnie di rilievo nazionale -
Reggio Emilia, 5 luglio 2014 -
Il Festival porta in scena il richiamo alla Resistenza e alla sua memoria, ai valori di libertà, democrazia, giustizia sociale e nella sua tredicesima edizione coincide con il 70° Anniversario della Resistenza e delle relative Celebrazioni. Ideato e promosso dall'Istituto Alcide Cervi e da Cooperativa Borea, con il patrocinio dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia e Comune di Parma, della Provincia di Reggio Emilia, dei Comuni di Gattatico, Campegine, Castelnovo di Sotto, Poviglio, in collaborazione con Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due di Parma, Festival ErmoColle, Festival Teatro Civile della Val d'Enza, Arci Parma, Quinta Parete, Teatro del Cerchio, Teatro MaMiMO, Comune di Fontanellato, Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa, Associazione Culturale Dai CampiRossi.
I Temi - Le lotte sindacali, la condizione del lavoro femminile, la sicurezza sul lavoro, le problematiche dell'emigrazione e dell'immigrazione, la mancanza di prospettive delle nuove generazioni, i diritti sociali e civili, il conflitto tra cultura contemporanea e neocapitalista, la questione ambientale: questi alcuni dei temi che gli spettacoli porteranno in scena rimanendo fondamentale il richiamo alla Resistenza e alla sua memoria, ai valori di libertà, democrazia, giustizia sociale che la hanno motivata e che hanno attraversato Casa Cervi.
La collocazione stessa del Festival, negli spazi esterni della casa contadina abitata dalla famiglia Cervi, oggi moderno Museo di Storia contemporanea, contribuisce a sua volta a determinarne i temi ricorrenti. Elemento unificante degli spettacoli è lo stimolo che intendono portare, sensibilizzando alla riflessione ma anche all'azione come presa di posizione, come risveglio urgente a tempi sempre più incerti. Sempre forte dunque il compito del Festival di rinnovare la memoria, dando anche in questa edizione un contributo alla sedimentazione di saperi vitali, dinamici, intorno alle più importanti questioni della vita individuale e collettiva. Tutt'altro quindi che una semplice testimonianza.
La coincidenza della tredicesima edizione del Festival con il 70° Anniversario della Resistenza e delle relative Celebrazioni costituisce un motivo in più di aggiornamento e richiamo forte a non derubricare storia e memoria, a non abbassare l'attenzione a fronte di revisionismi sempre più agguerriti, a riproporre valori, storie e narrazioni.
Il Programma - Ad inaugurare questa tredicesima edizione, lunedì 7 luglio (ore 20.15) nel 54° Anniversario dei Caduti di Reggio Emilia, sarà "Teatro appena scritto", lettura di scene tratte dal laboratorio di drammaturgia condotto da Emanuele Aldovrandi al Museo Cervi nei mesi di maggio e giugno scorsi, su testi di Carla Affaticati, Enrico Bossi, Ilaria Cecchini, Anna Mazzola, Simone Oliva, Carlo Stanzani, Giulia Storchi, Cristina Tazzioli, con gli attori allievi del Centro Teatrale MaMiMò. Alle ore 21.30 seguirà La Pentola Nera con "Radio Belice non trasmette" liberamente ispirato a 'I ministri dal cielo' di Lorenzo Barbera, di Giacomo Guarneri, anche regista insieme a Marcello Vaccarino, e interprete con Dario Muratore. Vincitore del Premio Etica in Atto 2013, è ambientato nella Sicilia degli anni'50, nella Valle del Belice, dove studenti, sindacalisti, braccianti, intellettuali e volontari provenienti da tutta Europa, insieme a Danilo Dolci, danno vita ad una stagione di lotta non violenta e disobbedienza civile che si espande in tutta la Vallata.
Giovedì 10 luglio (ore 21.30) si prosegue con "Scintille" del Teatro Cargo, testo e regia di Laura Sicignano, con Laura Curino, ambientato nella New York del 1911 quando esplose la fabbrica di camicette TWC provocando 146 vittime fra le 600 persone che vi lavoravano, per la maggior parte ragazze immigrate italiane o dall'Europa dell'Est. I vari processi portarono all'assoluzione dei proprietari della fabbrica malgrado il mancato rispetto delle norme di sicurezza. La 'scintilla' fece esplodere la protesta e la vicenda diventerà uno dei precedenti storici della Festa della Donna.
Martedì 15 luglio (ore 21.30) la Compagnia IF PRANA presenta "R...Esistere. 13 buoni motivi per rinunciare al suicidio", drammaturgia Laerte Neri, con Matteo Romoli, Caterina Simonelli, regia di Caterina Simonelli. La drammaturgia crea un ponte fra lo spirito che ha animato la Resistenza e le nuove generazioni, alle prese con la 'resistenza' al precariato, con la difficoltà a programmare un futuro, con la superficialità e il degrado culturale. Questi alcuni dei motivi che fanno incontrare due ragazzi nel momento in cui hanno deciso di farla finita su un cornicione, a 30 metri dal suolo. La speranza rinasce con uno sguardo diverso sulla realtà insieme al bisogno di reagire alla disillusione e alle difficoltà.
Il venir meno dei padri al loro ruolo e la mancanza di punti di riferimento familiari e sociali, è il tema di "Patres" di Scenari Visibili in scena giovedì 17 luglio (ore 21.30), drammaturgia Saverio Tavano, regista insieme a Dario Natale, in scena lo stesso Dario Natale con Gianluca Vetromilo. Al centro di 'Patres' c'è l'assenza e il dolore per una perdita che si rinnova ogni giorno, perdita dell'altro e della centralità del donarsi agli altri, come solidarietà, appartenenza. Protagonista un ragazzo non vedente - un nuovo Telemaco – che attende il ritorno del padre fuggito da casa tanto tempo prima, lasciando solo il figlio col suo handicap.
Domenica 20 luglio (ore 21.30) la Compagnia Arditodesìo/Teatro Portland presenta "Libero nel Paese della Resistenza", di e con Andrea Brunello, regia Christian Di Domenico. Protagonisti delle spettacolo sono i disegni che Libero (una persona speciale che si esprime a suoni e non a parole, non vuole essere toccato) compone la mattina del 2 settembre 1943, seduto alla finestra della casa di Portèla, il quartiere antico di Trento, che quel giorno verrà devastato dalle bombe di demolizione americane. Una storia di quartiere, animato dai personaggi più diversi, le cui vicende intrecciate assumono i tratti di una narrazione di più ampio respiro, una 'parabola universale' degli anni del fascismo e della seconda guerra.
Un dramma sulla schiavitù moderna e sulla tragedia che attraversano i popoli migranti è al centro di "Chi ha paura delle badanti?" dell'Associazione Culturale A.C.Sutta Scupa, regia Giuseppe Massa, con Emiliano Brioschi, Simona Malato, Cristiano Nocera in scena martedì 22 luglio (ore 21.30). Emil e George sono due rumeni che fingono di essere donne per aggiudicarsi i due posti di badante di cui Olga, giovane italiana paraplegica, ha bisogno. La finzione e l'ambiguità che arriva a legare i destini di Olga e dei due rumeni e a condizionare i loro rapporti, genera un gioco degli equivoci che non nasconde le umiliazioni cui spesso la necessità di lavorare costringe i tanti migranti che con i loro lavori sono ormai parte integrante della nostra quotidianità.
Giovedì 24 luglio (ore 21.30) il Collettivo InternoEnki presenta "M.E.D.E.A.Big Oil", Vincitore Premio Scenario per Ustica 2013, testo e regia Terry Paternoster, con Maria Vittoria Argenti, Teresa Campus, Ramona Fiorini, Chiara Lombardo, Terry Paternoster, Gianni D'Addario, Raffaele Navarra, Donato Paternoster, Alessandro Vichi. In "M.E.D.E.A." (acronimo di Management dell'Economia dell'Energia e dell'Ambiente, master organizzato da Eni) viene raccontato il dramma della Basilicata devastata dalle trivellazioni petrolifere. Al notissimo mito greco di Medea fa da contrappunto il mito della Madonna Nera, venerata sul Monte Sacro di Viaggiano, vicino a Potenza, ai piedi del quale arde la 'fiamma perenne' del Centro Oli della Val d'Agri. In questa terra il Dio Petrolio e la Vergine Nera si fronteggiano da secoli fra promesse elettorali e feste patronali, clientelismo e preghiere, slogan pubblicitari e canti popolari, che disegnano una post-modernità senza tempo, nell'incredibile povertà della regione Basilicata che possiede il più grande giacimento di petrolio su terraferma d'Europa.
Serata conclusiva del Festival domenica 27 luglio. Si inizia alle ore 21, in collaborazione con Fondazione Teatro Due di Parma, con la lettura - mise en espace realizzata dagli Attori dell'Ensemble Stabile di Teatro Due del testo selezionato da Teatro documento 2014: Bando di Nuova Drammaturgia. Promosso in collaborazione con Fondazione Teatro Due, il bando, rivolto alla produzione di nuove scritture di Teatro Civile, con particolare attenzione alla memoria della Resistenza e alla vicenda dei sette Fratelli Cervi, è un'occasione per rilanciare nuovi modi di raccontare uno snodo e un periodo fondamentali della nostra storia.
Alle ore 22 si svolgerà la cerimonia di premiazione: sarà Moni Ovadia, una della maggiori personalità della scena artistica e culturale italiana, ad assegnare il "Premio Museo Cervi. Teatro per la Memoria" alla Compagnia vincitrice del Festival, l'Assegnazione del secondo premio alla Compagnia seconda classificata e l'Assegnazione del Premio del Pubblico, che vuole promuovere un maggior coinvolgimento del pubblico nelle serate del Festival, sottolineando quell'aspetto di aggregazione che ne costituisce una delle caratteristiche fondanti. A seguire Moni Ovadia presenterà lo spettacolo "Il registro dei peccati. Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle" da lui diretto ed interpretato.
FESTIVAL EVENTI
Il cartellone del Festival presenta anche quest'anno alcuni eventi collaterali di approfondimento, spunto per nuove incursioni nel teatro contemporaneo e di impegno civile.
Il 10 luglio alle ore 19 si svolgerà "Per un teatro di discorso. Transito 'millenario' dalla parola alla narrazione" incontro con Gabriele Vacis, regista e drammaturgo, direttore artistico "I Teatri" di Reggio Emilia.
Il 15 luglio alle ore 19 si svolgerà l'incontro "Lucia Sarzi, signora delle parole, padrona della scena" con Laura Artioli, autrice del libro "Storia delle storie di Lucia Sarzi: il teatro, la Resistenza, la Famiglia Cervi" (Corsiero Editore).
Il 17 luglio alle ore 19 Alessandro Averone, attore e regista, vincitore del Premio della Critica 2013, sarà ospite dell'incontro "Il mestiere dell'attore fra teatro e cinema" intervistato da Iefte Manzotti.
Il 22 luglio alle ore 18 si svolgerà la tavola rotonda "Teatro Resistente?", incontro/confronto con artisti, compagnie, teatri, istituzioni, operatori sul Teatro di Resistenza e sulla resistenza del Teatro.
FESTIVAL E TERRITORI
Il Festival di Resistenza come luogo della partecipazione e dell'incontro ha consentito nel tempo di sedimentare relazioni forti con altre realtà di Festival, Rassegne e Teatri che si muovono sul terreno del teatro civile che hanno posto le basi per l'avvio di una rete di esperienze, nel segno dell'elaborazione di un 'teatro diffuso' dove si richiamino temi, spettacoli, compagnie, progetti, a partire da esperienze già consolidate nella Provincia di Reggio Emilia, come il Festival Teatro Civile in Val d'Enza, che si svolgerà a San Polo d'Enza a fine giugno, in quattro serate che – fra spettacoli di narrazione, musicali, di teatro civile - punteranno alla valorizzazione di giovani esperienze, con attenzione ai temi legati alle tante e ricorrenti 'emergenze' civili e sociali del nostro paese e alle innumerevoli storie e figure, spesso dimenticate, impegnate nel rendere sempre più civile il nostro presente.
Altrettanto consolidato è il rapporto con la dodicesima edizione del Palio Poetico Musicale ErmoColle che si svolgerà dall'1 al 13 agosto nei comuni montani della provincia di Parma con il quale si è avviato già da qualche anno un significativo percorso di condivisione dei progetti pervenuti che possono così essere tenuti in considerazione per la costruzione di entrambi i Festival.
E se rimangono confermati i reciproci rimandi con la Rassegna di teatro e dibattiti Fino al cuore della rivolta di Fosdinovo (Massa), si consolida il rapporto con la Compagnia Quinta Parete di Casalgrande (Reggio Emilia).
Fra i partner del Festival si riconfermano anche la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due di Parma, il Teatro Comunale di Fontanellato (Parma), il Teatro del Cerchio (Parma), la Compagnia Centro Teatrale MaMiMò (Reggio Emilia), realtà importanti e attive con le quali si sono avviate significative condivisioni di progetti e pubblici.
FESTIVAL PRIMA E DOPO: i piccoli momenti conviviali
Il teatro ha sempre rappresentato, nelle campagne e per i contadini, una forma di intrattenimento e di incontro oltre che di conoscenza e di riflessione. Ne è un esempio il 'teatro di stalla' che con la messinscena di testi della tradizione orale recitati da contadini, braccianti, piccoli artigiani, costituiva di fatto anche un momento di incontro e socializzazione.
Il Festival di Resistenza, pur così lontano, guarda a quella tradizione, e anche in questa edizione come già nelle precedenti intende tenere alti i valori dell'accoglienza e dell'intrattenimento anche attraverso l'incontro con alcuni aspetti della cucina tipica del territorio. E' in questa ottica che ogni serata terminerà con una degustazione di prodotti tipici del territorio, quest'anno a cura di Aziende del Consorzio Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Scandiano e Canossa.
Il Progetto del Festival è a cura di Paola Varesi, Mariangela Dosi, Carlo Ferrari, con la collaborazione di Alice Lugli, Silvia Tirelli, William Bigi.
La Giuria è composta da: Alessandro Averone, Lorenzo Belardinelli, Stefano Campani, Gigi Dall'Aglio, Mariangela Dosi, Carlo Ferrari, Jefte Manzotti, un rappresentanti della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, un rappresentante dell'Istituto Cervi. In caso di maltempo gli spettacoli si terranno al chiuso. L'ingresso è a offerta libera. E' consigliata la prenotazione presso la Segreteria Organizzativa del Festival.
Informazioni e prenotazioni Museo Cervi, via Fratelli Cervi 9 - Gattatico (Reggio Emilia) Tel.0522.678356 – Fax 0522.477491 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.istitutocervi.it Il Museo Cervi è aperto alle visite durante le sere di spettacolo. Servizio di Punto Ristoro e Bar, durante la programmazione del Festival, aperto dalle ore 19 alle ore 24. Su prenotazione, fino alle ore 22, è disponibile anche un servizio Ristorante con specialità del territorio. Per prenotare +39.345.1850406, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: leStaffette ufficio stampa)
Dal 27 giugno al 9 luglio: musica, teatro, escursioni e incontri a ingresso gratuito nei luoghi più pittoreschi della Valle del Ceno, nell'Appennino parmense.
Parma, 25 giugno 2014 -
Improvviso e fresco come una folata di swing, ha il suono elegante della musica classica e le movenze infuocate del flamenco, sa fare domande con la forza del giornalismo d'inchiesta e osservare la natura con lo sguardo di un astrofisico. È il Festival ValcenoArte 2014 che, giunto alla sua undicesima edizione, torna dal 27 giugno al 9 luglio con tanti appuntamenti a ingresso gratuito nei luoghi più pittoreschi della Valle del Ceno, nell'Appennino parmense. Il Festival, diretto dal Trio Amadei – formato dai fratelli Liliana (violino), Antonio (violoncello) e Marco (pianoforte) – ha tra i suoi principi ispiratori la contaminazione di musiche, tradizioni e arti diverse. Tra i suoi ospiti graditi ritorni e nuovi protagonisti: torneranno il pianista Andrea Bacchetti, geniale interprete classico divenuto noto al pubblico televisivo grazie alla sua partecipazione al "Chiambretti Night", il trombettista e compositore Markus Stockhausen con la sua "musica intuitiva", l'attrice toscana Giusi Merli, interprete de "La Santa" nel capolavoro di Paolo Sorrentino "La grande bellezza", le ballerine di flamenco Malasangre. È un ritorno anche quello del giornalista Luca Rastello, che presenterà il suo libro "I buoni", un successo che ha fatto molto discutere. Ricco di rivelazioni sarà l'incontro tra musica e astrofisica, nello spettacolo "Amedeo, Amadei, Amadeus: cercatori di meraviglie" che unisce la storia delle più affascinanti scoperte scientifiche, raccontata dal giovane scienziato e divulgatore Amedeo Balbi, e la musica di Mozart interpretata dal Trio Amadei. Per la prima volta canterà per il Festival ValcenoArte Alan Scaffardi, voce parmigiana rivelata da "X Factor". Accattivante la formula dell'inchiesta teatrale proposta dal giornalista Alessandro Venturi, che racconterà una storia di emigrazione, attraverso il linguaggio della sceneggiatura teatrale.
Come sempre gli eventi si svolgeranno in luoghi suggestivi della Valceno, per riscoprirne le bellezze architettoniche e naturali, come il Battistero di Serravalle, il Castello di Varano de' Melegari e l'anfiteatro naturale di Vianino. Agli spettacoli si accompagnerà il Corso Estivo di Musica da Camera e Teatro, rivolto agli allievi del Conservatorio "Arrigo Boito" e del Liceo Musicale "Attilio Bertolucci" a cura del Trio Amadei, del burattinaio e attore Patrizio Dall'Argine e del trombettista e compositore Markus Stockhausen.
Il Festival ValcenoArte è organizzato dal Trio Amadei e dall'Associazione Culturale "Utinam", con il patrocinio della Provincia di Parma e il sostegno del Comune di Varano de' Melegari. Sponsor: Dallara, Coms, Lombatti, Leca Laterlite, Aurora Domus, Turbocoating, Bercella.
Il programma completo del Festival è on-line, sul sito www.festivalvalcenoarte.com. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Dal 27 giugno al 10 agosto nel Giardino della Memoria, nel Parco della Zucca di Bologna, lo spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, l'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e Museo per la Memoria di Ustica promuove per la sesta edizione un programma di iniziative di teatro, musica e poesia per ricordare la Strage. Un modo per far vivere il luogo dove l'installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell'aereo abbattuto, nel segno dell'arte e della partecipazione civile, grazie ad interpreti d'eccellenza della scena italiana ed internazionale.
Parma, 25 giugno 2014 -
C'è ancora bisogno di verità sulla Strage di Ustica. La Magistratura, con le sentenze definitive della Cassazione, ha confermato la verità che il DC9 Itavia è stato abbattuto e che i Ministeri dei Trasporti e della Difesa sono responsabili per non aver saputo difendere la vita di innocenti cittadini e per aver ostacolato il raggiungimento della verità.
Ma rimane ancora la necessità di delineare il quadro completo, gli autori materiali di quell'atroce tragedia: in quella notte furono spezzate le vite di 81 cittadini e furono violati i confini e i diritti del nostro Paese.
Il 27 giugno ricorre il XXXIV Anniversario della Strage di Ustica e, dopo trentaquattro anni da quel tragico volo, l'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica prosegue nel suo impegno civile perché la verità venga consegnata alle pagine della Storia del nostro Paese.
"La memoria non è statica - scrive Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione - non è una lapide che si deteriora e diventa illeggibile: la memoria si fa ogni giorno ricordando e parlando la lingua del presente".
E dunque per far sì che la memoria rimanga attiva, l'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica per il XXXIV Anniversario della Strage dà vita a nuove iniziative. Si stringe il rapporto con l'Istituto per la Storia e le Memorie del '900 - Parri Emilia-Romagna con il progetto di "un punto di ascolto" delle testimonianze dei primi giorni successivi alla strage con interviste ai parenti delle vittime, ai giornalisti coinvolti nel caso, al personale dell'Itavia, a periti e militari. Chiunque sia legato alla vicenda e voglia offrire il suo racconto di quegli eventi potrà farlo prendendo contatto con il personale dell'Istituto. Le video interviste saranno realizzate a cominciare dai giorni dell'Anniversario e poi messe a disposizione di cittadini e studiosi.
Consultabile sul portale www.cittadegliarchivi.it sarà invece la mostra virtuale curata da Armando Antonelli, coordinatore del sito, sulla satira politica, dagli anni '80 a oggi, prodotta sugli eventi legati alla vicenda di Ustica e pubblicata su quotidiani e mezzi di informazione italiani.
Da quest'anno inoltre tutti i materiali di comunicazione riportano il QR Code, che rendendo immediatamente fruibile il contenuto collegato (QR sta per "Quick Response"), rappresenta un modo per adottare un linguaggio contemporaneo nella trasmissione della Memoria come entità viva, vibrante, attiva. Il video vuole essere una breve storia della strage di Ustica e di cosa è oggi, alla luce della sentenza della Corte di Cassazione.
Dal 27 giugno al 10 agosto nel Giardino della Memoria, nel Parco della Zucca, lo spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, l'Associazione promuove per la sesta edizione un programma di iniziative di teatro, musica e poesia per ricordare la Strage di Ustica e far vivere questo luogo, dove l'installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell'aereo abbattuto, nel segno dell'arte e della partecipazione civile, grazie ad interpreti d'eccellenza della scena italiana ed internazionale.
La rassegna è parte di bè bolognaestate 2014, cartellone di iniziative coordinato e sostenuto dal Comune di Bologna.
RENDEZ-VOUS
Venerdì 27 giugno, in occasione del XXXIV anniversario della Strage di Ustica, si terrà la prima nazionale del concerto Rendez-vous dell'artista contemporaneo Franck Krawczyk (ingresso libero; in caso di maltempo lo spettacolo si terrà sabato 28 giugno).
Il concerto è l'ultimo 'atto' di una trilogia (Fuga, Miroir noir, Rendez-vous) che Krawczyk dedica all'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e che ha composto per accompagnare l'installazione permanente di Boltanski al Museo per la Memoria di Ustica.
Prodotto da Plein Jour in collaborazione con Cronopios, il concerto-creazione vede protagonisti Arthur Astier (chitarra elettrica), Franck Krawczyk (piano), Leila Benhamza (soprano), il quintetto di fiati Icarus Ensemble, e i giovanissimi allievi degli Istituti Superiori di Bologna della rete "Musicalliceo" diretti da Monica Fini.
«Ispirandomi al Tristan und Isolde di Wagner - scrive Franck Krawczyk - ho immaginato la musica degli spazi come differenti allegorie dell'attesa: quella dell'aeroplano al momento del dramma (nel museo), quella dell'aeroporto di arrivo (nel giardino). Mi sono sempre emozionato di fronte ai sentimenti di Isotta, appassionati e distaccati allo stesso tempo, alla sua calma di fronte alla morte. In Wagner, non c'è niente che si opponga veramente all'amore di Tristano e Isotta, tranne il tempo: non potranno vivere insieme nello stesso spazio, uno muore troppo presto, l'altra gli sopravvive, il loro amore esiste soltanto nell'istante in cui si sono chiamati per nome, per poi iscriversi in un'altra dimensione.»
DEI TEATRI, DELLA MEMORIA
L'urgenza di fare memoria come impegno nel presente: alla sua sesta edizione la rassegna "Dei Teatri, della Memoria", con la direzione artistica di Cristina Valenti, ospiterà, per tutto il mese di luglio (quattro giovedì e un martedì), interpreti d'eccellenza della scena contemporanea accanto alle creazioni degli artisti più giovani. Un itinerario teatrale che vede al centro protagoniste femminili d'eccezione, giovani artisti e collettivi teatrali capaci di coniugare lo sguardo sul passato, lontano e recente, con l'impegno civile, la denuncia, la consapevolezza delle radici.
Apre la rassegna, il 3 luglio, Sonia Bergamasco, una delle attrici contemporanee più intense, con Salmo della Gioventù, inedito concerto di versi liberamente tratto dalla poetessa Amelia Rosselli, con la drammaturgia sonora dal vivo del percussionista Rodolfo Rossi, creazione originale per il Giardino.
Il mito di Medea incontra fatalmente la terra lucana nello spettacolo M.E.D.E.A Big Oil, il 10 luglio, diretto da Terry Paternoster, regista esordiente ma già affermatasi come vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2013. Quella del Collettivo InternoEnki è una sorta di anti-Medea, che non uccide i suoi figli, ma li stringe in un abbraccio mortale trattenendoli in una terra tradita dal Big Oil Giasone, la multinazionale che non ha mantenuto le promessa di benessere e lavoro.
La rassegna prosegue il 24 luglio con il giovanissimo Tindaro Granata, già insignito di premi prestigiosi, e per la prima volta a Bologna, autore e interprete dello spettacolo Antropolaroid, impressionante carrellata di ritratti che attraversa quattro generazioni per raccontare la vera storia famigliare del protagonista, e il destino al quale si è sottratto spezzando "un'eredità tramandata di padre in figlio".
Il Teatro Due Mondi di Faenza (che ha al suo attivo tournées in più di trenta paesi differenti fra Europa, Asia, America del Sud, Africa), il 29 luglio, presenta un'originale lettura del libro Cuore per attori, pupazzi e canzoni. Un viaggio nella storia nascente dell'Italia unitaria, per rileggere i germi di un'identità nazionale che, nella visione socialista riformatrice di De Amicis, doveva basarsi su un progetto educativo fondato sulla scuola pubblica e incentrato su valori condivisi e solidali. Valori da riscoprire nel confronto con il presente, quando i piccoli stranieri hanno sostituito i meridionali immigrati.
Riporta a Palermo la conclusione della rassegna, il 31 luglio, con l'importante ritorno di Emma Dante al Giardino della Memoria (dopo l'anteprima italiana di Ballarini nel 2010), con lo spettacolo-concerto Verso Medea, segnando pure il felicissimo ritorno dei Fratelli Mancuso che firmano musiche e canti. Una Medea della diversità e dell'istinto, quella di Emma Dante, la cui tragedia affonda in un destino di sradicamento. Una lettura nutrita di visioni tragiche e folgoranti, in una coreografia di pulsioni e riti ancestrali.
LA NOTTE DI SAN LORENZO
E' il viaggio il tema portante de "La Notte di San Lorenzo", sabato 10 agosto, serata di poesia ideata e curata da Niva Lorenzini, affidata quest'anno al progetto artistico di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che conclude il programma di iniziative al Giardino. Accompagnati dal violoncello di Marta Prodi, il loro percorso drammaturgico attraverserà le plurimi valenze del viaggio, passando dalla voce di Baudelaire a quella di Rimbaud, da quelle di Campana e di Amelia Rosselli, poeti in fuga che partono per delocalizzarsi dallo spazio e dal tempo, a quella di Ungaretti, alla ricerca di un paese innocente. Accanto Dylan Thomas, che esplora i temi primordiali del nascere e del morire, Garcia Lorca, con la forza del folklore andaluso, e ancora, Patrizia Vicinelli e Fabio Pusterla, poeti civili che chiedono alla parola di risarcire, con la denuncia, l'oscuro della storia.
Due voci giovani, a fianco: Marilena Renda, che ha dedicato al terremoto del Belice un compianto laico di grande intensità, e l'esordiente Simone Marcelli, che esplora nei versi il "telaio di coincidenze" che accadono nel quotidiano, tra spiegazioni abrase, faglie, sospensione del senso.
MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICA
Il grande artista francese Christian Boltanski ha creato per Bologna una suggestiva installazione permanente con il relitto del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 e riportato in città. Le 81 vittime sono ricordate attraverso altrettante luci che pendono dal soffitto e con lo stesso numero di specchi neri: dietro ognuno di essi degli altoparlanti emettono frasi, parole sussurrate quotidiane e universali.
L'ingresso è gratuito. Gli orari di apertura estivi (28 giugno-7 settembre) sono: venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20. Nella data dell'anniversario, il 27 giugno, il Museo sarà aperto al pubblico dalle 17 alle 24. Nei giorni della rassegna 'Il Giardino della Memoria' (3,10,24,29,31 luglio e 10 agosto) il Museo resterà aperto dalle 20 alle 24. Nelle stesse giornate il Dipartimento Educativo del MAMbo propone una visita guidata alle 20.
Info: Museo per la Memoria di Ustica, via di Saliceto 3/22, 40128 Bologna, Tel.+39.051.377680 - www.museomemoriaustica.it
IL GIARDINO DELLA MEMORIA è un progetto di: Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e Museo per la Memoria di Ustica. Con il sostegno di: Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna, Assemblea Regionale Siciliana, Provincia di Bologna, Comune di Bologna - bè bolognaestate 2014, MAMbo, Convivere Bolognina, Quartiere Navile, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna, Una città per gli Archivi. Media partner: Rai Radio 3. Patrocini: Institut Français Italia, Dipartimento delle Arti per Dei Teatri, della Memoria, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica per La notte di San Lorenzo. Main sponsor: Gruppo Unipol. Si ringrazia: TPER; Legacoop Bologna, Gruppo Hera, Arena del Sole. Progetti realizzati in collaborazione con: Cronopios, Officina Immagine, Plein Jour, Associazione Scenario, Ufficio stampa leStaffette.
(Fonte: Ufficio Stampa leStaffette)
Nella notte di sabato in molte città d'Italia le luci resteranno accese per far spazio ad una notte dedica alla lettura. "Letti di notte" è un'iniziativa dedicata alle librerie e alle biblioteche, promossa dall'associazione "Letteratura Rinnovabile", che per l'edizione 2013 ha visto più di 50 editori coinvolti, oltre 230 librerie e biblioteche in tutta le regioni italiane, più di 10.000 lettori -
Piacenza, 19 giugno 2014 -
Anche Palazzo Farnese, sabato 21 giugno, ospiterà una parte delle letture pubbliche in programma in città nell'ambito della notte bianca del libro, per l'iniziativa "Letti di notte", promossa dall'associazione "Letteratura Rinnovabile". A partire dalle 22, nel loggiato, si alterneranno nella lettura di quattro testi relativi a opere d'arte esposte nella pinacoteca – che si potranno successivamente ammirare – il sindaco Paolo Dosi con "Il Tondo di Botticelli", il direttore del quotidiano "Libertà" Gaetano Rizzuto, che presenterà "Il matrimonio di Elisabetta Farnese", il senologo Giorgio Macellari, sul tema "Una famiglia del '700 nei ritratti di Gaspare Landi" e il pittore Armodio, con "Le burrasche del Brescianino e del Tempesta".
Gli altri luoghi di particolare suggestione scelti come teatro della "staffetta di lettura" saranno la Galleria Alberoni a partire dalle 21 e, dalle 23, la Galleria d'Arte moderna Ricci Oddi. Da mezzanotte, a sostegno di Avis, letture "vampire" in piazza Cavalli, con uno stand informativo dell'associazione dei donatori di sangue sotto i portici del Municipio.
Si svolgerà invece dalle 20.30, con un buffet equo e solidale e, dalle 21.30, con letture inedite, la serata alla libreria Fahrenheit 451.
(Fonte: Comune di Piacenza)
Di Chiara Marando – Sabato 21 Giugno 2014
La storia del nostro Paese non è solo fatta dei grandi eventi che hanno segnato lo scorrere del tempo, di personaggi che nel bene o nel male hanno lasciato un segno, ma anche delle piccole realtà di tutti i giorni, di uomini e donne semplici ma nel contempo fondamentali. E’ fatta di quella quotidianità preziosa vissuta intensamente, nella quale ritrovare radici e tradizioni del territorio, anche e soprattutto in cucina.
Le ricette di una volta rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale, una ricchezza da riscoprire, conservare ed assorbire. Le massaie del passato sono figure dalla poeticità rustica che grazie ai loro insegnamenti hanno tramandato un sapere genuino, un racconto confortevole e rassicurante.
Quale modo migliore di “studiare” la storia, se non curiosando nelle vecchie riviste, nei libri di cucina, e nei quaderni delle nonne, per recuperare preparazioni curiose da provare e assaggiare?
In poche parole diventare delle “Massaie Moderne”. Non pensiate sia solo un modo di dire, anzi, si tratta di un progetto concreto volto a recuperare il sapere culinario di un tempo, soffiare via la polvere per far rivivere quei profumi capaci di evocare atmosfere lontane, e svelare l’evoluzione del gusto italiano dell’ultimo secolo. Un percorso complesso e stimolante che passa, ad esempio, dall’archivio della famosa testata “La Cucina Italiana”, alla fornita biblioteca virtuale di www.academiabarilla.it.
Un’idea nata per passione, che le due autrici Samanta Cornaviera e Manuela Marinosci portano avanti con entusiasmo, professionalità ed energia, non solo mantenendo costantemente aggiornato il sito ufficiale www.massaiemoderne.it/, ma anche organizzando un nutrito programma di eventi collaterali itineranti di notevole richiamo.
Provate a curiosare tra le informazioni della sezione “Archeologia Culinaria”, rimarrete affascinati dalla varietà e originalità delle ricette raccolte, un trionfo di bontà dai nomi stravaganti, narratrici silenziose degli eventi di un territorio. C’è la Spalla di Vitello dalla Cadorna, ricordo della grande battaglia, ci sono le Uova alla Rossini e la Vivanda Italianissima, ovvero la pasta presentata in un modo tutto particolare, il simbolo italiano per eccellenza E ancora le Lasagne di Patate e gli invitanti Gnocchi Quaresimali.
Insomma non manca nulla, dalle minestre, a primi e secondi, ai dolci, fino alle piccole sfiziosità ideali come antipasto, il tutto rigorosamente accompagnato dalla personale storia di ogni piatto, nonché da immagini e pubblicità dell’epoca. E dato che ogni massaia che si rispetti deve essere anche una vera e propria maestra in economia domestica, non potevano mancare i consigli pratici per diventare una perfetta dea del focolare moderno.
Quindi che dire, la vostra prossima lettura è qui.
Mercoledì 18 giugno alle 21 proiezione gratuita dell'opera di Salvatores, premiata come miglior film straniero nel 1992, con l' introduzione di Claudio Silingardi, direttore dell'Istituto Storico -
Modena, 17 giugno 2014 -
Ancora un film italiano da Oscar, statuetta per il miglior film straniero nel 1992, sul grande schermo di piazza XX settembre, che anche domani, mercoledì 18 giugno alle 21 torna a trasformarsi in arena cinematografica all'aperto. "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores verrà proiettato gratuitamente per la rassegna "Venti di cinema". A introdurne la visione sarà Claudio Silingardi, direttore dell'Istituto Storico di Modena.
Il film, uscito nelle sale nel 1991, nello stesso anno ha vinto tre David di Donatello e, per lo stesso premio, ha collezionato nove nomination. L'anno successivo, oltre all'Oscar, a "Mediterraneo" è andato il Nastro d'argento per il regista del miglior film a Gabriele Salvatores (e due nomination), e il Globo d'oro per la miglior musica a Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani (e la nomination per il miglior film).
Con "Mediterraneo" si conclude la cosiddetta "trilogia della fuga", composta da "Marrakech Express" del 1989 e da "Turné" del 1990, ovvero il trittico di film diretti da Salvatores dedicati alla poetica della fuga verso una nuova forma di interiorità, di individualità, di impegno non condizionato da fattori ideologici, da miti collettivi, da figure guida carismatiche ma corruttibili.
Il film è girato nell'isola greca di Castelrosso (Megisti in greco), a sud est di Rodi, nel Dodecaneso. La storia racconta di otto militari italiani che nel giugno del 1941 sbarcano su una piccola isola dell'Egeo con il compito di stabilire un presidio. L'isola appare deserta, abbandonata dalla popolazione che ha subito la sanguinosa occupazione tedesca. Il manipolo di soldati, al comando del tenente Montini (Claudio Bigagli), un insegnante di latino e greco appassionato di pittura, si rivela un gruppo di persone inadatto alla minima attività militare e presto, sfruttando l'isolamento geografico, l'impossibilità di comunicazione con il comando dovuta alla radio in avaria, e l'apparente solitudine dell'isola, si dedica ad attività del tutto estranee alla guerra, compreso il sergente Lorusso (Diego Abatantuono), l'unico con apparenti motivazioni militari. Capendo di non aver da temere, pian piano la popolazione che si era nascosta (donne, vecchi, bambini e un prete ortodosso) esce, e riforma una comunità dove la vita riprende a scorrere tranquilla. Ad animarla sono le vicende interpersonali e gli attriti che si consumano intorno alla bellissima Vassilissa, la prostituta dell'isola che si pone al servizio del plotone ma della quale si innamora pazzamente l'attendente Farina (Giuseppe Cederna), un soldato impacciato con la passione per la letteratura, che finirà col rivendicare il suo sentimento verso la ragazza e farla diventare la sua fidanzata ufficiale.
Nel successivo appuntamento di "Venti di cinema" in piazza XX settembre, il 25 giugno si proietta "La prima cosa bella" di Paolo Virzì, che sarà presentato da Alberto Bertoni, docente di Letteratura contemporanea all'Università di Bologna.
"Venti di cinema" rientra nel programma di "Due piazze una città", cartellone di attività gratuite promosse dall'assessorato comunale al Centro Storico, con l'assessorato alla Cultura e Modenamoremio, che in maggio e giugno animeranno piazza XX Settembre e largo San Giorgio, due luoghi di incontro storici che si riaprono alla città. Il programma è in distribuzione nei punti informativi del Comune e consultabile on line www.comune.modena.it/economia.
(Fonte: Comune di Modena)
Nel Giardino storico della Reggia di Colorno, il 2 luglio 2014 tornerà l'Opera lirica, con l'allestimento integrale de Il Barbiere di Siviglia, che vedrà in scena un cast di livello qualitativo straordinario con i migliori interpreti lirici del panorama nazionale, oltre al suggestivo e imprescindibile complemento scenico della Reggia -
Parma, 14 giugno 2014 -
Dopo il successo della prima edizione di "Una Reggia per il Maestro", rassegna che si è svolta nell'estate 2013 nei sontuosi giardini della Reggia di Colorno, e che ha visto la presenza di circa 700 persone per la rappresentazione de "La Traviata" di Giuseppe Verdi (2 luglio 2013), Parma OperArt nella stessa data del 2 luglio 2014 – alle ore 21.30 - ripropone una serata dedicata all'Opera nel giardino storico della Reggia. Sarà protagonista Gioacchino Rossini con il suo "Il Barbiere di Siviglia", una delle opere meglio riuscite e più rappresentate in tutti i teatri del mondo, che garantirà al pubblico una serata di grande musica e di divertimento sotto il cielo stellato.
L'Opera, che sarà rappresentata integralmente in questa esclusiva produzione firmata Parma Operart, con coro, orchestra e danzatori, vedrà in scena un cast di livello qualitativo straordinario con i migliori interpreti lirici del panorama nazionale, oltre al suggestivo e imprescindibile complemento scenico della Reggia.
Vestirà i panni di Figaro un giovane dalla brillante carriera, Carlo Maria Cantoni, baritono cantabile dal tipico colore Verdiano dopo alcuni anni di repertorio Rossiniano e Mozartiano al quale torna sempre volentieri. Di notevole presenza scenica, Cantoni ha cantato in quasi tutti i maggiori teatri italiani e nelle più importanti sale d'opera internazionali affiancando artisti di calibro quali ad esempio Alberto Cupido, Amarilli Nizza, Svetla Vassileva, Giuseppe Giacobini, Franco Bonissolli, Nicola Martinucci, Roberto Aronica, Bruno Bartoletti, Liliana Cavani, e tanti altri. Numerose le produzioni che lo vedono impegnato in tutto il mondo: Aida, Rigoletto Manon Lescaut Guglielmo Tell, Attila, Nabucco, Traviata, Don Carlos, Carmen, Ballo in maschera, Trovatore, Otello, Cavalleria Rusticana, Tosca, Madama Butterfly, Il Barbiere di Siviglia e tante altre.
Al suo fianco troviamo anche un'altra importante presenza, particolarmente cara ai parmigiani: quella di Don Bartolo interpretato dal M° Romano Franceschetto, veterano dei palcoscenici più prestigiosi italiani ed esteri, che ha calcato vestendo proprio i panni di questo personaggio.
Benché il suo repertorio sia assai vasto, spaziando dal '700 ad opere contemporanee in prima esecuzione, Franceschetto si è specializzato nei principali ruoli di "buffo" del 18° e 19° secolo interpretandoli nei principali teatri italiani e stranieri, lavorando con Dario Fo nel "Barbiere di Siviglia" al Teatro Petruzzelli di Bari, ed interpretando il medesimo ruolo al Teatro Regio di Parma e in altri teatri sotto la direzione di importanti direttori d'orchestra e registi. Bella, solare e accattivante la nostra Rosina: il ruolo della "donna contesa" da Don Bartolo e il Conte di Almaviva sarà interpretato dal mezzosoprano Paola Cacciatori che si distingue per l'ottima prestazione vocale e la spigliata verve scenica. Vive a Roma e si sta affermando con grinta e successo nel panorama lirico nazionale. Il ruolo del Conte d'Almaviva è interpretato dal tenore Matteo Mezzaro che il pubblico di Parma ha già avuto l'occasione di applaudire al Teatro Regio nel ruolo di Gherardo in "Gianni Schicchi" di Puccini nella stagione lirica appena conclusa e ospite nell'ultima puntata Rai della trasmissione di Carlo Conti lo scorso 30 maggio. Il ruolo di Don Basilio è interpretato dal basso Luca Gallo, veterano nel ruolo e artista con splendida carriera: ha lavorato con direttori d'orchestra come Donato Renzetti o Peter Maag, e con colleghi come la Freni, Devia, Ghiaurov, Bruson e Bocelli. Berta, ruolo comprimario ma importante, sarà interpretata dal soprano Francesca Salvatorelli, giovane soprano ma già esperta in questo buffo personaggio che ci delizierà con la famosa e divertente "aria di Berta". Fiorello sarà interpretato dal giovane basso Eugenio Maria Degiacomi che lo scorso anno ha ricoperto il ruolo del Marchese ne "La Traviata" rappresentata proprio alla Reggia di Colorno. L'orchestra "Cantieri d'Arte" è diretta dal M° Lorenzo Bizzarri così come il coro "Lirico Aurea Parma". La regia si avvarrà di un impianto scenico assolutamente essenziale dove giocheranno un ruolo importante alcune piccole danzatrici e danzatori – di Coreutika Danza di Bologna – un po' piccoli Cupido e un po' "folletti" che scoccheranno le loro frecce e le loro scintille coinvolgendo tutti i protagonisti del libretto. Per l'accompagnamento in scena con la chitarra si esibirà il giovane Davide Prina, vincitore dell'edizione 2014 di "Children for Music" all'Auditorium Paganini.
Una serata all'insegna del divertimento e della buona musica sotto le stelle, realizzata da Parma OperArt in collaborazione con Antea e Comune di Colorno. Si ringraziano gli sponsor dell'iniziativa: l'azienda Illa SpA e RP Santini srl.
Biglietteria:
Settore A euro 25,00
Settore B euro 20,00
Settore C euro 15,00
Consigliato l'acquisto dei biglietti in prevendita a: Parma OperArt, v. Garibaldi 57, Parma – Tel. 0521 1641083 / Cell. 393 0935075 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.parmaoperart.com www.facebook.com/estaverdi.colorno Biglietteria della Reggia: 0521 312545
(Fonte: ufficio stampa OperArt)
Domenica 15 giugno, l'Associazione I Semi Neri festeggerà i 10 anni di attività presso il Ristorante Vecchia Lama -
Modena, 10 giugno 2014 -
Domenica 15 giugno dalle ore 12,30 l'Associazione I SEMI NERI festeggerà i 10 anni di attività presso il Ristorante Vecchia Lama (via XXIV maggio, n. 24 a Lama Mocogno, info 0536-44662) con un'iniziativa dal titolo A tavola con gli scrittori... e sarà servita anche la fantasia. "La nostra associazione vuole diffondere la cultura – spiega la presidentessa Daniela Ori – e ci è sembrato naturale festeggiare i dieci anni di attività con un incontro informale nel quale gli autori saranno a disposizione per una chiacchierata sulla Letteratura e sulla Storia della nostra terra. Siamo felici che all'invito abbiano risposto, tra gli altri, gli amici dell'Associazione Il Frignano dei Montecuccoli, con cui i Semi Neri sono gemellati." La coreografia dell'evento è affidata al pianista M° Lucio Diegoli e alla cantante Maria Costa.
Tra un primo ai profumi di bosco e un bicchiere di rosso si potranno ascoltare storie e racconti che hanno riempito le pagine di antologie e romanzi. Il secondo, al sangue, richiamerà il thriller e il noir, mentre il soffice dolce di fragola e crema sarà accompagnato da poesie e canzoni. Ci sarà spazio anche per i Liguri Friniati e i Celti che contesero l'Appennino ai Romani. Insomma, un pranzo che si consumerà seduti in mezzo ai personaggi dei libri e della Storia.
L'Associazione I SEMI NERI è nata nel 2004 con lo scopo di promuovere la scrittura come strumento di promozione della cultura. In questi anni l'associazione ha prodotto antologie di racconti – Solitudine giapponese, Emilia la via maestra, Presenze di Spirito – e un romanzo collettivo, L'Enigma del Toro (Damster 2013). Ha anche promosso eventi teatrali, come La Signora del Castello rappresentato tra l'altro anche alla Rocca di San Felice l'anno prima del sisma del 2012 allo scopo di unire lettura, musica e scrittura alla Storia del costume. A ottobre comincerà, in collaborazione con il Circolo degli Artisti e il Laboratorio XOMEGAP, il primo corso di scrittura creativa promosso dall'associazione I Semi Neri.
(Fonte: ufficio stampa Associazione I Semi Neri)
Mercoledì 11 giugno alle 21.30 proiezione gratuita del film in Piazza XX Settembre. Introduce Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli. Alle 21 "La voce di Berlinguer" -
Modena, 10 giugno 2014 -
Prosegue la rassegna "Venti di Cinema", il film che vinse tre Oscar nel 1999. "La vita è bella" di Roberto Benigni, in programma per mercoledì 11 giugno sarà protagonista della rassegna, con la presentazione di Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoliche, a cui seguirà la proiezione gratuita in Piazza XX Settembre.
In occasione del trentesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer, avvenuta l'11 giugno 1984, la proiezione del film di Benigni sarà preceduta, alle 21, da quella del documentario di venti minuti "La voce di Berlinguer" realizzato da Mario Sesti e Teho Teardo, che nel 2013 ha partecipato al Festival di Venezia.
Nella storia del cinema italiano, "La vita è bella", del 1997, è uno dei film più apprezzati dalla critica e più amati dal pubblico. Nel 1999 vincitore di tre premi Oscar, come miglior film straniero, migliore attore protagonista a Roberto Benigni e migliore colonna sonora a Nicola Piovani e quattro nomination come miglior film a Elda Ferri e Gianluigi Braschi; migliore regia a Roberto Benigni; migliore sceneggiatura originale a Roberto Benigni e Vincenzo Cerami; miglior montaggio a Simona Paggi. Inoltre, ha ricevuto oltre 40 premi internazionali, tra cui 5 Nastri d'argento, 9 David di Donatello, il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e un premio medaglia a Gerusalemme. Protagonisti del film Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, e il piccolo Giorgio Cantarini.
Nel prossimo appuntamento di "Venti di cinema" in piazza XX settembre, mercoledì 18 giugno alle 21, si proietta "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores, che sarà presentato da Claudio Silingardi, direttore dell'Istituto Storico. Il 25 giugno la rassegna si conclude con "La prima cosa bella" di Paolo Virzì, presentato da Alberto Bertoni, docente di Letteratura contemporanea all'Università di Bologna.
(Fonte: Comune di Modena)
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