Continua la fase d'incertezza del mercato. Le ipotesi sui raccolti del Sud America hanno sgonfiato il seme -12 cents per bushel e parzialmente la farina -3,80 dollari per tonnellata corta.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 febbraio 2015 -
Continua la fase d'incertezza del mercato. Se per un verso i consumi tengono, e gli acquisti dell'America del Nord sostengono il mercato che martedì ha chiuso con rialzi sensibili per i semi (+ 17 cents per bushel), e (+ 10 dollari per tonnellata corta) per la farina, le previsioni sui raccolti del Sud America hanno deprezzato sensibilmente il seme -12 cents per bushel e parzialmente la farina -3,80 dollari per tonnellata corta. Analogamente per i cereali si assiste a una fase altalenante ma con variazioni più contenute essendo in ragione di quotazioni più compresse.
Indicatori internazionali -
l'Indice dei noli è sceso a 508 punti, il petrolio è risalito a 51,31$ dollari al barile e il cambio, ancora sospeso dalla questione greca, si è posizionato a 1,1417.
Mercato internazionale -
L'indice dei noli continua il suo progressivo e costante ridimensionamento ma quello che occorre osservare è che da tempo la "far Soya" e il seme continuano a registrare valori con la prima cifra "4" (400€) per le farine e il "3" (370/390€) tendente al "4" per il seme. Considerato che il cambio euro/dollaro è passato da 1,36 di ottobre all'attuale 1,14 significa che all'origine le quotazioni sono scese ma gran parte del ridimensionamento è stato assorbito dalla perdita del cambio. Si può perciò supporre che, nonostante i dati provenienti dall'america del sud, i prezzi, pur subendo variazioni ribassistiche, non dovrebbero crollare come alcuni operatori si auguravano.
Mercato interno - Sul nostro mercato ancora ben poco da segnalare salvo che i cereali e il mais in particolare iniziano a essere meglio difesi sui mercati interni. Ma i dati riguardanti le giacenza al porto (134.000 tonnellate nella scorsa settimana) e i valori delle importazioni avvenute ed attese sono molto elevati per un mercato che fa registrare ancora bassi consumi. Una situazione che sta pesando anche sul grano e, in misura più contenuta, sull'orzo.
I cruscami in ribasso più' deciso e i proteici sempre altalenanti ma ben difesi.
Positive invece le aspettative sulle prossime semine di mais che dovrebbero subire una forte contrazione, a favore del seme di soya, e delle foraggere.
Per il settore bionergetico potrebbe arrivare una importante massa di cereale (mais), da tempo sottoposto a restrizioni commerciali, a tutto discapito del mercato interno, ma a vantaggio di chi fosse in grado di coprirsi prima della prossima campagna.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
Quotazioni in leggero rialzo, lo scorso venerdi 13 febbraio, molto probabilmente dettati da fattori esterni concomitanti: dal carnevale Brasiliano al President Day per passare al capodanno cinese.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 febbraio 2015 -
Venerdì : 13 / 2 / 2015 (valori espressi in €)
SEMI: marzo 990,40 (+6,6)maggio 994,60 (+6)
FARINA marzo 332,30 (+1,8)maggio 326,00 (+2,3)
CORN marzo 387,20 (+4,2) maggio 395,20 (+4,2)
GRANO marzo 523,00 (+11,6)maggio 529,20 (+9,4)
NB: variazioni espresse in valore assoluto.
Indicatori internazionali -
Protezione preventiva. Il mercato dello scorso venerdi sembra sia stato guidato dalla necessità di protezione a causa di eventi esterni e concomitanti. Il Carnevale di Rio impazza e lunedi 16 febbraio è, per gli USA, giornata dedicata al presidente: President Day ovvero la ricorrenza del compleanno di George Washington che, dal 1971, viene celebrato ogni terzo lunedi di febbraio. Infine la concomitanza del capodanno cinese. Fatto sta che le quotazioni dei cereali erano in rialzo così come lo sono state quelle del mercato telematico di lunedi 16/2. Un segnale positivo che induce a ritenere che, nel breve periodo, il collasso dei prezzi dovrebbe essere scongiurato.
L'indice dei noli è sceso a 530 punti, il petrolio si è ricollocato intorno a 53,0$ al barile, il cambio è attorno a 1,1410 probabilmente ancora condizionato dalla questione greca.
Un indice dei noli così basso lascia perplessi gli analisti posto che si rileva, comunque, una costanza di consumi e le navi stanno viaggiando a pieno carico. I tempi di attesa in Sud America sono tra i 15 e 20 giorni, Cina e Paesi asiatici sono allineati con le importazioni. Perciò, escludendo la diretta correlazione con l'abbattimento dei prezzi petroliferi, gli operatori non riescono a individuare elementi che possano giustificare un così ridotto indice di noli .
Mercato Interno -
Sul fronte interno ancora ben poco da segnalare. Gli scambi continuano a essere ridotti, così come ridotti sono i consumi e basso è il livello di liquidità. Unico indicatore in costante rialzo è il tasso di "lamento" degli operatori zootecnici e cerealicoli.
Degno di nota invece sono le aspettative positive sulla prossima campagna di semina maidicola che, a fronte dei non soddisfacenti prezzi, dovrebbe subire una drastica contrazione di superfici investite.
Bioenergie -
Nessuna segnalazione di rilievo. Unica attenzione da porre è circa le aspettative di semina di mais. Se queste dovessero veramente contrarsi allora potrebbe convenire di anticipare gli acquisti e fare scorta a prezzi competitivi.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
"Big Snow". L'associazione agricola reggiana: danni enormi agli agricoltori per la mancanza di energia e tempi di ripristino sconosciuti; semplicemente inaccettabile – Protezione Civile mette a disposizione gruppi elettrogeni – La Regione chieda lo stato di calamità naturale.
Reggio Emilia, 9 febbraio 2015
#emergenzablackout - "Intendiamo aderire alla class action contro il gestore degli impianti per l'energia elettrica, annunciata dai Sindaci e dalla Provincia di Reggio, per attuare ogni possibile azione di tutela dei nostri associati e degli agricoltori tutti, pesantemente danneggiati dalle interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica a seguito della nevicata verificatasi nelle prime ore di venerd́ 6 febbraio scorso". L'annuncio viene dal presidente della CIA di Reggio Emilia Antenore Cervi, che circostanzia coś i motivi della decisione presa dall'associazione agricola: "Anche se l'entità della nevicata è stata superiore alle aspettative, stiamo registrando una situazione semplicemente inaccettabile, perché oltre ai danni materiali dovuti essenzialmente al peso della neve che si è depositata sulle strutture agricole nel nostro territorio, dobbiamo mettere nel conto i costi aggiuntivi dovuti alle interruzioni nell'erogazione di energia elettrica, indispensabile per il funzionamento della maggior parte degli impianti, particolarmente negli allevamenti".
"A questo aggiungiamo – afferma Cervi - che i tempi di ripristino della normale erogazione restano sconosciuti, ma probabilmente lunghissimi. Infatti la priorità del gestore degli impianti è rivolta in primo luogo alle abitazioni civili, quindi il ripristino riguarderà le industrie, ultimi in ordine di priorità vengono gli agricoltori, che certamente nella maggior parte dei casi vivono e lavorano in strutture isolate, ma non per questo possono attendere settimane intere prima di riavere una situazione di normalità".
"Il monitoraggio dei danni che i nostri uffici stanno effettuando – aggiunge Cervi – segnalano numerosi casi di crolli o comunque di danni a serre, capannoni di allevamenti o di fienili e ricoveri attrezzi, ed ad hangar, strutture che da qualche anno si vedono anche nelle nostre aree agricole, oltre ad impianti di biogas".
"A cịò – afferma Cervi – dovremo aggiungere i danni che l'interruzione dell'energia pụ aver causato agli impianti informatizzati, che risultino da resettare, ma in particolare saranno da rilevare i costi per le aziende, come gli allevamenti da latte, che devono far ricorso a gruppi elettrogeni, che sono molto costosi per il carburante da impiegare: a tale proposito va registrato positivamente che la Protezione Civile mette a disposizione questi gruppi a chi ne abbia bisogno. In ogni caso avremo per un tempo indefinito un aumento esponenziale di costi a carico degli agricoltori, che non riteniamo giusto debbano sostenere in prima persona".
"A risponderne – conclude il presidente CIA – intendiamo chiamare chi si fa pagare una fornitura di elettricità che non è in grado di garantire. Infine, considerato che l'entità dei danni potrà risultare molto rilevante, chiediamo alla Regione Emilia Romagna di avanzare la richiesta per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, Regione alla quale chiediamo di prevedere l'erogazione di carburante agevolato supplementare per chi deve utilizzare i gruppo elettrogeni".
(Cia Reggio Emilia 9 febbraio 2015)
Le stime USDA del 10/2 non hanno avuto effetti sul mercato che si è mantenuto calmo. Nessuna variazione sostanziale è stata infatti segnalata dal Udsa fatto salvo un aumento degli stock mondiale dei cereali. E' molto probabile che gli operatori siano maggiormente preoccupati sul fronte geopolitico con riguardo allo scontro Kiev-Mosca.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 febbraio 2015 -
Nessun problema di disponibilità di merce soprattutto per quanto concerne il grano che a sua volta influenza il corn. I proteici mantengono una tendenza ribassista.
Indicatori internazionali -
l'Indice dei noli è sceso a 556 punti, il petrolio è sceso nuovamente intorno ai 50$ dollari al barile e il cambio, in attesa delle decisioni verso la Grecia, si è posizionato a 1,1309.
Mercato interno - Sul fronte interno permane la stagnazione degli scambi, ridotti i consumi e la liquidità inconsistente mentre rimangono elevate le lamentele degli operatori professionali sia del settore zootecnico sia cerealicolo.
Bioenergie - Nulla da segnalare per il settore delle bionergie salvo che, a fronte dei prezzi delle farine di mais a 135 euro alla tonnellata e spezzati di mais a 115 euro alla tonnellata, i 40€/ton. del trinciato non soddisfano gli investimenti economici di base agli investimenti.
Alcuni prezzi:
Mais nuova campagna 175€ arrivo Lombardia da ottobre a giugno contratto 103.
Grano zootecnico 190 euro partenza pronto;
Orzo estero sui magazzini interni 195 euro partenza,
Farina di soya spot 387€ per la normale e 392€ per la proteica sino a fine marzo, da aprile a giugno 372/385€, luglio dicembre 357/370€, gennaio dicembre 2016 355/368€
sempre partenza Ravenna,
Far girasole hp (high protein) 240€ partenza Ravenna, Colza in varie forme e specie da 255 a 265€ partenza magazzini interni o porti.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
Quella precedente può essere considerata, tutto sommato, una settimana all'insegna della neutralità se si esclude la chiusura 3 febbraio. Il recupero dei cereali e la tenuta del corn è, con alta probabilità, imputabile al "regalo" USA di 100 milioni di $ all'Egitto che verranno utilizzati per l'acquisto di materie prime.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 febbraio 2015 -
Venerdì: 06 / 2 / 2015 (valori espressi in €)
SEMI mar 973,40 (-7) maggio 980,00 (-7,6)
FARINA mar 329,40 (-2)maggio 323,10 (-2,2)
OLIO mar 31,82 (+0,11) maggio 32,04 (+0,12)
CORN mar 385,60 (+0,40) maggio 394,00(+0,6)
GRANO mar 527,00 (+1,2) maggio 529,00 (+1,6)
NB: variazioni espresse in valore assoluto.
Indicatori internazionali -
L'incertezza e i timori sono quasi esclusivamente incentrati sulle questioni geopolitiche e all'inasprimento delle tensioni l'Ucraina-Russia-Europa. Il raccolto Russo è stimato in 90/95 milioni di tonnellate e una sottrazione di tali volumi dal mercato non verrebbe accolta favorevolmente
l'Indice dei noli è sceso a 559 punti il petrolio si è mantenuto a 52,51$ al barile, il cambio gira a 1,1352. E qui pesa l'incognita Grecia, e le trattative che il suo Ministro delle Finanze sta negoziando con Bruxelles e con tutti i suoi colleghi singolarmente.
Mercato Interno -
Sul fronte interno ancora ben poco da segnalare. Gli scambi sono ridotti, i consumi bassi e la liquidità inconsistente. Pochi e limitati i tentativi di speculazione. Stagnazione e ribasso sono le tendenze determinate da questo stato di confusione e di timori. Non sussiste la volontà di fare ricoperture ma piuttosto storni o slittamenti di quote, a conferma dei ridotti consumi. Qualche speranza sul miglioramento dei consumi proviene da EXPO2015 seppure gli 8 milioni di biglietti venduti siano sensibilmente lontani dalle attese (20-24 milioni di visitatori).
Mercati esteri -
I mercati esteri intanto registrano i seguenti valori, in alcuni casi distanti dalla depressione espressa dal mercato nazionale:
Venerdi in Francia sul "fisico", il grano quotava invariato da giovedì ad euro 181,reso Rouen.
Il corn 151€ contro 150€ fob Bordeaux. L'orzo a 176€ contro 175€ reso Rouen. Il grano duro invariato a 370€ reso Port La Nouvelle. Il corn Ukraino venerdì quotava da Mar Nero per febbraio $174 fob contro 172$ di mercoledì Il marzo a invariato a 175$. L'aprile invariato a 176$ . Il maggio invariato a 178$ . Il giugno invariato a 182$. Il novembre invariato a188$ . Il corn bulgaro/rumeno, a Costanza, per il Febbraio era ad euro 155 contro 153€. Il marzo a 155€ contro 156€. L'aprile a 157€ contro 158€. Il grano russo (12,50 proteine) quotava per marzo invariato a $250 fob. L'aprile invariato a $52. L'agosto a $238 contro 234$. Il feed dall'Ukraina quotava per l'agosto 215$. Far soya prot 394. Apr-giugno, 388 luglio-dicembre 370 e uguale gen-dic 2016.
Bioenergie -
Nulla da segnalare per il settore delle bionergie. Trinciati a 40 euro alla tonnellata
Mais -
mais in varie forme da 110 euro alla tonnellata in su, partenza Nord Italia e farine di mais a 135-140 euro alla tonnellata.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
L'associazione agricola reggiana: danni enormi agli agricoltori per la mancanza di energia e tempi di ripristino sconosciuti; semplicemente inaccettabile – Protezione Civile mette a disposizione gruppi elettrogeni – La Regione chieda lo stato di calamità naturale -
Reggio Emilia, 9 febbraio 2015 -
"Intendiamo aderire alla class action contro il gestore degli impianti per l'energia elettrica, annunciata dai Sindaci e dalla Provincia di Reggio, per attuare ogni possibile azione di tutela dei nostri associati e degli agricoltori tutti, pesantemente danneggiati dalle interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica a seguito della nevicata verificatasi nelle prime ore di venerdì 6 febbraio scorso". L'annuncio viene dal presidente della CIA di Reggio Emilia Antenore Cervi, che circostanzia così i motivi della decisione presa dall'associazione agricola: "Anche se l'entità della nevicata è stata superiore alle aspettative, stiamo registrando una situazione semplicemente inaccettabile, perché oltre ai danni materiali dovuti essenzialmente al peso della neve che si è depositata sulle strutture agricole nel nostro territorio, dobbiamo mettere nel conto i costi aggiuntivi dovuti alle interruzioni nell'erogazione di energia elettrica, indispensabile per il funzionamento della maggior parte degli impianti, particolarmente negli allevamenti".
"A questo aggiungiamo – afferma Cervi - che i tempi di ripristino della normale erogazione restano sconosciuti, ma probabilmente lunghissimi. Infatti la priorità del gestore degli impianti è rivolta in primo luogo alle abitazioni civili, quindi il ripristino riguarderà le industrie, ultimi in ordine di priorità vengono gli agricoltori, che certamente nella maggior parte dei casi vivono e lavorano in strutture isolate, ma non per questo possono attendere settimane intere prima di riavere una situazione di normalità".
"Il monitoraggio dei danni che i nostri uffici stanno effettuando – aggiunge Cervi – segnalano numerosi casi di crolli o comunque di danni a serre, capannoni di allevamenti o di fienili e ricoveri attrezzi, ed ad hangar, strutture che da qualche anno si vedono anche nelle nostre aree agricole, oltre ad impianti di biogas".
"A ciò – afferma Cervi – dovremo aggiungere i danni che l'interruzione dell'energia può aver causato agli impianti informatizzati, che risultino da resettare, ma in particolare saranno da rilevare i costi per le aziende, come gli allevamenti da latte, che devono far ricorso a gruppi elettrogeni, che sono molto costosi per il carburante da impiegare: a tale proposito va registrato positivamente che la Protezione Civile mette a disposizione questi gruppi a chi ne abbia bisogno. In ogni caso avremo per un tempo indefinito un aumento esponenziale di costi a carico degli agricoltori, che non riteniamo giusto debbano sostenere in prima persona".
"A risponderne – conclude il presidente CIA – intendiamo chiamare chi si fa pagare una fornitura di elettricità che non è in grado di garantire. Infine, considerato che l'entità dei danni potrà risultare molto rilevante, chiediamo alla Regione Emilia Romagna di avanzare la richiesta per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, Regione alla quale chiediamo di prevedere l'erogazione di carburante agevolato supplementare per chi deve utilizzare i gruppo elettrogeni".
(Fonte: Ufficio stampa Cia di Reggio Emilia)
Prorogati i termini della consultazione pubblica sulla valutazione del benessere delle vacche da latte nei piccoli allevamenti.
Parma, 02 febbraio 2015
L'EFSA ha prorogato i termini della consultazione pubblica su una sua recensione di informazioni riguardanti i piccoli allevamenti di vacche da latte. Tutte le parti interessate hanno ora tempo fino al 13 febbraio per presentare i propri commenti. La disamina include dati sul numero di vacche da latte nell'UE e sulle variazioni di dimensione tra gli allevamenti dei vari Paesi, come pure una definizione operativa e una categorizzazione delle aziende agricole di piccola scala, finalizzata a tale valutazione. La recensione sarà parte integrante di un futuro parere scientifico dell'EFSA sul benessere delle vacche da latte nelle aziende agricole di piccola scala, la cui pubblicazione è prevista nel 2015.
Public consultation on the review of the available description and categorization of small scale farms in support of the ongoing scientific opinion on "Assessment of dairy cow welfare in small scale farming systems"
(Fonte EFSA 28 gennaio 2015)
Dall'embargo russo alla contrazione dei consumi interni, i fattori principali dei segnali non positivi provenienti dal settore dei suini.
Roma, 02 febbraio 2015 - Il divieto russo all'importazione, connesso al focolaio di peste suina e all'embargo in atto, e l'estrema debolezza della domanda interna stanno avendo un impatto fortemente negativo sul mercato suinicolo nazionale e europeo. E' quanto si evince dal Report trimestrale "Ismea Tendenze" relativo all'ultimo trimestre del 2014 e riepilogativo dell'intera annata trascorsa.
Il riflesso più immediato di questa situazione - spiega il Rapporto - è il basso livello dei prezzi, con le quotazioni all'origine del bestiame suino in calo, in Italia, del 7,5% su base annua. Un risultato riscontrato sia per i capi da allevamento (-8,5% rispetto al IV trimestre 2013) che per le taglie da macello (-7,3%), in linea con quanto rilevato nei principali mercati dell'Ue-28.
Ad alleviare il peso di questa situazione è stato l'andamento al ribasso di alcune voci costo a carico degli allevatori, con i prezzi dei mangimi scesi del 3,6% rispetto al IV trimestre del 2013 e i capi da ristallo in calo dell'8,1% rispetto a un anno fa. La consistenza degli stock di materie prime impiegate per l'alimentazione dei suini (principalmente mais e soia), non dovrebbe tra l'altro determinare mutamenti di tendenza dei prezzi, prefigurando uno scenario senza tensioni anche nel 2015.
Relativamente all'evoluzione degli scambi con l'estero, l'analisi Ismea rivela, a consuntivo dei primi dieci mesi del 2014, un peggioramento di 1,7 milioni di euro del deficit della bilancia commerciale del settore. In termini monetari, le importazioni di suini vivi e di carni fresche e congelate hanno fatto segnare aumenti rispettivamente del 18 e del 2 per cento, mentre sul versante dell'export si è registrato un miglioramento per salumi e altre preparazioni, con un più 6,5% rispetto al gennaio-ottobre 2013.
Sul mercato interno, infine, i dati Panel Ismea-Gfk/Eurisko relativi ai primi 11 mesi del 2014 indicano una consistente flessione degli acquisti delle famiglie italiane di carni suine. Rispetto allo stesso periodo del 2013 si è registrata una contrazione del 6% sia nei volumi che nella spesa; meglio i salumi con un più 2% delle quantità acquistate e un calo solo marginale in termini monetari.
(Fonte Ismea.it)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 5 1 febbraio 2015
(Formato pdf scaricabile in allegato)
SOMMARIO Anno 14 - n° 5 1 febbraio 2015
1.1 editoriale Picconate alla Grecia! La finanza internazionale non perdona i ribelli.
2.1 nomine Alleanza Cooperative: Rosario Altieri è il nuovo presidente,
2.2 consumi Ismea, leggero rimbalzo dei consumi.
3.1 cereali Cereali, rientrano le previsioni pessimistiche sulla produzione canadese
4.1 Lattiero caseario Primi segnali di ripresa del burro
5.1 Agricoltura IMU: Moncalvo (Coldiretti), Governo mantiene impegni, bene Martina.
5.2 Ho.Re.Ca. Confesercenti Emilia Romagna, indilazionabile l'abbattimento fiscale.
6.1 terremoto Le utenze private vanno pagate da tutti, anche nei MAP..
6.2 EXPORT Distretti produttivi. In crescita l'export nel terzo trimestre 2014.
7.1 Expo 2015 La Fondazione Barilla ha presentato la "Carta di Milano" a Washington.
Si allentano le tensione sul frumento duro. Le informazioni dal Canada attenuano le pessimistiche previsioni di fine anno scorso pur rimanendo in netta flessione rispetto al 2013.
di Lgc - Parma, 29 gennaio 2015 -
Il mercato cerealico, nel suo complesso, continua a mostrare segnali di tensione e le reali intenzioni degli investitori rimangono ancora oscure, almeno stando all'osservazione dell'andamento dei grafici dei contratti a termine.
Da un lato le tensioni geopolitiche (Russia e Ucraina ad esempio) dall'altro gli andamenti climatici non consentono di avere uno scenario ben definito del panorama mondiale de cereali.
Ai sopracitati elementi di negatività però se ne stanno sovrapponendo altri, di natura più positiva, che potrebbero sensibilmente attenuare gli effetti negativi dei primi.
Primo fra tutti i dati che provengono dal Canada. Le previsioni funeste sulla produzione e sulla qualità, soprattutto connessa al più piccolo mercato del frumento duro smentiscono, in parte, le catastrofiche previsioni di dicembre scorso. Sarebbero ben 800.000 gli ettari in più che verrebbero destinati al frumento canadese raggiungendo quindi l'impensabile soglia dei 10 milioni di tonnellate di produzione cerealicola ben lontano dalla riduzione del 27% previsto. Tuttavia, la I.G.C. (International Grains Council) parla di una riduzione mondiale delle scorte soprattutto da parte dei grandi esportatori, come UE e Russia, ma con tutti gli altri paesi produttori, Stati Uniti compresi, pronti e disponibili a sopperire alla domanda di cereali.
Restando nell'ambito geopolitico con le prossime elezioni in Argentina potrebbero venir meno gli impedimenti all'export dei cereali nel caso si dovesse concretizzare un'uscita di scena dell'attuale presidente Cristina Fernández de Kirchner. Un'ipotesi che si tradurrebbe, secondo i dati diffusi dal Dipartimento dell'Agricoltura USA con sede a Buenos Aires, in un incremento di 500.000 tonnellate rispetto alle previsioni ufficiali per un totale di 6.5 milioni di tonnellate.
In conclusione, secondo i dati forniti dall'agenzia IGC, si stima una produzione di grano mondiale nel 2015 intorno ai 701 Mil. di tonnellate in calo di 16 Mil. di t. dallo scorso anno ma ancora superiore alla media degli ultimi cinque anni di circa il 2%. L'incertezza riguarda solo le stime da parte di Russia e Ucraina dove è ormai preso in considerazione il peggioramento dei raccolti da parte degli operatori agricoli.
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