"Big Snow". L'associazione agricola reggiana: danni enormi agli agricoltori per la mancanza di energia e tempi di ripristino sconosciuti; semplicemente inaccettabile – Protezione Civile mette a disposizione gruppi elettrogeni – La Regione chieda lo stato di calamità naturale.
Reggio Emilia, 9 febbraio 2015
#emergenzablackout - "Intendiamo aderire alla class action contro il gestore degli impianti per l'energia elettrica, annunciata dai Sindaci e dalla Provincia di Reggio, per attuare ogni possibile azione di tutela dei nostri associati e degli agricoltori tutti, pesantemente danneggiati dalle interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica a seguito della nevicata verificatasi nelle prime ore di venerd́ 6 febbraio scorso". L'annuncio viene dal presidente della CIA di Reggio Emilia Antenore Cervi, che circostanzia coś i motivi della decisione presa dall'associazione agricola: "Anche se l'entità della nevicata è stata superiore alle aspettative, stiamo registrando una situazione semplicemente inaccettabile, perché oltre ai danni materiali dovuti essenzialmente al peso della neve che si è depositata sulle strutture agricole nel nostro territorio, dobbiamo mettere nel conto i costi aggiuntivi dovuti alle interruzioni nell'erogazione di energia elettrica, indispensabile per il funzionamento della maggior parte degli impianti, particolarmente negli allevamenti".
"A questo aggiungiamo – afferma Cervi - che i tempi di ripristino della normale erogazione restano sconosciuti, ma probabilmente lunghissimi. Infatti la priorità del gestore degli impianti è rivolta in primo luogo alle abitazioni civili, quindi il ripristino riguarderà le industrie, ultimi in ordine di priorità vengono gli agricoltori, che certamente nella maggior parte dei casi vivono e lavorano in strutture isolate, ma non per questo possono attendere settimane intere prima di riavere una situazione di normalità".
"Il monitoraggio dei danni che i nostri uffici stanno effettuando – aggiunge Cervi – segnalano numerosi casi di crolli o comunque di danni a serre, capannoni di allevamenti o di fienili e ricoveri attrezzi, ed ad hangar, strutture che da qualche anno si vedono anche nelle nostre aree agricole, oltre ad impianti di biogas".
"A cịò – afferma Cervi – dovremo aggiungere i danni che l'interruzione dell'energia pụ aver causato agli impianti informatizzati, che risultino da resettare, ma in particolare saranno da rilevare i costi per le aziende, come gli allevamenti da latte, che devono far ricorso a gruppi elettrogeni, che sono molto costosi per il carburante da impiegare: a tale proposito va registrato positivamente che la Protezione Civile mette a disposizione questi gruppi a chi ne abbia bisogno. In ogni caso avremo per un tempo indefinito un aumento esponenziale di costi a carico degli agricoltori, che non riteniamo giusto debbano sostenere in prima persona".
"A risponderne – conclude il presidente CIA – intendiamo chiamare chi si fa pagare una fornitura di elettricità che non è in grado di garantire. Infine, considerato che l'entità dei danni potrà risultare molto rilevante, chiediamo alla Regione Emilia Romagna di avanzare la richiesta per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, Regione alla quale chiediamo di prevedere l'erogazione di carburante agevolato supplementare per chi deve utilizzare i gruppo elettrogeni".
(Cia Reggio Emilia 9 febbraio 2015)