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La disciplina per l’accesso di animali d’affezione (unicamente cani e gatti) nelle strutture ospedaliere pubbliche e private è stata approvata all’unanimità dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini -

Bologna, 10 dicembre 2013 -

In Emilia Romagna ora il paziente potrà ricevere visite dai suo animale d' affezione. Una volta approvata definitivamente dalla Giunta, tale disciplina dovrà essere rispettata da tutte le strutture ospedaliere regionali (ognuna si attiverà per un suo regolamento interno) ogni qual volta sarà richiesto l’accesso di un animale d’affezione, escluse le seguenti Unità Operative/Servizi: Unità di terapia intensiva; Chirurgia d’urgenza; Traumatologia d’urgenza; Unità e/o stanze di isolamento comprese quelle che ospitano i pazienti posti sotto precauzioni per contatto; Unità di terapia intensiva  e semi – intensiva post- operatoria; Centri Trapianto; Centri grandi ustionati; Centri dialisi; Ostetricia e Nursery; Sale operatorie; Sale diagnostica  e Interventistica invasiva; Sale con impianti radiologici; Sale mense.
Per l’accesso degli animali, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla Direzione sanitaria della struttura ospedaliera.
All’interno del documento approvato oggi sono disciplinati i criteri per la gestione del cane e del gatto all’interno delle strutture e definiti i criteri per l’accesso alle aree esterne agli edifici di ricovero e cura di pertinenza della struttura, per l’accesso alle aree comuni e per quello ai reparti di degenza. Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Antonio Mumolo (Pd) si sono impegnati ad incontrare le associazioni prima dell'ultimo via libera della Giunta sul documento, per ragionare su eventuali osservazioni da parte delle stesse alla delibera.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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Osservatorio regionale contratti pubblici: la maggior parte degli interventi sono lavori di manutenzione straordinaria e nuove costruzioni. Cala del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo

 

Bologna 9 dicembre 2013 --

La maggior parte dei lavori pubblici realizzati lo scorso anno in Emilia-Romagna riguarda la manutenzione straordinaria e le nuove costruzioni mentre calano del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo.
Sono questi alcuni dati contenuti nel "Rapporto 2012 sui contratti pubblici dell’Emlia-Romagna" pubblicato in questi giorni dall'Osservatorio regionale dei contratti pubblici ed Intercent-ER (consultabile all’indirizzo http://territorio.regione.emilia-romagna.it/osservatorio/rapporti).
"ll 2012 è stato un anno di grandi difficoltà in cui alla crisi congiunturale si è aggiunto anche dal terremoto. I cittadini, le forze sociali, le istituzioni – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - hanno saputo reagire utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. L’Osservatorio regionale dei contratti pubblici e Intercent-ER hanno sviluppato la loro azione a favore della legalità, trasparenza, supporto alle stazioni appaltanti e ai tecnici coinvolti. Questa attività è continuata anche nel 2013 e, insieme alla struttura del Commissario delegato, sono state definite le modalità per la gestione dei fondi pubblici per la ricostruzione".

Nel rapporto è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma dello scorso anno. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore complessivo di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi (64,41 milioni di euro) segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro. Inoltre, è stato approvato il nuovo “Prezzario delle opere pubbliche i dati relativi ai contratti pubblici dell’Emilia-Romagna.


I dati del Rapporto 2012
La programmazione degli interventi da realizzare nel triennio 2012-2014 mette in evidenza una generale tendenza di rallentamento degli investimenti da parte degli enti locali. Dall’analisi degli interventi, si riscontra un calo degli investimenti sia in numero con -15,6% (-19,9% quella relativa ai Comuni) sia in valore con -6,6% (-32,2% la variazione per i Comuni). Gli interventi annuali nel 2012 hanno riguardato principalmente lavori di manutenzione straordinaria (39,5%) e nuove costruzioni (20,3%).
Le risorse finanziarie più consistenti sono state destinate in prevalenza a opere di nuova costruzione (33,1%) e di completamento (32,0%) per complessivi 1071,99 milioni di euro. L’indice dei lavori pubblici banditi nel 2012 è il valore più basso dal 2000 a oggi, a conferma della difficoltà delle pubbliche amministrazioni locali nella realizzazione dei lavori pubblici. E’ diminuito complessivamente il numero dei bandi (-22,3%) e il relativo importo (-44,7%).
Nella maggior parte dei territori provinciali la domanda, relativamente ai bandi di gara, è stata negativa. Solo tre province hanno registrato variazioni positive: la provincia di Ferrara con +80,1% in valore; Ravenna e Reggio Emilia con un aumento del numero delle gare, rispettivamente di +2,3% e +11,8%. In controtendenza gli interventi di finanza di progetto in programma nel triennio 2012-2014 sono 67 con un valore complessivo di 225,63 milioni di euro, con incremento in valore pari all’8,1%, in cui l’importo messo a disposizione dai privati pesa per il 94,4%.

I bandi di gara di forniture (123 per un valore di 587,70 milioni di euro) sono diminuiti, rispetto al 2011, del 22,2% in numero e del 14,5% in valore. Intercent-ER, inoltre, con 17 gare per complessivi 412,21 milioni di euro occupa il primo posto nella classifica del maggior numero di bandi e dei maggiori importi di gara. Il numero degli affidamenti di forniture è pari a 3144 per complessivi 827,94 milioni di euro. Rispetto al 2011, i contratti affidati registrano un decremento del 2,2% a cui corrisponde un aumento degli importi pari al 9,8%.
Le gare di servizi sono state 493 per un valore complessivo di 1376,11 milioni di euro. Rispetto al 2011 sono diminuite in numero del 15,6% cui ha corrisposto un lieve calo dello 0,7% del relativo valore (Intercent-ER 27 gare per complessivi 604,53 milioni di euro).
I 2562 contratti affidati nel 2012 ammontano a 1693,21 milioni di euro, in evidenza una crescita sia in numero (+11%) sia in valore (+13%) rispetto al 2011.

Nel rapporto 2012 è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi, 64,41 milioni di euro; segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro.
Fra le amministrazioni aggiudicatrici il Commissario delegato emergenza sisma Regione Emilia-Romagna è l’organismo che ha sottoscritto il maggior numero di affidamenti (38) ed i maggiori importi con 55,93 milioni di euro.
Seguono il Comune di Mirandola con 25 gare aggiudicate per complessivi 5,58 milioni e la Provincia di Modena con 23 e complessivi 2,23 milioni di euro. Le imprese coinvolte sono state 148, di cui 30 provenienti da fuori regione. In particolare, le società extraregionali si sono aggiudicate 40 affidamenti per 26,20 milioni di euro (pari al 31% del totale affidato), mentre quelle regionali hanno avuto 191 affidamenti per complessivi 58,55 milioni di euro (pari al 69%).

Con la recente approvazione della Legge Regionale n. 17 del 24 ottobre 2013 è stato dato nuovo impulso al processo di dematerializzazione del ciclo degli approvvigionamenti. Nella scelta del modello con cui attuare le norme emanate, la Regione ha infine tenuto conto non solo dei propri principi in materia di standard aperti ed interoperabilità ma anche delle indicazioni comunitarie volte a far sì che la piena adozione di strumenti innovativi di e-procurement e dematerializzazione documentale costituisca un forte incentivo all’accesso delle Piccole e medie imprese al mercato delle forniture pubbliche.

fonte www.regione.emilia-romagna.

Reggio Emilia, 6 dicembre 2013 -

Da una parte “il permanere di precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali”, come “infiltrazioni di acqua dal soffitto” e “termosifoni che in alcune parti degli istituti penali non sono funzionanti affatto”, dall’altra però “il regime cosiddetto aperto” e “un significativo dato numerico relativo ai detenuti ammessi al lavoro all’esterno”: è fatto di luci e ombre il giudizio di Desi Bruno, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, sulla Casa circondariale e sull’Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, strutture che la Garante ha visitato lunedì 2 dicembre accompagnata dal direttore e dalla comandante di reparto della Polizia penitenziaria.Alla data della visita risultavano essere presenti complessivamente 487 persone all’interno delle strutture: 168, su 217 in carico, presso l’Opg e 289 presso la casa circondariale. Di questi ultimi, i condannati in via definitiva sono circa la metà, 145, i tossicodipendenti 89 e gli stranieri 169, mentre sono 34, tra i 29 ammessi al lavoro all’esterno e i 5 in regime di semilibertà, i detenuti che possono attraversare i cancelli delle strutture.Di forte impatto negativo, riporta la Garante, è stata la constatazione del permanere di precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali del carcere, la cui carenza è stata a più riprese segnalata sia nei rapporti semestrali a cura dell’Ausl di Reggio Emilia sia direttamente da parte di Bruno all’amministrazione competente, a causa delle infiltrazioni di acqua dal soffitto in alcune sezioni detentive, nelle camere di pernottamento stesse in cui sono allocati i detenuti e nella cucina, con il rischio concreto che andando avanti con la stagione invernale le condizioni possano letteralmente degenerare. Al momento risulta essersi completata la procedura di aggiudicazione dell’appalto per il rifacimento della copertura del tetto, ma i lavori restano ancora in attesa dell’avvio: ragione per la quale è del tutto verosimile prevedere che anche questo inverno verrà passato da molti detenuti in condizioni ambientali che non si caratterizzano certo per salubrità e che destano serie perplessità di poter rispettare i parametri di agibilità. Ancora irrisolta poi, segnala la Garante, la questione relativa al malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, con i termosifoni che in alcune parti degli istituti penali non sono funzionanti affatto, anche a causa della carenza di personale tecnico che possa far fronte al cattivo funzionamento.Ma se da un lato le condizioni della struttura hanno destato parecchie preoccupazioni, dall’altro però si è constatato il positivo avvio dell’applicazione, iniziata proprio in quella giornata, da parte delle Direzione dell’istituto penitenziario delle indicazioni contenute nella nota del Provveditorato regionale volta a perseguire l’obiettivo della “umanizzazione” della pena nei penitenziari regionali: si prevede il cosiddetto regime aperto, con le celle e le camere di pernottamento che restano aperte per più di 8 ore al giorno, dalle 8.30 alle 16 e dalle 16.30 alle 21.00, per i detenuti di due sezioni, circa 50 persone a sezione tutte con pena definitiva, per lo più in due in cella, la cui tipologia rientra fra quelli con un livello di pericolosità non significativo.In particolare, secondo le regole di comportamento in sezione aperta spiegate e consegnate ai detenuti, in quella fascia oraria si potrà: andare nella saletta ricreativa, sostare nel corridoio della sezione, andare ai cortili per il passeggio negli orari in cui sono aperti, fare la doccia (nelle fasce orarie 9-12 e 16.30-19.30), entrare nella stanza di un compagno di detenzione (con i gruppi che non devono superare però le 4 persone), telefonare, prelevare gli alimenti dal frigo comune e andare a frequentare i corsi nei quali si è inseriti.È poi particolarmente significativo, commenta la Garante, il dato numerico relativo ai detenuti ammessi al lavoro all’esterno anche grazie alle convenzioni stipulate con il Comune di Reggio nell’Emilia ed i Comuni limitrofi: sono 29 i detenuti che vengono impiegati per 4 ore al giorno in attività quali la manutenzione del verde, delle scuole, e nella tinteggiatura degli alloggi comunali a fronte di un rimborso spese corrisposto dal Comune tra i 100 e i 150 euro al mese.Al termine della visita la Garante ha effettuato colloqui con tre internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario che ne avevano fatto espressa richiesta. Rispetto al completamento del processo di superamento dei manicomi giudiziari si profila, a livello nazionale, un’ulteriore proroga del termine (ad oggi previsto per l’1 aprile 2014). Ma, come noto, il progetto dell’Ausl di Reggio Emilia per la realizzazione ex novo della “Residenza sanitaria per l’esecuzione della misura di sicurezza” ha già ricevuto in fase istruttoria un primo parere positivo dal ministero della Salute.


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Cinque mesi per costruire il nuovo municipio di Mirandola e quello di Concordia, entrambi in classe energetica A e con elevati standard antisismici, 7 mesi per l’asilo in legno di Finale Emilia, sempre nel  modenese, e 300 giorni per il primo edificio industriale multipiano di classe A d’Italia, a Sant’Agata Bolognese -

Bologna, 5 dicembre 2013 -

Sono alcuni degli esempi di progetti realizzati nella ricostruzione post-sisma e nell’edilizia industriale e al centro del workshop “Costruire bene insieme”, in programma nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 dicembre, nel nuovo municipio di Mirandola. Costruire in maniera eco-compatibile e in tempi brevi è stata una delle sfide affrontate dagli amministratori dei centri colpiti dal terremoto del maggio 2012 e dagli addetti ai lavori.

Al centro dell’incontro, promosso dallo studio di progettazione architettonica Archilinea, i metodi, le tecniche e le problematiche connesse alla realizzazione “veloce” di opere edili con requisiti di sicurezza, architettonici ed energetici di qualità. Sul tema, grazie anche ai casi e alle buone pratiche realizzate recentemente, dibattono operatori pubblici e privati del territorio impegnati nel settore dell’edilizia e della progettazione architettonica. Tra gli intervenuti previsti, quelli di Maino Benatti, Carlo Marchini, Fernando Ferioli, Lucia Bursi e Daniela Occhiali, sindaci rispettivamente di Mirandola, Concordia, Finale Emilia, Maranello, Sant’Agata Bolognese. E ancora: Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, e Pietro Ferrari, presidente Confindutria Modena.A chiudere i lavori del pomeriggio, l’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi. “L’emergenza del terremoto- afferma Costi- sta mettendo in tutta evidenza il fatto che solo la sinergia tra i diversi attori in campo, pubblici e privati, consente il più alto livello di qualità dei risultati. Il bello, il buono e il veloce possono e debbono stare insieme. E i progetti fin qui realizzati, rispondenti a parametri estetici e funzionali e al contempo rispettosi dell’ambiente e in linea con elevati standard di sicurezza, ne sono una dimostrazione. Abbiamo dovuto ingaggiare una gara contro il tempo, una variabile che qui rappresentava anche il nostro ostacolo principale. Un ostacolo però superabile. Per fare questo sono state messe in campo le competenze tecniche più avanzate. A queste si è dovuto affiancare l’impegno quotidiano degli amministratori locali e più in generale delle istituzioni, alle quali è stato chiesto di trovare soluzioni di semplificazione e sburocratizzazione. Il confronto continua, ma l’esperienza acquisita in questi mesi – conclude la presidente– ci ha portato un grande bagaglio di conoscenze che dovremo sapere mettere al servizio di tutta la comunità regionale”.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 04 Dicembre 2013 14:58

I segreti per un Pane perfetto

 

Di Chiara Marando – Parma 04 Dicembre 2013

Lunedì 2 dicembre presso l'Academia Barilla di Parma si è svolto un importante appuntamento dedicato al “Pane da Ristorazione”. Un'iniziativa gratuita organizzata da Confesercenti Parma e Academia Barilla con il contributo di Unipol Assicurazioni per dare nuove idee e fornire servizi utili alle imprese del settore ristorazione.

«In tempi di forte difficoltà economica, cerchiamo di dare il nostro contributo fornendo servizi che mirino a dare nuovo slancio alle imprese del territorio per migliorarne sempre di più l'offerta. E' con nuove idee che si possono illuminare i momenti più bui – dichiara Stefano Cantoni, responsabile ristorazione Confesercenti - inoltre il pane è un antico mestiere che non va dimenticato, ma anzi appreso e rivisitato per continuare ad essere partner ideale della cucina italiana».

La casa dell'eccellenza gastronomica si è presentata ancora una volta come la cornice ideale dove discutere di cucina, e come sempre lo ha fatto con l'aiuto di grandi professionisti. A salire in cattedra è stato lo chef Giovanni Gandino, uno dei massimi esperti della panificazione italiana.

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Tanti i ristoratori di Parma e Provincia che hanno assistito alla lunga e dettagliata lezione sulle varie tipologie di pane, le fasi della lievitazione, l'importanza della farina e del lievito da utilizzare per ottenere un impasto migliore e più digeribile.  Tecniche  e segreti legati all'Arte di fare il Pane, antico mestiere  nel quale noi italiani siamo da sempre maestri, una cultura preziosa che abbiamo il dovere di preservare e tramandare di generazione in generazione.

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Ad un primo momento teorico è seguito quello più propriamente pratico e di confronto, dove il folto pubblico di addetti al settore non solo ha dimostrato la propria partecipazione attraverso un botta e risposta serrato, ma anche potuto apprendere come mettere “le mani in pasta”.

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Il Pane come veicolo essenziale per la vendita di un prodotto,  per esaltarne il sapore senza coprirlo. Ecco allora che una scelta ragionata e corretta  può fare la differenza ed essere considerata un “plus” per il ristorante. Ogni alimento necessita del giusto accompagnamento, come ad esempio il Pane al cacao da abbinare con il Prosciutto Crudo di Parma e lo Speck, oppure i profumati Cracker all'arancia e salvia perfetti per antipasti di pesce come il Carpaccio di Spada, la Tartarre di tonno o il Salmone affumicato. E ancora l'aroma del Pane all'infuso di frutti di bosco servito con i formaggi caprini, e di quello concentrato al pomodoro perfetto con la mozzarella o la burrata. Molteplici le ricette ed i consigli che lo chef Giovanni Gandino ha saputo fornire per ottenere un risultato ottimale e distinguersi, perché anche in questo caso il dettaglio può decretare il successo di un piatto  e addirittura del locale stesso, completare il suo biglietto da visita.

 

 

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Donna in rianimazione a Forlì per la grave tossinfezione alimentare: ritirati tutti i lotti di olive nere del marchio "Bel Colle" -

Bologna, 3 dicembre 2013 –

A seguito di un ulteriore allerta diramato dal Ministero della Salute, le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato dal commercio di tutti i lotti con tutte le scadenze dei prodotti a marchio Bel Colle.
Il provvedimento si è reso necessario dopo che una confezione di olive dolci nere del marchio Bel Colle è risultata positiva alle tossine botuliniche dalle analisi effettuate  dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Bologna. Lo ha reso noto la Regione Emilia-Romagna, precisando che una donna è in rianimazione a Forlì per la grave tossinfezione alimentare.
Si invita chiunque avesse acquistato i prodotti a marchio Bel Colle (Olive dolci nere 400 g - Codice articolo:  0080048401.01; Olive nere piccanti 400 g - Codice Articolo: 0080048701.01) a non consumarli e a consegnarli alla propria Azienda Usl o al punto vendita dove sono stati acquistati.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato dal commercio di un prodotto alimentare risultato positivo alle tossine botuliniche -

Bologna, 2 dicembre 2013 -


Si tratta di una confezione di olive dolci nere del marchio “Bel Colle”, in confezione sottovuoto da 400 grammi, lotto 95-13 con scadenza il 25 dicembre 2013.
E’ importante che chiunque abbia già acquistato il prodotto del lotto in questione non lo consumi e lo consegni immediatamente, anche se la confezione è già aperta, nel punto vendita dove l’ha acquistato.
Il prodotto è risultato positivo alle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Bologna, dopo che una signora era stata ricoverata all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì per un sospetto caso di botulismo, una grave tossinfezione alimentare i cui sintomi si manifestano in un periodo che va da poche a qualche giorno successivi all’assunzione dell’alimento.  La persona è ora ricoverata per botulismo nel reparto di rianimazione dell’ospedale forlivese.
L’esito delle analisi ha fatto tempestivamente attivare il sistema nazionale di allerta rapido degli alimenti: secondo quanto previsto dalla normativa è stato disposto che la ditta produttrice (con sede nel Lazio) e la catena commerciale di distribuzione, subito allertate, provvedessero all’immediato ritiro del lotto dal commercio.
Oltre al ritiro immediato dal mercato, la normativa prevede che la ditta produttrice, la catena di distribuzione e chiunque commerci il lotto del prodotto debbano informare i consumatori dei provvedimenti adottati.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Scomparso venerdì sera il "Re delle figurine" all'età di 83 anni. Sabato e ieri sono state tantissime le persone che hanno voluto rendere omaggio a Panini nella camera ardente allestita al museo automobilistico.
 
Bologna, 2 dicembre 2013 -
 
Nato il 3 febbraio 1930, a Pozza di Maranello, Umberto Panini era stato il cofondatore, con i fratelli Giuseppe, Benito e Franco Cosimo, della nota azienda produttrice di figurine, portando Modena alla notorietà internazionale.
 
Il comunicato della Regione -
 
"Scompare un grande imprenditore, un uomo che ha reso Modena, l'Emilia e tutta la nostra regione famose nel mondo". La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, rende omaggio a Umberto Panini, l'ultimo dei quattro fratelli che fecero nascere il Gruppo delle Figurine Panini, morto venerdì notte a Modena. Nato a Pozza di Maranello nel 1930, con Giuseppe, Franco e Benito fece nascere e crescere l'impresa di famiglia e fu lui a dare l'impulso fondamentale, dal punto di vista industriale, per superare la dimensione artigianale e fare di Panini uno dei più grandi marchi del settore editoriale.
"A nome di tutta l'Assemblea legislativa regionale- afferma Palma Costi- mi unisco al dolore della famiglia e di tutta la città di Modena. Umberto Panini rappresenta alla perfezione la forza, la tenacia e l'inventiva della nostra terra. Con lui scompare un grande imprenditore, un uomo che ha reso Modena, l'Emilia e la nostra regione famose nel mondo".
Pubblicato in Cronaca Emilia
Bologna, 29 novembre 2013 -
 
La presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, ha partecipato questa mattina all'inaugurazione della nuova sede di Egicon, a Mirandola (Mo), impresa che in poco tempo si è affermata nel comparto della progettazione e produzione di sistemi elettronici, con importanti clienti in Italia (da Ferrari a Ducati, società multiutilities e del biomedicale) e all'estero. Una start-up (l'azienda ha appena compiuto 5 anni di vita) che ha puntato sull'innovazione tecnologica e che con il taglio del nastro di oggi sancisce definitivamente la rinascita dopo il terremoto del maggio 2012: nel nuovo stabilimento di via della Posta Vecchia, a San Giacomo Roncole, lavorano infatti 39 persone (molti gli ingegneri), un numero di addetti superiore alla situazione precedente il sisma.

Lo sviluppo di Egicon è stato possibile anche grazie agli strumenti messi a disposizione dalla Regione e dalla Provincia di Modena per le start-up.

"Come spesso mi capita visitando i territori della nostra regione, anche questa mattina ho visto un'azienda meravigliosa- afferma Costi- guidata da persone preparatissime, così come coloro che vi lavorano all'interno. Un'azienda che ha potuto nascere anche grazie al sostegno in avvio della Regione e degli enti locali. E ancora una volta, in Emilia, un'azienda che rinasce dopo il sisma, con una sede nuova, moderna, un'azienda più grande e con un numero maggiore di dipendenti rispetto a prima. Un altro piccolo grande esempio- chiude la presidente dell'Assemblea legislativa- della forza del tessuto socio-economico regionale, in un momento in cui lo sforzo massimo delle istituzioni, lo ribadisco, deve comunque concentrarsi sul binomio imprese e lavoro".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Lunedì, 25 Novembre 2013 11:32

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Numerose le iniziative che vengono realizzate in Emilia-Romagna in occasione della Giornata modiale per l'eliminazione della violenza contro le donne -
 
Bologna, 25 novembre 2013 -
La giornata di oggi, 25 novembre, vuole ricordare l'assassinio delle tre sorelle Mirabal, trucidate nel 1960 nella Repubblica Dominicana. Erano tre donne rivoluzionarie in contrasto con il regime dittatoriale di Rafael Leònidas Trujillo e furono soppresse.
Una giornata simbolo per ribadire l'importanza civile e politica di questa ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. Tanti momenti di confronto in regione, dove purtroppo i dati del Coordinamento delle Case e dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna riportano un aumento dei casi di violenza.
 
Il comunicato della Regione Emilia Romagna -

Sono 2403 le donne che, avendo subito violenza, hanno telefonato o si sono presentate direttamente a una Casa o a un Centro antiviolenza del Coordinamento dell'Emilia-Romagna dall'1 gennaio al 31 ottobre 2013: sul totale, 2022 (l'84,1%) rappresentano nuovi contatti, mentre 381 (il 15,9%) sono donne già inserite in un percorso. Un dato in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando erano state 2278 donne a subire violenza e a chiedere aiuto (per poi raggiungere a fine dicembre 2012 quota 2493 donne accolte, di cui 2138 nuovi contatti). I dati raccolti dal Coordinamento delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna (11 strutture da Piacenza a Rimini; sul territorio sono presenti altre 6 realtà che, pur non facendo monitoraggio dei dati, in maniera differenziata offrono servizi di ascolto, accoglienza, consulenza e formazione) sono stati presentati stamani, in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Per l'occasione sono state illustrate anche leLinee d'indirizzo per l'accoglienza di donne, bambini e adolescenti, recentemente approvate dalla giunta regionale.

"Siamo stati i primi a varare uno strumento di questo tipo, sia perché i nostri territori erano pronti, sia perché abbiamo lavorato molto come istituzioni a un provvedimento integrato, sociale e sanitario" ha sottolineato l'assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi a proposito delle Linee."Le politiche di questa Regione non ritengono tollerabile nessuna forma di violenza – ha ribadito Carlo Lusenti, assessore alle Politiche per la salute – . Ogni anno, centinaia e centinaia di persone si rivolgono ai pronto soccorso presenti sul territorio perché hanno subito violenza; con queste Linee di indirizzo, sviluppate da professionisti che lavorano sul campo, vogliamo fare un passo avanti dal punto di vista dell'omogeneità nella prassi dell'accoglienza e presa in carico". La vicepresidente della giunta Simonetta Saliera ha parlato del sostegno economico fornito dalla Fondazione regionale per le vittime di reato, "che per oltre il 50% dei casi si rivolge a donne, purtroppo la casistica è questa". Saliera ha inoltre ricordato come a Cervia, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, si stia aprendo una casa rifugio per donne vittime di violenza. L'assessore Donatella Bortolazzi (Pari opportunità) ha ricordato il lavoro fatto in questi anni all'interno della Regione "perché ci fossero politiche trasversali sul tema: solo 'aggredendo' un problema da più versanti si può arrivare a un cambiamento". Bortolazzi ha parlato inoltre dell'impegno dell'assessorato nel contrasto agli stereotipi sessisti, con progetti e iniziative a partire dalla scuola, e dell'avvio di una collaborazione con il Corecom regionale per costruire un percorso di sensibilizzazione con gli operatori della comunicazione. Alla conferenza stampa di oggi era presente anche Roberta Mori, presidente della Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini: "Il progetto di legge quadro che sarà presto al vaglio dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna – ha sottolineato – non è altro che la declinazione territoriale di uno strumento che dovrà porre le politiche di genere, di parità e antidiscriminatorie a fondamento del nostro Stato di diritto".

Il "profilo" delle donne che subiscono violenza

Per quanto riguarda la nazionalità delle "lei" che per la prima volta, da gennaio a fine ottobre di quest'anno, hanno chiesto aiuto, 1228 sono italiane, 718 straniere (delle rimanenti 76 non si conosce la provenienza). In buona parte (1446 casi, il 78,2%) si tratta di donne con figli; figli che, per il 48,4% dei casi (1191, sui complessivi 2460) hanno subito a loro volta violenza, diretta o assistita. In base alle indagini condotte negli anni precedenti, risulta tendenzialmente stabile nel tempo il profilo anagrafico di chi si rivolge a una Casa o a un Centro antiviolenza: si tratta perlopiù di donne tra i 30 e i 49 anni, prevalentemente coniugate o conviventi, all'80% con figli/e, e una scolarità medio alta. C'è un dato di fondo che si ripete in oltre l'80% dei casi, e cioè che la violenza è compiuta da un partner (fidanzato, convivente, marito) o un ex: una figura dunque nota.

I casi di femicidio

Per femicidio si intende, secondo la definizione della criminologa Diana Russell, "la morte della donna (quale) esito/conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine". Il femicidio è l'uccisione di donne o bambine commessa da mano maschile, a causa della loro appartenenza al genere femminile. In Italia, stando alle indagini condotte dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna sulla stampa, sono state 126 nel 2012, 130 nel 2011, 129 nel 2010, e complessivamente 908 dal 2005 le donne uccise in ragione del loro esser donne. Secondo quanto emerge dalle indagini, nel 60% dei casi registrati la donna aveva o aveva avuto una relazione di intimità con colui che l'ha uccisa. Nei primi dieci mesi del 2013 (dati al 30 ottobre), si contano già 10 femicidi e 10 tentati femicidi in Emilia-Romagna; 109 i femicidi a livello nazionale.

Uomini violenti: esperienze innovative in Emilia-Romagna

Da anni la Regione lavora in forma integrata con il territorio per il contrasto e la prevenzione della violenza contro donne e minori, per abbattere gli stereotipi e per favorire una cultura del rispetto, dell'autonomia e della dignità, promuovendo al tempo stesso la creazione di reti territoriali realizzate dai soggetti pubblici e privati, in modo da garantire l'accoglienza delle vittime di violenza. Sono state avviate inoltre esperienze innovative per il trattamento di uomini violenti, a partire da "Liberiamoci dalla violenza", sportello dell'Azienda Usl di Modena attivato dal 2011 (con il contributo della Regione). Si tratta ad oggi dell'unica struttura pubblica in Italia per il trattamento socio-sanitario degli autori di maltrattamenti intrafamiliari, che si avvale di personale (tutto al maschile) formato da "Alternative to violence" di Oslo (Atv), il più importante centro a livello europeo nel trattamento degli uomini autori di violenze. Dal 2 dicembre 2011 al 31 ottobre 2013 lo sportello è stato contattato da 254 persone di cui 86 uomini (per avere informazioni sul Centro o per richiedere un appuntamento), 40 donne ( che hanno chiesto informazioni per inviare compagni/mariti), 128 persone a vario titolo interessate sull' argomento. Finora sono state circa 60 le persone inserite in un percorso terapeutico; attualmente sono in trattamento individuale 25 uomini di cui 3 stranieri, di età compresa tra i 27-65 anni; 13 i trattamenti conclusi. Altra esperienza recentemente avviata (novembre 2012) è quella dell'onlus Centro di ascolto uomini maltrattanti di Ferrara (Cam): a fine agosto 2013 erano 22 gli uomini che avevano contattato il Centro, 1 uomo inviato al Centro dai servizi del territorio, 7 quelli che avevano iniziato il percorso; 18 le donne che avevano contattato il centralino, 67 i colloqui svolti complessivamente.

Le Linee d'indirizzo per l'accoglienza di donne, bambini e adolescenti della giunta regionale

La giunta regionale ha approvato recentemente le Linee di indirizzoper l'accoglienza e la presa in carico delle donne vittime di violenza di genere (assessorato Politiche sociali) e di bambini e adolescenti vittime di maltrattamenti/abuso (Politiche per la salute). Si tratta di uno strumento per ottimizzare ed estendere modalità idonee di accoglienza e cura, in modo da perseguire e sviluppare politiche attive sempre più adeguate che riconoscano e contrastino il fenomeno della violenza e promuovano supporti per tutti gli individui che ne sono vittima.

Donne

Le linee definiscono le azioni e le funzioni da attivare distinguendo il momento dell'accoglienza e quello della presa in carico di donne vittime di violenza. Richiedono di individuare un referente e/o un'equipe di professionisti di riferimento della rete per l'accoglienza di vittime di violenza di genere. Le linee promuovono un approccio culturale più ampio e completo ai temi della violenza di genere; l'attuazione è affidata alle Conferenze territoriali sociali e sanitarie che creano un apposito documento, oggetto poi di Piani operativi distrettuali, territoriali o ospedalieri. Nei Piani operativi si dovranno articolare in forma specifica i due diversi ambiti di intervento, e precisamente l'accesso e l'accoglienza. Ogni territorio deve definire, identificare e rendere note le porte d'accesso e le modalità di attivazione e contatto della propria rete di accoglienza delle donne vittime di violenza. Nella fase di accesso si realizza anche una prima valutazione dei bisogni e dello stato di sicurezza della donna. Per quanto riguarda l'attività di presa in carico si differenzia in due percorsi, a seconda che venga riscontrata una situazione di emergenza o che la donna si rivolga ai servizi in un qualsiasi punto della rete in un momento successivo. Coincide con l'avvio della progettazione del percorso di messa in sicurezza e di autonomia della donna.

Bambini e adolescenti

Rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il percorso di accoglienza e cura dei bambini e degli adolescenti che hanno subito maltrattamenti o abusi. Favorire il confronto e l'integrazione tra professionisti e servizi per migliorare ulteriormente l'assistenza e fare in modo che protezione, tutela e cura abbiano al centro il bisogno della persona. Le "Linee di indirizzo regionali per l'accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso", adottate dalla giunta, affrontano un problema di salute pubblica da contrastare attraverso la prevenzione, la rilevazione precoce del fenomeno, la protezione e la cura della vittima, il consolidamento di azioni multidisciplinari (sociali, sanitarie, educative, giuridiche) e integrate dei servizi. Sono rivolte a tutti i soggetti coinvolti in quest'ambito: servizi sanitari, servizi sociali, scuola, servizi educativi rivolti all'infanzia, associazioni e strutture del terzo settore (organizzazioni di volontariato, sportive, centri di aggregazione), forze dell'ordine, autorità giudiziaria. Dall'analisi dei principali tipi di maltrattamento/abuso (fisico, sessuale, trascuratezza grave, eccesso patologico nelle cure, violenza assistita ossia quelle situazioni in cui i bambini si trovano ad assistere a violenza), le linee di indirizzo approvate dalla giunta affrontano la metodologia di intervento, i modi e i processi per riconoscere e far emergere le situazioni di malessere, l'attivazione dei servizi e il lavoro in rete. Prima avviene il riconoscimento dei segnali di malessere, più efficaci saranno gli interventi di protezione e cura. A livello organizzativo l'attuazione delle linee di indirizzo spetterà a coordinamenti locali che coinvolgono le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le Aziende sanitarie, gli enti locali.

Il convegno "Ma l'amore non c'entra" e il percorso/istallazione

Numerose le iniziative che vengono realizzate in Emilia-Romagna in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Giunta e Assemblea legislativa regionale organizzano per il 25 novembre a Bologna (sala Polivalente della Regione, viale Aldo Moro 50) il convegno "Ma l'amore non c'entra", con la proiezione del video "La violenza sulle donne raccontata dai media", la presentazione infografica sul fenomeno della violenza di genere, il video sulle Linee di indirizzo e una serie di letture. Interverranno Roberta Mori, presidente Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra uomini e donne, e Teresa Marzocchi, assessore regionale Politiche sociali. In occasione del convegno, nell'atrio della Regione (sede Assemblea, viale Aldo Moro 50) sarà possibile fare un percorso/istallazione attraverso gli elementi più significativi che riguardano la violenza di genere e il femminicidio in Emilia-Romagna.
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Cronaca Emilia
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