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Mattinata uggiosa e fredda in una Milano che si conferma sempre più centrale nel panorama della food and wine experience. Una copiosa nevicata fa da cornice al padiglione MICO, struttura dedicata e ben posizionata anche per chi viene da fuori città e vuole muoversi agevolmente sia in centro che nell'Hinterland meneghino. La tre giorni è dedicata ad Identità Golose 2018, hub della gastronomia e centro di divulgazione del saper fare della cucina e tradizione italiana a tavola, che ospita chef e professionisti, parte di una vera e propria comunità di pratica.

Certamente un evento che ha referenziato cuochi, chef e personalità dello show coking di ogni caratura ed esperienza, tanto da essere esempio quotidiano per esperimenti ma soprattutto simposi e conferenze su tutto quello che sia arte nel gusto e sostenibilità a tavola. Le personalità, sui diversi palchi, si scambiano continuamente la scena ed i nomi della grande cucina italiana si alternano nell'arco del tempo a loro dedicato.

L'idea di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, direttori d'orchestra di questo evento multifunzionale, è davvero innovativa e la cosa interessante è che ancora in evoluzione visto che oggi si parla di una manifestazione permanente perché l'esposizione sta crescendo di interesse e di connessioni.

Ospitato poi all'interno del salone, c'è anche l'area riservata ai vini ed ecco spuntare la selezione promossa dal Wine Hunter – Helmuth Kosher, patron di Merano Wine Festival, già incontrato il Novembre scorso.

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Sento decisamente tante Regioni diverse e la qualità è all'altezza delle mie aspettative. Alcune chicche si fanno riconoscere ovviamente per blasone e per qualità, come la cantina Marisa Cuomo che prosegue una produzione di elite e grande equilibrio gusto olfattivo grazie al Fiorduva che devo dire conferma sempre la sua grande fama. Frutta gialla e fiori di costiera sempre preponderante fino in fondo al sorso dalla poderosa struttura, ottimamente integrata con una sorprendente calda salinità salernitana che lo mantiene agile nonostante il grande calore e la persistenza sprigionati.

Menzione particolare poi per la cantina Ballabio di Casteggio che con il suo Farfalla dosaggio zero mostra eccellenze sia in olfazione che al gusto testimoniando fine opulenza che il pinot nero esprime senza intaccare minimamente la finezza che rimane intatta chiudendo alto rilasciando eleganza. La selezione si completa poi con un altro interessante esercizio di spumantizzazione italiana dato dal metodo classico rosè che si stacca per lodevoli note di carcadè e melograno.

A seguire incontro la cantina Torre di Giurfo che mi sorprende per le due versioni del Cerasuolo di Vittoria, in acciaio o con passaggio finale in legno. Sentendo entrambe le versioni mi ha fatto propendere sulla seconda stavolta, nonostante la mia iniziale riluttanza. Il Frappato, notoriamente vivo e più adatto ad abbinamenti semplici si sposa molto bene con questo 60% di Nero d'Avola che ne custodisce freschezza senza snaturarlo perché evidentemente lo polimerizza al meglio grazie al passaggio nel legno. Le due anime vengono trattate l'una distinta dall'altra infatti e poi assemblate per ottenere un ottimo blend che ne esalta il frutto, la struttura complesso dell'area vulcanica e la persistenza gusto olfattiva mantenendo un vino di sobrietà salvaguardando la profonda impronta siciliana.

Nel mio susseguirsi di degustazioni mirate ed approfondite riflessioni con vignaioli e produttori, l'intervista di oggi è il suggello naturale e soprattutto un momento fondamentale che possa spiegare come tutto questo possa avere una sua logica. Ci riceve con il solito proverbiale sorriso, il vulcanico Helmuth Kosher che strappo letteralmente al banco d'assaggio della cantina Bracco che per altro apprezzo molto per il suo Refosco. La chiacchierata che era iniziata a Merano, proseguita poi alla presentazione del Trento doc, oggi mi riserva qualcosa di più personale ed intimo. Helmuth Kosher realizza il sogno del Wine Hunter partendo dalla selezione di ben un milione di etichette, dove coadiuvato da fini professionisti , si impegna in prima persona e mettendoci la faccia, aggiungo io, per poter far conoscere Cantine quasi sconosciute al grande pubblico, micro realtà che senza il Wine Hunter non avrebbero avuto spazio.

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Alle mie domande che si susseguono , la chiacchierata entra nel vivo e colgo la frase che forse mi rimane più impressa: "Amo parlare con il produttore, scambiare esperienze per capire il perché delle scelte fatte, tutti elementi che andranno a incidere profondamente sulla riuscita dei vini ricercando rispetto e valorizzando il rigore che questi professionisti mettono ogni giorno in campo".

Wine Hunter è meritocrazia e diffusione dei territori enoici in giro per l'Italia e per il Mondo, improntata a far diventare questa selezione un vero sigillo di qualità nel rispetto del consumatore e delle persone che concorrono al suo successo.
Proseguo e mi addentro nella zona fieristica dove si susseguono anche gli stand stranieri, fra i quali certamente il più celebrato è quello di FUTURE FOOD LAB dove la preparazione del giorno prevede la leggendaria e morbidissima carne di WAGYU, pura razza bovina e fiore all'occhiello della produzione del sol levante, sapientemente adattata alla cucina europea e proposta in abbinamento per esaltarne la succulenza e persistenza del piatto.

Paolo Marchi e Claudio Ceroni hanno portato una ventata di stile e segnato una tendenza in questi anni di sperimentazioni ed approfondimenti, perché gli specialisti, i tecnici della cucina ma soprattutto i grandi innovatori hanno trovato qui a Identità Golose la loro personale espressione.

Il futuro è roseo per questa manifestazione che mira a naturale rinnovamento e ricerca di assoluta qualità.

 

Di L' Equilibrista 

 

 

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione, questa mattina, ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Monza, nei confronti di 18 persone – residenti in alcuni comuni brianzoli e in provincia di Milano – indagate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini sono scaturite da una denuncia per truffa presentata, a novembre 2015, alla Guardia di Finanza di Ivrea (TO) da un sessantasettenne che era stato indotto, attraverso numerose e pressanti telefonate ricevute da un sedicente avvocato, a pagare con bonifici circa 8.000 euro per saldare dei presunti debiti – in realtà inesistenti – relativi ad abbonamenti a riviste.

Dopo i primi accertamenti condotti dai Finanzieri piemontesi, in collaborazione con i colleghi di Monza, si scopriva che le basi operative dei truffatori erano già da tempo attive a Brugherio (MB) e a Cologno Monzese (MI) e quindi il fascicolo penale veniva trasferito dalla Procura di Ivrea a quella di Monza, che delegava le ulteriori indagini al locale Gruppo della Guardia di Finanza.

Il Nucleo Mobile delle Fiamme Gialle monzesi proseguiva così l'attività investigativa, che si è articolata in intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, nonché indagini finanziarie ed ha consentito di ricostruire una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione sistematica di truffe in danno di persone che in passato avevano effettivamente sottoscritto abbonamenti a riviste apparentemente riconducibili alle Forze dell'ordine.

I militari hanno infatti accertato come alcuni membri del gruppo criminale, spacciandosi per avvocati, giudici, ufficiali giudiziari, funzionari dell'Agenzia delle entrate ed appartenenti alla Guardia di Finanza, contattavano telefonicamente in tutta Italia ex abbonati alle predette riviste, ai quali comunicavano debiti – in realtà inesistenti – derivanti dai pregressi abbonamenti, con conseguenti atti di pignoramento già emessi nei loro confronti, e proponevano una transazione bonaria mediante il pagamento tramite bonifico di somme di denaro per svariate migliaia di euro. Qualora le vittime non avessero accettato – questa la minaccia dei truffatori – sarebbe proseguita la procedura di recupero forzoso del credito.

Tra i casi più eclatanti, si può citare il raggiro commesso nei confronti di una donna ultra ottantenne, residente a Milano, che ha effettuato in un anno bonifici a favore dei truffatori per circa 150.000 euro.

I numeri telefonici delle vittime, per lo più persone anziane e talvolta anche disabili, venivano "comprati" illecitamente da dipendenti di imprese operanti nel settore dell'editoria e della distribuzione di riviste.
Le vittime delle truffe versavano con bonifici le somme richieste dai criminali "telefonisti" su conti correnti e carte prepagate, intestati ad altri membri dell'associazione o a dei "prestanome", i cui codici IBAN erano forniti nel corso delle telefonate. Il denaro bonificato – provento delle truffe – veniva poi prelevato, con cadenza quotidiana, presso i vari sportelli bancari e postali dagli intestatari delle carte prepagate, accompagnati dagli associati che di fatto ne avevano la disponibilità detenendo i relativi P.I.N.

A due dei promotori del sistema criminale è stato, inoltre, contestato il reato di autoriciclaggio, avendo utilizzato una parte del profitto derivante dall'attività truffaldina (225.000 euro) per acquistare un immobile intestato ad una società dagli stessi amministrata.

Secondo la ricostruzione dei flussi finanziari riconducibili agli indagati eseguita dai Finanzieri, i proventi illeciti complessivamente conseguiti dall'associazione criminale tra il 2015 e il 2016 ammontano a circa 2.000.000 di euro.

Le risultanze investigative acquisite dalla Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno portato all'emissione da parte del G.I.P. di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 8 indagati e ai domiciliari per altri 10.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Spesso i numeri sono ancora più convincenti di parole e immagini: iniziamo allora dicendo che Blue Man Group è uno degli spettacoli più visti al mondo negli ultimi 25 anni: non è cosa da tutti raccogliere più di 35 milioni di spettatori.

Lo show è arrivato in Italia e sarà al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino a domenica 19 novembre 2017. Definirlo "colorato" può sembrare banale ma, prendendo il termine nelle sue più svariate declinazioni, rende sicuramente al meglio l'idea di cosa gli spettatori potranno gustare. Tre artisti dalla pelle blu mescolano, con ironia e sarcasmo, arte, musica e poesia. Il risultato? Il teatro è avvolto in un divertimento che si mixa perfettamente con l'energia sprigionata dal palco. A ciò si unisce l'uso di tecnologia d'avanguardia che aggiungerà stupore negli occhi dei presenti. Insomma, una vera e propria celebrazione euforica della vita e dell'interazione tra persone.

LA STORIA 

Tutto cominciò nel 1991 da una semplice idea tra tre amici (Matt Goldman, Phil Stanton e Chris Wink) nel Lower East Side di New York: tre entità blu che non comunicano con le parole ma solo attraverso gesti e musica. Sul palco sono sempre accompagnati da una band e da strumenti musicali unici, come l'ormai famoso e imponente PVC, il Drumbone. Non mancano neppure le spettacolari Paint Drums che inondano di colore la scena. Non sapete di cosa si sta parlando? L'unico modo per scoprirlo è andare agli "Arcimboldi" nei prossimi dieci giorni. Lo scopo dello show è quello di combattere contro l'isolamento dell'essere umano, trasformando la serata in un contenitore di gioia e il teatro in un luogo di condivisione.

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PROTAGONISTI DELLO SHOW 

Un esempio? La "splash zone", l'area delle prime file di platea dove gli spettatori ricevono in regalo un poncho impermeabili per resistere alle esplosioni di colore provenienti dal palco e, al contempo, per essere protagonisti di una vera e propria opera d'arte. Novanta minuti di spettacolo durante il quale ritmo, musica e colore risultano assoluti protagonisti. Blue Man Group è andato in scena in oltre 20 Paesi. Da luglio 2017 Blue Man Group è entrato a far parte della famiglia del Cirque Du Soleil, una delle più importanti realtà di intrattenimento a livello mondiale. Lo show, divenuto vero e proprio emblema della cosiddetta "performance art", ha attualmente all'attivo produzioni stabili a New York, Boston, Chicago, Las Vegas, Orlando e Berlino. In Italia grazie a Show Bees, è pronto a stupire anche il pubblico della nostra Penisola.

Di Pietro Razzini

Pubblicato in Cultura Emilia

Da ottobre ad aprile ci sarà un super mattatore al Teatro Manzoni di Milano: Angelo Pintus. Lo showman ha deciso di legarsi a questa storica realtà lombarda per proporre al suo pubblico uno spettacolo nuovo e divertente dal titolo "E se fosse stato il Cavallo?". Un totale di 42 repliche da novembre ad aprile. Niente tour, in questa occasione, per Pintus: il Teatro Manzoni si é aggiudicato un'esclusiva nazionale che regalerà sicuramente una spassosa serata al pubblico tra cui saranno presenti anche alcuni ospiti vip dell'artista. Alla prima, per esempio, hanno partecipato Jerry Calà, i PanPers (comici di Colorado), Paolo Ruffini e Gigio Donnarumma.

LO SHOW

Ognuno di loro ha portato un regalo a Pintus: il portiere del Milan, ovviamente, ha donato una maglia autografata: "Pensavo mi donassi quella di Higuain", ha commentato ironicamente l'artista visto che il rossonero aveva incassato due gol pochi giorni prima dall'attaccante argentino. Il pubblico inizia a ridere e non smetterà più durante l'ora e quarantacinque minuti di spettacolo. Lui dà il meglio quando improvvisa, traendo spunto da ciò che succede in teatro, collegando la mente in un lampo a situazioni estemporanee. E poi racconta. Racconta la sua vita, disegna a voce momenti che rimangono nell'eternità: "Mi sono sposato. Non dimenticherò mai il momento in cui l'ho vista in fondo alla navata, aveva gli occhi lucidi ed emozionati. Poi ho guardato il suo vestito bianco che mi era costato 6800 euro...e anche a me sono venuti gli occhi lucidi". Pintus, tuttavia, lancia anche messaggi su cui riflettere. Monologhi nel monologo che si intrecciano alle simpatiche battute. Flash che fanno pensare in positivo, che propongo di migliorare la propria esistenza. Perché alla fine ciò che conta è sorridere... a una battuta ma soprattutto alla vita.

IL PERSONAGGIO 

Cinema, televisione, teatro. Angelo Pintus é ormai diventato un personaggio in grado di distinguersi su qualunque piattaforma mediatica. La sua storia parla per lui. Partecipazioni a Buona Domenica, Camera Café, Made in Sud, Colorado raccontano di un artista capace di dar lustro a tutti i programmi in cui é presente. Non bisogna poi dimenticare i lavori sul grande schermo nelle pellicole di Paolo Ruffini (Tutto molto bello), Neri Parenti (Ma tu di che segno sei?) e Davide Simon Mazzoli (On-Air - Storia di un successo) . Ma il meglio di sé lo dà quando é a contatto diretto con il pubblico. Ecco quindi le sue straordinarie performance a teatro durante le quali si dimostra più coinvolgente ed esilarante che mai. Nel suo passato: "Pintus...Ti boccio a prescindere (2012)", "50 Sfumature di Pintus (2013)", "Ormai sono una Milf (2015)".

Pietro Razzini

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Si chiama Gialle&Co, il primo ristornate milanese che propone un menù con 15 tipologie differenti di baked potato rivisitate all’italiana con prodotti selezionati e a chilometro zero.

Di Chiara Marando –

Martedì 31 Ottobre 2017 -

Lo sfizio è buono, quella bontà irresistibile che ci fa dire “faccio lo sgarro questa volta e poi basta”, lo sfizio è quel cibo che ci fa gola solo a sentirne parlare, che fa aumentare la salivazione, che riempie la bocca. Ecco, direi che la baked potatoes inglese rappresenta a pieno queste caratteristiche, una chicca mangereccia che va assaggiata almeno una volta nella vita.

Ed ora, precisamente dal 26 ottobre scorso, la si può trovare a Milano in un locale dedicato: Gialle&Co è il primo ristorante milanese che trasforma e reinterpreta con la filosofia italiana la tipica baked potatoes. In zona Moscova, uno dei cuori pulsanti della città, Gialle&Co propone un menù composta da 15 ricette, 12 fisse e 3 che cambiano a seconda della stagione e della fantasia di chef Andrea Vigna.

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Il prezzo è quello di un aperitivo, dai 7 agli 11 euro, e le tipologie spaziano dalle versioni classiche e “tranquille” ad abbinamenti più arditi e corposi come la Mortacci Yours, un coraggioso mix con guanciale croccante, pecorino e salsa carbonara; la delicata Controstream con salmone, créme fraîche al profumo di zenzero, aneto e anacardi; la vegetariana Ratatoma con ratatouille di verdure al forno, toma, origano fresco. Non poteva mancare una proposta vegana, ecco quindi la leggera Molto Well, con olio al basilico, crema di melanzane, origano fresco e pomodorini confit.

Più in generale, sono quattro le aree tematiche ideate per dare una specifica caratterizzazione alle patate ripiene di gusto, ovvero Meatariane, Fishytariane, Veggytariane e Vegane

La filosofia è semplice: “niente junk food, ma fun food”, questo è lo slogan principe del locale. Qui si crea dalla semplicità, si trasforma un comune tubero – ma sorprendente in fatto di duttilità in cucina – per reinventarne l’essenza attraverso l’utilizzo di prodotti a chilometro zero, mantenendone l’originalità ma alleggerendola rispetto alle “sorelle” anglosassoni. Quindi, niente sensi di colpa inutili, ma solo tanto gusto anche per uno spuntino veloce e di grande soddisfazione culinaria, magari con le mini-baked servite come finger food.

Quella presentata è una sorta di immersione nel mondo della terra, la volontà di ricreare l’ambiente di un orto accogliente, quasi casalingo: un locale luminoso, dal design lineare e pulito, con la particolarità della cucina realizzata all’interno di una serra costruita con il recupero di vetrate dal sapore vintage.

 

Gialle&Co

via Alessandro Volta, 12 – Milano

www.gialleandco.com

Pubblicato in Food

Un tuffo nel passato, al Teatro Menotti di Milano, fino al 29 ottobre. Viola Produzioni e Alessandro Longobardi presentano al pubblico "LE BAL - L'Italia balla dal 1940 al 2001", uno spettacolo di Giancarlo Fares con le coreografie di Ilaria Amaldi. La pista da ballo diventa il centro di uno show in cui la vera protagonista è la musica. Una musica che evoca emozioni per chi ha vissuto sulla propria pelle certe canzoni, una macchina del tempo da brividi, capace di rivitalizzare ricordi sopiti. Tutti i martedì, giovedì e venerdì alle ore 20.30, il mercoledì e il sabato alle ore 19.30 e la domenica alle 16.30: ad ognuno il suo orario per assistere a uno spettacolo che permette di viaggiare indietro negli anni.

GRUPPO GIOVANE - Un cast giovane ma di qualità. Tra loro anche qualche veterano del palco, capace di guidarli con attenzione e intelligenza: Giancarlo Fares, Sara Valerio, Alessandra Allegrini, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alice Iacono, Matteo Lucchini, Francesco Mastroianni, Davide Mattei, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini, Michele Savoia, Patrizia Scilla e Viviana Simone si alternano sul palco trasformato in una balera che si presenta pronta ad accogliere le coppie che, di li a poco, riempiranno la sala. Per chi non ha avuto modo di vivere quei tempi, la balera era un luogo d'incontro in cui uomini e donne trascorrevano i pomeriggi.

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LA BALERA E LE SUE DANZE - La storie è affidata alla musica e agli attori ma non solo. La forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni accompagnano i molti cambi di costume che raccontano il susseguirsi dei decenni. Le note delle canzoni italiane vanno a braccetto con i mutamenti dei colori e con lo scoprirsi dei corpi. E così si susseguono sul palco brani che appartengono alla memoria comune: dal Trio Lescano a Fred Bongusto, da Modugno a Mina, passando per Renato Zero, Enrico Ruggeri, Battiato, Celentano e la Vanoni. Un vero e proprio racconto dell'Italia che balla dal 1940 al 2001.

IL SIGNIFICATO - La musica si fa drammaturgia e permette alle azioni di esplodere e raccontare la storia del nostro paese che si dipana dagli anni trenta, passando per la seconda guerra mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, la gioia della vittoria dei mondiali che unisce tutti indistintamente, il degrado, la paura dell'undici settembre e la riconquista dei valori, dell'amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l'abbigliamento, il mangiare, il modo d'esprimere le proprie emozioni.

Pietro Razzini

Pubblicato in Cultura Emilia
Venerdì, 29 Settembre 2017 16:21

Flashdance: il grande sogno si realizza a Milano

Dal 5 ottobre al 31 dicembre il "Teatro Nazionale Che Banca!" di Milano verrà esaltato dal ritmo di Flashdance, musical basato sull'omonimo film della Paramount Pictures. Un titolo che già ha elettrizzato la piazza, in attesa della prima. La traduzione e gli adattamenti sono stati affidati a Chiara Noschese. Si tratta di un allestimento teatrale completamente inedito e, per questo, avvolto da quella curiosità e quel mistero che ne aumenta l'attenzione mediatica. La nuova produzione Stage Entertainment e Full House Entertainment è pronta a stupire.

INDIMENTICABILE - Flashdance è da sempre un vero punto di riferimento della cinematografia anni '80: indimenticabili le sue scene di ballo e la sua straordinaria colonna sonora: un susseguirsi di hit internazionali che sono diventate veri e propri videoclip. Impossibile non emozionarsi già alle prime note di brani come Maniac, What a Feeling, Manhunt, I Love Rock and Roll e Gloria. Scelta apprezzabile: anche nel musical le canzoni più note saranno proposte in lingua originale inglese.

LA REGISTA - La regia dello spettacolo è affidata a Chiara Noschese, affermata attrice di teatro, casting director per Stage e regista di family show quali "Il Piccolo Principe" e "Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie". Con Flashdance firma anche la prima regia di un importante titolo internazionale: "Ho curato l'adattamenti di testi e liriche. Sono fiera del risultato finale, molto più simile al film che alla precedente produzione teatrale. La mia missione: trasmettere ciò che ho imparato nel corso di tanti anni di carriera. Penso di esserci riuscita. Abbiamo investito su dei "non nomi". Valeria Belleudi é alla prima esperienza da protagonista. Siamo orgogliosi di averle offerto questa opportunità".

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LA STORIA - Flashdance è la storia di Alex, una ragazza che ha un grande sogno da realizzare: entrare nella prestigiosa accademia di ballo di Pittsburgh riscattandosi così da un passato difficile. E' determinata, ha una voglia di raggiungere i suoi obiettivi al di sopra della media ma la vita non l'aiuta. Lavora come operaia saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno la sera. E' una giovane donna indipendente e forte che combatte e lavora in un mondo di uomini. Alex scoprirà anche l'amore e imparerà che per sognare in grande si deve credere in se stessi e non temere le sfide.

I PROTAGONISTI - Protagonisti dello spettacolo, Valeria Belleudi e Lorenzo Tognocchi che hanno raccontato le loro emozioni durante la conferenza stampa di presentazione: "Inizialmente non è stato semplice. Non avevo mai recitato: ho ascoltato con grande attenzione le indicazioni di Chiara Noschese sin dal primo giorno. Io sono nata nel 1985, il film è precedente. Tuttavia penso che Flashdance sia immortale: si parla dei sogni di giovani che si mettono in discussione con il loro bagaglio di paure e di incertezze. Questi messaggi sono sempre attuali", ha affermato la Bellaudi seguita a ruota da Tognocchi: "Molte situazioni capitate al mio personaggio, sono successe anche a me. È la prima occasione da protagonista di una produzione così importante. Sono opportunità da non lasciarsi scappare".

Pietro Razzini

Pubblicato in Cultura Emilia
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