Tolti i veli alla nuova creatura di Maranello che ha già assaggiato la pista in Spagna. Aggraziata e si spera veloce. Ha il dovere di riportare la Scuderia alla vittoria.
Parma, 2 febbraio 2015 - di Matteo Landi -
Si chiama SF15-T e a differenze della vettura che l'ha preceduta è bella, filante e con un nasone all'ingiù per niente sgraziato. Nessuna "proboscide" sul muso, come alcune monoposto dello scorso anno, né forme da aspirapolvere come la sventurata F14 T: frutto di un nuovo regolamento che definisce meglio la forma dell'avantreno delle nuove monoposto, rendendole forse più simili fra loro ma anche meno sgradevoli alla vista e sicuramente più sicure. Regole frutto di studi iniziati dopo l'incidente fra Schumacher e Liuzzi avvenuto nel 2010 ad Abu Dhabi, quando il pilota italiano a causa del muso alto della sua Force India decollò sopra la vettura del tedesco mettendo a rischio l'incolumità del sette volte campione del mondo.
Con il diverso "naso" si esauriscono le modifiche più eclatanti che saltano all'occhio, al di là del marchio Alfa Romeo che trova spazio sulla carrozzeria della nuova Rossa. Tuttavia, ci si augura che modifiche ben più importanti e prestazionali alloggino sotto la veste della SF15-T. Mattia Binotto, direttore del reparto Power Unit, assicura un netto miglioramento dell'unità di potenza. Si spera sia davvero così e di non vedere più le rosse arrancare in rettilineo in balia degli avversari, anche quelli poco blasonati, come accadeva spesso lo scorso anno. Sarà dovere della vettura concretizzare in pista la rivoluzione rossa iniziata con le dimissioni di Stefano Domenicali, sostituito da Marco Mattiacci, a sua volta allontanato per far posto a Maurizio Arrivabene e culminate con l'avvicendamento al vertice fra Montezemolo e Marchionne, il licenziamento del progettista delle ultime rosse Nicholas Tombazis e l'arrivo, al posto di Alonso, del quattro volte campione del mondo Vettel.
Insieme al pilota tedesco correrà ancora Kimi Raikkonen, sembrato ringiovanito in occasione della presentazione della nuova creatura di Maranello e felice di non avere più a che fare con la mai digerita monoposto 2014. Arrivabene e Marchionne auspicano che la nuova nata riesca a conquistare, se non il mondiale, almeno qualche gran premio. Intanto, lontano dalle piste, la Ferrari ha ottenuto un'importante vittoria: finalmente si potrà sviluppare il motore anche a stagione in corso. Le quantità di modifiche permesse dal regolamento restano invariate ma potranno essere diluite sull'intera stagione, al contrario dello scorso anno in cui vigeva l'obbligo di omologazione della power unit prima dell'inizio del campionato. I primi giri in pista promettono bene. Alla fine del primo giorno di test collettivi in cima alla lista dei tempi c'è proprio Vettel. Al di là dei responsi cronometrici, che in questo periodo dell'anno assumono un'importanza relativa, fa piacere constatare che il tedesco sia riuscito a mettere insieme un buon numero di giri, 60, molto meglio di Fernando Alonso che al volante della McLaren-Honda non ha praticamente girato afflitto dai mille problemi di gioventù alla power unit Honda, ma lontano dai 157 giri compiuti da Rosberg. E' inutile al momento attuale puntare ad eguagliare lo stato dell'arte Mercedes, ma è importante iniziare a risalire la china dopo le delusioni dello scorso campionato. Come sarà questo 2015 è presto per dirlo, ma sicuramente a Maranello ce la stanno mettendo tutta per tornare ai livelli che spettano alla rossa.