Lunedì, 26 Maggio 2014 09:19

F1, Monaco: la Mercedes mette la sesta In evidenza

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F1, Monaco: la Mercedes mette la sesta by commons.wikimedia.org/wiki

Ancora un gran premio, il sesto consecutivo, dominato dalla squadra tedesca che vede i suoi piloti sempre più uno contro l'altro.

Parma, 26 maggio 2014 - di Matteo Landi 

Dopo un Gran Premio di Spagna non estremamente interessante dal punto di vista dello spettacolo, la Formula 1 ne ha invece offerto uno d'altri tempi sulle stradine del Principato. Sorpassi, collisioni ed una lotta tra compagni di squadra, quella Mercedes, che ha riportato alla mente i duelli fra i grandi del passato: Senna e Prost, a fine anni 80 compagni sotto le insegne Mclaren, con il francese abile a mettere psicologicamente alle strette un compagno di squadra spesso più veloce di lui. Lo stesso Prost e Mansell, compagni di squadra Ferrari nel 1990, entrambi veloci ma tutt'altro che pronti a dominare i propri istinti per il bene della squadra. Come allora, è stata lotta di nervi ed in pista fra Rosberg ed Hamilton a cominciare dalle qualifiche: il tedesco, dopo aver fatto segnare il miglior tempo, fa un errore di guida che lo costringe alla via di fuga, mette la retromarcia e riprende la strada. Nessun problema per lui, che non sbatte contro le barriere, ma l'esposizione delle bandiere gialle obbliga tutti gli altri piloti a rallentare, a pochi secondi dalla fine della sessione di prove, mettendo fine alle ostilità. Nel 2006 un episodio analogo portò alla retrocessione di Michael Schumacher in fondo alla griglia di partenza, dopo che le qualifiche erano terminate con la sua pole position. Una decisione che destò perplessità, perché è impossibile stabilire quali siano le intenzioni di un pilota in quelle circostanze. Con quel pesante precedente tanti piloti ed addetti ai lavori si aspettavano una sanzione analoga ai danni del tedesco della Mercedes, che però non è arrivata scatenando l'ira del compagno di squadra Hamilton. Intervistato dalla televisione inglese, Lewis, ha ricordato, appunto, la rivalità fra Senna e Prost, accostando la sua situazione personale a quella del pilota brasiliano, peccando di orgoglio: la pace fra i due è definitivamente finita. A beneficiarne sarà sicuramente lo spettacolo fino al termine del mondiale. Spettacolo che intanto non è mancato durante i 78 giri di gara.

Oltre ad una partenza a fionda delle due Mercedes che scattavano dalla prima fila, dalla sesta piazza si è mosso splendidamente il ferrarista Raikkonen, finalmente a suo agio al volante della Rossa di Maranello. Sembrava poter concludere la gara sul podio se, in regime di safety car, un doppiato non l'avesse tamponato costringendolo ad un cambio gomme supplementare che lo ha fatto sprofondare nelle retrovie. Alla gara superlativa ma sfortunata del finlandese, si contrappone invece quella incolore dello spagnolo Alonso, giunto, senza lampi, quarto al traguardo: la sensazione è che, dopo un avvio da assoluto primattore all'interno della scuderia di Maranello, il pilota delle Asturie troverà un avversario ostico all'interno del suo box. Intanto, là davanti, le due Mercedes procedevano a pochi decimi di secondo l'una dall'altra, fino a quando Hamilton ha iniziato a lamentare via radio un problema alla vista causato probabilmente da un detrito infilatosi nel suo casco. La sua lotta per la vittoria si è conclusa lì, dovendo invece gestire una seconda posizione messa in pericolo dalla rimonta dell'australiano Ricciardo, ancora una volta terminato sul podio dietro alle due frecce d'argento. Podio che ha visto la gioia di Rosberg e del pilota della Red Bull contrapposta al forte disappunto di Hamilton, vittima anche durante un periodo di safety car, di un rallentamento "furbo" di Rosberg che gli ha reso impossibile, al rientro della vettura di sicurezza, l'attacco al leader. Da segnalare anche l'ottima gara del francese Bianchi, pilota del Ferrari Driver Academy, che approfittando dei tanti ritiri, fra i quali quello del campione del mondo Vettel, è giunto nono al traguardo, regalando alla Marussia i primi punti della sua storia.