Martedì, 13 Maggio 2014 10:04

Gp di Spagna: notte fonda per le Rosse In evidenza

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Gp di Spagna: notte fonda per le Rosse by commons.wikimedia.org

Quinta gara dell'anno ed ennesima vittoria di una Mercedes. Vettel mostra le unghie ma è per tutti allarme: il mondiale è già finito?

 

Parma, 13 maggio 2014 - di Matteo Landi -

 

Dopo quattro gare disputate fra Asia ed Oceania, la Formula 1 ha fatto tappa domenica scorsa nel vecchio continente. Storicamente, per motivazioni logistiche, l'inizio delle gare europee coincide con l'arrivo delle prime importanti modifiche sulle varie monoposto del mondiale. Il gran premio di Spagna avrebbe dovuto quindi coincidere, per la Ferrari e le altre squadre che hanno aspirazioni mondiali, con l'inizio di un processo di avvicinamento verso le prestazioni della Mercedes, la mattatrice di inizio campionato. Già dalle qualifiche, si è però evidenziato un aumento del gap prestazionale fra le vetture di Stoccarda e quelle delle altre squadre: ennesima prima fila colorata di argento con il primo degli altri, il sempre più sorprendente Ricciardo, a più di un secondo. 

La domenica si è assistito alla solita galoppata solitaria delle due Mercedes con Hamilton, che ha praticamente sempre comandato le danze. Tuttavia non si può parlare di un dominio noioso: se nel recente passato vedevamo un solo pilota, Vettel, partire ed arrivare davanti a tutti senza la possibilità di essere insidiato, stavolta la squadra primattrice si ritrova due piloti pronti a darsi battaglia per la vittoria. Non sono arrivati a lottare a suon di staccate a ruote fumanti come, ad esempio, è accaduto in Bahrain ma il risultato è sembrato in bilico fino all'ultimo giro.

Chi invece ci ha regalato dei sorpassi decisi è stato il campione del mondo in carica Vettel: partito dalla quindicesima posizione, è riuscito a risalire tagliando poi il traguardo quarto. Se i suoi quattro mondiali vinti, sono sembrati a tanti, merito più del mezzo che pilotava che delle sue capacità di guida, domenica scorsa il tedesco ha messo in mostra un carattere ed uno spirito combattivo che si spera abbia definitivamente fugato ogni dubbio sulle sue capacità.

Dopo il passo avanti mostrato con il gran premio cinese, la Ferrari invece, sembra essere tornata indietro. Per vedere le Rosse sul traguardo si è dovuto attendere un bel pò: sesta e settima sotto la bandiera a scacchi con Raikkonen addirittura doppiato ma non lontano dal suo compagno di squadra, il quale gli è arrivato davanti solo grazie ad una diversa strategia. E' evidente che le prestazioni della Rossa dipendano anche dalla conformazione dei vari tracciati del mondiale, ma proprio la pista spagnola, che mette in mostra oltre alla qualità delle power unit anche quelle aerodinamiche e telaistiche delle varie monoposto, ha evidenziato carenze in praticamente tutte le aree della vettura di Maranello. Quello che dopo cinque gran premi ci si chiede, è quanto la Ferrari possa progredire durante la stagione e a cosa gli sforzi possano portare. Con ogni probabilità si tratterà dell'ennesima stagione di "transizione" della squadra italiana: un vero peccato. Mai come quest'anno, visti i profondi cambiamenti regolamentari, "comprendere" la monoposto e progredire può essere utile per la prossima stagione. A livello statistico, c'è da rimarcare che dal 1994 la Ferrari può vantare almeno una vittoria in ogni stagione: si spera che la striscia non si interrompa proprio quest'anno.

Chi invece prosegue nella sua serie è Hamilton: quarta vittoria consecutiva e testa della classifica piloti raggiunte per lui. A completare il podio, oltre a Rosberg, ci ha pensato l'australiano della Red Bull Ricciardo, il suo primo della stagione dopo la squalifica australiana.  

 

 

 

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