(Gmajo) – Già in una precedente articolessa avevo accennato a questa estate, traditrice, finita troppo presto con quest’aria frizzantina, magari gradevole dopo la grande calura, ma che troppo presto ci ha proiettato nel clima autunnale, privandoci della possibilità, in un weekend senza calcio (per noi che seguiamo il Parma Calcio 1913, of course, dirottato, col posticipo vespertino a domani, lunedì 16) di poter andare al mare per un tentativo di abbronzatura tardivo: finita l’estate riprendono le scuole e pure l’attività politico-amministrativa, motivo per il quale, il direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi ha intervistato il sindaco Michele Guerra e va da sé che tra i tanti temi toccati nella conversazione ci fosse anche l’annosa questione del rifacimento del (centenario) Stadio Ennio Tardini.
Alla domanda – Ci sono novità per il nuovo Tardini? I tempi della Conferenza dei servizi sono molto più lunghi di quanto ci si aspettava. Cosa si sente di dire ai tifosi? – questa la sua risposta:
«I tempi sono più lunghi del previsto perché le procedure sono complesse e le osservazioni sollevate bisognose di risposte dettagliate e adeguate, che il Parma calcio ha ormai quasi del tutto fornito. Lato Comune abbiamo fatto tutto quanto occorreva fare senza mai perdere tempo e di questo ringrazio i settori coinvolti, perché vi assicuro che non sono passaggi così semplici e la burocrazia non aiuta. Penso si noti abbastanza bene, in questi anni, che in Italia è veramente molto difficile lavorare sugli stadi e sulla loro necessaria riqualificazione. Ci si confronta spesso, al riguardo, tra sindaci di città diverse che hanno a che fare con questo tema. In più, com’è noto, il Parma, con cui il dialogo è ottimale, sta valutando la possibilità di costruire uno stadio temporaneo vicino alla città, per andare incontro a una esigenza espressa dai tifosi che è quella di non mandare la squadra a giocare lontano, col rischio di perdere il calore del tifo, che in effetti anche in queste prime giornate di Serie A è stato molto importante. Questa opzione porta con sé riflessioni e studi ulteriori che, sulla base della scelta che la società prenderà e riterrà più opportuna, potrebbero modificare le tempistiche sul nuovo Tardini»
Come sottolineiamo già nel titolo, siamo in presenza dell’ennesima risposta interlocutoria del Palazzo (di chi lo rappresenta in prima persona, in questo caso, ma fotocopia rispetto a precedenti esternazioni dell’assessore alla grande bega Marco Bosi) sul futuro del più importante luogo di aggregazione della città, per quella che dovrebbe essere la più mastodontica opera urbanistica dal dopoguerra (dopo… Guerra, eh eh eh) in poi.
In pratica, il primo cittadino, non ci offre alcuna novità, a meno che, come un esperto collega ha fatto informalmente, non proviamo a tradurre dal politichese: è tutto fermo per volontà del Parma non del Comune. E questo perché stanno (io dico, era ora!) lavorando a un progetto a stralci visto che stadio provvisorio fuori città costa molto e sarebbero soldi buttati.
Lui la sa lunga, e magari ha ragione, ma per par condicio, riporto un’ulteriore qualificata traduzione dal politichese: la frase di Guerra è ambigua, non vorrei che lo stiano convincendo, magari dandogli in cambio qualche concessione extra, così da chiudere le polemiche.
Vedremo, a tempo abbondantemente debito, quale delle due interpretazioni sarà quella corretta: il sottoscritto, rispettando in toto – fin che ce lo lasciano fare (ché le manovre per imbavagliarci sono già in atto) – la mission del rompi-glioni, in questa sede intende a propria volta chiosare il verbo di Guerra, senza sbilanciarsi in ulteriori previsioni su come andrà a finire…
I tempi sono più lunghi del previsto perché le procedure sono complesse e le osservazioni sollevate bisognose di risposte dettagliate e adeguate, che il Parma calcio ha ormai quasi del tutto fornito. Ovviamente, nulla di preciso: uno straccio, che so, di data (magari per una volta azzeccata), no, vero? Già abbiamo ricordato come giusto un anno fa, di questi tempi, si era solennemente affermato come a novembre 23 (ossia nel lasso dei 60 giorni legalmente previsti) la Conferenza avrebbe chiuso i suoi lavori. Poi, di rinvio in rinvio si era arrivati a Maggio, magari per festeggiare la Promozione: Pecchia è andato in serie A, i municipali in serie Z?
Lato Comune abbiamo fatto tutto quanto occorreva fare senza mai perdere tempo e di questo ringrazio i settori coinvolti, perché vi assicuro che non sono passaggi così semplici e la burocrazia non aiuta. Dunque: KK, col suo mega idrante, era disposto ad irrorare una pioggia dorata superiore a 160 milioni, donati alla città per questa bisogna, e gli eletti dal popolo sono riusciti a non mettere a terra l’operazione, limitandosi ad assecondare in toto l’investitore (abbagliati dal riflesso), senza mai saper tenere in mano il volante e guidare, mettendoci ingegno, dialettica, astuzia e determinazione arrivando, magari, sino al punto da far ripensare il mecenate (non vorrei che la terza via, tra le due sopra indicate, fosse un bel vaffa)…
Penso si noti abbastanza bene, in questi anni, che in Italia è veramente molto difficile lavorare sugli stadi e sulla loro necessaria riqualificazione. Ci si confronta spesso, al riguardo, tra sindaci di città diverse che hanno a che fare con questo tema. BlaBlaBla
In più, com’è noto, il Parma, con cui il dialogo è ottimale, sta valutando la possibilità di costruire uno stadio temporaneo vicino alla città, per andare incontro a una esigenza espressa dai tifosi che è quella di non mandare la squadra a giocare lontano, col rischio di perdere il calore del tifo, che in effetti anche in queste prime giornate di Serie A è stato molto importante. Ecco, questo è il passaggio più interessante, al di là della conferma che le interlocuzioni tra il Comune di Parma e il Parma Calcio 1913 sono sempre molto buone. Però, se da un lato il Sindaco va lodato perché si fa portavoce delle istanze dei tifosi che, giustamente (ma pensarci prima, no?) non godono all’idea del forzato esodo per (almeno) 27 mesi, dall’altro gli van tirate le orecchie, perché non sono stati i tifosi a chiedere uno stadio provvisorio, ma appunto, in anticipo, e ben prima che qualcuno ci pensasse, il management della Società (con qualche ragionevole dubbio sul fatto che la proprietà fosse in effetti d’accordo) ad esternare l’ipotesi (salvo poi pentirsene, viste le ulteriori complicanze, di cui al prossimo capoverso…).
Questa opzione porta con sé riflessioni e studi ulteriori che, sulla base della scelta che la società prenderà e riterrà più opportuna, potrebbero modificare le tempistiche sul nuovo Tardini. Su questo punto mi ero espresso già qualche mese fa, dopo che era stato il MDC del club Luca Martines a tirare in ballo le difficoltà del temporary per giustificare i ritardi dell’opera principale. E’ evidente che anche una piccola opera necessiti del medesimo iter autorizzativo della grande, ma va da sé che le complicanze siano decisamente minori (se non altro perché non parliamo di un mastodontico impianto calato in un’area molto delimitata in piena zona residenziale della città), soprattutto se si considerasse una opzione, come Sorbolo, laddove sarebbe tutto pronto o quasi… Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni . Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma FC quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" " (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth " del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".