(Gmajo) – Stagione nuova, Diario Crociato nuovo? Così potrebbe sembrare, dato che son qui alla tastiera, ma sono alla tastiera apposta per riferire alla community di StadioTardini.it che – a differenza della parte finale dello scorso campionato, che mi aveva visto seguire personalmente tutte le gare interne ed esterne per poi raccontarne nel Diario il colore – d’ora in poi questo tipo di contenuti, sebbene apprezzato dal pubblico, sarà gioco forza ridotto. Il nuovo palcoscenico che il Parma Calcio ha raggiunto dopo un lungo periodo di attesa, la Serie A, appunto, comporta nuove regole per chi produce informazione, alle quali, gioco forza, dobbiamo attenerci, anche quando appaiono palesemente ingiuste, incostituzionali (art. 21), ma bellamente cementificate nel tempo con tanto di benestare di ordini (ai quali, peraltro, mi fregio di appartenere), AGcom e compagnia bela.
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Esistono infatti dei (discutibili) regolamenti ai quali, per forza, bisogna attenersi, pena l’essere messi al bando, come zelanti vigili non hanno mancato di farci sapere non appena ci (non è un plurale maiestatis, in questo caso, giacché il cortese avvertimento ha riguardato anche altri operatori) hanno visto in azione domenica scorsa sui banchi dell’Ennio, pur concedendoci il libero arbitrio di decidere se infrangere le norme, sapendo di poter essere beccati e puniti, ché la Lega Serie A ha molteplici strumenti, tra cui l’intelligenza artificiale (lasciando perdere quella umana), per intercettare i pirati.
Di cosa stiamo parlando? E’ (anzi, era) piacevole abitudine dello scrivente, ad esempio, filmare, prima di ogni partita, quella parte della messa laica definita cerimoniale d’inizio, ossia l’ingresso in campo delle due squadre al ritmo della marcia trionfale dell’Aida, dopo aver fatto altrettanto con l’annunzio formazioni (e in questo caso avremmo fatto cosa gradita al sostituto del titolare Luca Ampollini, in vacanza negli States, alias Simone Symon Occhi, il quale si era già distinto nell’intrattenimento pre-festeggiamenti post-promozione in Piazza Garibaldi, che in occasione del match di Coppa Italia ha debuttato al microfono dell’Ennio) e l’inno Forza Parma.
Un poco lungimirante dirigente Crociato, che mi perculava per la mia abitudine di fare altrettanto con le giovanili (non arrivando a capire quanto quella emulazione dei grandi, trasmetta senso di appartenenza al club ai più piccoli), asseriva: “Se il cerimoniale è sempre lo stesso, cosa serve filmarlo tutte le volte?”, ma se il rito è ripetuto ogni volta in campo vorrà pur dire qualcosa, e dunque perché non filmarlo? Per la cronaca, alle volte il video ingresso in campo supera, come visualizzazioni, persino quelli dei gol. Sopra il cerimoniale d’inizio della gara Under 18 Sassuolo-Parma al 56° Torneo Città di Vignola che StadioTardini.it sta seguendo interamente grazie alla collaborazione tecnica di Franco Ricci, anima del canale YouTube Coach 6100, specializzato in calcio giovanile d’autore, e al benestare dell’organizzazione che ha saputo cogliere l’importanza delle dirette streaming.
Stasera, per chi interessa, il menù prevede il derby Parma-Bologna, con i Crociati di Mister Arturo Lupoli che cercano la qualificazione con i felsinei: entrambe le squadre hanno pareggiato 1-1 col Sassuolo (che guida il girone A con 2 punti), chi vince la partita affronterà la Reggiana, che, grazie alla differenza reti, si è aggiudicata il girone B. Il pareggio, visto il regnante equilibrio, non basta a nessuno…
Ma torniamo ai video proibiti dal regolamento: secondo chi lo ha stilato, ribadisco – col pieno benestare di chi avrebbe dovuto tutelare i propri iscritti che svolgono il proprio lavoro, anziché accettare compromessi – un giornalista non potrebbe filmare neppure episodi di cronaca nera quali, ad esempio, i tafferugli finali della partita d’addio alla B, il derby Reggiana-Parma, che ha avuto come esito quei dieci minuti di follia, che avrebbero poi comportato la denunzia di 22 persone (8-14), candidate al Daspo. Ebbene, personalmente ritengo tutto ciò assai penalizzante per chi esercita la professione del giornalista e non mi capacito proprio come non possano esserci arrivati coloro che negli anni han benedetto lo scempio.
Una quarantina d’anni fa, più o meno facevo gli stessi ragionamenti a proposito delle radiocronache delle emittenti private che i regolamenti, per me iniqui, bandivano, a protezione del monopolio Rai: il mio teorema, temporibus illis, era: tu, cara Lega Calcio, puoi proteggere, tutelare e vendere i tuoi diritti di immagine dalle Tv che mostrano direttamente quanto avviene sul campo, ma non puoi pretendere di farti pagare per il racconto radiofonico che è pienamente frutto della mia parola, della mia vista, della mia intelligenza su uno spettacolo che sto seguendo. A Parma, alla faccia dei diktat, arrivammo ad avere sino a cinque racconti radiofonici “privati” o “pirata”, più quello regolare di Mamma Rai: un bel florilegio di pluralità, con ampia possibilità di scelta per l’utente che poteva optare sul più tifoso, o sul più equilibrato e così via…
Poi, un brutto giorno, sul finire del millennio, tutto cessò: anziché la linea dell’informazione libera, prevalse quella commerciale – voluta dalle emittenti più abbienti – per cui ogni club avrebbe avuto la propria radio ufficiale che, in cambio del pagamento di un certo corrispettivo al club, sarebbe stata garantita nel poter trasmettere in esclusiva protetta la propria diretta radiofonica. Obbrobrio, peraltro, tutt’ora in vigore, dal momento che l’emittente che diffonde integralmente in ambito locale la partita per radio può essere una ed una sola.
Il regolamento attuale non è altro che il frutto del continuo adattamento di una prima versione del contratto stilato con la monopolista (del tempo) Rai, poi via via adattato, ma sempre ad inseguire (e male) e mai a prevenire. Siamo, certo non da oggi, ma almeno da un ventennio, in era social, con chiunque che, col proprio telefonino dagli spalti, può filmare e divulgare, attraverso i propri canali, spezzoni di partita (teoricamente il regolamento di uso dello stadio impedisce l’ingresso di macchine fotografiche e comunque ne vieta l’utilizzo, ma provaci con gli smartphone, se ci riesci…) e la Lega Serie A impedisce a giornalisti professionisti, regolarmente iscritti all’ordine, di poter documentare per lo meno quelle che loro chiamano “immagini correlate”, ossia di tifosi sugli spalti e, appunto, episodi di cronaca nera?
Tra l’altro, problematiche di questo tipo, hanno a lungo ostacolato gli stessi club che danno vita alle varie confindustrie del pallone (di qualsiasi serie vogliamo declinarne l’appartenenza): quando lavoravo per il Parma Calcio, dovetti persino subire l’onta di esser perseguito da ispettori di Lega (con tanto di allontanamento dal terreno di giuoco, manco l’arbitro mi avesse mostrato il cartellino rosso…), che mi contestavano la presenza a bordo campo a filmare quelli che sarebbero diventati – oggi, a qualche anno di distanza – dei veri e propri reperti della nostra storia collettiva, e regolarmente inseriti nel canale YouTube del Parma Calcio 1913, vedesi, ad esempio, quelli relativi all’irripetibile (speriamo) annata in serie D (qui sotto il finale della gara con l’AltoVicentino).
Il mio sacrificio di allora (premiato dagli amici di Nuovo Inizio con il passaggio a Giovanili e Femminili, ove avrei potuto continuare a sbizzarrirmi senza arrecare disturbo alla vista di nessuno se anziché la divisa d’ordinanza in giacca e cravatta talora, a seconda delle condizioni meteo, indossavo la tuta del club con sopra la pettorina) almeno ha giovato a chi ora opera negli ecosistemi digitali dei vari club, finalmente, autorizzati a stazionare a bordo campo per produrre i propri contenuti (magari incuranti da dove batta il sole)… Il solito scotto che i pionieri debbono pagare, ma va bene così: più fastidioso sentirsi dare dei superati da chi scimmiotta oggi le stesse azioni di allora, pensando di aver inventato il mondo…
Un altro format (la fantasia non mi è mai mancata) che non potrò più replicare, è quello relativo ai video (amatoriali) delle conferenze stampa, laddove, a differenza delle riprese ben centrali dei protagonisti in cattedra proposte ufficialmente dai vari club, il punto di ripresa era laterale, sì da consentire di vedere anche chi pone la domanda (aspetto sempre molto interessante per i fruitori che possono così conoscere i giornalisti e le loro movenze). Anche questo tipo di servizio è ora vietato, poiché l’organizzatore della competizione vende, a chi intende spender quattrini per acquistarli, i video professional delle riprese, ovviamente omologati per tutti… Spazio per chi intende distinguersi non c’è…
Dunque, la Lega Serie A vende le conferenze stampa post gara – dove, a ben vedere non ci sono solo le risposte di calciatori dipendenti delle squadre consorziate, ma anche le domande dei giornalisti – per cui per quale motivo io, cronista, dovrei regalare il frutto del mio cervello, ossia quesiti più o meno intelligenti che siano, a chi rivende, a titolo oneroso, anche quelle? Dunque evito di farlo, preferendo, come ho fatto dopo Parma-Palermo, andare ad azzannare l’anatra al forno e i lorenzoni (all’analtra, of course) alla Sagra di San Lorenzo di Fornio…
Oltre a dover pagare le mie domande (ma il ragionamento è estendibile anche a quelli che viceversa pagano – se non loro, i loro editori – per porle), l’organismo che raggruppa le 20 squadre di A, dovrebbe riconoscere, dal momento che anche le immagini correlate servono loro a far soldi (debbo dire che sono veramente bravi a vendere la stessa pelle dell’orso a non so quanti acquirenti), un’adeguata mercede anche ai tifosi inquadrati, o il loro diritto d’immagine non vale una benedetta mazza? Ricordo trasmissioni, anni fa, che scrutavano gli spalti alla ricerca dei personaggi più folcloristici, al di là dei classici che si scaccolavano o di quelli che limonavano (magari senza esser coppie regolari). Dunque: un tifoso entra allo stadio, paga il biglietto e la Lega Serie A, vende la loro faccia a chi gli acquista un pacchetto, senza riconoscere nulla in cambio, proprio loro che faticano a concedere i canonici tre minuti di diritto di cronaca?
Il mitico lanciacori dei Boys, il “Guido”, non meriterebbe, ad esempio, di ricevere un adeguato compenso dalla Lega per essersi immolato nella “telecronaca” del rigore (inguardabile) di Man, beccando su improperi dai suoi e sfottò dagli altri? Quanto ha fatto impennare le visual degli highlights il suo non la beccherai mai, con la r moscia di Maria Luigia che tanto diverte i siculi e che tanto li avrebbe fatti incazzare qualora il portiere Alfred Gomis non fosse riuscito ad intercettare il pallone calciato (male) dall’idolo delle folle Crociate che, dopo la promozione, hanno dimenticato come fosse tra i protagonisti dell’ultima retrocessione…
Ovviamente se il pallone, del maldestro tentativo di trasformazione dagli undici metri di Man, fosse entrato, nessuno dei nostri avrebbe dato del “nadero” al “Guido” (che appartiene alla vecchia guardia della Bagnaresi, seguace del leader “Ruffo” e non è un giovane bimbominkia come qualcuno avrebbe potuto dubitare, seguendo la singolare performance), perché va da sé che siamo sempre tutti eternamente risultatisti dentro, e se il pallone fosse entrato il fenomeno del megafono per i nostri sarebbe stato un eroe e non un cogl. (cit. Banfi), così come gli spiritosoni insulari si sarebbero inventati un altro tormentone estivo. Per la cronaca, StadioTardini.it aveva proposto una simpatica intervista al “Guido” che ha cortesemente declinato il nostro invito; peccato perché avremmo potuto attapirarlo, consentendogli di spiegare alla comunità cosa gli fosse passato per la testa in quel momento.
Chiudo il Diario, considerato che delle condizioni del manto dalmata dell’Ennio vi avevo già proposto un approfondimento l’altro giorno, riferendo che, in occasione di Parma-Palermo (foto sopra), è entrato in servizio il nuovo pullman gialloblù, provato (come l’undici di Pecchia) in Coppa Italia prima del debutto ufficiale in campionato con la Fiorentina: sul sito ufficiale oggi troviamo una ampia fotogallery del mezzo messo a disposizione dall’ormai tradizionale partner Autoservizi Fontana & Agenzia Viaggi Fontana nel Mondo, e ci viene descritto dotato di maggiori dimensioni e comfort per assicurare un viaggio tranquillo e gradevole ai nostri calciatori e allo staff tecnico. Secondo i sempre caustici esperti di StadioTardini.it, il mezzo in questione, però, non sarebbe proprio l’ultimo grido, al di là dell’allestimento nuovo di zecca con le tinte sociali, in quanto sarebbe un track HDH516 a 3 assi, sorprendentemente maneggevole, con un ampio vano passeggeri e un carico utile enorme, ma già da qualche tempo in circolazione… Gabriele Majo
- IL COLUMNIST di Luca Russo / COPPA ITALIA, UN FORMAT CHE FA DISCUTERE
- 56° TORNEO CITTA’ DI VIGNOLA: PARMA-BOLOGNA 0-0, IN FINALE IL SASSUOLO (VIDEO
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni . Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma FC quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" " (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth " del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".