Venerdì, 02 Agosto 2024 06:11

Krause alla Lotito, Semmens consiliore, managing director: addio bipartizione? In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

Di Gabriele Majo Parma, 1 Agosto 2024 – (per accedere all’articolo completo e originale clicca qui)

(Gmajo) – Al fine di essere rapido nel rilancio del comunicato stampa ufficiale del Parma Calcio 1913 inerente l’addio ed il post Vaeyens, ieri ho offerto al lettore solo poche righe di accompagnamento, indicando quelle che, a mio modo di vedere, erano le principali indicazioni nel detto e non detto della notula. Oggi, invece, cercherò di scendere un po’ più in profondità…

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Un esperto collega, più di calcio giocato che di robe societarie, si e mi domandava ieri: “Era proprio necessario comunicare che Krause continuerà a fare il presidente?”. Una risposta semplicistica avrebbe potuto essere: sì, così si mettono a tacere gli zefiri su un suo presunto disimpegno (magari perché logorato dalla infinita questione new Tardini) non avendo nemmeno fatto un’intervista sulla promozione in serie A. Ma quelle parole riportate sul dispaccio (“Kyle J. Krause continuerà il suo ruolo attivo di leadership come Presidente del Parma Calcio e guiderà il Club con il team dirigenziale esistente”), mi fanno pensare ad una vera e propria discesa in campo di KK nella gestione in prima persona (anche sportiva) del club. Insomma, come un italianissimo Claudio Lotito o Aurelio De Laurentiis…

 

Del resto, se tre managing directort sport in quattro anni (a chi continua ad annoverare anche Carli, ricordo che questi era solo un classico direttore sportivo, che ha oggi come erede/omologo Mauro Pederzoli, mentre il primo MDS della serie fu Javier Ribalta, seguito dopo una certa vacanza nel ruolo, da Julien Fournier, e, dopo ulteriore vacatio, da Roel Vaeyens) non gli sono andati bene, tutti lautamente benserviti con soddisfacente buonuscita, potrebbe darsi che il proprietario abbia capito di poter trovare in sé quello che non gli sanno dare i vari manager accuratamente selezionati dopo infiniti (ed inusuali nella italica pedata) casting.

 

Come dice Nanni Moretti (in Palombella Rossa): le parole sono importanti, per cui, con onestà intellettuale, debbo anche ammettere che c’è il verbo “continuare” (sia pure declinato al futuro), che ci suggerisce come non dovrebbero esserci novità, ma appunto un proseguimento di quel che è accaduto sino ad ora, ossia il tycoon seguiterà ad essere il leader del solito gruppo dirigenziale, ma appunto guidandolo – e potrebbe star qui il mutamento – in prima persona, senza ulteriori tramiti, alias i Vaeyens della situazione. Appunto, direttamente: alla Lotito, o all’ADL. Certo, sarebbe una bella presenza di coscienza per il decisionista che, oltre ai soldi, ci metterebbe pure la faccia (senza parafulmini)…

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Qualcuno potrebbe, pero, obiettare che KK non ne sa di pallone. Eh vabbè, cosa vuoi che sia, non sarebbe né il primo, né l’ultimo che si trova a fare l’imprenditore calcistico senza esserlo, e alle volte si trovano anche delle gradite sorprese. E poi, in ogni caso, di “consiliori” esperti della materia ne ha diversi, sia a libro paga (del gruppo – bada bene, non nel club – come Martin Semmens) sia in consulenze amicali (Federico Cherubini, colui che gli consigliò Javier Ribalta, anche se KK non lo ascoltò fino in fondo, perché l’ex dirigente bianconero gli aveva specificato che era meglio destinarlo ad un ruolo più di campo che non di strategia in ufficio).

 

Leggendo la notula di ieri, non troviamo elencato, appunto, Martin Semmens, che, invece, con grande pompa, stamani la Gazzetta di Parma, in un servizio di Sandro Piovani, ci annuncia esser arrivato negli uffici di Collecchio: ma attenzione bene, non per prenderne personalmente possesso, bensì per continuare (come faceva prima, beninteso) a raccogliere tutte quelle informazioni sull’area sport che poi riporterà direttamente al proprietario, cui è l’unico (del ramo) a continuare a sussurrargli all’orecchio. 

 

Semmens non era citato nella notula, segnale chiaro che non c’è un imminente suo cambio di incarico, con un passaggio dall’intera galassia krausiana al solo pianeta Parma Calcio, che pure ne rappresenta la punta di diamante. L’ex CEO del Southampton, dunque, continuerà a far parte di quella sovrastruttura (angloamericana) che presiede gli italiani, ed il loro punto di incontro (indiretto) con Krause. Italiani, ma non solo, perché, in realtà, proprio nella pianta organica del Parma Calcio c’è un altro che, anche se non sussurra, è molto ascoltato da Kyle J., ossia Mathieu Lacome, il potentissimo direttore dell’area Performance & Analytics che per la prima volta vediamo citato ufficialmente, assieme all’altro uomo forte, ed altrettanto in ascesa, il Direttore Football Finance Alessandro Pettinà, nella gerenza dell’area sport, con i consolidati Direttore Sportivo Mauro Pederzoli, Capo Scouting Mamo Notari, e per la squadra femminile il Direttore Sportivo Domenico Aurelio.

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Unico non citato del “campo largo” nel comunicato è l’altro Notari, il Junior, Mattia (responsabile del settore giovanile): chissà a chi riporterà lui, ora che non c’è più lo sbocco Vaeyens, che rappresentava il vertice della piramide apicale dell’area sport, lo stesso, al quale doveva riferire Domenico Aurelio, l’uomo solo al comando della Femminile, che ora, l’esterno Semmens a parte, non ha più filtri di sorta prima del proprietario, giacché dubitiamo che possa occuparsi di calcio donne il pari grado degli uomini Pederzoli, che, in passato, ha già dimostrato di poter fare a meno di un capo sopra, per svolgere, operativamente, le mansioni di direttore sportivo (incluso la gestione del gruppo, dove, però un grande aiuto in questo glielo dà Mister Fabio Pecchia), ma che non può certo esser oberato di ulteiori responsabilità di direzione e controllo della Femminile.

 

Dico questo perché qualcuno, meno conoscitore degli infiniti meandri delle questioni societarie del Parma americano, aveva azzardato, tra le ipotesi per la successione di Roel Vaeyens, ad una promozione di Mauro Pederzoli, perché avrebbe dimostrato di saper operare sul mercato anche senza di lui o di altri capi sopra. Benedetti figliuoli, anime pure: nella gestione sportiva di una società di calcio (peraltro stra-complessa come l’attuale Parma) le compravendite di calciatori (maschili) sono solo un aspetto, e forse neanche il principale. Al managing director sport non spetta solo, come il popolino crede, pigliare o meno un giocatore (possibilmente azzeccandolo), ma appunto tutta una complessa serie di relazioni con la proprietà e tutte le altre aree, e non solo per il calcio maschile, ma anche per il femminile, che per il proprietario conta come l’altro. Quindi, ragionamenti come ha la colpa di aver voluto prendere a tutti i costi Colak sono estremamente superficiali…

 

Piuttosto, appunto, c’è da domandarsi quanto il vertice della piramide apicale (appunto il Managing Director Sport), sia tale (ossia vertice) se, anziché essere l’ultimo effettivo decisore, vede le proprie decisioni non solo discusse, ma anche sorpassate dai pareri vincolanti di altri direttori, teoricamente in organigramma inferiori a lui. Fournier aveva preso cappello soprattutto per questo, Vaeyens, fin da principio, aveva sofferto il fiato sul collo di Semmens, lo stesso Ribalta aveva salutato abbastanza a sorpresa la compagnia (poche settimane prima aveva ospitato sul charter i direttori delle varie testate per una trasferta in Calabria, con tanto di pranzo di gala in un resort per intessere relazioni) per il guinzaglio troppo corto

 

Insomma, impegnandosi, se così sarà, in prima persona alla Lotito, nella gestione del Parma (ma in tal caso la sua presenza, va da sé, dovrebbe essere un po’ più continua che non una toccata e fuga ogni due mesi, del resto, però, dismesso Kum & Go il Parma Calcio è probabilmente la sua azienda principale, per cui potrebbe anche accadere), la bipartizione dei poteri dei managing director – tratto distintivo dell’era Krause – potrebbe venire a cadere, con la posizione di Luca Martines (attualmente managing director corporate) che potrebbe tendere a somigliare un po’ di più a quella del classico amministratore delegato in una società di calcio italiana.

 

Al di là del feeling e della collaborazione che ci può essere tra due manager equipollenti, il rischio, in questi casi, è che non si sappia dove comincino o termino le responsabilità dell’uno o dell’altro, finendo per sovrapporsi in zone grigie, magari lasciandone scoperte altre (ad esempio: la ristrutturazione del Mutti Training Center era finita tra le competenze di Vaeyens, quando per il New Tardini, altra grande opera, il capo macchina è Martines). Gabriele Majo

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gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni . Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma FC quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" " (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth " del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".

 

 

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